La mattina dopo Courtney si svegliò ancora con la testa a ciò che le era capitato il giorno prima, ma aveva una causa da preparare quindi si alzò, prese il suo solito caffè, e partì per l’ufficio di Scott, e una volta arrivata si sedette davanti alla scrivania.
S: Pronta per domani?
C: Certo.
S: Spero solo che non chieda i documenti.
C: E di cosa ti spaventi? Sei il grande Scott Savage, hai tutta la stampa a favore, nessuno può toccarti
S: Beh hai ragione, sono intoccabile!
C: Studiato le domande che ti ho dato?
S: Sinceramente non capisco il senso di questa domanda
C: Che vuoi dire?
S: Perché dovresti chiedermi delle fatture se sto cercando di nasconderle?
C: Stai forse dicendo che non so quello che faccio?
S: Assolutamente no, dico solo che questa cosa non ha molto senso
C: Ascolta bene tesoro mio, ogni cosa che faccio ha uno scopo ben preciso, non scordartelo
S: E quale sarebbe lo scopo in tutto questo?!
Scott iniziò ad alzare la voce, ma Courtney non si lasciava intimorire da cose del genere, ci voleva ben di più per farla crollare, e finora come tutti sappiamo solo una persona ne è stata capace.
C: Non osare alzare la voce con me, hai capito?! So benissimo quello che faccio e perché lo faccio.
S: Ultimamente sei diventata troppo acida e isterica lo sai?
C: Cosa hai detto?!
S: Hai sentito benissimo. E sinceramente mi hai stufato.
C: Ah sì?
S: Già, quindi puoi anche andartene, e finita la causa di domani, fammi questo favore, sparisci per sempre.
C: Ma davvero?
S: Certo, io non ho problemi a trovarmi un’altra, tu invece col carattere che ti ritrovi come farai?
C: Potresti rimanerne sorpreso
S: Ne dubito. Ora per favore, vattene.
C: Perfetto! Riceverai la mia parcella in anticipo. A domani
S: Nessun problema.
Courtney uscì dall’ufficio sbattendosi la porta dietro di sé, ma al contrario di quello che potesse pensare Scott, Courtney era più soddisfatta che mai. Dopo il modo in cui l’aveva trattata di certo non avrebbe avuto rimorsi per uno come lui. Tornata a casa chiamò Gwen
C: Ehy Gwen, ci vediamo pomeriggio tutti insieme?
G: Non hai da fare con la causa?
C: È una lunga storia, pomeriggio vi racconto, facciamo alle cinque?
G: Va bene, avverto gli altri.
C: Perfetto a dopo.
G: Vuoi che chiami anche a Duncan?
C: Magari è meglio evitare per oggi, però mandami il suo numero
G: Seriamente non ce l’hai?
C: Non me lo ricordare
Dopo aver ricevuto il numero di Duncan, Courtney stette ferma a guardarlo per qualche minuto, era ancora preoccupata per lui, anche se Scott l’aveva allontanata poteva pur sempre accanirsi su di lui. Ma la tentazione era troppa
D: Chi è?
C: Duncan?
D: Principessa!
C: Quante volte devo dirti di non chiamarmi così?
D: Non saranno mai abbastanza.
C: Pomeriggio vado in albergo, perché non vieni anche tu?
D: Non credi sia meglio evitare?
C: In effetti lo pensavo anch’io, ma non vorrei essere la solita candela del gruppo.
D: Ho un’idea
C: Aspetta non fare niente di str… ha riattaccato, farà qualche guaio già lo so..
Courtney non aveva una bella sensazione sull’idea di Duncan, ma alla fine si sa, alle brave ragazze piacciono i guai.
Courtney aspettò e aspettò, anche se non sapeva bene cosa stava aspettando, ma quella attesa era un’eternità, gli era pure passata la fame, si stava ormai rassegnando, così si distese sul divano aspettando l’orario per andare in albergo. Nel bel mezzo di un film e con le palpebre socchiuse dal sonno, però, qualcuno suonò al campanello.
C: E adesso chi è
D: Ehy principessa scusa il ritardo
C: Cosa ci fai qui?! Entra!
D: Ero andato a prendere da mangiare e ho perso tempo
C: Era questa la tua grande idea?
D: Non fingere che non ti piaccia
Courtney si girò per sorridere, d’altronde non poteva dargliela vinta così facilmente
C: Sei sempre il solito, ma almeno qualcosa di utile l’hai fatta
Gli disse togliendogli ciò che aveva in mano sedendosi a tavola e aspettando che lui facesse lo stesso.
Più parlavano e più si lasciavano andare
D: Non vedo l’ora che tutto questo finisca
C: A chi lo dici
D: Stavo pensando..
C: Quindi pensi?
D: Sì.. perché finito tutto questo non andiamo in Australia da Geoff e Bridgette
C: Intendi tu e io da soli?
D: Certo che no, io, tu e Gwen
Courtney lo fulminò con lo sguardo, anche se sapeva benissimo che scherzava.
C: Ti conviene lasciar perdere, ormai Trent ti ha superato da parecchio tempo.
D: Per te lascerei perdere qualsiasi cosa..
Raccontare ciò che successe dopo quella frase è abbastanza superfluo, diciamo solo che fantabosco per molto tempo (ogni parola non familyfriendly è stata sostituita con parole familyfriendly come fantabosco), ma una volta finito, Courtney era già abbondantemente in ritardo all’appuntamento in albergo.
C: Cavolo sono in ritardo! Sappi che è colpa tua
D: E tu sappi che ne vado fiero.
C: Sei un idiota
Gli disse uscendo dalla camera
D: Solo perché tu mi preferisci così
Gli urlò Duncan.
Dopo essersi rivestita e sistemata Courtney tornò in camera da Duncan
C: Allora vieni?
D: Meglio di no
C: Va bene, allora rimani qui
D: E perché scusa?!
C: Perché lo dico io! Ciao.
Detto questo Courtney uscì e andò in albergo dove ad aspettarla c’erano ancora tutti.
B: Ce l’hai fatta finalmente
Gw: Avrà avuto i suoi motivi, non è vero Court?
C: So dove vuoi andare a parare Gwen, ma non vi darò questa soddisfazione
B: Allora, cosa è successo con Scott?
C: Praticamente mi ha scaricata, anzi ora che ci penso devo mandargli la parcella.
Ge: Non ci credo, dai è impossibile.
B: Perché ti avrebbe scaricata?
C: Dice che ero diventata troppo acida e isterica
T: Non mi è mai piaciuto quel tizio
C: Ma non è finita qui, dice che uno come lui non avrà problemi a trovarsi un’altra, invece io col carattere che ho, non troverò nessuno.
B: Beh avrebbe anche ragione se Duncan non esistesse ahahah
Gw: Probabilmente hai ragione
C: Grazie ragazzi
T: Domani si potrà assistere all’udienza?
C: Vedrò di riservarvi cinque posti
Ge: Ma noi siamo quattro
C: Sì scusa volevo dire quattro, quattro..
Gw: Sì certo, vallo a raccontare a qualcun altro
Courtney sorrise lievemente mettendosi la borsa in spalla
C: Ci vediamo domani mattina allora.
B: In bocca al lupo tesoro.
Courtney uscì dall’albergo e tornò a casa, dove Duncan si era improvvisato cuoco.
C: Sai, mi ci potrei abituare
D: Non penso di essere tanto bravo sai..
La prova di ciò che stava dicendo era nel forno, infatti, appena lo aprì una nuvola di fumo nero invase la stanza.
C: Ordino una pizza
D: Sì, lo penso anch’io..
Dopo mangiato i due si misero a letto, e per la prima volta dopo tanto tempo, potevano finalmente sentirsi come una vera coppia, ma c’era ancora un grande ostacolo da superare per esserlo a tutti gli effetti.
Angolo autore
Eccoci qua, purtroppo watt mi fa essere familyfriendly, ma qua posso dire ciò che voglio, quindi ovviamente Duncan e Courtney hanno alberoazzurro e fantabosco per ore. Beh che dire, l'udienza andrà secondo i piani? Chi lo sa. Ciaooooo