-Uruha! Stai bene?- gli chiedo andandogli in contro. Mugugna qualcosa di incomprensibile a denti stretti. Noto che ha i primi bottoni della camicia allacciati storti e il nodo della cravatta fatto male. Dopo essermi guardato velocemente intorno, lo rimetto in sesto e gli pettino i capelli passandoci le dita in mezzo. Da vicino vedo attraverso le lenti spesse degli occhiali i suoi occhi struccati velati di tristezza. O forse è semplicemente stanco.