Sono passate esattamente due settimane da quando mi hanno presa e riportata a Chicago.
Ho passato queste due settimane a disintossiccarmi e facevo avanti e indietro dall'ospedale di continuo per le analisi e tutto il resto, e come ciliegina sulla torta andavo dalla psicologa, insomma due settimane del cazzo.
L'unico lato positivo è che tutti noi abbiamo di nuovo la nostra libertà e la possibilità di vivere la vita senza problemi.
"Ariet muoviti o farai ritardo anche oggi!" urla Megan dal piano di sotto e prendo lo zaino.
Scendo di corsa le scale e, dopo aver salutato tutti, esco di casa.
Ecco la mia solita routine, ma che da oggi avrà dei piccoli, ma radicali, cambiamenti.
"Ariet sei tornata! Com'è stata Londra?" chiede Tiffany abbracciandomi.
"Ah..bella"
Nelle ultime settimane sono stata assente parecchio e ovviamente non potevo dire la verità, così ho detto che avevo l'influenza e poi che sono stata a Londra per dei problemi famigliari.
Inutile dire che le assenza abbiano portato del buono, anzi tutto il contrario. Ho perso giorni interi di lezioni per niente e con il programma sono rimasta in dietro.
Ovviamente nelle materie che mi interessano non è stato un problema recuperare, ma le altre sono ancora sul cinque scarso.
Non è colpa nostra, a chi serve chimica? Fisica? Teoria della ginnastica?
Okay, ma storia, informatica, scienze, geografia servono cara mia ed io non posso farne a meno.
Esiste internet per un motivo!
Ma non potrò sempre andare su internet per cercare risposte alle domande!
E chi l'ha detto scusa?
Ah lasciamo stare.
Arrivata alla segreteria entro e busso nell'ufficio del preside.
Appena entro lui alza lo guardo su di me e mette da parte dei fogli che stava firmando.
"Signorina White, prego si sieda" dice sorridendo.
Nessuno ancora sa del mio cognome, il processo è ancora in atto e il giudice deve ancora arrivare ad una sentenza. Quindi per adesso tengo la bocca chiusa.
"Sono venuto a conoscenza dei fatti che le sono successi in questi giorni, i suoi zii mi hanno spiegato tutto. Perciò toglieremo, con il certificato medico, i giorni di assenza per malattia, ma per quanto riguarda le due settimane a Londra non posso fare nulla"
"Non si preoccupi, è già tanto così" dico onestamente e lui annuisce.
"C'è stato il consiglio di classe e come ben sai sono stato presente. I tuoi professori di lingue, grafica, matematica e diritto ed economia sono molto contenti, ma tutti gli altri sono preoccupati che tu non possa, anzi non riesca a recuperarle in tempo e se ciò accadesse lei sarebbe costretta a ripetere l'anno" dice e sbuffo. "Siamo a marzo, hai ancora due mesi e mezzo per recuperare e metterti in pari Ariet, quindi vedi di studiare perché non vorrei vederti quest'estate tra i corridoi scolastici"
"Va bene, lo farò" dico ed esco dal suo ufficio trovando Josh seduto sulle sedie intento a scrivere sul cellulare.
Ha i capelli scompigliati, la maglietta a maniche corte fa vedere i muscoli, pantaloni della tuta e nike bianche. È incredibilmente bello.
Come ho fatto a non vedere la sua bellezza fin da subito?
Appena alza lo sguardo verso di me sorrido e lui si alza.
"Che ti ha detto?" chiede avvicinandosi.
"Nulla di che, devo recuperare ciò che ho perso in queste due settimane" dico e alza le sopracciglia. "Cosa?"
"Tutto qui? Ti ha detto solamente che devi recuperare il lavoro dice due settimane e basta?"
"Okay forse ha anche detto che devo recuperare le materie se non voglio essere rimandata o bocciata"
"Lo sapevo" dice sorridendo soddisfatto e prende una sigaretta.
"Stronzo" dico schifata e lui si avvicina a me, tanto da averlo a due centimetri di distanza.
"Sarò anche uno stronzo, ma avevo ragione su tutto" dice sussurrando e poi va fuori in giardino.
Alzo gli occhi al cielo e raggiungo velocemente la mia classe di storia.
Io e Josh siamo stati sempre insieme dopo "l'incidente", lui non mi ha mai voluta lasciare, era come se si sentisse in colpa per ciò che mi successe.
Non abbiamo mai parlato di noi perché non c'è mai stata l'occasione, ma prima o poi dovremo farlo.
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"È quello che ti stavo dicendo!" urla Emily e quasi mi spavento.
"Si, appena sono tornati tutti a scuola loro era mano nella mano e beh tutti hanno capito. Si dice che già stavano insieme e hanno voluto fare comingout" dice Jennifer e annuisco.
Io sapevo benissimo che stavano insieme, persino Mary lo sospettava, ma abbiamo deciso di aspettare. Dopo tutto devono essere loro a dirlo e non di sicuro io e lei.
"Lasciamo stare! Che ogni volta che li vedo mi sale la depressione" dice Cristal ed Emily le da ragione.
"Mi prendete in giro vero? Tu piaci ad un ragazzo che ti si fila e non lo vuoi vedere" dico indicando Emily. "Mentre tu non hai il coraggio di farti avanti e smetterla di fare la bambina" dico indicando Cristal e abbassano lo sguardo.
"Non è la stessa cosa" dice Emily e sbuffo.
Prendiamo i vassoi del pranzo ed usciamo nel tavoli in giardino.
Subito dopo arrivano anche Tiffany, Cami e Mary e si uniscono a noi.
"Allora Ariet che farai per il tuo compleanno?" chiede Mary e sbianco.
"Come sai del mio compleanno?" chiedo e mi guarda di sott'occhio.
"Credevi davvero di tenere lo nascosto?!" dice sorridendo e alzo le spalle.
"Si e in ogni caso non avevo neanche voglia di festeggiarlo. Insomma cosa saranno mai diciotto anni?" dico e mi guardano come se fossi un alieno caduto dal cielo.
"Sei forse scema?!" dice Cristal. "Cioè tu fai diciotto anni e non me lo dici?! Ma io ti picchio!"
"No lei mi serve, non ucciderla" dice Josh mettendosi tra me e lei.
"Chi è che fa diciotto anni?" chiede Travis e dopo di lui arrivano tutti gli altri, compresi Justin, Kevin, Thomas e Amanda.
"Ariet, ma non vuole festeggiarli" dice Emily guardandomi male.
"Stai scherzando?!" dice Nate in coro con Dylan e tutti ridono.
"Sentite sono solo diciotto anni non conti sa cosa, okay? E poi non saprei neanche cosa fare, quindi qualunque cosa vi sia venuta in mente scordatela io non organizzo niente"
"Uffa, va bene" dicono in coro e lascio un sospiro di sollievo.
"Oh andiamo sul serio?" dice Cristal guardando Cami e Logan che si baciano.
Trattengo una risata nel vedere la faccia di Josh e lui tira loro un tappo di una bottiglia.
"Se vuoi rimediamo" dice Nate e Kevin lo guarda male.
"Troppi fratelli gelosi qui, rovinate le coppie" dice Mary e ridiamo.
Restiamo al tavolo a parlare del più e del meno, per tutto il tempo, finché non suona la campanella.
"Hai da fare?" chiede Josh e lo guardo.
"No, perché?"
"Ti porto in un posto"
Ci alziamo dal tavolo e dopo aver salutato gli altri, andiamo verso la sua moto.
Mentre guida mi guardo in torno e ammiro le strade di Chicago come mai le avevo viste.
Gente che va al lavoro, gente che lavora, gente che corre, gente che semplicemente è qui per la prima volta.
Tra tutta questa gente ci siamo noi, io e Josh insieme, che sfrecciamo tra le strade a tutta velocità.
Arriviamo verso la zona dei boschi e prendiamo una stradina, finché non finisce in un lago.
Scendiamo dalla moto e camminiamo verso di esso silenziosamente. Una volta arrivati lì davanti ci fermiamo sulla sponda e ammiro il paesaggio.
Il lago è limpido, quasi cristallino, i sassi bianchi che riflettono i raggi del sole ed i verdi alberi che lo circondano. Sembra di stare nelle favole.
"Ci venivamo sempre io e i ragazzi dopo scuola, lo abbiamo scoperto una notte mentre camminavamo per il bosco. Da quel giorno è diventato il nostro posto preferito, venivamo spesso qui sia da soli che in compagnia. Lo trovavamo un posto rilassante in cui potevi mettere a posto i pensieri e le idee" dice guardando davanti a sé.
"Certo che voi ne avete di cose da raccontare" dico e lo sento ridere.
"Più di quanto immagini" dice sorridendo, ma poi diventa serio. "Quando ho saputo che Zac ti aveva con sé non ci vedevo più rabbia perché non ti ho protetta come dovevo e ti ho lasciata da sola, avevo un senso di delusione verso i miei confronti che mi facevo schifo. Ma devi sapere che se non fosse mai successo, io non avrei mai saputo la verità riguarda a ciò che provo per te, quindi da un lato lo ringrazio. Sono stato un coglione, è vero ne sono consapevole e non so neanche perché tu sia venuta con me dopo ciò che ho detto, ti ho cacciato vai dalla mia vita no perché lo volessi, ma perché in quel momento pensavo fosse la cosa giusta da fare ma facendo così ho pensato solo a me stesso e non a te. Mi sento uno stupido per non averlo capito subito ma cazzo Ariet sei entrata nella mia vita ed ora non voglio lasciarti andare"
Sento gli occhi bruciare e il mio cuore batte all'impazzata.
Mi giro verso di lui e lo guardo, i suoi occhi non sono mai stati così sinceri e le sue parole non sono dette per ferire, ma per guarire.
Non avrei mai pensato che ci arrivasse, credevo che mai lo avrebbe capito ed invece lo sapeva fin da subito.
"Ti chiedo scusa per ciò che ti ho detto quel giorno, ti chiedo scusa per come mi sono comportato, ti chiedo scusa se ti ho fatto del male, ti chiedo scusa se non sarò sempre bravo, ti chiedo scusa se forse non ci sarò sempre, ti chiedo scusa se ti farò del male, ma ti prometto che farò i tutto per essere una persona migliore"
"Io non voglio che tu cambi per me, voglio solo che tu sia te stesso e che tu capisca che la felicità la meriti più di tutti" dico con un filo di voce e lui sorride.
"La mia felicità sei tu" dice per poi baciarmi.
Finalmente siamo io e lui e faremo di tutto per essere felici insieme e vivere la vita.
Josh Black sei entrato nella mia vita per caso, con quel tuo modo di fare orribile e bipolare, e mi hai completamente cambiato la vita in meglio.
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Finalmente si sono messi insieme! Cosa ne pensate? Riusciranno a resistere?
scrivetelo nei commenti⬇
gaia💞
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