L'Allieva... 3

By Wooder9

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E' passato un anno, Alice e Claudio sono tornati da Bruxelles e sono alle prese con un nuovo delicatissimo ca... More

Prologo
L'Allieva e... ricominciare
L'Allieva e... un nuovo caso
L'Allieva e... tempesta in arrivo
L'Allieva e... in punta di piedi
L'Allieva e... una di troppo
L'Allieva e... malanimi
Speciale San Valentino
L'Allieva e... io la chiamerei ossessione
L'Allieva e... la verità di Claudio
L'Allieva e... un fulmine a ciel sereno
L'Allieva e... alleanze e scoperte
L'Allieva e... indecisa per così tanto tempo
L'Allieva e... secchiate d'acqua gelida
L'Allieva e... questione da chiarire in fretta
L'Allieva e... quelle giornate no
L'Allieva e... serenità in un battito di ciglia
L'Allieva e... il silenzio è migliore di qualunque parola
L'Allieva e... la follia ha il tuo nome
L'Allieva e... un'opportunità
L'Allieva e... un invito a cena
L'Allieva e... una serata rovinata
Ringraziamenti
L'Allieva e... con me, sempre
EPILOGO

L'Allieva e... puoi contare su di me

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By Wooder9

Sentirmi chiamare per cognome mi ha letteralmente portato via quel briciolo di buon umore che stavo riacquistando, sono diventata taciturna e credo scura. Davide si è ammutolito, forse - anzi, sicuramente - ha capito di aver detto qualcosa di sbagliato: siamo sotto casa mia da quasi un quarto d'ora, non riesco a proferire parola né a muovere un muscolo.
Mi sento come se improvvisamente tutte le forze mi avessero abbandonato. E' Davide a parlarmi, a prendere improvvisamente la mia mano e a mettermi un dito sotto il mento costringendomi a guardarlo negli occhi "Ti prego di perdonarmi, non avrei mai dovuto chiamarti a quel modo. Anche lui lo faceva? Ti guardava negli occhi e ti chiamava così?" gli occhi mi si riempiono di lacrime, mi mordo la guancia per impedire alle lacrime di rigarmi le guance, non dico nulla, ma lui sa "Ti parlo sempre per esperienza, il dente è meglio toglierselo subito. Affrontare i propri demoni è decisamente più utile che tenerli chiusi in un cassetto e sperare che se ne vadano così."
"Non so se posso farcela." gli confesso esanime "Io a Claudio mi ci ero quasi... aggrappata, era... lascia stare, sono patetica."
"Un po'." afferma senza peli sulla lingua "Ma, ehi, tutti lo siamo prima o poi, specie se c'è l'amore di mezzo. Con l'amore si perde la dignità, la rotta, il buon senso e tante altre cose. Io ci sono per te. Ora e se vuoi anche dopo." mi dice sempre guardandomi dritto negli occhi "Se vuoi, non ti lascio sola."
Abbasso lo sguardo e poi volto il viso guardando avanti incapace di chiedere il suo aiuto, ma anche di rifiutarlo, sono come bloccata, l'aver visto Claudio già in dolce compagnia è come se mi avesse spezzato qualcosa dentro e la cosa peggiore è che lui dal canto suo crede che anch'io facilmente mi sia rifatta una vita senza di lui, ma la mia vita senza di lui è come un disco rotto, prosegue, gira, ma il suono che emette è stridente e fastidioso.
"Guardami." dice Davide "Guardami." ripete, eseguo e mi ritrovo a fissare le sue iridi verdi "Se vuoi io non ti lascio e non lo dico con lo scopo di... sedurti o ingannarti, se vuoi ti resto accanto."
"Perché faresti questo per me? Cosa ho di tanto speciale da meritare quest'attenzione da parte tua?" gli chiedo con un filo di voce.
"Perché in te riconosco me stesso, quel me stesso spezzato, affranto e che non desiderava e sperava altro di poter incontrare qualcuno che mi aiutasse a ricominciare e a capire chi fossi davvero." le sue parole s'infrangono contro le mie labbra spezzandomi appena il respiro, non posso negare di essere affascinata da lui, ma non provo quel tipo di trasporto, quello che nutrivo per lui.
"Ci vorrà tempo, ma lo supererai." riprende "Innamorarsi è facile, amare e dimenticarsi di un amore sono le cose più difficili che esistano al mondo."
"Dimmi la verità, te sei un filosofo travestito da avvocato." dico prendendolo in giro.
Lui scoppia a ridere "Forse nella mia vita precedente lo ero per davvero, Alice, chi lo sa!"
Resto con lui ancora qualche minuto, poi lo saluto ed entro in casa mia.
Sul tavolino da casa trovo un bigliettino di Yuki "Cinema con Marco, se vuoi raggiungici, ore 22:30 cinema The Space", no, grazie Yuki, sono al momento un po' occupata a leccarmi le ferite e non ho voglia di venire, per di più sono le 23:25 quindi è anche tardi.
Mi infilo sotto le coperte poco dopo, stanca e triste, avrei voluto non aver mai visto Claudio in compagnia di Paola... un momento, ma come è possibile che tra tanti ristoranti esistenti tra Roma e provincia mi sia trovata proprio in quel ristorante e a quell'ora Claudio e Paola?
Chi mi ha sentito parlare con Davide a telefono in cui gli davo appuntamento per la serata?
La risposta mi è subito ovvia, Paola.

Il giorno dopo mi sveglio agguerrita, il dolore non è scomparso, ma solo al momento messo in un angolo della mia testa e del mio cuore, ora sono decisamente arrabbiata e ansiosa di capire che gioco sta facendo la Rossa. Trovo un messaggio di Davide su WhatsApp che mi placa per pochi istanti "Buongiorno, Alice, come stai? Spero tu sia riuscita a dormire. Ho pensato a un modo per far ingelosire il tuo dottore o quantomeno fargli capire che lui non è il centro del mondo..."
"Buongiorno, ah sì? Spara!" gli scrivo, pochi istanti dopo digita l'emoticon rappresentante una pistola, gliene invio un'altra con il sorriso, poi risponde "Più tardi sei a lavoro?"
"Sì." gli rispondo semplicemente.
"Bene, mi raccomando: sii naturale e non t'irrigidire."
"Cosa vuoi fare?"
"Fidati di me, ho un piano." scritte queste parole Davide non aggiunge altro, la rabbia ora è accompagnata dalla curiosità e al tempo stesso dalla perplessità, che avrà in mente?
Esco e arrivo - meraviglia delle meraviglie - puntuale in Istituto.
"Incredibile, l'Allevi a quest'ora a lavoro?" chiede proprio Paola venendomi incontro "La serata è finita presto forse?" insiste, la rabbia monta in me anche se cerco con tutte le forze di arginarla e controllarla.
"Potrei chiederti la stessa cosa, ma io sono una persona educata."
La Rossa smette di sorridere "Mi fa piacere che tu abbia trovato qualcuno dopo Claudio, anche se chiunque dopo Claudio non potrà mai reggere il confronto, giusto?" riprende lei.
"E io sono contenta che tu scelga gli uomini delle altre, questo è avere stile. Infilarsi piano piano nella vita degli altri per poi rubargliela, dovresti avere un premio per questo tuo comportamento!" replico incrociando le braccia.
"Non ho preso nulla a nessuno, tu e Claudio eravate già in crisi e io ho solo colto la palla al balzo."
"Sì, certo." affermo sarcastica "Così come cogli al balzo le telefonate degli altri e vai dove si trovano gli altri! E' vero che il mondo è piccolo, ma così tanto mi sembra inverosimile, non credi?"
La Rossa sorride "E' Claudio che ha prenotato lì, chiediglielo pure se vuoi."
"Non occorre, so chi gli ha suggerito il posto e non è di sicuro stata Beatrice, ma ehi spero che vi siate goduti la cena e che ne abbiate di altre come quelle di ieri sera!" augurato ciò supero Paola e vado subito a indossare il camice e poi... devo andare su da lui.

Ogni gradino, ogni passo che faccio mi avvicino sempre di più a lui e ad ogni passo sento il cuore battere se possibile più forte e più veloce. Respiro profondamente, poi apro la porta, lui sta stringendo in una mano la sua pallina da tennis e nell'altra sta esaminando dei fogli.
Busso un paio di volte alla porta lignea e lui alza lo sguardo, i nostri occhi si incontrano immediatamente "Posso?" gli chiedo, lui annuisce e io chiudo la porta alle spalle.
"La nostra Giulietta." mi prende in giro, io abbasso un momento lo sguardo poi lo rialzo "Come è andata la tua serata? Fatto scintille con Romeo? Ti ha consolata dopo il nostro confronto?"
Alzo le spalle "Quale confronto? Io e te abbiamo solo parlato e abbiamo espresso le reciproche posizioni, tu non ti fidi più di me né io..." mi mancano le parole perché non sono vere. Le parole che dico mi si ritorcono contro, mi sembrano coltellate e ognuna di queste sembra togliermi il respiro.
"Dille." dice alzandosi e avvicinandosi a me "O ti manca il coraggio ora che siamo di nuovo così vicini?" mi chiede in tono di sfida.
Scuoto la testa "No, io non ho paura di te." ma di quello che provo per te sì, lo temo e mi manca al tempo stesso "Posso parlarti anche a questa distanza." aggiungo prendendo coraggio e avvicinandomi ancora di più a lui "Sei tu quello che ha iniziato tutto, i messaggini prima, poi vengo a sapere di quel bacio, poi dopo neanche dieci giorni sei di nuovo in pista, cosa c'è da dire di più di questo? Quello che c'era in te, c'è ancora, era solo sopito o forse ero troppo innamorata di te per rendermene conto." dico tutto d'un fiato temendo quasi di non riuscire a dirgli quelle parole guardandolo negli occhi, lui mi osserva silenzioso, i suoi occhi chiari mi scrutano cercando un minimo segno di cedimento da parte mia, ma poco dopo è lui a cedere e abbassa lo sguardo, lo rialza pochi istanti dopo dicendo "Eri? Già mi hai messo da parte? Con tanta facilità?" sembra ferito, ma decido di non cedere perché tutto è iniziato con lui e il suo modo di fare così assurdo.
"Potrei rivolgerti allora le stesse domande, gli stessi dubbi. Come hai potuto dopo così poco?"
"Il nostro rapporto si reggeva ad un filo già da un po' e lo sai."
"E allora perché mi chiedi se ti abbia già messo da parte? Non eravamo già in crisi? Cosa vuoi dirmi? Tu puoi rifarti una vita e io... devo aspettare il tuo permesso? E' così Claudio?" lui respira pesantemente, ma non risponde "Odio questo tuo mutismo, odio quando mi lanci queste bombe e poi lasci che sia io sola a pagarne il prezzo, sei odioso!" sibilo velenosa "Sai cosa ti dico? Sono stanca di questo tuo atteggiamento assurdo, tu puoi, io no, io posso farmi una vita come voglio e con chi voglio e per quanto tu mi abbia ferito questo non mi impedisce di vivere e ricominciare a farlo!" esclamo per poi riprendere la porta e uscire, la porta si chiude alle mie spalle e solo in quel momento ricordo che io non ero andata da lui per litigare, ma per la tesina!
Riapro la porta "Comunque" dico usando lo stesso tono di pochi istanti prima "io sono venuta qui per la tesina non per parlare della mia vita sentimentale di cui ormai non ti deve importare più nulla." puntualizzo "Quindi stabiliamo l'argomento così inizio a lavorare."
Claudio sta quasi per ridermi in faccia, ma poi con un sorrisino scuote la testa e dice "Che ne pensi di fare la tesina sui Glucorticosteroidi come marcatori della morte per Ipotermia?"
Sbianco, ci sono pochissime ricerche in merito! Lo ha fatto a posta, ne sono certa. Quando vuole mettermi in difficoltà mi affida sempre un caso difficile e questo lo è. Decido però di non cedere anche se nel profondo so già che il mese che seguirà sarà molto, molto difficile e soprattutto non mi consentirà di dormire!
"Va bene." rispondo sorridendogli con aria di sfida "Ora posso andare?"
"Prego." dice indicando la porta, io esco a testa alta anche se dentro di me si affollano una miriade di sentimenti confusi e pensieri discordanti fra loro.

Guardo il telefono, cerco Davide, ma di lui neanche l'ombra, né un messaggio. Mi aveva detto di non irrigidirmi, mi aveva scritto solo quelle enigmatiche parole sii naturale e non t'irrigidire, okay, ma cosa voleva dire esattamente? Forse si riferiva al mio modo di trattare Claudio? O mi devo aspettare qualcosa da parte sua?
"Alice?" è Lara "C'è uno che ti cerca."
Lara ha l'aria di chi sta per chiedermi qualcosa, ma prima che possa avere il tempo di farlo, mi alzo dalla sedia e vado fuori dalla stanza degli specializzandi. Al centro dell'enorme ingresso, c'è Davide con un mazzo di rose rosse. Sgrano gli occhi e mi avvicino a lui improvvisamente imbarazzata, ma che...?
"Alice, ciao, piccola." mi saluta lui porgendomi il bouquet di fiori che afferro con mani tremanti, lo guardo interrogativa ed è Davide a prendere di nuovo la parola "Scusa per ieri sera, ero un po' nervoso." Davide avvicina il suo volto al mio "Mi perdoni?"
Davide parla con tono di voce un po' più al di sopra del normale e temo che presto chi ci sta guardando, possa rendersi conto che la nostra è una messinscena, tuttavia mi sforzo di stare al suo gioco, gli sorrido piano e gli rispondo mettendogli le braccia al collo "Sì, ti perdono." Davide mi sorride complice e avvicina delicatamente il suo viso ancora di più al mio per poi sussurrare a fior di labbra "Scusami." e poi preme delicatamente le sue labbra sulle mie, le sue labbra sono morbide, delicate e piano piano mi lascio andare al bacio chiudendo gli occhi, non sento ciò che provavo con Claudio, non sento trasporto né passione, ma solo un grande imbarazzo perché so che decine di occhi sono puntati su di noi; ad interrompere il "nostro" momento è proprio il destinatario di quella scena: Claudio.
"Non mi sembra il luogo per simili atti, Mariani!" sbotta Claudio. Lentamente i nostri volti si allontanano e il mio sguardo si sposta su Claudio che ha le mani nel camice e l'aria di chi sta combattendo una violenta battaglia interiore, la sua vena sulla fronte è decisamente più evidente e i suoi occhi sono carichi di collera.
"Perdoni la mia impertinenza, dottor Conforti, ma dovevo chiarire immediatamente con Alice e, come vede, mi ha subito perdonato. A volte le cose è meglio chiarirle immediatamente prima che sorgano altre spinose e spiacevoli conseguenze." replica Davide guardando Claudio con un piccolo sorriso "Allora vi rubo, Alice, per pochi istanti e... beh, buon lavoro." aggiunge Davide prendendo la mia mano e portandomi fuori, esco, ma poco prima di uscire odo il rumore di una porta che si chiude violentemente.
"Credi che ci abbia creduto?" chiedo a Davide quando siamo ai piedi della scala davanti all'Istituto, Davide mi sorride e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di risponde: "A giudicare dalla faccia che aveva, caspita direi di sì!"
"Grazie, sei stato... geniale!" esclamo non trovando altre parole che possano esprimere il mio stupore e il mio ringraziamento "Grazie per i fiori."
"Prego, anzi, scusa tu per il bacio di prima... mi sono fatto trasportare dal momento." si giustifica, io scrollo le spalle per poi dirgli "Tranquillo, non per questo non ti parlo più!" esclamo facendolo sorridere.
"Quindi sono... perdonato?" mi chiede ancora titubante.
"Sì. Certo."
"Se hai bisogno di me,Alice, non farti scrupoli nel chiamarmi. Puoi contare su di me." dice "Sempre."

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