Let The Devil In- Venom

By puellamagica

8.6K 450 77

"L'oceano" bisbigliò. Fui più stupito dal fatto che avesse parlato che dalla sua risposta. "Ma non li vedrò m... More

Cast
Prologo
1.
2.
3.
4.
6.
7.
8.

5.

586 38 6
By puellamagica

In questo capitolo la narrazione sarà in terza persona.

"Parassitismo; qualcuno sa dirmi cosa significa questa parola?"
Si sentì un mormorio generale nella grande aula.
"Coraggio non siate timidi, sono sicura che lo sapete"
Disse Taylor incoraggiandoli.
Timidamente uno studente alzò la mano.
"Si? Prima che tu possa rispondere, per favore dimmi l'iniziale del tuo nome e cognome"
"P.P."
"Bene, prosegui pure" disse dopo essersi appuntata ciò che aveva detto.

"Ehm....si definisce parassitismo il fenomeno che colpisce le forme di vita le quali vengono attaccate da un parassita"
"Benissimo" esclamò soddisfatta la professoressa fiera dei suoi studenti.
"Il vostro compagno ha detto una cosa molto giusta; il parassita infetta un altro organismo, il quale viene chiamato ospite.
Che sia ben chiaro, il parassita inizialmente non ha intenzione di uccidere l'ospite, ma si
limita a danneggiarlo.
Infatti il parassita può sfruttare ogni risorsa possibile dell'ospite, ma non ha alcun interesse a volere la sua morte, poiché l'ospite può benissimo vivere senza il parassita, mentre questo no.
Questo non significa però che il parassita talvolta non finisca con l'uccidere l'ospite"

"Mi scusi, ma in che senso potrebbe uccidere l'ospite?
Non ha appena detto che finirebbe per morire anche lui?"
Chiese una studentessa.

"Ottima domanda.
Si tratta di sopravvivenza, ragazzi.
Se l'ospite non nutre il suo organismo, neanche il parassita si nutre e quindi l'unica cosa che il parassita può fare per prolungare la sua esistenza è quella di cominciare a nutrirsi dell'ospite, finendo per ucciderlo.
Adesso lasciamo questo discorso, che riprenderemo più tardi, e parliamo di un altro fenomeno in natura; il mutualismo"

"Ma questo non era un corso di psicologia?"
Chiese sottovoce lo studente P.P a una compagna lì vicino, la quale lo ignorò completamente, troppo occupata a guardare la sua preziosa penna rosa e a chiedersi che diamine le fosse venuto in mente quando aveva deciso di iscriversi a quel corso.

"Signor Parker, la prego, condivida i suoi pensieri con l'intera classe"
Il ragazzo divenne subito delle stesso colore della sua penna rossa e grattandosi il collo rispose.
"Ehm mi scusi....volevo solamente capire come mai in questo corso di psicologia si parli così tanto di biologia..."
Taylor lo sbalordì sorridendogli.
"Lieto che l'abbia chiesto.
Dovete sapere che non tutti leggono il titolo completo del mio corso appena si iscrivono, infatti il titolo completo è Psicologia Applicata Alle Scienze Della Vita.
Era un po' lungo, ve lo concedo, ma era l'unico titolo disponibile per farvi capire che parleremo di qualsiasi cosa mi passi per la testa."
La classe rispose con una grossa risata generale dovuta alla semplicità delle parole dell'insegnante un po' matta.

"A parte gli scherzi, nel mio corso imparerete a visualizzare ogni aspetto della natura e a capirlo, per cui si, parliamo anche di biologia."

"Tornando al mutualismo, in sintesi comporta due organismi che hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere, ora vi chiedo, cosa succede quando il parassitismo si trasforma in mutualismo?
Quando il parassita e il suo ospite hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere?
Cosa succederebbe se entrassero in simbiosi?"

***

"Dannazione sei veramente inutile Madeline!" Disse tirandole uno schiaffo che quasi le girò la testa.
Madeline sentì la guancia bruciare.
"Quei tizi erano i miei miglior clienti, venivano qui solo per vederti e spendevano una fortuna ogni giorno"
La ragazza, ormai caduta a terra, cercò di allontanarsi inutilmente.

"Non vengono più qui da due settimane, vuoi dirmi che cazzo hai fatto?!
Giuro che se non mi rispondi ti chiudo di nuovo nell'armadietto e stavolta ti lascio lì dentro per tre giorni!"
"Porca puttana apri quella cazzo di bocca per una volta"
L'uomo caricò un pugno, pronto a colpire il viso della giovane, la quale chiuse gli occhi come d'abitudine, ma stranamente il colpo non arrivò.

"Cosa credi di fare?"
Madeline spalancò gli occhi quando sentì quella voce. Non ci poteva credere.
Eddie. Eddie era lì. Il suo Eddie.
Come suo? Ma che pensava?
Non importava.
Lui era lì, stavolta non indossava la sua solita felpa grigia, e come poteva? L'aveva regalata a lei mentre moriva di freddo.
Si sentì arrossire per il fatto di indossarla in quel momento.
Comunque sia indossava una giacca di pelle, gliel'aveva già vista la prima volta che lo aveva incontrato.
Pensò che gli stesse molto bene.

Suo zio Tom rimase immobile, aveva il braccio bloccato dalla presa di Eddie.
"Ti ho chiesto cosa credi di fare" ripetè lui.
Sorprendentemente Tom si scansò di colpo, liberandosi dalla sua presa.
Di certo l'età non era un problema per lui.

"Secondo te? Insegno.
E tu perché non ti fai i fatti tuoi?
Fuori dal mio locale!" Sbraitò afferrando un coltello lì vicino e puntandolo contro di lui.

"Insegnare con la violenza?"
Chiese lui sarcasticamente, alludendo alla ragazza.
Ci fu un breve istante in cui Eddie la guardò e lei guardò Eddie, si fissarono senza dirsi niente, ma le guance di lei che si imporporavano parlavano per lei.
"Come insegno non deve interessarti, torna a bere fallito!"
L'uomo si voltò e puntò il coltello in direzione della ragazza.
Fallito. Fallito. Fallito.
Una sola parola che risuonava nella testa di Eddie Brock.

Una rabbia che si accese dentro, fino ad esplodere.

La mano nera del simbionte si posò sulla spalla dell'uomo ancora girato.
"Ti ho detto vattene!"
Gridò girandosi di scatto e senza ragionare, conficcando il coltello più in fondo che poteva.
Quando vide il simbionte a pochi centimetri dal suo viso i suoi occhi si spalancarono completamente, così come la sua bocca.
Il terrore si impadronì di lui vedendo quell'essere grande il triplo e mollò il manico del coltello, che era già nelle viscere del simbionte.

"C-che...."
"Noi siamo Venom stronzo"
Il simbionte afferrò per il collo l'uomo prima di scaraventarlo dall'altra parte della cucina.

Il simbionte non si girò per controllare che fosse a terra, ma si limitò a guardare la piccola figura che ora aveva davanti a sé, la quale aveva le ginocchia vicine al petto e lo guardava con gli occhi sgranati.
La ragazza poi fece una cosa che lo sorprese.
Si alzò e si diresse verso di lui, il quale stava in attesa, aspettando una sua mossa e guardandola con i suoi enormi occhi bianchi.
Quando gli fu davanti però, fu lui a parlare.

"Non guardarmi Madeline, sono un mostro"

Invece di fuggire la ragazza si avvicinò di più e poi fece una cosa priva di ogni senso logico.
La testa del simbionte abbassata, per la vergogna, fu rialzata dalle sue piccole mani.
Ci furono i grandi occhi bianchi di lui e quelli piccoli e marroni di lei.

"Madeline..." pronunciò lentamente.
La sua grossa mano nera le afferrò dolcemente una ciocca bionda.

Ma quell'attimo durò poco.

Infatti si sentì un rumore di passi e subito dopo un forte gemito da parte del simbionte.
In pochi secondi infatti Tom si era alzato, aveva afferrato la prima cosa che aveva trovato -una padella- e l'aveva colpita insistentemente sui fornelli lì vicino, volendo richiamare l'attenzione del mostro davanti a sé.
L'aveva ottenuta e così il simbionte si era girato gemendo e facendo dei versi mostruosi.

Tom capì che il rumore era ciò che gli provocava dolore, quindi batté di nuovo la padella, e mentre il mostro gemeva e si disperava, Tom si faceva sempre più vicino.

Quando gli fu davanti, ne approfittò e lo colpì ovunque gli capitasse.
Il corpo del simbionte veniva colpito costantemente.

Eddie pensò di essere spacciato, ma non aveva fatto i conti con il piccolo cerbiatto dagli occhi marroni, che si era spostato da dietro di lui.
Il rumore cessò e così anche il dolore di Venom.
Lui stesso non capì cosa fosse successo, seppe soltanto che Tom aveva lasciato la presa sulla padella e vide il suo viso contorcersi dal dolore.

Stavolta fu il momento di Venom di approfittarne.
Non aspettò un secondo di più e, spalancate le fauci, gli staccò la testa con un morso solo.
Il corpo, privo di testa, cadde immediatamente a terra e Venom vide l'artefice di ciò.

Madeline.

Madeline che con gli occhi sgranati guardava il corpo privo di vita dello zio, e teneva un coltello sporco di sangue che spuntava da una manica della felpa.
"Madeline" la voce di Eddie tornò normale, così come lui, ma gli occhi di lei erano puntati sul coltello e sul corpo morto a terra.
"Madeline" ripetè avvicinandosi velocemente e prendendo stavolta lui il viso di lei tra le mani.

"Madeline guardami, sono io"
Non c'era niente da fare, continuava a guardare ciò che aveva fatto con il terrore negli occhi.
"So che sei spaventata, ma ti avrebbe ucciso, mi senti Madeline?
Ti avrebbe ucciso"
Le smuoveva il viso tentando di farla riprendere.
Finalmente lo guardò in viso e il coltello le cadde di mano, finendo sul pavimento.
Si guardò le mani mentre sentiva la voce di Eddie farsi lontana, queste erano tutte bagnate di sangue e una parte le si era già incrostata sul palmo della mano.
"Madeline!"

Adesso la voce di Eddie era forte e chiara, forse un po' troppo forte dato che stava urlando.
"Dobbiamo andare, ci avranno sentito, andiamo prima che arrivi la polizia"
Si avviò verso la porta sul retro, ma la ragazza non si mosse.

Eddie con un calcio spalancò la porta.
Si voltò e allungò una mano verso di lei.
"Andiamo Madeline!"
Pochi secondi di esitazione, prima che la mano sporca di sangue contaminasse la sua, afferrandola.

LET THE
DEVIL
IN

@sofi_deda

Continue Reading

You'll Also Like

8.2K 447 45
Alessia Chiesa, sorella di uno dei più forti calciatori del momento. Si innamorerà di un compagno di squadra del fratello, Kenan Yildiz. Da poco amat...
40.2K 2.2K 28
DOVE tutte le canzoni di Holden sono dedicate a una singola ragazza e questa ragazza è Margherita.
6.8K 863 18
Quando lasciarsi amare sembra un'impresa perché tutto ciò che vedi di te stesso non ti piace. "In due si può lottare come dei giganti contro ogni do...
17.4K 1K 39
A volte la vita prende delle svolte inaspettate, costringendo a piegarsi in due e a vivere dolori troppo grandi per chiunque. È ciò che succede a Nel...