How deep is your love? 2 ||

By is0196

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Sequel di How Deep Is Your Love. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Severamente vietato copiare. More

Sequel
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80 (Parte 1)
Capitolo 80 (parte 2)

Capitolo 54

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By is0196

Sto sdraiata sul divano in sala guardando una nuova serie tv con mia sorella accoccolata a me.

-"Michelle, tesoro. Stai bene?" chiede mia madre.

Annuisco.

-"È da un paio di giorni che sei stranissima. È successo qualcosa?"

La guardo inespressiva:"Ma no. Cosa te lo fa pensare? Negli ultimi 15 giorni sono solo stata rapita, ho fatto un incidente rischiando di morire e ho assistito alla morte di un mio amico, ma no, infondo non è successo niente di che."

-"Quando la smetterai con questo sarcasmo fuori luogo?"

-"Ogni cosa che dico io è fuori luogo." ribatto.

-"Non uscire, okay? Devi riposare, stai sdraiata. Io vado a lavoro. Ho una cerimonia ad Hollywood."

Non presto particolare attenzione a ciò che dice e continuo a fissare la televisione.

***

Alle 23.35 mi guardo allo specchio per controllare il mio trucco e i miei capelli.

Come è appagante fare le cose che ti dicono di non fare.

Okay, sono pronta. Prendo soltanto la borsa ed i tacchi, li infilo e sono pronta ad uscire.

Scendo le scale in silenzio dato che in giro per casa so che dovrebbe esserci mio padre.

Dato che non posso uscire dalla porta perché ci sono gli uomini di mio padre decido di uscire dalla finestra del bagno che c'è al piano terra.

Quelle finestra da direttamente sulla via principale quindi non mi vedrà nessuno.

Senza far rumore entro in bagno chiudendomi a chiave.
Per mia sfortuna la finestra è piccola ed in alto.

La apro, poggio la borsa sul davanzale e mi arrampico salendo sul water e salendo a cavalcioni sul davanzale.

Striscio fuori come un verme per poi saltare fuori prendendo la borsa.

È stato più facile del previsto.

Mi do una sistemata ai capelli e con fare altezzoso fermo un taxi.

Cameron's pov.

-"Io le faccio dannare quelle, ma chi credono di essere? Intanto la più bella sono io. Dopo di me vengono tutte le altre." si lamenta Amber mentre io roteo gli occhi guidando per le vie di Los Angeles senza una meta precisa.

È da una buona mezz'ora che parla delle sue solite cazzate.

Questa è una di quelle serate brutte e depresse in cui non c'è niente da fare. Anche perché qualunque cosa facessimo adesso, ci sentiremmo in colpa per farla, dato che Mike è morto da qualche giorno.

Per questo abbiamo deciso di girare soltanto a vuoto con la macchina ascoltando musica e parlando.

-"E sentiamo cosa hai intenzione di fare?" chiedo per infastidirla e sentire come si arrabbia.

-"Cosa faccio? Io gli rovino la vita, a tutte quante. Pensi che non ne sia capace?" si innervosisce mentre passiamo per la via di Michelle.

Scoppio a ridere scuotendo la testa divertito.

-"Ma finiscila, scema. Certo, perché pensi ch..?" inizio ma mi fermo vedendo qualcosa uscire da una delle finestre di casa di Michelle.

-"Ma che diavolo? Cos'è quello?" chiede Amber mentre io fermo subito la macchina.

-"Non cosa, ma chi." la correggo.

-"Michelle." sospira Amber:"Dio, ma che cazzo sta facendo? Dove sta andando ora?"

Fa per scendere dalla macchina ma la afferro per il braccio.

-"No, aspetta, non fermarla. Scopriamo invece dove sta andando e cosa ci nasconde."

Amber annuisce ma poi aggiunge:"Sai cosa? Io ora raggiungo gli altri e lo dico anche a loro, così vi raggiungiamo dopo. Tu intanto seguila e per favore, proteggila. Fai che non le succeda nulla."

Esito per qualche secondo ma poi annuisco.

Amber mi sorride per poi dire:"Fai attenzione, okay?"

Scende dall'auto mentre io riparto subito per poter raggiungere il taxi sul quale è salita Michelle.

Ma cosa le prende a questa? Ne combina una dopo l'altra.

Michelle's pov.

Pago al tassista e scendo dal taxi ritrovandomi proprio davanti al locale di cui parlava Connor.

Che quartiere di merda.
È uno dei più brutti di Los Angeles.

Mi avvicino all'entrata dove c'è posizionato un uomo della sicurezza.

-"È questa l'entrata?" chiedo.

-"Hey principessa, il signor Collins non ti ha insegnato quali posti frequentare?" ribatte.

Quando si dice " la fama ti precede".

-"Devo entrare. Sono Michelle Collins." incrocio le braccia.

-"So benissimo chi sei, è per questo che non puoi entrare. Non entra gente qualunque qua." risponde.

-"Scusami, ti sembro una qualunque?" chiedo con fare altezzoso spostandomi i capelli di lato.

-"No di certo. Ma qui non hai niente da fare."

-"Questo sono io a deciderlo, non tu." insisto.

-"Sono io a decidere se farti entrare, non tu." sorride falsamente lui:"Dai, ragazzina, non giocare con il fuoco. Ti caccerai in grandissimi guai se entri qua dentro."

-"Cosa vuoi in cambio?"

-"Niente, non puoi comprarmi."

-"Oh dai, smettila. Tutto ha il suo prezzo." dico dandogli una pacca sul braccio come se fosse il mio amico d'infanzia.

Mi guarda esitando e poi borbotta:"5000 in contanti ora. E quando entri se qualcuno te lo chiedesse non sono stato io a farti entrare."

Sorrido compiaciuta.
Bingo.

Il problema è un altro ora. Chi ce li ha 5000 in contanti qui? Ho solo carte di credito in fondo uso solo quelle.

Prendo dalla borsa il mio portafoglio. Lo apro, tiro fuori tutti i soldi che ho contandoli.

Cazzo, ho solo 2800 dilatati in contanti.

-"Mi dispiace, ma ho solo questo in contanti al momento."

-"Allora mi dispiace ma puoi anche andartene." dice.

Cazzo ora lo uccido.

-"Fammi entrare e domani te ne anche 10 000."

-"Voglio i soldi ora." insiste.

-"Cazzo, non li ho. Ho solo 2800. Giuro che domani ti porto altri 10 000 dollari ma fammi entrare ora." urlo.

-"O mi dai 5000 dollari ora oppure niente."

È irremovibile.

-"Ma lo capisci che non ce li ho?" sbotto.

-"Io li ho." sento una voce conosciuta da dietro di me.

Che diavolo ci fa qui, Cameron?
Dio, lo ammazzo. Rovinerà tutto.

-"Tieni. Io ho esattamente 5000 dollari, se li sommi ai suoi 2800, sono 7800.
Abbiamo un accordo? Noi ti diamo 7800 dollari e tu fai entrare entrambi."

-"E tu da dove esci? Stavo facendo affari con lei, perché vuoi entrare qui?" chiede l'uomo a Cameron con tono arrogante.

-"Ehi, abbassa i toni. Lui è con me." lo difendo.

L'uomo ci guarda dubbiosa ma alla fine prende i soldi dalle mani di entrambi e apre la porta:"Scendete le scale, attraversate il corridoio, la seconda porta sulla destra."

Annuisco mentre afferro Cameron per il braccio per non cadere mentre scendo le scale.

Quando l'uomo richiude la porta chiedo:"Mi spieghi che diavolo ci fai qui?"

-"Io? Tu cosa ci fai qui piuttosto? Ma sai che gente lo frequenta?" ribatte.

-"È per questo che sono qui, deficiente. Cosa pensavi? Che fossi venuta qui a ballare?"

-"Cosa ci facciamo qui?" chiede lui.

-"Ho una cosa da fare. Riguarda Mike."

Rotea gli occhi:"Hai idea di come uscire di qui dopo? Sai che ci uccideranno quando ci vedranno? Sanno di chi siamo figli."

-"Nessuno ci ucciderà, e se cercassero di farlo scapperemo e usciremo dal retro." rispondo.

-"Dal retro? Pensi che non ti vedranno? Ci saranno di sicuro degli uomini della sicurezza anche li."

-"E quindi?" chiedo inarcando un sopracciglio mentre attraversiamo il corridoio.

-"Quindi come passeremo attraverso i uomini della sicurezza che ci saranno sul retro?" sclera.

-"Ammazzandoli."

-"Con cosa? Qualche magia di cui io non sappia?" ironizza.

-"Con questa." tiro fuori la pistola dalla mia borsa:"E se non stai zitto, sarai il primo che morirà, okay?"

-"Dio. Ma dove l'hai presa quella, non sai nemmeno usarla."

-"Vogliamo provare?" chiedo puntandogliela contro.

-"No, ti credo sulla parola. Sono sicuro che tu sia capace di usarla." dice spalancando gli occhi terrorizzato.

-"Bravo, così mi piaci." sorrido falsamente mentre ci avviciniamo alla porta.

-"Entra e stammi appiccicato. Fai un passo diverso da me e di qualcosa di sbagliato e ci uccidono entrambi, okay?" chiedo prima di aprire.

-"Wow, quando esattamente c'è stato questo scambio di ruoli tra me e te? Due anni fa ero io a dirti queste cose."

-"E tu quando esattamente sei diventato un codardo? Dai muoviti, stammi appicciato." dico aprendo la porta.

Quando apriamo la porta iniziamo a sentire meglio la musica del locale, al centro della stanza ci sono ragazze che ballano in intimo mentre seduti su dei divanetti ci sono degli uomini sui 40 anni in giacca e camicia che le fissano.

A sinistra alcuni giocano a poker su un tavolo rotondo mentre una ragazza gli serve da bere.

Altri sono raggruppati probabilmente parlando d'affari. Аffari illegali ovviamente.

-"E ora?" chiede Cameron.

Lo afferro per il braccio mentre mi avvicino al bancone.

-"Scusami, sai dirmi qualcuno che lavori per Patrick?" chiedo alla ragazza che versa da bere al bancone.

Prima che lei possa rispondere un ragazzo sui 28 seduto da solo a bere, si gira verso di me e chiede:"Ohi ohi, Michelle Collins, la principessa di papà è venuta qui per scoprire chi ha ucciso il suo amico Mike. È così o sbaglio?"

-"E tu chi sei?"

-"Bill. Hai detto che cercavi qualcuno che lavorasse per Patrick. Beh io lavoro per Patrick."

(Non dovete ricordare il nome).

-"Si, è così." rispondo.

-"Non è un posto per te questo, torna a casa prima che qualcuno dei capi ti abbia adocchiata." dice.

-"Dammi l'informazione che cerco e me ne vado. Il nome della persona che ha ucciso Mike."

-"Non posso dirtelo." fa spallucce mandando giù il contenuto del suo liquido.

-"Cosa vuoi in cambio?" chiedo.

-"È un prezzo troppo alto da pagare addirittura per te." ammicca un sorriso.

-"Non sottovalutarmi." ribatto.

-"Ti dirò il suo nome ma in cambio voglio te. Passa una notte con me e io ti dirò il suo nome."

Inarco un sopracciglio e prima che io possa rispondere Cameron interviene:"Scordatelo."

-"E voi scordatevi il nome."

Sospiro.

-"Qualcos'altro? Ci deve essere pur qualcos'altro che vuoi." insisto.

Non ho di certo intenzione di scopare con lui.

-"Ti propongo una cosa. Una partita a poker, se vinci tu, io ti dirò il nome ma se perdi verrai a letto con me."

Serro gli occhi pensandoci.

-"Sai giocare a poker, principessa?" chiede.

-"Si." rispondo.

-"Michelle, non ci provare. Perderai." mi sussurra Cameron.

-"Accetto." dico io in cambio.

Lui sorride compiaciuto e mi fa segno di seguirlo su uno dei tavoli da poker.

Cat's pov.

-"Tay, ho sonno. Lasciami stare." dico assonnata rotolandomi tra le coperte mentre Taylor non smette di baciarmi il collo.

Sento la porta di casa sbattere le forte e sento qualcuno salire le scale di fretta.

Amber entra poco dopo facendo balzare in piedi sia me che Taylor.

-"Cameron e Michelle. Loro, loro sono in pericolo." balbetta.

Mi racconta brevemente e in modo poco comprensibile come Michelle sia scappata di casa e come loro ora siano in quel locale di mafiosi.

-"Li uccideranno." dice Taylor.

-"Le nostre pistole sono a casa di Carter, chiamalo e digli di prenderle. E chiamate gli altri. Andiamo lì." aggiunge mentre Amber annuisce chiamando gli altri.

Io anche prendo il mio telefono iniziando a chiamare Barbie, Matt, Harry e Natalie.

Meno di 20 minuti dopo, le auto di tutti sono parcheggiate davanti a casa mia, con due parole gli spieghiamo cosa è successo mentre Carter tiene in mano una scatola piena di pistole.

-"Sono 10, prendetene una e andiamo a riprenderceli." dice Taylor.

-"Tu stai qui, ovviamente." dice Louis a Natalie.

-"No, vengo anche io." ribatte lei.

-"Natalie, partorirai a momenti. Non puoi rischiare così tanto." intervengo.

-"Cat, ho detto che vengo, è una mia scelta." insiste.

-"Natalie, finiscila. Non ti permetto di venire." dice Louis.

-"Non posso abbandonarli, Louis. Noi siamo una famiglia. Qualunque cosa succeda non ci abbandoniamo mai." risponde lei.

-"Okay, ma resti in macchina. E non voglio sentire protestare. Con me non ne esci a capo, stai chiusa in macchina, chiaro?" chiede Taylor.

Natalie annuisce.

Saliamo tutti nelle rispettive macchine dirigendoci verso il locale.

Io lo sapevo che Michelle si sarebbe cacciata in qualche problema. Ne ero certa.

Cazzo, ma perché devo avere sempre ragione?

Michelle's pov.

-"Stai perdendo, lo sai, vero?" mi sussurra Cameron.

-"Sta' zitto, okay?" chiedo guardando le mie carte.

Ho perso i giri precedenti, ma se vinco questo giro potrei anche vincere tutto il gioco.

Devo solo vedere le sue carte, le mie fanno un po' cagare ma forse le sue fanno anche più cagare.

Anche perché mi rifiuto di andare a letto con questo tipo.

Un uomo sulla cinquantina mi si avvicina con un bicchiere in mano.

Okay, questo deve essere uno dei capi di cui parlava Bill. Ha proprio l'aria di un boss della mafia.

-"Posso offrirle un drink, signorina?" sorride.

Dio, che schifo.

-"Non vedi che sono occupata? Sto giocando. E comunque no, grazie." dico con aria schifata senza degnarlo di uno sguardo.

-"Che modi sgarbati, cosa ci fai qui? Non è un posto per te, lo sai?" chiede.

-"Grazie dell'informazione, ora lo so." sorrido falsamente.

Bill mi guarda sfacciato come per dire:'Te l'avevo detto.'
Del resto sta fermo e aspetta che l'uomo si levi per poter continuare il gioco.

-"Sei sicura di non volere il drink? A quelli come me è vietato rifiutare."

-"Vietato? Mi piacciono le cose vietate, quindi si, sono sicura di voler rifiutare il tuo drink." dico spingendo il suo bicchiere allontanandolo da me.

-"Sai, qui è pericoloso ma se sei con me non lo sarà più, io ti proteggerò. Perché non prendi il bicchiere e non ci facciamo una chiacchierata in privato?" spinge con il dito il bicchiere verso di me.

-"E tu perché non prendi e non ti infili il bicchiere su per il culo, eh?" sbotto spingendo il dannato bicchiere a terra.

-"Levati di qui, cazzo. Non vedi che sto giocando. Cerca qualcuno della tua età con cui divertiti, vecchio di merda."

Cameron mi tira il braccio:"Michelle, dacci un taglio e andiamocene. Qui sta diventando pericoloso."

Bill sta seduto ridendosela.

Anche l'uomo mi guarda ridendo per il mio comportamento e si gira verso quelli che dovrebbero essere i suoi uomini dicendo:"Prendetemela."

Cameron mi stringe il braccio non sapendo cosa fare mentre vedo avvicinarsi 3 di loro avvicinarsi a me.

Senza battere ciglio prendo la pistola dalla mia borsa puntandola contro uno di loro:"Un altro passo e vi faccio saltare il cervello in aria, sono stata abbastanza chiara?"

Tutti e tre tirano fuori le loro pistole puntandole contro di me.
Poco dopo altri uomini vengono verso di noi tirando fuori altre pistole.

-"Siamo fottuti." dice Cameron fissandoli come un ebete mentre io continuo a tenere la pistola puntata contro uno di loro.

-"Ehi, ehi. Giù le pistole. Tutti giù le pistole ho detto.  La ragazza è venuta qui da me. È mia amica, okay? Scusatela per il suo comportamento ma è un po' irascibile."

Un ragazzo fa capolino, arrivando da un corridoio illuminato.

Non lo conosco.
Dico davvero.

Tutti abbassano le pistole però ascoltandolo.

Si avvicina a noi, guarda Bill e chiede:"Cosa combini tu, di nuovo? Perché lei sta giocando con te? Cosa le hai fatto scommettere?"

Bill ride ma non risponde, a questo punto il ragazzo dice:"Il gioco finisce qui, annullo scommesse e tutto il resto."

Si gira verso il cinquantenne che cercava di offrirmi il suo drink e dice:"Perdonami, ma lei è davvero avvero una delle mie. Non posso lasciartela."

L'uomo guarda pensieroso e annuisce:"Per questa volta non faccio storie, prenditela."

Ma chi è questo ragazzo che mi sta salvando da tutto questo casino?

-"Michelle, vieni con me nel mio ufficio." dice il ragazzo sorridendomi mentre con la mano abbassa la mia pistola facendomi segno di metterla via.

-"Ehm, no aspetta. Lui è con me." dico indicando Cameron:"Non posso lasciarlo qui."

-"Si, okay. I miei uomini lo faranno accomodare in una delle stanze e faranno in modo che si senta a suo agio, tranquilla. Hai la mia parola, non gli succederà niente."

Mi giro verso Cameron e lui mi fa cenno di andare.

Seguo il ragazzo lungo un corridoio pieno di stanze in cui ci sono uomini che giocano ad azzardo, alcuni che bevono. In un altra stanza ancora ci sono ragazze che ballano e loro che le fissano ridendo.

Dio, questo è un vero e proprio bordello.

Entriamo nella stanza più lontana del corridoio, dove c'è solo una scrivania, una sedia e alcuni mobili.

-"Hey, posso sapere chi sei, sai è un po' inquietante tutto questo." dico.

-"Si, certo. Sono il proprietario del locale, oltre ad essere il proprietario del locale lavoro per Patrick, oltre a lavorare per Patrick sono molto amico di Connor. Mi ha detto che saresti venuta e che sei una sua cara amica.
E gli amici di Connor, sono anche miei amici." dice.

-"Wow, ehm..okay. In realtà sono qui solo per sapere una cosa. Chi ha ucciso Mike?" chiedo.

-"Immaginavo. Io te lo dirò ma se qualcuno dovesse chiedertelo tu da me non hai saputo niente, anzi. Se ti chiedessero di me, di che non mi conosci."

Annuisco.

Tanto non so nemmeno come si chiama lui.

-"Bryan Jackson ha ucciso Mike. Ma stai attenta ai guai in cui ti cacci. Venire qui è stato molto peric.." inizia ma riceve una chiamata.

Parla per un minuto al telefono, chiude e prende il suo computer. Digita alcune cose e chiede:"Li conosci?"

Guardo lo schermo e vedo il video della videocamera di sorveglianza del locale.
Davanti all'entrata vedo tutto il gruppo, Tay, Cat, Amber, Jack..tutti.
Alcuni tengono in mano pistole, che hanno puntato contro gli uomini della sicurezza del locale chiedendogli di farli entrare.

-"Mio Dio. Sono i miei amici. Scusami è che si saranno preoccupati per me e Cameron. Loro sono un po'..mm..impulsivi. Quindi mi scuso da parte loro.
Ora tanto me ne vado e quando mi vedranno uscire la smetteranno di fare problemi."

Lui annuisce sospirando mentre mi accompagna nella stanza in cui è Cameron.

Da lì ci accompagna entrambi alle scale che avevamo sceso per raggiungere il locale e ci saluta.

-"Fa' attenzione, okay?" chiede sorridendo mentre io annuisco.

Io e Cameron saliamo le scale e apriamo la porta uscendo. Davanti ci ritroviamo tutti gli altri che urlano ai uomini della sicurezza.

-"Ehi, ehi. Calma tutti. Mettete via le pistole. Io e Cameron stiamo bene, okay? Allontaniamoci da qui." dico cercando di calmarli.

Dio, che stupidi.
Visto perché devo fare tutto da sola? Loro fanno solo casino.
Tutto fumo e niente arrosto.

-"Io ti ammazzo, Michelle. Hai superato ogni limite. Smettila di fare il cazzo che ti pare, okay?" chiede Taylor quando siamo abbastanza lontani.

-"Sta' zitto." roteo gli occhi accendendo una sigaretta senza dargli attenzione.

-"Michelle, lui ha ragione." interviene Matt.

-"Ho chiesto la vostra opinione per caso? No. Vi ho messo nei guai? Non mi sembra, siete voi che avete deciso di venire qui. Me la stavo cavando benissimo anche da sola."

-"Ma posso sapere cosa ti è preso? Ma hai perso il cervello?" chiede Amber.

-"Si, l'ho perso. Perché non mi presti un po' del tuo?" chiedo con sarcasmo.

Solo ora focalizzo che c'è anche Natalie.

-"Ma cosa ci fai tu qui con questo pancione?" chiedo anche per cambiare discorso.

-"E cosa pensi? Che potrei mai lasciarvi? Incinta o no, sono sempre con voi."

Questa è più matta di me.

-"No, ma è inutile che glielo spieghi. Il suo cervello non ci arriva a capire qualunque cosa lei faccia, anche noi ne siamo coinvolti.
Non ci arriva a capire che siamo una famiglia, e che nessuno mai la lascerà da sola." dice Taylor.

-"Grazie, gentile da parte vostra. Ora devo andare, ho sonno. Buonanotte." dico allontanandomi da loro per fermare un taxi.

-"Michelle, siamo tutti con la macchina, ti porta a casa qualcuno di noi." dice Nash.

-"No, grazie, non scomodatevi." dico per poi aprire la portiera del taxi che si è fermato.

Cat mi corre incontro e prima che io salga mi sussurra:"Non so gli altri, ma io sono con te in tutto quello che fai. Hai capito? E prova solo un'altra volta a fare questo tipo di cose senza di me, e giuro che ti faccio pentire."

Sorrido per la sua minaccia quasi carina e annuisco salendo in macchina.

E anche questa è fatta. Ora devo solo trovarti Bryan Jackson, e credimi, una volta che ti avrò trovato non potrà salvarti più nessuno.

***

Mi sveglio e cammino per casa come uno zombie.
Ho così tanto sonno ma così tante cose da fare.

Entro in cucina mentre mia madre beve il suo caffè.

Mi siedo per fare colazione mentre mi faccio una foto da mandare a Zayn nonostante le mie condizioni da appena sveglia senza trucco.

*Io: Buongiorno. Oggi mi sono svegliata particolarmente sentimentale, e niente, mi manchi da morire.*

-"Cosa devi fare oggi?" chiede mia madre.

-"Esco con alcuni amici, vado da Zayn e probabilmente poi tornerò a casa."

-"Quali amici?" chiede.

-"Non li conosci."

-"Io conosco tutti. Quando non fai i nomi, significa che non è nessuno del gruppo. Questo mi è chiaro però io conosco quasi tutti qua a Los Angeles quindi dimmi un po', con chi esci?" chiede.

-"Fatti gli affari tuoi." sorrido falsamente:"E buona giornata."

Esco dalla cucina e torno in camera mia. Tra mezz'ora ho appuntamento con uno dei ragazzi che lavorava per Mike, e che quindi ora lavora per me.

Si chiama Charlie. Sembrava un duro, ma non è male in realtà.

Mi vesto velocemente e decido di portare mia sorella con me per non destare troppi sospetti nei miei genitori , che conoscendomi sanno le cazzate che sarei capace di fare, e manderebbero qualcuno a seguirmi."

-"Chanel." la chiamo.

La vedo arrivare velocemente correndo e sorridendo.

-"Ciao tesoro, ti va di fare un giro?" chiedo.

Lei annuisce con la testa ed io la prendo in braccio portandola nella sua stanza per vestirla.

Una volta vestita e acconciata la piccola Chanel, mi trucco e prendo la borsa.

La prendo per mano e scendiamo le scale.

-"Mamma, sto uscendo e sto portando con me Chanel. Sono qua nei dintorni, mi vedo con i miei amici e poi la porto a mangiare. Ci vediamo dopo." dico proprio prima di uscire in modo che lei non possa ribattere.

Non prendo l'auto dato che ci siamo dati appuntamento in centro, che è a due passi da casa mia.

Lo vedo seduto a bersi il suo caffè mentre ci aspetta. Mi avvicino, faccio sedere mia sorella per poi sedermi anche io.

-"Ciao Michelle. E questa chi è?" chiede.

-"Una mini versione di me. È mia sorella si chiama Chanel." dico.

-"Hey, ciao dolcezza. Io sono Charlie." le sorride avvicinandosi a lei.

Lei lo guarda male e non risponde niente.

Mi metto a ridere:"Non è molto socievole con gli sconosciuti."

-"Comunque passiamo alle questioni serie, io ti do un nome, e tu entro sta sera mi dici tutto su di lui. Soprattutto voglio sapere dove abita. Il nome è Bryan Jackson."

-"Okay, ma posso sapere chi è?" chiede.

-"Si, è colui che ha ucciso Mike. Trovamelo. Non fargli niente, voglio solo le sue coordinate. Faccio io il resto." dico mettendomi gli occhiali da sole.

-"Non fare cazzate, okay?" chiede.

Non rispondo ma a mia volta chiedo:"Notizie su Raquel? Quando potete rapirla?"

-"Appena ne abbiamo l'occasione. Due dei nostri stanno sempre fuori casa di Patrick a sorvegliarla, appena sarà possibile la prenderemo."

-"Benissimo." sorrido compiaciuta.

Ordino anche io un caffè e un succo per mia sorella e mentre lo bevo ricevo una risposta da Zayn.

*Da Zayn: Ehi, buongiorno. Scusa, mi sono svegliato ora. Comunque mi manchi anche tu. Riesci a venire oggi?*

*Io: Si, in realtà è quello che avevo intenzione di fare. Mezz'ora e sono lì.*

Saluto Charlie e prendendo mia sorella raggiungiamo il McDonald. Ci abbuffiamo entrambe come delle balene e prendiamo un taxi fino all'ospedale.

Quando entriamo nella stanza di Zayn, Chanel sfodera un sorriso correndo contro il suo letto.

-"Ti ho portato un piccolo mostro." dico chiudendo la porta mentre Zayn le sorride salutandola:"Ciao principessa."

Chanel si gira verso di me confusa e indicando Zayn chiede:"Perché?"

-"Mi stai chiedendo perché Zayn è in ospedale?" chiedo a mia volta.

Lei annuisce e rispondo:"La sua macchina ha fatto boom contro un'altra macchina." dico gesticolando con le mani per farle capire meglio.

Lei mi guarda battendo le palpebre per qualche secondo e poi si riconcentra su di lui.

-"Ehi, ciao." dico io poi avvicinandomi a lui e stampandogli un bacio sulle labbra.

-"Come ti senti?" chiedo.

-"Ormai bene, non sento nessun dolore. Vorrei tornare a casa. Mi hanno detto ancora 5 giorni ma chiederò al dottore di farmi tornare domani." dice e io strizzo gli occhi.

No, Zayn non deve uscire di ospedale. Mi sarà d'intralcio, devo finire prima con Bryan e poi Zayn potrà tornare a casa.

Anche se so che quando scoprirà tutto quello che gli sto nascondendo probabilmente sarà la volta buona che si rifiuterà di avere a che fare con me sul serio.

-"Non credo sia una buona, stai qui il necessario. Hai rischiato molto." dico.

-"Che hai fatto ieri sera tu?" chiede.

-"Niente, mi sono addormentata presto con Chanel sul divano." mento anche se so che più tardi quando verranno gli altri a vederlo gli racconteranno tutto.

-"Oggi devo andare ad Hollywood con mia madre, dopo tutte le cose successe devo fare la mia apparsa davanti a tutti i paparazzi e dire che nonostante tutto ho superato tutto, grazie alla nostra grande famiglia composta da praticamente 40 persone che mi è stata accanto in tutto." roteo gli occhi ripetendo quello che mia madre mi ripete da giorni.

-"Quasi quasi sto meglio in ospedale." commenta:"Hai già scelto un vestito per il tappeto rosso?" 

-"Si." dico mostrandogli una foto che mi sono fatta ieri a casa mentre lo provavo.

-"Mia madre l'ha fatto fare su misura per me mentre ero in ospedale."

-"Wow.." inarca le sopracciglia quasi sorpreso e fa per aggiungere qualcosa ma sento la porta aprirsi.

Vedo Taylor entrare e guardarci confuso:"E voi due cosa ci fate qui?"

-"Yayy." urla Chanel chiamandolo.

Non ci riesce proprio a dire Tay.

-"Tu cosa ci fai qui?" chiedo.

-"Sono venuto a vedere Zayn." spiega prendendo in braccio Chanel e stampandole un bacio sulla guancia:"Ma se dovete vedervi voi due, aspetto fuori."

-"In realtà sono appena arrivata ma non fa niente, tanto a momenti arriveranno altre quarantamila persone quindi dovrei andarmene lo stesso." borbotto.

Lui annuisce mentre io prendo Chanel dalle sue braccia.
Mi avvicino a Zayn facendola abbassare in modo che lei gli possa dare un bacino sulla guancia per poi borbottare:"Ci sentiamo dopo."

Mi avvicino a Taylor e sorridendo falsamente senza d
farmi sentire da Zayn sussurro:"Se solo provi a dirgli qualcosa di ciò che è successo ieri, ti taglio le palle, Taylor."

Esco dalla stanza per poi scendere le scale e imbattermi su Melanie.

-"Che ci fai tu qui?" chiedo.

-"Ehi ehi, cos'è questa scontrosità? Pensavo avessimo superato questa tensione tra di noi, dopotutto io ti ho aiutata quando hai avuto bisogno."

Roteo gli occhi.

-"Scusa, non volevo avere questo tono arrogante, è che sono stressata ultimamente."

-"Ti perdono." sorride falsamente:"Comunque sono venuta a salutare Zayn, deve proprio annoiarsi tutto il giorno in ospedale da solo."

-"Non si annoia in realtà, non è mai solo, mi ha detto l'infermiera che ogni giorno vanno da lui come minimo 25 persone. Ma comunque okay, è nella stanza 11."

-"Si, lo so. Sono già venuta." continua lei.

-"Perché? Non ricordavo foste così tanto amici tu e Zayn." dico.

-"Non voglio rubarti il ragazzo, tranquilla."

Si, anche perché anche se volessi non potresti farlo.

-"E chi si preoccupa?" chiedo:"Devo andare, ci si vede." taglio corto per poi scendere le scale.

***

16.30 del pomeriggio.
Chiusa in casa a mangiare gelato.

Non potrebbe andare meglio di così.

Sento la porta di casa aprirsi e presumo qualcuno sia venuto a disturbare la mia tranquillità.

-"Sono in sala." urlo anche se non so chi sia.

Vedo Cat fare capolino.

-"Ehi, ciao Cat."

Entra, fa per dire qualcosa ma si blocca girandosi.

-"Dove stai andando?" chiedo.

La vedo tornare poco dopo con un cucchiaio in mano.

-"Lo voglio anche io il gelato." fa spallucce.

Si siede di fianco a me e chiede:"Come stai?"

-"Bene, e tu?" chiedo porgendole la ciotola con il gelato.

-"Bene. In realtà non tanto. C'è un aria così deprimente. Non lo so, il mondo sembra essersi fermato." ammette.

-"A chi lo dici? Mi sembra tutto triste, noioso, senza senso." dico io leccando il cucchiaio.

-"È ora di tornare a Miami. Los Angeles non è il miglior posto in cui stare ora. Appena Zayn esce di ospedale dovremmo tornare."

-"Si, nemmeno io voglio stare qui." ammetto.

-"Ci ubriachiamo?" chiede.

-"Si, ma mi servirebbe anche qualcos'altro per staccarmi dal mondo."

-"Erba?" chiede lei.

-"Mm..l'erba non mi fa più così tanto effetto."

Cat mi guarda sorridendo furbamente:"Meta anfetamine?"

Mi giro verso di lei:"Ti va? Io e te, a casa, alcol e qualche droga da sballo?"

-"Decisamente." esclama entusiasta.

-"Chiamo Jace, lui vende solo roba buona." dico ma aggiungo:"Non oggi però, devo andare ad Hollywood con mia madre questa sera." roteo gli occhi.

(Non è da ricordare il nome.)

-"Che palle." sbuffa lei.

-"Ti va di venire con noi? Ho bisogno di te per superare quella serata."

-"Mm no, grazie. Hollywood non è il mio posto, io sono troppo poco raffinata per quei posti."

-"E quindi? Dai, hanno appena portato a mia madre alcuni dei nuovi vestiti di Versace. Te ne presto uno. E poi hai bisogno di fare qualcosa per non deprimerti. Ti prego, Cat."

-"Okay, okay." rotea gli occhi mentre io sorrido divertita.

Prendo il telefono chiamando Jace.

-Heila, a cosa devo questa chiamata.

-Jace, hai qualcosa? Qualcosa che non sia erba, magari meta anfetamine.

-Pff..io ho tutto. Quando ti serve, e quanta?

-Per domani, per due. Portamela a casa, se riesci.

Ci mettiamo d'accordo e chiudo la chiamata appoggiandomi a Cat con la testa.

-"Che vita di merda."

-"Come darti torto." sospira lei.

***
Due giorni dopo.

Sto sdraiata sul letto a pensare alla mia inutile esistenza.

Oggi Zayn è uscito di ospedale. Sua madre e sua sorella sono ancora a Lia Angeles, sono in un hotel in centro e lui è andato a stare da loro, anche se mi ha detto che questa notte verrà qui.

Infatti dovrebbe arrivare a momenti dato che sono le 23.34.

La serata ad Hollywood non è andata male, ma la mia ubriacata con Cat il giorno dopo è andata meglio. Per aggiunta quella roba che ci ha portato Jace ci ha fatto un effetto che non ricordo nemmeno cosa abbiamo fatto. Ricordo solo che per un momento non avevo niente per la testa, ed ero felice.

Ricevo una chiamata da Charlie e mi sorprendo dato che non me la aspettavo.

-Pronto?

-Volevi informazioni su Bryan Jackson, vero?

-Si, cosa sai? chiedo balzando in piedi.

-28 anni, vive da solo, non ha nessuno. Ne una moglie, tantomeno dei figli. Lavora per Patrick e si, ha ucciso lui Mike.

So che è così, però a sentirlo mi viene comunque ancora la pelle d'oca.

-Dove abita? chiedo.

Mi detta l'indirizzo e aggiunge:L'ho seguito tutto il giorno, è appena tornato a casa. Vuoi che faccia qualcosa?

Sorrido soltanto: No, il resto lo faccio io.

Chiudo la chiamata prima che possa dire qualunque altra cosa e prima che provi in qualche modo a fermarmi.

Spendo il telefono perché altrimenti mi richiamerà.

Prendo una tuta e una felpa nera, li indosso per poi legarmi i capelli. Prendo la mia pistola e scendo le scale.

Okay, devo uscire di nuovo dalla finestra altrimenti mi beccherò l'interrogatorio di mio padre, è mia madre se sono in giro.
E se li insospettissi, sono sicura che manderebbero i loro uomini a seguirmi.

Entro nel bagno, e mi arrampico fino alla finestra come ho fatto l'altro giorno.

Appena metto piedi fuori di casa, fermo un taxi e detto l'indirizzo che mi ha dettato Charlie.

Cat's pov.

Esco dalla doccia e sento la domestica urlare:"Cat, hai visite."

Scendo di sotto in accappatoio ritrovandomi davanti uno di quei ragazzi che lavoravano per Mike e con i quali Michelle ha parlato al funerale dicendogli che d'ora in poi lavoreranno per lei.

Michelle mi ha detto il suo nome ma non credo di ricordarlo.
Forse Charlie. Ma non ne sono sicura.

-"Non darmi brutte notizie, ti prego."

-"Michelle. Credo stia per fare un grandissimo errore e forse l'ha colpa è mia. Non ho pensato prima di dirle l'indirizzo di quell'uomo."

-"Cazzo." impreco correndo di sopra per vestirmi.

Michelle, spero tu sarai abbastanza intelligente da non fare quello che penso.

Zayn's pov.

Entro a casa di Michelle ma salendo nella sua stanza non la trovo.

Bene.
Forse è meglio chiamarla, se mi metto a girare la sue enorme casa, avrò finito tra un'ora.

Digito il numero ma la voce metallica della sua segreteria mi dice che ha il telefono spento.

Perfetto.

Scendo di sotto e incrocio sua madre nel corridoio.

-"Heyy Zayn, come stai?" mi sorride.

-"Bene, grazie. Mi sento alla grande. Sai dov'è Michelle?"

-"Mm in giro per casa dovrebbe essere." borbotta lei.

-"Dorothy, dov'è Michelle?" urla alla domestica.

-"Signora Collins, non lo so. Non è nella sua stanza e nemmeno nei bagni dato che sono occupati entrambi."

Jane si fa subito seria mentre io sospiro immaginandomi già cosa sta succedendo.

-"Erik." urla Jane e poco dopo il padre di Michelle scende le scale.

-"Michelle. Non è casa." dice.

Suo padre sospira per cercare di non andare subito di matto e va verso la porta di casa.

-"Michelle, è uscita?" chiede agli uomini che stanno davanti.

-"No, non di qui almeno."

Erik annuisce mentre fa tutti gli sforzi possibili per mantenere la calma:"Trovatela. Subito."

-"Io finisco per ucciderla, quella ragazza mi farà impazzire." dice iniziando a fare diverse chiamate ordinando ad altre persone ancora di cercare.

Io la uccido prima che lo faccia lui.

Prendo il telefono chiamando Cameron.

-Michelle è scomparsa da qualche parte, dobbiamo trovarla. Dillo agli altri. Potrebbe essere nei guai.

-Cosa? Di nuovo?

Inarco le sopracciglia.

-Cosa vuol dire di nuovo? chiedo.

-Cazzo, Dio, non dovevi saperlo tu, comunque è una storia lunga ma è successo anche qualche giorno fa e ha rischiato quasi di essere uccisa.

Confermato. Appena la trovo, la uccido.

Dio, che testa di cazzo.
Come diavolo fa ad essere così stupida?

-Non ti preoccupare, Zayn. La troveremo, ora chiamo tutti gli altri.

Michelle's pov.

Il taxi si ferma davanti ad un condominio da quattro soldi in uno dei quartieri poveri di Los Angeles.

Entro dentro cercando l'appartamento con scritto il suo nome, mi fermo al terzo piano quando lo vedo.

Sto a fissarlo per qualche secondo, prendo la pistola e poi sferro un calcio alla porta rompendo la serratura.

Entro dentro e inizio a girare per le stanza fino a quando non vedo l'uomo che stavo cercando nella sala, balzato in piedi per il rumore della porta.

Mi guarda con gli occhi spalancati mentre io gli punto la pistola contro.

-"Sei tu, Bryan?" chiedo.

-"Si, e tu chi sei? Aspetta, io lo so chi sei. Sei Michelle Collins, vero? Cos'è? Sei venuta qui per vendicarti per il tuo amico morto?" chiede ridendo.

Sospiro cercando di mantenere l'autocontrollo.

-"Che c'è? Pensi di farmi paura? Non spareresti mai, sei solo una viziatella, figlia di papà." continua con il suo tono divertito mentre io ad avercelo davanti mi riempio di rabbia e odio.

Sento il nervoso salirmi, la mia mente si annebbia mentre penso solo a quanto vorrei vederlo morto.

È lui che ha ucciso Mike, è lui che gli ha tolto la vita. È solo colpa sua se Mike non c'è più.

Mike non lo meritava, Dio, era una buona persona.

Sogghigna:"Avresti dovuto vedere la sua faccia mentre gli sparavo. Sai, infondo è stato divertente."

La rabbia mi ribolle nelle vene, stringo la pistola nella mano mentre il mio respiro si fa irregolare.

-"Stai zitto." sbotto.

Cat's pov.

Salgo le scale del condominio quasi senza fiato.
Spero solo di non essere arrivata in ritardo e spero soltanto che l'indirizzo che mi ha dato Charlie sia quello giusto.

Quando arrivo al terzo piano vedo la porta spalancata e mi ci precipito subito dentro.

Mi fermo sulla porta della sala quando vedo Michelle tenere stretta la pistola contro quel uomo.

Questa volta lo farà, so che lo farà.

Ha lo sguardo perso, il volto inespressivo, e gli occhi pieni di odio.

Quando Michelle ha questo aspetto so che ha perso la ragione. So che ha perso la sua ultima parte di sanità mentale.

È dal funerale che non è più in se.
Ha smesso di pensare razionalmente alle cose e sembra che il senso della sua vita sia diventato vendicarsi.

Si è chiusa nel suo mondo, pieno di odio, rabbia, tristezza, e apatia ormai.

Credo non sia nemmeno consapevole di quello che sta facendo.

Michelle's pov.

-"Eh dai, sparami. Quanto ci metti? Vuoi che il papà venga a farlo per te. Ma cosa lo dico a fare? Non mi spareresti mai." rotea gli occhi.

Lo fisso mentre in testa non fa altro che ritornarmi l'immagine di Mike accasciato a terra nel suo stesso sangue.

Serro gli occhi e sussurro:"Questo è per Mike, è per lui che lo faccio."

Premo il grilletto.

-"Michelle. No, Fermati." l'urlo di Cat si mischia al colpo di pistola.

Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.

Mi fermo soltanto quando lo vedo a terra senza vita.

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