Fake Girlfriends Agency || Lu...

By fletcherssmile98

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"E se non fosse solo per Instagram?". O dove il ricco rampollo di una famiglia molto in vista è costretto a r... More

Prologue: She's Not Afraid
Chapter 1: Tell Me A Lie
Chapter 2: Nanana
Chapter 3: Rock Me
Chapter 4: Nobody Compares
Chapter 5: Act My Age
Chapter 6: Drag Me Down
Chapter 7: What Makes You Beautiful
Chapter 8: Best Song Ever
Chapter 9: Up All Night
Chapter 10: Infinity
Chapter 12: Strong
Chapter 13: Temporary Fix
Chapter 14: More Than This
Chapter 15: Happily
Chapter 16: Does He Know?
Chapter 17: Hey Angel
Chapter 18: Steal My Girl
Chapter 19: Half A Heart
Chapter 20: Over Again
Chapter 21: Night Changes
Chapter 22: Live While We're Young
Chapter 23: Through The Dark
Chapter 24: One Way Or Another
Chapter 25: Better Than Words
Chapter 26: Clouds
Chapter 27: They Don't Know About Us
Chapter 28: Perfect
Chapter 29: 18
Chapter 30: What A Feeling
Chapter 31: Save You Tonight
Chapter 32: Love You Goodbye
Chapter 33: Long Way Down
Chapter 34: Walking In The Wind
Chapter 35: Fool's Gold
Chapter 36: Diana
Chapter 37: Girl Almighty
Chapter 38: I Want To Write You A Song
Epilogue: Little Things

Chapter 11: Never Enough

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By fletcherssmile98

"Dopo aver visto la sala cinema, ho capito cosa farò di notte per questa settimana" annuncio mentre Luke chiude le pesanti porte di legno bianco dietro di noi, girandosi poi confuso verso di me, ed io mi affretto a precisare, "soffro di insonnia, mi va bene se riesco a dormire tre ore per notte".

"Com'è possibile che tu non abbia le occhiaie, allora?" Domanda, perplesso, avvicinandosi e studiandomi più attentamente, e la cosa mi fa sorridere.

Il suo house tour degno delle migliori youtuber californiane è appena iniziato, eppure è riuscito subito a mettermi a mio agio e a non farmi sentire il peso del denaro della sua famiglia, cercando di vendermi ogni stranezza -a partire dalla sala cinema con tanto di macchina per i popcorn e poltroncine rosse- come se fosse una specie di attrazione speciale, riuscendo nell'intento di divertirmi.

E riuscendo anche a convincermi che o nasconde un gemello cattivo -o, per meglio dire, antipatico e acido come uno yogurt scaduto-, oppure è lunatico ai limiti del patologico.

"È il potere del trucco, mio caro. Il correttore e il rossetto rosso sono le mie armi preferite" confesso con fare cospiratorio, e Luke si lascia sfuggire un sorriso malizioso.

"Devo ammettere che il tuo rossetto rosso mi intriga parecchio" commenta, prendendomi poi per mano e guidandomi lungo il corridoio dalle pareti di un bianco candido, "è sempre perfetto sulle tue labbra, e così rimane mentre mangi e bevi. Mi chiedo se ci sia qualche modo per rovinarlo".

Arrossisco leggermente cogliendo l'allusione, ma non ho alcuna intenzione di dargliela vinta: "ci sono certe cose che non puoi chiedere a una donna. Per alcune è l'età, per me è il segreto dei miei rossetti".

"Infatti non ho intenzione di chiedere" precisa, girandosi e guardando per qualche secondo le mie labbra, avvicinandosi appena ma abbastanza affinchè senta il suo profumo mischiarsi al mio, "magari proverò con una sperimentazione pratica".

"Aspetta e spera", e senza aggiungere altro mi allontano di un passo per ridefinire il concetto di spazio personale, facendo sorridere il rampollo di casa Hemmings che mi porta con sè fino alla fine del corridoio, fermandosi solo davanti a una finestra dalle decorazioni dorate barocche ai lati.

"Essendo al primo piano che è quasi sempre deserto, nessuno viene in questo terrazzo, motivo per cui è dove generalmente mi nascondo quando la mia famiglia diventa... Troppo" spiega piano Luke, guardandomi negli occhi, e nelle sue iridi azzurre trovo tanta sincerità che mi fa sentire quasi riconoscente.

In fondo, non è tenuto a condividere con me questi piccoli segreti.

Non appena apre la porta finestra l'odore di erba appena tagliata mi investe, e mi basta avvicinarmi alla ringhiera di ferro battuto dipinta di bianco e affacciarmi per vedere Calum il giardiniere insieme a Claire impegnato a parlare di qualcosa finchè la mia amica non scoppia a ridere, scuotendo la testa.

"E adesso chi la recupera più" sospiro più tra me e me che a Luke, ma lui mi raggiunge, lasciandosi sfuggire una risatina.

"Beh, se può consolarti, in genere Calum non è molto espansivo con le persone, o almeno non così tanto. Credo che, se non altro, la tua amica gli stia simpatica".

"È difficile non voler bene a Claire" ammetto, guardandola portare i capelli dietro l'orecchio mentre lo segue verso quello che intuisco essere il roseto, "almeno, nel caso in cui nulla succedesse tra loro, avrà un'ampia conoscenza sui fiori e sul giardinaggio".

Luke non dice nulla, si limita ad osservarmi, ed io sono quasi tentata di chiedergli se c'è qualcosa che non va quando si avvicina, portandomi una ciocca mossa dal vento dietro all'orecchio: "mi dispiace per come mi sono comportato l'ultima volta, Diana".

Rimango in silenzio a quelle parole, stupita, e lui prende il mio silenzio come un invito ad andare avanti.

"Non ho fatto altro che pensarci per giorni, e so che avrei dovuto chiedere scusa o perlomeno essere meno...".

"Stronzo?" Propongo, e lui sorride prima di annuire.

"Meno stronzo, sì. E non so come tu faccia ancora a non odiarmi -o almeno, non del tutto- ed essere gentile con me" conclude, e stavolta è il mio turno di sorridere.

"Non sei la persona più terribile che abbia mai conosciuto. Certo, sei fuorviante da morire e a volte penso che tu sia due persone in una, ma posso avere a che fare con te per una settimana" rispondo, facendo spallucce, e Luke sembra pensarci qualche secondo, annuendo solo dopo.

"Cercherò di fare del mio meglio".

"Ti ringrazio... E se proprio vuoi fare del tuo meglio, per cortesia cerca di far capire a tua nonna che è un po' prestino per parlare di nipoti. Ho una laurea e una carriera da giornalista da conseguire prima".

Luke scoppia a ridere a quelle parole: "dovevo immaginare volessi fare la giornalista. Hai proprio quell'aria impicciona che serve".

"Hey!" Lo riprendo, dandogli una spallata giocosa, "che ne sai, magari un giorno una bellissima e rossissima giornalista del New York Times ti intervisterà per saperne di più del nuovo presidente della Hemmings Foundation".

"Non vedo l'ora" sorride, e sta per dire qualcos'altro quando il mio cellulare squilla, interrompendo il momento.

"Scusa" mormoro, notando che la chiama è da parte di Arba, e temendo per il mio appartamento rispondo immediatamente.

"Dimmi che non hai dato fuoco a casa mia" è la prima cosa che le dico, ottenendo un'espressione confusa da parte di Luke che ignoro.

"Ma che... No! Certo che no! Per chi mi prendi? Ai fornelli nemmeno mi avvicino, il microonde è il mio migliore amico. Figurati se mi fido di me stessa con il fuoco" esclama Arba, quasi indispettita dalla mia supposizione, e immediatamente sospiro di sollievo.

"Okay, menomale. Confidavo nel tuo buonsenso".

"Sì, vedo quanta fiducia hai in me" ribatte lei, sarcastica, "comunque, come procede negli Hamptons? Hai già fatto le cosacce con il principino di Manhattan?".

Sento le guance farsi calde a quelle parole, e istintivamente lancio uno sguardo a Luke che, fortunatamente, sembra essere all'oscuro di tutto, impegnato a guardare il panorama.

"No, ma in compenso Claire si è trovata un giardiniere ex pornostar con cui dilettarsi".

"Giardiniere pornostar" mormora Arba incredula, e riesco a immaginare perfettamente la sua espressione perplessa, "mix interessante".

"Puoi dirlo forte" sorrido, "e tu? Oggi hai visto Steven?".

"Oh, ecco! Sì, è lui il motivo per cui ti ho chiamata!" Esclama, "oggi ha osato, osato sedersi vicino a un'altra. Dovevi vederli, Cip e Ciop impegnati a farsi gli occhi dolci e a ridacchiare durante gli esercizi di fisica ed essere tutti gne gne gne. Ci mancava poco che pugnalassi lei con una matita. Deve scegliersi degli altri addominali, questi sono già prenotati quindi via, sciò, smamma".

"Ma almeno sai chi è lei?" Domando, cercando di calmare Arba che quando è arrabbiata dimentica completamente il buonsenso.

"No, ma non sottovalutiamo le mie abilità da stalker. Domani scoprirò chi è, adesso ho anche un alleato".

"Un alleato? E chi?".

"Un ragazzo che fa fisica con me, ma credo che sia del corso di studi di matematica invece che di chimica. L'ho visto anche a tutoraggio, ma a parte questo, non abbiamo altre lezioni insieme. Si chiama Michael" spiega, ed io annuisco prima di notare lo sguardo incuriosito di Luke su di me.

"Va bene, allora. Tienimi... Tienici aggiornate. Adesso devo andare" rispondo, e non appena mi saluta chiudo la chiamata, girandomi verso Luke che mi stava già guardando.

"Sei mai stata in una sauna?".

Devo dire che gli Hemmings si trattano davvero bene.



Ho deciso di svelarvi casa Hemmings piano piano perchè alcune parti della casa saranno particolarmente importanti.

In ogni caso, finalmente il rapporto tra Luke e Diana sembra starsi costruendo... Però mmmh, due persone in una?

Chissà cosa trama Luke.

Nel prossimo capitolo torna un personaggio molto molto interessante, e forse avremo qualche risposta in più su cosa succederà durante questa settimana (non so se avete mai letto Un'altra settimana con Hemmings, una fanfiction piuttosto famosa qui, ma mi viene da citarvela perché il titolo mi fa pensare a questa storia).

Last but not least: Michael il matematico!

Preparatevi, il gioco delle parti non è mai stato così divertente.

Grazie mille come sempre per il sostegno e per aver letto fino a qui!

Amore e biscotti per tutte,

Chiara.

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