CAPITOLO 8

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Due mesi più tardi, mentre guardava il calendario sulla scrivania, Nevaeh si chiese come avesse fatto a essere tanto folle da pensare di poter sfuggire con tanta facilità al destino. Aveva bisogno di credere che i suoi sospetti fossero sbagliati, ma il calendario non mentiva e nemmeno il suo corpo.

Il primo mese aveva semplicemente dedotto che la sospensione del ciclo, di solito regolare, fosse causata dallo stress e dallo stravolgimento della sua vita dopo la morte di Arnaud.

Le mestruazioni, però, le erano saltate una seconda volta. Inizialmente si era detta che era sciocco preoccuparsi, dal momento che stava perdendo peso invece di guadagnarne.

E non aveva nemmeno avuto nausee, a parte quel forte attacco quando erano arrivati ad Illyria. Probabilmente era stato provocato dalla notizia di quella terribile tragedia, dal lungo viaggio e dal timore per il futuro.

Di certo, non aveva percepito altri cambiamenti nel suo fisico che potessero essere attribuiti ad una gravidanza. Ma, se si fossero manifestati, li avrebbe ignorati? No, perché non c'erano stati, punto e basta. Non si era mai dimenticata di prendere la pillola, per cui il pensiero non l'aveva nemmeno sfiorata.

E adesso anche il terzo ciclo era saltato...

Lo stomaco le si contrasse in una morsa. Prendeva la pillola... Non poteva essere rimasta incinta! Il destino non poteva essere così crudele, sapendo che, a questo punto, non doveva avere bambini.

Non solo per le segrete paure che albergavano nella sua testa, ma anche perché Sébastien le aveva spiegato chiaramente i motivi per cui era meglio non avere figli. Lei gli aveva dato la sua parola, senza sapere che ormai era troppo tardi e che aveva già concepito.

'Forse,' si corresse.

Non aveva altre prove se non i suoi timori provocati dal fatto che per tre volte non aveva avuto le mestruazioni. Non si sentiva incinta e di sicuro non voleva esserlo. E se invece lo fosse stata?

Doveva scoprirlo. Aveva bisogno di conoscere la verità... Tuttavia, non poteva agire lì, ad Illyria, dove ancora esisteva la figura del medico reale. La sua ansia si trasformò in una risata isterica che dovette reprimere.

Non poteva continuare così, senza sapere... come una teenager spaventata incapace di affrontare le conseguenze di una gravidanza indesiderata. Anche se le ragazzine probabilmente erano molto più responsabili e consapevoli di lei.

Non poteva più nascondere la testa sotto la sabbia e aspettare che la situazione si risolvesse da sola. Doveva darsi da fare. Proprio per quello aveva bisogno dell'anonimato di una grande città, che le avrebbe consentito di scoprire la verità in modo discreto. E, nel caso... prendere accordi per interrompere la gravidanza?

Nevaeh rabbrividì. Siccome aveva sempre dato per scontato che non sarebbe rimasta incinta, non aveva mai pensato alla possibilità di un aborto. Una prospettiva che le sembrava lontana anni luce. Insomma, quel genere di decisioni terribili che non avrebbe mai dovuto prendere. Fino ad oggi.

Quel pensiero accrebbe il suo terrore e la sua disperazione. Avrebbe tanto voluto essere rassicurata dall'abbraccio protettivo di Sébastien, però era impossibile. Per adesso non poteva parlare con lui di questa cosa...

"Non c'è altro da fare... Devo andare a Londra... da sola..." sussurrò per sé stessa.

Introdusse l'argomento a pranzo in terrazza, tra un panino e un'insalata, mentre discutevano sui progressi dell'orfanotrofio.

"Tesoro, avrei bisogno di recarmi qualche giorno a Londra per prendere alcune cose che mi servono e poi vorrei andare a trovare la prozia Sara nello Yorkshire," disse a Sébastien con il tono più neutrale possibile. "Non occorre che tu venga con me... Tornerò presto."

PER TUTTA LA VITA (2 LIBRO - "DE MONFORT DYNASTY")Où les histoires vivent. Découvrez maintenant