l'inferno nei tuoi occhi

By dallaxmine

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sequel di "portami all'inferno", vi consiglio di leggere il primo libro per capirci qualcosa E' un anno che... More

introduzione
prologo
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
avviso
capitolo 11
12
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avviso
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epilogo
ringraziamenti+news
nuova storia

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By dallaxmine

"siamo arrivati a destinazione, l'aereo atterrerà tra 5 minuti. Allacciate le cinture di sicurezza e non alzatevi. In caso di..."
La voce metallica dell'annuncio mi fa svegliare. Non sono abituata a dormire in aereo, di solito non riesco nemmeno a chiudere occhio, le turbolenze mi mettono ansia e ho la costante paura che possa cadere. So che i miei pensieri sono inquietanti ma non posso farci niente. Dylan sta ancora dormendo e noto una cosa che non mi piace affatto: una ragazza lo fissa come se fosse una preda.
Eh no bella mia, lui è mio.
Gli do dei baci sulla guancia mentre il viso della ragazza si incupisce, ben ti sta, non si guardano le cose di proprietà degli altri. Beh, non è proprio una proprietà ma lui è mio.
Apre gli occhi e mi sorride mentre io esulto mentalmente come una bambina di 2 anni. Se provo a mettermi nei panni della ragazza non ha tutti i torti: è bello da fare stare male.
Ed è mio, mi ricorda la mia testolina. Sorrido a questo pensiero risultando anche stupida.
"Perché sorridi?"
"Niente, tranquillo, stiamo atterrando"
"Dammi la mano, sei spaventata come un pulcino appena nato"
"Ehi"
Gli tiro uno schiaffetto e la signora vicino a lui ride.
"Tienilo al guinzaglio tesoro"
"Lo farò"
Mi fa un sorriso complice mentre il mio ragazzo in mezzo si sente preso in giro. Scoppio a ridere per la sua faccia buffa cercando di fare meno rumore possibile. È tardi e c'è ancora qualcuno che dorme. Matthew e Caroline dormono abbracciati due posti più avanti e sorrido nel vederli così sereni: Matthew mi aveva detto che era da un po'che non riuscivano ad andare d'accordo, precisamente da quando Caroline aveva cominciato a stare male. Adesso ha preso 5 kg e non posso che esserne contenta, non è molto ma è un bell'inizio. Brian era partito appena aveva saputo che Adam era stato arrestato, aveva pagato una cifra assurda di biglietto aereo per essere la il prima possibile. Immagino che sia soddisfatto, infondo Adam è stato l'incubo di tutti. Io avrei fatto a meno di partire visto che in un tribunale non avrei potuto fargli il culo come avrei voluto ma io e Carrie dobbiamo chiudere la questione Abigail una volta per tutte.
"Ehi, possiamo scendere, andiamo"
Mi tira una pacca sul sedere e mi guardo intorno imbarazzata. Lui ride sapendo quanto mi mettano a disagio questi gesti in pubblico, stronzo.
Trascino il mio misero bagaglio a mano in questo aeroporto che ho visto fin troppe volte e vedo addirittura una gigantografia con una pubblicità alla quale Samantha ha preso parte: sapevo che sarebbe diventata famosa, nonostante mi sia stata e continui a starmi antipatica se lo merita, solo per il duro lavoro che ha svolto. Dylan mi trascina e sballotta ovunque come un pacco mentre Carrie e Matt a malapena riescono a starci al passo, Caroline si affatica molto e Dylan non riesce a capirlo. Capisco che sia nervoso per via del processo al quale dovrà testimoniare tra qualche ora ma il nervosismo non lo porta da nessuna parte.
"Ehi, fermo, guardami e respira. Andrà tutto bene. Io sarò con te va bene?"
"Andrà tutto bene e no, tu sarai a risolvere le tue questioni, io ce la posso fare"
"Le mie questioni possono essere risolte anche il pomeriggio. Prima Adam, poi Abigail. Poi finirà tutto"
"Poi finirà tutto"
Rallenta notevolmente il passo e sorrido a una Caroline accaldata e con il fiatone. Matthew la prende in giro ma non è molto divertita. È in ansia anche lei, altrimenti sarebbe scoppiata a ridere e avrebbe detto qualche cavolata che avrebbe fatto ridere solo lei. Non vedo l'ora che finisca tutto ciò. sono le 2 di mattina, vorrei mettermi a dormire ma non voglio essere un peso.

Finalmente un taxi si ferma davanti a noi e Dylan gli da l'indirizzo di casa di mia madre. Carrie e Matthew invece andranno dai genitori di lei, non vede sua madre da un bel po'. Chiudo gli occhi ma ovviamente non riesco ad addormentarmi, percepisco l'ansia anche io ma cerco di essere forte per Dylan, non lo ammetterà mai ma ha paura che non vada tutto per il verso giusto, ha paura che l'incubo si ripeta. Se dovesse succedere si darà la colpa per sempre e non sono pronta a vederlo soffrire. Meritiamo un po' di felicità anche noi, vero? Mi scuote leggermente la testa, segno che siamo arrivati. Mia madre è scesa per salutarci. Appena vede che c'è Dylan con me, mi rivolge un sorriso smagliante nonostante sia tardi e lo abbraccia. So a cosa pensa, sa anche lei che Dylan è la mia persona.
"Dylan ovviamente vi ho preparato due stanze separate - Dylan mi guarda e inorridisce mentre mia madre scoppia a ridere - ovviamente ti sto prendendo per il culo, basta che non fate tanto rumore mi raccomando, vorrei dormire"
Arrossisco e sta volta tocca a lui ridere come un idiota. Mia madre potrà anche essersi evoluta mentalmente ma rimane sempre mia madre, diamine!
Dylan prende entrambi le valige, si spoglia e si mette nel letto a braccia aperte
"Non credo di dormire perciò puoi usarmi come cuscino mentre ti accarezzo i capelli"
"Da quando sei diventato così?"
"Megs, ho paura"
Lo sussurra come se si vergognasse di sentirsi così, è orgoglioso ma in momenti come questo capisco quanto sia dannatamente fragile.
"Preparati a dormire scomodo"
"Non vedo l'ora"
Mi appoggio al suo petto e gli accarezzo i tatuaggi, credo sia diventata la mia attività preferita. Non voglio dormire nemmeno io perciò parliamo di tutto, della vita, delle nostre paure, dei nostri progetti.
"Vorrei lavorare nel campo dell'editoria, vorrei scrivere un libro, ho già delle bozze scritte qua e la quando mi annoiavo, vorrei raccontare un po' di Abigail alle persone, meritano di conoscere una persona fantastica come lei"
"Metti a fuoco le tue idee, so che sei determinata e testarda ma hai anche paura, hai paura di fallire e di non piacere ma se non ci provi non potrai mai saperlo, devi buttarti a capofitto in queste situazioni e testare i tuoi limiti e credimi che di limiti tu non ne hai"
"Non lo so Dylan, ho tanta paura di rimanere delusa"
"Non rimarrai delusa, ti adoreranno così come ti adoro io e riuscirai a riscattare anche Abigail"
Sorrido come un ebete perchè è proprio questo il mio obiettivo, riscattarla.
"Preferisco parlare con te dei tuoi progetti e di quello che vuoi fare piuttosto che scopar..ehm fare l'amore, è così brutto detto da parte mia?"
"Ti prego di non ricordarmi ogni volta l'orda di ragazze che ti sei fatto"
"Sentiti onorata Miss Campbell il mio caz...ehm il mio cuore vuole solo te"
"Smettila di essere volgare"
"Dormi adesso"
"No, voglio parlare con te"
"sei consapevole che domani avremo bisogno di litri di caffè?"
"Posso fare questo sforzo"
E parliamo tutta la notte, guardiamo l'alba insieme, mentre scopro ancora più a fondo com'è fatto.
È incredibile come non si finisca mai di scoprire una persona, siamo in continua evoluzione, cambiamo pensieri continuamente e lui è una di quelle persone che non vorrei mai smettere di scoprire. Ci addormentiamo entrambi alle 6 del mattino, consapevoli che tra due ore dovremo alzarci.

*****
Dai, guardati, nemmeno la cravatta sai allacciare, vieni qui"
"Forse perchè io non ho bisogno di queste stronzate per essere affascinante, lo sono già di natura"
Faccio finta di credere che il motivo per il quale continua a stropicciarsi la cravatta sia questo, in realtà sta morendo dentro, l'ansia lo logora. Non mi piace vederlo così perchè so com'è quando hai ansia ma non posso farci niente se non rassicurarlo. Gli lego la cravatta e gli do un bacio per calmarlo, sentiamo lo scatto della macchina fotografica. Oh oh, non voglio girarmi, so già che troverò mia madre sullo stipite della porta con la sua costosissima macchina fotografica. È davvero imbarazzante.
"Questa la stampo"
"Mamma smettila di mettermi in imbarazzo"
"È Dylan, ormai è uno di famiglia"
Sorrido come una deficiente a questa affermazione e Dylan è rimasto sorpreso. Mia madre se ne va sorridendo come un'ebete.
"beh ha ragione, sei uno di famiglia"
Mi da un bacio e mi chiude la lampo del vestito
"Perchè ti vesti così elegantemente oggi? Sai che gli occhi di tutti i presenti saranno puntati su di te e io dovrò contenere tutti gli istinti omicidi che avrò, soprattutto quelli dell'unica persona che vorrei uccidere davvero"
"Credo che dovrai contenerti"
"Tua madre è appena uscita, credo che dovremmo riutilizzare il letto per altri scopi"
"Non si fugge così dalle responsabilità, andiamo dobbiamo seguire il processo"
Prende le chiavi dell'auto che mia madre ci ha lasciato e si mette alla guida. In questo stato, sarà già un miracolo arrivare sani e salvi. Ovviamente io sono troppo drammatica ma ho davvero paura che faccia qualche cavolata per strada, già fa le sue solite manovre da pilota di formula uno, ora che aggiungiamo il suo nervosismo siamo apposto.
Fortunatamente arriviamo sani e salvi al tribunale e dopo averci fatto un ispezione, ci conducono nell'aula dove si svolgerà il processo. Caroline, Matthew e Brian sono già seduti in prima fila, pronti a esultare nel caso in cui il processo vada a buon fine. Saluto Brian che non vedo da una vita e comincia a dirci cosa sa.
"L'avvocato dice che questo processo è più una prassi, con tutti i reati che ha commesso è sicuro che finirà dentro. Il caso di Abigail è quello che hanno preso meno in considerazione, non si può considerare omicidio. Lo stupro.. lo stupro si è un reato ma il fatto che si sia suicidata non lo collegano a lui, pensano che il motivo di fondo fosse un altro. Tra il tentato omicidio di quando ha causato l'incidente in macchina, lo stupro a Abby e a minimo altre 3 ragazze, lo spaccio, estorsione, minacce e calunnie, l'avvocato ha detto che se fossimo stati in un altro stato avrebbero valutato la pena di morte"
Rabbrividisco a questa parola, per quanto io odi Adam non auguro la morte a nessuno, non siamo nessuno per decidere chi deve vivere e chi deve morire, anche se la persona in questione è uno psicotico. Troppo distratta dai miei pensieri non mi rendo conto che l'avvocato ha chiamato Dylan per spiegargli cosa può dire e cosa non può dire. Torna da noi con l'espressione che ha da quando ha saputo che deve testimoniare e ci informa che deve andare a sedersi vicino all'avvocato.
"Ehi, andrà tutto bene, tutto grazie a te"
"Lo spero, non voglio deludervi"
Entra il giudice e tremo come una foglia. È la nostra ultima possibilità.
"Fate entrare l'imputato"
Mi ritrovo davanti alla persona che per molto tempo mi ha rovinato la vita senza che io facessi qualcosa. Mi squadra dall'alto verso il basso e mi sento improvvisamente sporca, pensare di essermi concessa a lui mi fa venire la pelle d'oca e il voltastomaco. Il giudice parla di qualche legge, fa parlare addirittura Dylan ma io sono in stato di trance davanti a Adam, la persona che ha rovinato me e la mia migliore amica.
Vorrei essere forte in questo momento, perché so che Dylan ha bisogno di rassicurazione ma non ce la faccio, non riesco a vedere il suo sorriso soddisfatto e consapevole di averci rovinato la vita, è troppo. Esco dall'aula e corro verso il giardino, ho bisogno di aria.
Mi guardava intensamente, con quello sguardo da maniaco.
Come ho potuto fidarmi di una persona del genere?
Mi sdraio sul prato, sono consapevole di sembrare una pazza ma devo rilassarmi.
Inspiro.
Trattengo il fiato 10 secondi.
Espiro.
Ripeto.
Sento dei passi inconfondibili e apro gli occhi beandomi della vista spettacolare del viso di Dylan
"Com'è andata? Scusami ma non ce la facevo a stare lì mentre mi guardava con quegli occhi e..."
"Abbiamo vinto"
"E ti giuro mi sentivo in colpa ma non.."
"Ho detto che abbiamo vinto"
"Non volevo mi venisse un attacco di panic.... Aspetta cosa? Abbiamo vinto? Oddio abbiamo vinto?"
Gli salto in braccio rischiando di soffocarlo e non vederlo più
"Frena baby doll, vorrei sopravvivere"
"Oddio ti amo da morire"
"Magari non da morire altrimenti sarei fottuto"
"Scemo, dimmi cos'è successo"
"Mi ha fatto testimoniare, l'avvocato dello stronzo ha cercato in tutti i modi di farmi passare colpevole come lui perché negli scorsi 2 mesi l'ho aiutato ma il mio avvocato ha convinto i giudici che ho fatto tutto per estorcere informazioni, anche se non è il modo migliore di far confessare una persona. Forse la cosa positiva dell'avere un padre ricco è il potersi permettere un buon avvocato"
"Ringrazio di essere uscita, non penso che mi sarei trattenuta dall'urlare qualcosa. Dove sono gli altri?"
"Al bar qui di fronte, volevano lasciarci soli e avevano fame visto che è durato più di 3 ora il processo."
Più di tre ore? Quando sono uscita io era passata solo un ora, ho perso la concezione del tempo.
"Gli hanno dato l'ergastolo e la perizia psichiatrica che gli avevano già fatto sta volta non l'ha fatto sembrare matto"
Sento un senso di sollievo enorme. Non credo molto nella giustizia in realtà ma questa volta non poteva andare meglio. Mi sento più tranquilla a sapere che un individuo come lui non sarà più in circolazione a fare del male ad altre persone.
"Grazie Dylan, non penso sarebbe successo se non fossi intervenuto tu, anche se sono ancora arrabbiata per il modo in cui lo hai fatto"
"Bla bla bla stai zitta e baciami"
Mi morde il naso e mi da un lungo bacio di fronte al mucchio di persone che continua a fare su e giù per il tribunale e stranamente me ne frego. È tutto così terribilmente bello, lui compreso.
"Forza andiamo, altrimenti i tuoi amici ci daranno per dispersi"
"Sono anche tuoi amici scemo"
Si toglie la giacca e mi beo della vista del suo fisico fasciato da una camicia che ancora un po'esplode. Non mi sono mai piaciuti i ragazzi troppo muscolosi ma lui è bello da stare male.
"So che ti piace ciò che guardi ma contieniti"
Beccata in pieno.

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