L'Allieva e... secchiate d'acqua gelida

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Il giorno seguente sono parecchio distratta dal sogno/ricordo avuto la notte precedente: lo sono talmente tanto che i complimenti della Wally – che sono rarissimi – mi sfiorano appena.
Eppure era tanto tempo che aspettavo e speravo di poter vivere questo momento!
La mia mente indugia per quasi tutta la mattinata su quanto stare così tanto insieme l'anno precedente ci avesse unito per poi tornare qui e ritornare ciò che eravamo ovvero lui il mio capo e io la sua allieva, forse avremmo dovuto restare lì e non tornare mai più!
"Ciao Ali!" mi saluta Lara entrando nella stanza di noi specializzandi "Che faccia! Dormito poco anche stanotte?" chiede andando ad indossare il camice.
"Ciao, no... solo che ho dimenticato di mettere un po' di correttore." rispondo dicendole la prima cosa che mi viene in mente.
"Adesso Conforti si chiama Correttore?!" chiede Lara come sempre diretta "Vabbè, lascia stare. Ah, a proposito di Conforti..." prosegue, ma prima di parlare indugia con lo sguardo oltre la porta "pare che la rossa gli stia dietro e sembra anche che lui le abbia dato un bel palo!"
Lo avevo immaginato già, forse era questo l'oggetto della discussione avuta fra i due qualche giorno fa!
"Sei contenta?" chiede Lara notando la mia espressione assente "Sembra che non ti importi!"
"Sì, certo che mi importa! No, è che pensavo ad altro...!"
"Ok, beh te lo volevo far sapere. Magari così se ci sono speranze di riappacificazione, puoi farti avanti."
"Mm, mm..." dico ancora distratta, ad interrompere altre sicure domande è la suoneria del mio telefono, è Calligaris: ci sono novità.

"Alice, mi sono permesso di chiamarti ancora perché abbiamo il sospetto che l'assassino della Celano e di Scarano possa ritrovarsi tra coloro che seguivano la pagina Instagram della ragazza." afferma il vicequestore.
"Perché dice questo? Ha trovato qualcosa?" chiedo curiosa come al mio solito.
Il resto delle spiegazioni le ricevo mezz'ora dopo in questura dal vicequestore in persona "La ragazza fra i tantissimi messaggi di giovani e ragazze, riceveva costantemente messaggi da quattro uomini e con due di questi ha scambiato numerosi messaggi, anche mezz'ora prima di morire."
"Siete riusciti a risalire alle loro identità?"
"Di quello se ne sta occupando la polizia postale, noi per ora conosciamo i nomi. Ammesso che siano quelli veri: Guido Visconti, Sandro Bruzzoni, Marcello De Santis e Leonardo Ruffo. Ma, ripeto, non siamo certi delle loro identità."
"Posso?" chiedo tendendo la mano verso la stampa dei messaggi che il vicequestore ha davanti a sé.
"Beh, sì. Lei è una collega mancata!" confessa sorridendomi "Credo che sarebbe stata un ottimo elemento qui!" prosegue facendomi sorridere.
"Lei è troppo gentile, grazie."
"Lo penso davvero e spero che anche lì, Conforti e gli altri, la apprezzino come merita!"
Per la verità non mi aspettavo che Calligaris nutrisse tutta questa stima nei miei confronti, sapevo che apprezzava molto il mio intuito, ma non così tanto come mi ha appena dimostrato!
"Non è che potrei averne una copia?" azzardo.
"Questo proprio no, Alice, questi sono documenti che non possono uscire da qui."
"Almeno i nomi dei quattro presunti uomini posso annotarli?" chiedo.
Il vicequestore alza le spalle con aria quasi rassegnata "Va bene, ma stia attenta. Uno di loro potrebbe essere il potenziale assassino e se fiuta che gli stiamo con il fiato addosso... beh, stia molto attenta, dottoressa."
Annuisco "D'accordo."

"Quindi ricapitoliamo: Alessandra si era fidanzata con questo insegnante di inglese che però flirtava con la sorella e questa dopo un po' si è fidanzata con lui dicendo alla sorella che non era il tipo giusto per lei. Intanto Alessandra frequentava Rocco, lo stesso Rocco che le ha fatto così tanto male e che era rimasto un violento. E proprio in quel periodo apre una pagina Instagram attraverso la quale incoraggiava gli altri ad essere più forti e coraggiosi. Dopo un po' lei tronca la relazione con lui e riprende a frequentare Robert che era ancora innamorato di lei. La sorella di lei li scopre e colpisce lei e lascia lui.
Quella stessa sera una quarta persona arriva in quell'albergo e la uccide. Non contento l'assassino uccide anche Rocco, ma... perché? Ormai lui e Alessandra non si vedevano più. E poi come faceva a sapere di Rocco?" chiede Silvia che intanto ho aggiornato brevemente sul caso.
Alzo le spalle "Non ne ho idea. Secondo Calligaris è uno di quei quattro uomini con cui Alessandra chattava via Instagram, stanno continuando le indagini proprio per scoprire chi siano realmente." rispondo bevendo il mio caffè.
Silvia annuisce "Mi raccomando, stai attenta. Te sei capace di tutto!"
"Grazie per la stima!"
"Sai cosa voglio dire: spesso sei... un po' avventata. Vedi con gli uomini!" mi ricorda lei.
Poso la tazzina del caffè sul tavolino "Hai ragione, con Arthur ho preso un altro scivolone, ma ora so cosa voglio e non è lui. Io e Arthur siamo troppo diversi, tra me e lui non può funzionare." affermo convinta.
"Beh, anche con Claudio non poteva funzionare ed eravate troppo diversi, e guarda dove siete: a fare i tira e molla. Guarda Alice che prima o poi la corda si spezza e puoi farti male, molto male. Vedi con Arthur come è andata a finire!"
"Ma perché continuo a dirti dei miei disastri sentimentali?!" sbotto ad alta voce.
"Perché sai che sono la voce della ragione e sai che senza di me saresti totalmente allo sbando!" replica lei con quel tono altezzoso e sicuro che le ho sempre invidiato "Comunque se ora sei per davvero convinta della tua scelta, dimmi... cosa hai intenzione di fare ora? Con Claudio non mi sembra ci siano progressi da quel punto di vista!" mi fa notare la mia amica.
"Cosa voglio fare? Per la verità non so, c'è come un qualcosa che mi blocca, che mi impedisce di muovere quel passo verso Claudio. Passo che vorrei fare, ma che non riesco a compiere." sospiro abbassando il capo.
"Vai da Claudio e basta, Alice. Digli quello che provi per lui e metti una pietra sul passato. Fai del male solo a te stessa se rimugini e basta. Te lo dico da amica, pensa al presente e al futuro, accantona il passato. Vai avanti. Se senti che è Claudio che vuoi al tuo fianco, diglielo. Non girarci intorno, non usare mezze frasi e non aspettare che sia lui a parlare. Fallo tu, fai parlare il tuo cuore."
Sono bellissime parole quelle di Silvia, peccato che io invece ogni volta che vedo Claudio mi faccio trasportare da ciò che lui mi ha detto, dalla rabbia anche e dall'orgoglio ferito e che pertanto a seguire il cuore, come dice lei, io non ci riesca proprio.

La Boschi dopo neanche 72 ore dal suo apprezzamento verso il mio lavoro, mi ha affidato un altro compito: catalogare tutti gli scheletri o parti di essi conservati in obitorio. La Wally stessa ha proposto che fosse Claudio ad aiutarmi vista l'importanza del lavoro e considerata la mia sbadataggine nella conservazione di importanti reperti come questi...
Claudio accetta subito e stranamente non fa battute, né altro, anzi rimane in un inquietante silenzio. Questo nostro silenzio fa più rumore del silenzio penetrante presente in obitorio! Sembra quasi che questo silenzio voglia risucchiarmi, che voglia togliermi l'aria.
"Sbrighiamoci, Allevi, non ho nessuna intenzione di restare qui tutto il giorno!" sbotta dopo quasi un'ora incrociando le braccia, mentre io ricerco su un elenco il numero sottostante al teschio così da poterlo identificare e catalogare.
"Ti infastidisce così tanto la mia presenza?" dico alzando gli occhi dal librone.
"Semplicemente non ho intenzione di morire di ipotermia!" sbotta dondolandosi da un piede all'altro.
"So che è una bugia." sentenzio incrociando i suoi occhi.
"Pensala come vuoi!"
Restiamo di nuovo in silenzio, poi sono di nuovo io a parlare "Sei arrabbiato perché ti ho chiesto di riflettere prima di risponderti riguardo... a noi?"
Sospira "No, non sono arrabbiato." dice anche se il tono tradisce una punta di fastidio "Sono però ferito, questo sì. Sai, io non ho più dubbi. Ma per una qualche ragione, tu ne hai ancora e la cosa mi secca e ferisce abbastanza. Non so se tu riesci a capirmi... forse no, visto che me lo chiedi." aggiunge lapidario, mi guarda "A questo punto non so che cosa tu voglia nella tua vita, chi vuoi... forse sarebbe stato meglio se questo incarico lo avessi svolto con Anceschi!" aggiunge distogliendo lo sguardo.
"Non vuoi più vedermi? Vuoi evitarmi?" gli chiedo sconcertata.
"Forse solo non vedendomi più le cose per te diventeranno più chiare e semplici." risponde con tono di voce incerto e triste.
Sento gli occhi improvvisamente pizzicarmi, "Non vederti più..." ripeto come se non avessi capito e in quel momento nella mia immaginazione si crea un'immagine, un luogo che non goda più della sua presenza, che non abbia più il suo odore, in cui la sua voce ora sapiente ora seccata non riecheggi più e sono immagini incredibilmente dolorose.
"Non avrei mai pensato di dirlo!" esclama lui che ancora non mi guarda in volto, anzi ha lo sguardo e la testa bassa, le mani posate sui fianchi.
"Né io di sentire una cosa simile!" esclamo di rimando con voce tremante "Ci stiamo facendo solo del male... lo sai?"
Mi guarda, ha gli occhi molto tristi "Voglio solo che tu ti senta libera, libera di andare avanti. Con o senza di me. Basta che tu ti dia una mossa e la smetta di avere paura o di sentirti insicura."
"E pensi che questa situazione migliorerà se non ti vedrò più?" gli chiedo con voce tremula.
Non risponde subito, ma ciò che mi dice penso che me lo ricorderò per sempre "Io ti amo, e proprio perché ti amo, ti lascio libera. Voglio che tu sia serena ed evidentemente con me non lo sei, o comunque non lo sei abbastanza. Questo non posso dire che non mi scocci o addolori, ma mi addolora molto di più saperti infelice. Preferisco non vederti più e saperti serena piuttosto che vederti sempre e sapere che stai male."

L'Allieva... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora