La Cattedrale di Millennio

By CactusdiFuoco

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[STORIA COMPLETA] Se in un antico e incantato paesino pagano, pieno di streghe, all'improvviso arrivasse un p... More

Prologo
PARTE 1 - Il prete
1. Un paese di matti
2. Un paese non troppo male
3. Un paese in pericolo
4. Un paese con lupi mannari
5. Un paese con omicidio
6. Un paese di cui... non ricordo bene?
7. Un paese con giocatori d'azzardo
8. Un paese che assiste a una sfida
9. Un paese che non spegne i fuochi
10. Un paese che cade nei tranelli
PARTE 2 - Il Diavolo
12. Una cattedrale in cui andremo dopo
13. Una cattedrale che guarda case in fiamme
14. Una cattedrale con antiche regole
15. Una cattedrale in cui sboccia l'amore
16. Una cattedrale in cui... ma avrà da bere, il prete?
17. Una cattedrale con sparatoria
18. Una cattedrale che ti porta all'Inferno
19. Una tazza di té
20. La fede spezzata di un prete
21. La parola di Gesù
22. Don Lorenzo prende peso
23. La magia della cucina
Epilogo
-

11. Una cattedrale con un licantropo dentro

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By CactusdiFuoco

In un piccolo paesino chiamato Millennio c'è una cattedrale. Che ce ne sia una è molto interessante, visto che è un paese di streghe, ma se la stranezza di questo edificio si fermasse qui, sarebbe meglio non perdere neppure un istante a parlarne e la chiesa sarebbe solo un luogo come gli altri, uno sfondo ad avventure ben più interessanti.

Vedete, a Millennio accadono tante e tali di quelle cose strane che una chiesa cristiana non è considerabile un granché, soprattutto se pensate che nei dintorni sorgono anche una scuola per giovani licantropi, un passaggio per un'isola abitata da draghi ed un navettiporto segreto gestito dal Ministero della Luce che potrebbe mandarvi a passare le vostre prossime vacanze su un pianeta abitato da belloni biondi o da esseri triocchiuti che per salutarsi a vicenda si leccano il mignolino dei piedi.

E tuttavia la cattedrale di Millennio è universalmente riconosciuta dalla comunità magica come un luogo di grande potere. Che cosa aveva di così speciale per attirare persino qualcuno come il Diavolo, che notoriamente non è un grande appassionato di chiese?

Se ora vi aspettate una sola incredibile rivelazione, vi dobbiamo deludere... perché di rivelazioni ce ne sono ben dodici:

1) all'interno delle mura, nascosto fra chissà quali mattoni, c'era un antico sigillo che si diceva provenisse da Atlantide e che il suo furto fosse stata la causa scatenante della sua caduta;

2) la coppa con cui un tempo i preti, e oggi le streghe, celebravano le loro messe, e che era custodito proprio lì dentro, era letteralmente il Sacro Graal;

3) l'architetto che aveva progettato l'edificio era un drago (anche se i commissionatori non se ne accorsero mai) e si sa che i draghi nascondono sempre una stanza del tesoro nelle loro creazioni architettoniche;

4) se guardata dal regno spirituale, per qualche motivo, l'intera cattedrale era avvolta all'esterno da un'enorme bolla rossa, che però non impediva a nessuno il passaggio;

5) uno dei cavalieri di Re Artù era seppellito sotto la chiesa;

6) la Strega Norripina era seppellita sotto la chiesa anche lei, con il particolare non indifferente di essere ancora viva;

7) gli alieni del pianeta Furioh avevano dichiarato la cattedrale di Millennio come un bene inestimabile del loro popolo (anche se non c'entravano niente con la sua creazione) e perciò distruggerla avrebbe significato dichiarare loro guerra;

8) era abitata da corvi molto carini e beneducati;

9) era abitata anche da pipistrelli molto carini, anche se non si hanno dati certi riguardo alla loro educazione;

10) in realtà la cattedrale era stata costruita sulle rovine di un tempio molto più antico e si diceva che fosse ancora cara agli déi che precedentemente vi erano adorati;

11) all'interno della chiesa vi erano delle porte che conducevano in luoghi in cui era fisicamente impossibile che conducessero, o perché erano troppo lontani, o perché si trovavano in tutt'altra direzione o perché non esistevano nel nostro mondo. Ovviamente tali porte erano chiuse a chiave per evitare altri incidenti come quelli del nascondino del 1999;

12) da qualche parte, forse nelle mura, forse nella stanza del tesoro costruita dal drago, forse in uno dei luoghi che non esistono a cui le porte conducevano, era nascosta la corona di fuoco del consorte del Diavolo che se indossata da qualcuno, fosse anche il più comune mortale, gli avrebbe istantaneamente donato poteri oltre la sua immaginazione, il diritto di governare sull'Inferno e, cosa da non sottovalutare, l'avrebbe reso lo sposo o la sposa dell'attuale reggente.

Chiaramente il Diavolo non voleva sposare uno sconosciuto e dargli metà del suo regno, perciò erano secoli che cercava di entrare a Millennio per prendere la corona (e anche tutto il resto delle cose nella cattedrale, già che c'era), ma non c'era mai riuscito.

Fino ad ora.

Perché finalmente era in piedi davanti alla cattedrale. Era solo, dentro il corpo rubato di un prete che in quel momento tutti credevano fosse in un letto d'ospedale. Chi mai avrebbe potuto ostacolarlo? La gente era tutta al funerale di un tizio che lui aveva ucciso proprio per questo scopo (era un piano elaborato, il suo), ovvero il povero barista, e le streghe non usavano quella cattedrale per commemorare i propri defunti.

Il Diavolo entrò. La luce di un mattino pallido e umido penetrava dalle vetrate rotte, accarezzando con tentacoli di nebbia le foglie dell'edera. Le panche erano tutte vuote, ad eccezione di una su cui sedeva un uomo biondo, dai capelli lunghissimi e con larghe spalle rotonde da bodybuilder.

Il Diavolo avanzò, irritato, finché non poté vedere in faccia questo tizio e distinguerne l'ordinata barba bionda lunga un paio di centimetri e i brillanti occhi castani.

«Alejandro!» Disse, senza nascondere il disappunto «Cosa ci fai qui?»

«Quello che fai tu» rispose il biondo, con una bella voce da baritono «Ma meglio di te, come al solito»

«Quindi sei qui per...»

«La corona, è ovvio» Alejandro squadrò il corpo di Don Lorenzo dalla testa ai piedi e fece una smorfia di disgusto «Ti adatti proprio a tutto, vedo»

«Adattarsi è una virtù»

«Questo corpo è sottopeso e odora di paura. E di ammoniaca. È disgustoso»

«Beh, questo corpo sottopeso mi ha permesso di arrivare dentro la cattedrale di Millennio! Non è un traguardo da poco»

«Può darsi, ma ci sei arrivato in ritardo» Alejandro si alzò passandosi una mano fra i lunghi capelli, poi lanciò uno sguardo al suo interlocutore che avrebbe potuto sottintendere davvero tante cose.

In piedi era davvero enorme, poco più basso del Ministro Oscuro McWoodland, ma chiaramente più pesante per via del fisico robusto e cesellato che si intuiva sotto la camicia rosa. Aveva un petto possente, compatto e rotondeggiante, e qualche ciuffetto di dritti peli biondi spuntava vicino al colletto, perché uno dei bottoni era aperto.

«Come sarebbe a dire in ritardo?» Domandò il Diavolo «Cosa è successo alla corona?»

«L'ho già trovata, presa e spedita alla mia padrona»

«Non puoi dire sul serio, Ale! Ci ho provato per secoli, non mi è mai riuscito, non puoi aver...» il corpo di Don Lorenzo si morse a sangue il labbro inferiore prima di proseguire «Quando sei arrivato?»

«Ieri sera»

«Stai mentendo!»

«Se lo dici tu» Alejandro scoprì i denti in un sorriso, rivelando canini robusti e affilati come piccoli pugnali

«Non hai prove di aver trovato la corona... giusto?».

Il biondo estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni uno smartphone con la cover dorata, armeggiò per qualche istante con le dita sullo schermo, poi tese l'oggetto al Diavolo.

«Non ho le prove, dici» Lo schernì «Se ti piace puoi crederci».

Il re dell'Inferno fu costretto a soffocare la rabbia per non mandare in mille pezzi il telefono.

Chiara e nitida di fronte ai suoi occhi c'era la fotografia di un artefatto magico perduto da secoli, una corona sfolgorante di fiamme blu adagiata su un cuscino decorato con un complicato sigillo d'oro.

«La mia signora sarà molto contenta quando la riceverà» Gongolò l'uomo

«Ah, non ti paga abbastanza per quello che fai» borbottò il Diavolo, ridandogli lo smartphone con un movimento lento «C'è una missione che hai fallito, fino ad ora?»

«Non direi»

«Ripeto, non ti paga abbastanza. Ti va di lavorare per me?»

«Non lo faccio per denaro» rispose superbo il biondo, guardandolo disgustato

«Oh, lo fai solo perché vai a letto con lei, giusto» lo schernì il Diavolo

«Sei solo invidioso» ghignò Alejandro

«Di chi, di te? Amico, sono già stato al tuo posto!»

«Non di me, di lei. Che peccato che tu non possa avermi» l'uomo si passò la mano sul petto, facendo aderire di più la camicia, giù fino al fianco «Scommetto che mi pagheresti anche con quella corona, se tu potessi... se io fossi in vendita»

«Ti sopravvaluti» ridacchiò il Diavolo «Posso avere di meglio di te»

«Oh no, non credo proprio. Forse un tempo, ma ora... non più».

Il Diavolo fece una smorfia. Non voleva ammette che Alejandro aveva ragione: il suo potere si stava affievolendo sempre di più. La gente non aveva paura di lui come un tempo, sentire il suo nome non causava in loro (ovviamente Don Lorenzo era un'eccezione) i brividi, non li portava più a fare il segno della croce, a toccare gli amuleti nascosti sotto i vestiti, e così come non avevano paura, non ne erano neanche più attratti.

Le sette segrete che lo adoravano erano diventate pochissime, le donne a cui rivolgeva le sue avances, invece di innamorarsi perdutamente del suo fascino malandrino, potevano anche decidere di spruzzargli negli occhi lo spray al peperoncino.

Con questo non vogliamo dire che il Diavolo non contava più niente, anzi, come avete potuto vedere era ancora un avversario temibile e giustamente temuto, solo non più come un tempo...

«Adesso devo andare. Mi credono all'ospedale, non posso stare via troppo a lungo» disse, facendo per voltarsi

«Non sei neanche libero di andare dove ti pare» rise Alejandro

«Fa parte del mio piano»

«Il tuo piano per fare cosa? La corona non c'è più»

«I miei piani non hanno mai un obiettivo solo, Alejandro» il Diavolo lo guardò serio da sopra la spalla «E per la cronaca, questo qui mi sta riuscendo. Tu non ce la faresti, al posto mio»

«Non mi dici neanche a fare cosa, perché sai che potrei farlo meglio di te e in meno tempo».

Il Diavolo iniziò ad allontanarsi. Chiaramente Alejandro voleva fargli perdere tempo con una domanda dietro l'altra. Ecco, adesso sentiva i suoi passi dietro di sé, lo stava seguendo!

«Vattene, licantropo! Non posso stare a parlare tutto il giorno qui con te»

«Sì, sì, hai cose da fare» lo canzonò Alejandro

«Vedi? Se lo capisci, perché mi vieni ancora dietro?»

«Voglio sapere qual è la tua missione. Dopo ti lascerò tornare a fingere di fare il malatino».

Il Diavolo non aveva molto tempo a sua disposizione adesso. Il suo piano originale era stato quello di scappare all'ospedale, venire nella cattedrale e rimanere tutto il tempo necessario per trovare la corona, pure se ci fossero voluti mesi, per poi riemergere vittorioso, rompere i sigilli che il Ministro Oscuro aveva imposto alle fontane e a tutti i portai e schiacciare Millennio, conquistandola con la forza... ma ora che la corona non c'era più, se voleva continuare con il suo piano doveva intrufolarsi di nuovo nella sua cameretta d'ospedale prima che Mark McWoodland si accorgesse ce lui non c'era e che Topino aveva uno strano vuoto di memoria.

Gli restavano solo una manciata di minuti in cui non poteva lasciarsi importunare da Alejandro, perciò per farlo andare via gli rispose.

«La mia missione è uccidere il Ministro Oscuro» Disse solenne «E ora vattene»

«Lui è qui?» domandò il biondo, trepidante

«Basta con le domande!».

Il Diavolo corse via, sperando che Alejandro non lo inseguisse. Il bestione sarebbe stato capace di spezzarlo in due a mani nude e tutti i favolosi poteri del re dell'Inferno non sarebbero serviti a niente contro di lui, perché il suo corpo era refrattario alla magia. Non c'era da stupirsene: Alejandro era un aurolupus, proprio come la guardiana del Ministro Oscuro.



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BONUS: Il 90% di voi non conosce ancora Alejandro probabilmente, perché fino ad ora è comparso solo nei fumetti (ed era pure ancora piccolo) e ha fatto una brevissima apparizione in "Sunset - Belarda contro i vampiri". Ufficialmente, questo è il primo esordio del nostro ragazzone biondo come vero personaggio in un libro! Ma, ufficiosamente, è nato tanto tempo fa... e ci sono un mucchio di illustrazioni di lui. Ne abbiamo scelta una in cui ha i pantaloni per presentarvelo (perché dai, è un po' indecente cominciare da subito senza):

Capirete presto che è un personaggio un po'... particolare.

Ah, e per chi ha letto Urban Legends: Alejandro è il fratello gemello di Furiadoro ;)

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