Psychotic [h.s.] (Italian tra...

By TheCousinsGang

3.4M 145K 164K

"L'amavo non per il suo modo di ballare con i miei angeli, ma per come il suono del suo nome poteva mettere a... More

Psychotic (Italian translation)
SONG - LIST
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Epilogo
Ringraziamenti
AVVISO
THE COUSINS' GANG POV

Capitolo 43

39.5K 2.4K 3.2K
By TheCousinsGang

HARRY'S POV

Cazzo.

Oggi saremo fuggiti. Oggi, saremo fuggiti dal Wickendale Mental Institution per i pazzi criminali, cazzo. Era giunta l'ora. Avevo aspettato questo giorno sin da quando ero arrivato qui, ed ora eccoci qua. Ovviamente avevo sempre avuto una grande speranza che saremmo evasi alla fine, ma ora che il giorno era arrivato sembrava troppo bello per essere vero.

Ed ero un relitto nervoso. Non mi succedeva spesso di innervosirmi, ma ora l'Harry trasgressivo e calmo stava tremando in attesa. Ripensamenti e dubbi stavano graffiando la mia mente con gli artigli affilati dalla paura. L'eccitazione si contorceva nel mio stomaco e l'ansia veniva rilasciata attraverso il sudore. Io e Rose avevamo ripetuto ciò che doveva essere fatto nei minimi dettagli, ma questo non significava che non ci sarebbe potuto esserci un difetto o un buco nel nostro piano. Questo non significava nemmeno che qualcosa sarebbe andato storto. Ma se qualcosa fosse andato storto e lei si fosse fatta male, giuro su Dio che io -

Scossi la testa prima che quel pensiero avesse potuto evolversi ulteriormente. Non si sarebbe fatta del male perché io non lo avrei permesso. Saremmo usciti entrambi fuori di qua. Ma comunque, questa pressione non servì a diminuire i miei nervi. E non ci riuscì neanche il fatto che Rose sarebbe stata quella ad iniziare il piano. Beh, sempre dopo che Lori aveva fatto saltare la corrente. Perché era lei ad avere la chiave. Lei sarebbe stata la prima ad uscire dalla cella, girovagando nei corridoi, sola e vulnerabile nell'oscurità.

Mi alzai, sentendo il bisogno di fare altro invece che starmene seduto sul bordo del letto. Iniziai a fare sotto e sopra, facendo scorrere una mano tra i miei capelli. E se qualcun altro l'avesse vista prima che lei arrivasse alla mia cella ed io non fossi stato in grado di fare niente?

Cazzo, dovevo rilassarmi. Se solo Lori si fosse mossa a fare il suo compito, senza farci pensare troppo, lo avrei davvero apprezzato. Ma invece di mettere in azione il piano, ero solo, insieme a dei minuti interminabili, a ripassare ancora e ancora il nostro piano e le possibili complicazioni.

Prima parte; Lori avrebbe fatto saltare la corrente, Rose avrebbe sbloccato la sua cella e dopo mi avrebbe liberato dalla mia, mi sarei dovuto occupare di James, mentre Rose avrebbe recuperato le nostre borse. Dopo ci saremmo rincontrati. Per il momento la mia mente era sommersa da troppi pensieri per analizzare il resto del nostro piano. Pensieri su me e Rose che saremmo finalmente riusciti a stare da soli insieme. Pensieri su una guardia o un dipendente che ce lo avrebbero impedito. Pensieri su di me che venivo accoltellato o sconfitto durante il tragitto. Pensieri che creavano apprensione sul fatto se avessi dovuto o meno lasciare davvero un posto che si supponeva avesse dovuto aiutare i pazzi.

E poi, le luci si spensero.

ROSE'S POV

Dire che ero nervosa sarebbe stato un eufemismo. Ero agitata, nauseabonda e sembrava non riuscissi a fare un respiro. Non mandare tutto all'aria, continuavo a dire a me stessa. Era stato il mio obiettivo per molto tempo far uscire Harry da qui, e dovevo raggiungere quell'obiettivo. Chissà quali sarebbero state le conseguenze se non l'avessi fatto.

La chiave nella mia tasca sembrava troppo pesante, come se tutti i nervi e i timori che stavo provando fossero dentro questo metallo. I miei occhi continuavano a fissare la serratura fuori dalla sbarre che mi tenevano in gabbia, immaginando già i movimenti per sbloccarla. Ripassai in mente il percorso per la cella di Harry, come se ci fosse una registrazione che si ripeteva ancora e ancora al punto da dar fastidio. Riuscivo ad immaginarlo ora, la sua ansia probabilmente pari alla mia. Scommetto che aveva una sigaretta tra le sue labbra, con delle linee di agitazione incise sulla sua fronte. Forse stava seduto facendo tremare ansiosamente il suo ginocchio, forse stava camminando su e giù.

E questo non era proprio il momento più opportuno per pensare a queste cose, ma non vedevo l'ora di uscire da qui così da poter finalmente stare insieme nel modo in cui desideravamo. Se ci fossimo sbarazzati di questo posto, avrei potuto sentire il corpo forte di Harry, la sua pelle morbida, le sue labbra esilaranti, e le sue belle mani. Ovviamente c'erano anche altre ragioni per cui volevo fuggire, ma con tutto lo stress e la paura di questo posto, desideravo trovare un modo per dimenticarle.

Ma dovevamo prima portare a termine il piano. Dovevamo finire il nostro compito, che mi stava causando un'enorme terrore e un'attesa nauseante. E sapevo, lo sapevo bene che prima lo facevamo meglio era. Ma comunque sia, avevo paura del momento in cui la corrente sarebbe andata via. Perché dopo ero costretta ad eseguire un piano rischioso e molto, molto spaventoso che non era solo per me ma anche per l'uomo che amavo. Avrebbe segnato il nostro futuro e il resto delle nostre vite, ed era tutto affidato a me. Nessuna pressione...

Proprio allora, come era stato pianificato, la luce si spense nei corridoi. Il suono di una macchina, che non avevo realizzato fosse in esecuzione, si fermò. Incombeva una quiete inquietante nella vuota oscurità. Era tutto nero, nero pece, e riuscivo a malapena a vedere qualcosa. Il mio cuore batté forte nel mio petto e deglutii rumorosamente.

Improvvisamente ci furono dei lievi rumori attraverso i corridoi. Sussurri impauriti, urla penetranti erano alcuni dei tanti suoni che vorticavano nei corridoi.

Mi ricomposi e mi avvicinai ai rumori. Sbirciai attraverso le sbarre metalliche della mia cella, da un lato all'altro; anche se non c'era molto da vedere. La mia mano scivolò su una specie di blocco che sporgeva da fuori i pali di metallo sottili, e trovai il buco della serratura. Velocemente scavai nella mia tasca, guardandomi di nuovo freneticamente in giro anche se era piuttosto inutile. Feci passare, il più silenziosamente possibile, la mia mano attraverso uno spazio e girai il mio polso per infilare la chiave. Ci vollero un paio di tentativi, la mia adrenalina pompava più veloce con ognuno di essi, ma alla fine sentii un click.

Spinsi leggermente e la porta cigolò. Ah! Sì! Nessuno dei pazienti se ne accorse, troppo impegnati e troppo ciechi dal buio ritrovato.

Non mi aspettavo qualcosa di diverso dalla serratura, ma l'emozione per averlo fatto era travolgente quanto terrificante. Emozionante perché la parte più importante era stata parzialmente completata; uscire dalle nostre celle. Ma anche terrificante, perché ora dovevo andare da Harry, che si trovava in un altro corridoio.

E chi lo sa, cosa avrei potuto incontrate durante il tragitto.

HARRY'S POV

Dove cazzo era Rose? La corrente era andata via minuti fa. Sarebbe dovuta essere qui. Sarebbe dovuta essere qui trenta secondi fa, in realtà. E se fosse stata scoperta? E se stesse venendo trascinata dalla Signora Hellman proprio in questo momento? E se una delle guardie malate si stesse approfittando di lei ora che nessuno sarebbe stato in grado di testimoniarlo nell'oscurità?

La mia mente era torturata da queste domande mentre entrambe le mie mani stringevano le sbarre metalliche. Stringevo così forte, il mio respiro diventava irregolare con ogni secondo che passava. Avevo bisogno di una fottuta sigaretta. Se non avessero rappresentato dei problemi per la nostra protezione, avrei già finito un intero pacchetto.

La mia testa era vicino al metallo che mi rinchiudeva mentre cercavo di percepire qualche segnale dell'arrivo di Rose. Ma era difficile farlo in un corridoio riempito da urla grida e lamenti. Improvvisamente, la fioca luce rossa d'emergenza lampeggiò, quella che inizialmente mi irritava. Avrebbe reso la nostra fuga più difficile con queste luci fioche in giro.

Ma alcuni secondi dopo fui grato ad esse quando illuminarono la figura di Rose lungo il corridoio. Grazie a Dio, pensai mentre la tensione sulle spalle si rilassava un po'.

"Rose!" Mi azzardai a sussurrare. A nessun altro sembrava importare, troppo preoccupati da quello che l'oscurità stava facendo nelle loro menti.

I suoi occhi si soffermarono sui miei e riuscii a respirare. Era arrivata alla mia cella in pochissimo tempo, l'urgenza della situazione l'aveva fatta agire velocemente. Prima che me ne accorgessi, si trovò a soli pochi metri di distanza, imbattendosi con la serratura. Osservai e stabilizzai il respiro, anche se non appena la porta si aprì, ritornò ad essere irregolare.

Come se fosse pianificato, immediatamente le sue braccia avvolsero i miei fianchi, le mie simultaneamente abbracciarono la sua schiena e le sue spalle. "Cazzo, Rose, mi hai fatto preoccupare così tanto," sospirai di sollievo.

"Scusa," mormorò contro il mio petto.

"No, va tutto bene, stai facendo un lavoro fantastico," le dissi, allontanandomi per non sprecare altro tempo. Premette le sue labbra sulle mie in un bacio veloce e passionale, come se in qualche modo avesse potuto rinforzato lo scopo e l'urgenza della fuga.

"Ci vediamo nell'ufficio di Kelsey, stai attenta," le dissi quando si allontanò.

Rose annuì e le lasciai un'ultimo bacio rassicurante sulla fronte prima di dividerci pericolosamente. Normalmente sarebbe stata una cattiva idea, ma era necessario per questa parte del piano.

Non volevo che assistesse a ciò che stavo per fare.

ROSE'S POV

Tutto quello che dovevo fare era evitare le guardie fino ad arrivare all'ufficio di Kelsey. Solitamente gli impiegati lo avrebbero riferito alla Signora Hellman per affrontare la situazione in momenti come questo, quindi la maggior parte si stava dirigendo da lei. Il che significava che la maggior parte sarebbe dovuta essere distante dalle direzioni generali. Fin qui, tutto bene.

Provai a rassicurarmi con questi pensieri, ma tutto ciò che riuscivo a pensare erano Harry e James. Non era come se non mi piacesse l'idea di James che moriva, ma non mi piaceva l'idea di Harry che uccideva qualcuno. Non importava chi, ma togliere la vita a qualcuno era qualcosa della quale nessuno sarebbe dovuto andare fiero.

Ed Harry voleva farlo. Anche dopo tutto ciò che aveva fatto James, la maggior parte della gente non sarebbe stata in grado di uccidere con così tanta disinvoltura e desiderio quanto quello di Harry. Non mi spaventava e non mi rendeva scettica su di lui, ma certamente la cosa non mi andava a genio.

Supposi non ci fosse nulla che io avessi potuto fare, ma era un elemento fondamentale per uscire da qui. Preferivo ignorare il disagio che provavo, piuttosto che rimanere chiusa qui dentro per il resto della mia vita.

Così decisi di focalizzarmi sul mio compito, correndo velocemente lungo i corridoi e verso l'ufficio di Kelsey, che era convenientemente vicino. Ancora una volta, qualcosa tormentava la mia mente, dicendomi che non sarebbe dovuto essere tutto così semplice. Dicendomi che qualcosa sarebbe andata male.

Entrai apprensivamente nell'ufficio di Kelsey, chiudendo la porta dietro di me. Una piccola luce rossa illuminava anche questa stanza, fornendomi abbastanza luce per vedere le due borse relativamente piccole ma completamente piene sulla scrivania. Una per Harry ed una per me. Ringraziai silenziosamente Kelsey e Lori, che erano probabilmente nell'ufficio della Signora Hellman al momento.

E dopo, mentre guardavo vigilmente la porta, feci l'unica cosa che avessi potuto fare; aspettare che Harry finisse il suo omicidio.

HARRY'S POV

Avevo osservato James nelle ultime settimane. Molto attentamente, prendendo mentalmente nota ogni volta che lo vedevo. Sia dagli sguardi scambiati nei corridoi o dalle sue conversazioni origliate o raccogliendo delle informazioni dagli altri. Normalmente non riuscivo nemmeno a sopportare di guardare la stupida faccia di quel cazzone, ma ora che era di vitale importanza, avevo unito alcuni pezzi e informazioni. E questi pezzi erano stati abbastanza per me da capire dove sarebbe potuto essere a quest'ora della giornata. Pattugliava un determinato corridoio, col tutore e tutto il resto, per alcune ore. Sperai non si stesse dirigendo già verso l'ufficio della Signora Hellman, supponendo sapesse probabilmente cosa fare in queste situazioni, essendo suo figlio.

Entrai nell'esatto corridoio ed eccolo là, cazzo. Non mi aspettavo sarebbe stato così facile, ma apparentemente le carte erano a nostro favore oggi. Mi mossi lungo il corridoio il più silenziosamente possibile, odiando l'idea che lui avesse potuto tirar fuori un'arma persino prima che io mi fossi avvicinato a lui.

Ma ci riuscii, arrivando piuttosto vicino alla sua parte posteriore, mentre quella anteriore guardava nella direzione davanti a noi. Era tutto così fottutamente facile che iniziai a preoccuparmi davvero. Forse stavamo finalmente acquistando un po' di fortuna.

Con la sensazione vertiginosa di adrenalina e della fuga che era così vicina, feci una cosa infantile e gli diedi un piccolo colpetto sulle spalle. Nel momento in cui si girò,. tirai un pugno sulla sua mascella con una forza così grande che sentii un crack risuonare attraverso il corridoio già caotico.

Questa sarebbe stata una battaglia facile. Sapevo, dall'ultima volta, che lui non avrebbe potuto competere con me. James non poteva vincere. E sapevo anche che questa volta, James non sarebbe più tornato.

//

Ciao a tutti, volevamo semplicemente riportarvi la frase che l'autrice ha scritto subito dopo questo capitolo e cioè:

Con questo capitolo ho voluto soltanto creare un buon inizio sulla loro fuga, ma penso che lo sappiamo tutti che non riusciranno a fuggire così facilmente ;) dal prossimo capitolo le cose potrebbero diventare un po' più intense/interessanti quindi continuate a leggere!

Vi consigliamo di seguire il consiglio dell'autrice eheheeh, a presto ❤️

Continue Reading

You'll Also Like

4.9K 322 17
"Non ho mai pensato che gli angeli esistessero, perΓ² tu sei qui." Porsche non crede in niente, nemmeno in sΓ© stessa. Lei odia il mondo, inclusi tutto...
166K 8.8K 35
Β«A volte siamo semplicemente insalvabili.Β» Cover / logaphile All rights deserved / september199six
1.4M 68.3K 70
Preston Richards Γ¨ una sarcastica testa di cazzo a cui piace bloggare su Harry Styles. Ma non immaginerΓ  mai che lui vedrΓ  ogni cosa. La storia non Γ¨...
154K 5.1K 67
"L'amore Γ¨ come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...