Ritorno

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8 settembre

Appoggio la testa sul suo petto nudo, mentre con le dita traccio delicatamente il contorno dei suoi addominali.
Con la mano lui mi accarezza teneramente i capelli, fissando un punto del soffitto.

Rimaniamo in silenzio per un po', gustandoci l'uno la compagnia dell'altro sapendo che presto questo momento finirà.

Gli ultimi due giorni sono stati una favola, è così bello svegliarsi con lui affianco.
Non siamo mai andati oltre qualche semplice bacio, nessuno dei due vuole avere fretta, abbiamo ancora così tanto da viverci, perché correre contro il tempo?

In fondo, noi stiamo bene così: troviamo conforto nella semplicità di questi attimi e mai mi sarei aspettata di trovare un'intesa così forte con un ragazzo che non fosse Alessandro.

Il suono della mia sveglia mi riporta con i piedi per terra e mi ricorda che il nostro momento di pace è appena terminato e che io devo iniziare a sistemare le mie cose.

"Nicolò sa che vai a vedere la partita?" mi domanda Federico ancora steso sul letto.

"No, voglio fargli una sorpresa" dico infilandomi una maglietta.

"Mi mancherai" sussurra.

"Beh questa è l'ultima partita per ora, quindi se ti va puoi venirmi a trovare a Milano" replico.

"Con molto piacere" risponde alzandosi dal letto e venendo verso di me.

E basta uno sguardo per intenderci.
Un fugace attimo di complicità sembra attraversare le nostre pupille.
E così, senza nemmeno una parola, è già tutto chiaro.

Io volgo lo sguardo altrove, poi mi abbandono completamente alle sue braccia.
Ecco, quelle braccia sono la mia debolezza.
L'unico momento in cui posso spogliarmi di tutto, perché qui sono al sicuro.
Lui rimane estasiato dal contatto e il suo cuore prende a correre.

In questi giorni mi ha sempre coccolata per farmi stare bene, mi ha sempre accarezzato in modo da lasciare impresse le sue impronte.
Le nostre mani si sfiorano con delicatezza, e poi non si lasciano più per un po'.
Federico allunga una mano, per scostarmi i capelli dal viso e gli vengono i brividi.
Piano piano si avvicina con cautela, studiandomi come si studia la propria immagine riflessa nello specchio e finalmente posa le sue labbra sulle mie, vorrei che ogni arrivederci fosse così.

Qualche ora dopo...

Sono appena arrivata al Mapei Stadium che è stato successivamente rinominato Stadio Città del Tricolore, è un impianto sportivo che sorge a Reggio Emilia.

Tiro fuori dalla borsa il biglietto con segnato il mio posto e mi dirigo verso il numero indicato sul pezzo di carta.
Non appena arrivo al posto mi siedo e guardo il campo finché qualche minuto dopo fanno il loro ingresso i ragazzi.

Mi soffermo a guardarli sorridendo, li scruto tutti...uno ad uno...ecco Nicolò, bello come il sole.
Gli scatto una foto e la pubblico sulle storie di Instagram.

Li osservo finché non finiscono il riscaldamento.

Li osservo finché non finiscono il riscaldamento

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Tuffo nel vuoto //Matteo Pessina//Where stories live. Discover now