Miley dopo avermi trascinata in camera di Maximilian mi ha proposto di mettere un vestito ma per sua sfortuna non ne ho portati con me ma poi si è ricordata del vestito nero che mi arriva poco sopra il ginocchio che ho comprato nel pomeriggio insieme a lei ed Elliot e delle scarpe con il tacco e prima che Max riuscisse a cacciarla di casa mi ha truccata; ora sono in macchina con quest'ultimo ma non so dove stiamo andando e come l'altra sera siamo in silenzio ma non è un silenzio carico di tensione.
«Sei davvero bella» mormora e sorride quando si rende conto che sono arrossita
«Manca ancora tanto? Perché ho fame..» domando e subito dopo il mio stomaco fa sentire la sua presenza, ma seriamente? Vorrei morire.
«Siamo arrivati» mi informa mentre entra in un parcheggio
«Questo posto trasuda soldi da tutti i pori»
Il ragazzo al mio fianco ignora il mio commento, scende dalla macchina e fa velocemente il giro della vettura per aprirmi la portiera.
«Grazie..» sussurro, è incredibile come la mia incazzatura nei suoi confronti sia andata a farsi benedire.. sono bastati un paio di complimenti e un mazzo di fiori e puff è tornato tutto come prima.
Una volta scesa dalla macchina mi prendo un momento per ammirare il ragazzo che è impegnato ad assicurarsi che la macchina sia chiusa, sta indossando un paio di pantaloni eleganti neri e una camicia bianca.
«Oi tutto bene?» chiede passandomi una mano davanti al volto, fantastico mi sono anche incantata a fissarlo
«Stavo pensando..»
«Certo.. certo, andiamo?» alla sua domanda annuisco e lui, da quel che ho visto, avrebbe voluto circondarmi la vita con un braccio ma alla fine lascia perdere e dopo aver sbuffato si infila le mani nelle tasche dei pantaloni
«Nome prego» chiede il maître con fare annoiato
«Wilson»
Il maître controlla il librone che ha davanti, annuisce e ci fa segno di seguirlo; passiamo davanti a diversi tavoli e ovviamente lo sguardo dei presenti è puntato su noi due, finalmente ci sediamo e sospiro di sollievo quando mi rendo conto che il tavolo che ha prenotato è un po' lontano dagli altri.
«È davvero un bel posto»
«Ho chiesto consiglio ai gemelli e a Lottie e lei dopo avermi urlato di essere un deficiente mi ha detto che tra le cose che ti piacciono di più c'è la cucina italiana» ammette imbarazzato e io scoppio a ridere
«Per quanto tempo ti ha insultato?»
«Cinque minuti penso.. se non fosse stato per Theo avrebbe continuato»
«Ritieniti fortunato, una volta mi ha insultata per quasi un'ora» gli dico e ripensando a quel giorno di qualche anno fa mi viene da ridere ma mi trattengo
Apro il menù che è stato precedentemente posato sul tavolo e inizio a sfogliare le varie pagine fino a che non trovo il piatto dei miei desideri: lasagne.
«I signori sono pronti?» domanda un cameriere
«Due porzioni di lasagne» risponde Max, io lo guardo con un sopracciglio alzato e lui in tutta risposta mi fa l'occhiolino «E da bere gradiremmo una bottiglia d'acqua naturale, grazie»
Il cameriere prende l'ordinazione e se ne va portandosi via i due menù.
«Mi dispiace di aver fatto il coglione» dice guardandomi negli occhi «È che quando c'è Gordon non riesco a non pensare a come mi abbia voltato le spalle e...»
«È successo qualcosa di grave?»
«In seconda superiore sapevo che se le cose fossero peggiorate per mio zio sarei dovuto andare con mia madre a LA e a metà dell'anno è successo.. mi sono trasferito a metà del campionato di basket, hanno perso e lui non l'ha mai accettato e ha iniziato a dire stronzate su stronzate sul mio conto infatti quando tornai per le vacanze invernali nessuno mi rivolgeva la parola»
«Se ti ha fatto questo perché ci esci ancora assieme?» gli chiedo confusa
«Scusate per l'interruzione..» dice il cameriere, posa una bottiglia d'acqua e i due piatti di lasagna «Buon appetito!» e se ne va
«Sono buonissime» mormoro dopo aver assaggiato la pietanza, adoro
«Già»
«Ci esco ancora assieme perché non sono il tipo di persona che obbliga un'altra a scegliere» dice rispondendo alla domanda che gli ho posto prima «E ieri mi sono lasciato prendere da questi ricordi..»
«Ti avrei voluto prendere a schiaffi»
«Perché non lo hai fatto?» chiede
«Non lo so» dico alzando le spalle, mangio un altro boccone di lasagna e poi riprendo a parlare «Forse me ne sarei pentita.. chi lo sa»
«La prossima volta fallo, magari mi passa la sbornia» ride e io alzo gli occhi al cielo prima di scoppiare a ridere
«Guarda che ti prendo in parola eh.. e non ti lamentare se ti dovesse rimanere il segno»
«Altro che Vee, dovrei chiamarti mani d'acciaio»
«Quanto sei simpatico, mamma mia» borbotto alzando gli occhi al cielo
«Modestamente sono fantastico»
«Non darti tutte queste arie che poi il tuo ego prende il sopravvento»
Lui mi fa la linguaccia e io lo mando a cagare, «I giovani d'oggi, tutti così maleducati» si intromette una signora seduta ad un tavolo poco lontano dal nostro, mi giro a guardarla ma Max mi posa una mano sulla guancia e mi fa girare verso di lui.
«Ignorala» sussurra prima di sporgersi e baciarmi a stampo
***
«Cosa facciamo ora?» gli chiedo mentre usciamo dal ristorante e andiamo verso la macchina
«Possiamo scendere in centro e fare un giro»
«Domani mi porti a fare un giro della città?» chiedo ancora mentre aspetto che apra la vettura
«Va bene ma prima..» dice prima di farmi appoggiare alla carrozzeria e baciarmi
«Mi perdoni?»
«E non farmi gli occhi dolci, con me non attacca» sbuffo appoggiando la fronte contro la sua
«Mi avevi già perdonato vero?» ride
«Gne gne»
«Farò finta che tu abbia detto si» alzo gli occhi al cielo e ciò aumenta la sua risata, lo spintono giocosamente lontano da me e quando sto per aprire la portiera dal lato passeggero lui mi tira una pacca sul culo
«Wilson!» squittisco girandomi verso di lui con sguardo truce
«Si?» chiede ridendo
«Non ti azzardare, il mio culo non si tocca»
«Altrimenti?» chiede avvicinandosi fino ad essere completamente su di me
Mi avvicino al suo orecchio destro e gli lascio un bacio umido al di sotto di esso, «Vee non provocarmi» dice a bassa voce aumentando leggermente la presa sui miei fianchi
«Perché no?» e gliene lascio un altro e un altro ancora
«Perché mi fai questo effetto»
«State andando via?» chiede una terza voce che interrompe la nostra piccola bolla.
«Si» rispondo cercando di non scoppiare a ridere «Guido io, chiavi»
Le tira fuori dalla tasca della giacca che sta indossando e dopo averle prese faccio il giro dell'auto, apro la portiera e mi metto al volante mentre Max si siede nel lato passeggero. Metto in moto ed esco dal parcheggio lasciandolo libero per il ragazzo che ci ha interrotti.
«Al prossimo che ci interrompe lo mando a fare in culo» borbotta sbattendo la testa contro il sedile
«Dimmi dove devo andare, scemo»
«Prosegui sempre dritto fino all'incrocio, lì svolta a destra»
«Ma non volevi fare una passeggiata?» gli chiedo ridacchiando quando mi rendo conto che siamo sotto casa sua
«Di certo non faccio un giro con un erezione ben visibile» borbotta lui
«C'è qualcosa che non mi dici»
«Mi ha dato fastidio come ti ha guardato quel coglione, va bene?»
Mi slaccio la cintura e mi giro verso di lui che ha la testa appoggiata al sedile e gli occhi chiusi, «Fino a prova contraria sono la tua di ragazza, non la sua»
Gli lascio un bacio sulla guancia e accenna un sorriso, «Saliamo su?» propone ammiccando
Scendiamo dalla macchina e dopo averla chiusa passo le chiavi a Max però non le prende ma prende me in braccio.
«Mia mamma mi ha fatto le gambe per un motivo lo sai?»
«Sempre a lamentarti» sbuffa, appoggio la testa sulla sua spalla e aspetto che arriviamo all'ultimo piano del palazzo
«C'è qualcuno?!» urla appena apre la porta
«Ma cosa ti urli, scemo» lo riprendo ma mi ignora, stringe la presa sul mio sedere e io gli tiro uno scappellotto dietro al collo
«Questo si chiama maltrattamento»
«Ma smettila!» rido, con ancora me in braccio si dirige in camera sua.
Li mi fa sedere sul letto mentre lui velocemente si toglie le scarpe, i pantaloni e la camicia.
«La volevi togliere tu?» chiede maliziosamente mentre posa sulla sedia la camicia bianca che stava indossando
«Deficiente» mi tolgo i tacchi e li metto nella loro scatola per poi togliermi il vestito e posarlo sulla sua camicia. «Lo volevi togliere tu?»
«Non sei simpatica»
«Io dico di si, invece»
Mi avvicino a lui e lo bacio a stampo ma lui, quando faccio per allontanarmi, mi stringe a se e mi fa sdraiare sul letto continuando a baciarmi.
«Vee» sospira lui
«Mmmh»
«Se continuiamo così non credo che riuscirò a fermarmi..» dice lui allontanandosi per guardarmi negli occhi
«Non ti ho detto di smettere infatti»
«Sicura?»
Annuisco e lui mi lascia un bacio sulla punta del naso per poi apre il secondo cassetto del comodino alla sua destra e tirare fuori un preservativo.
Nel giro di pochi secondi siamo entrambi nudi ed in preda all'eccitazione, Maximilian si mette il preservativo, alza lo sguardo su di me per vedere se avessi cambiato idea e io annuisco così lui entra dentro e dopo qualche secondo inizia a dare spinte più veloci.
«Vee», «Max» gemiamo all'unisono
ringrazio IlKoalaSclerotico che mi ha aiutata nella ricerca del vestito, supportato o meglio sopportato i miei scleri perché non riuscivo a descrivere l'ultima scena :)