Werewolf

By heleandgio

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[COMPLETA] "Pensavi davvero che fosse un normale ragazzo di città?" si avvicinò lentamente e mi sfiorò il vi... More

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epilogue

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By heleandgio

Ain't Fun - Paramore

"Ciao, posso esserti utile?"

L'agente di polizia che si trovava oltre il bancone, mi parlò senza alzare lo sguardo dal fascicolo che aveva sotto gli occhi.

"Sì, ehm... sto cercando mio padre..." risposi, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Stacy?" la voce dello sceriffo riecheggiava dalle spalle dell'uomo davanti a me "Che ci fai qui?"

"Pranzo." gli mostrai il sacchetto di carta che avevo in mano, contenente cibo d'asporto preso da un fast food della città "So che non hai mai molto tempo per un pranzo decente."

Sulle labbra di mio padre comparve un sorriso. Adoravo renderlo felice con semplici gesti.

"Non dovevi preoccuparti per me, tesoro." mi ringraziò lui dandomi un bacio sui capelli "Tuo fratello sarà solo a casa."

"Stiles se la cava bene da solo..." dissi ma poi, notando lo sguardo perplesso di mio padre, ci pensai su "Okay, forse no. Ma in ogni caso, volevo farti una sorpresa."

Mi fece cenno di seguirlo, così oltrepassai il bancone, attraversando metà della centrale di polizia fino ad arrivare al suo ufficio, dove come al solito, regnava il disordine.

Da qualcuno mio fratello aveva pur preso.

La scrivania era piena di fogli svolazzanti e fascicoli impilati l'un l'altro in modo casuale.
Gli archivi di metallo erano quasi tutti aperti.

"Questo caso deve essere proprio irrisolvibile, se il tuo ufficio è immerso nel caos." dissi mettendo piede nella stanza.

"In effetti, sto cercando di non impazzire." rispose spostando un plico di fogli per farmi spazio sulla sedia "Il cadavere non è ancora stato identificato."

Radunai alcuni fascicoli sparsi sulla scrivania, accantonandoli per appoggiarci il pranzo.

"So che non puoi dirmi nulla," ammisi guardando mio padre "ma se mi raccontassi solo alcune cose in generale, forse potrei darti una mano."

Prese un panino dal sacchetto e alzò i suoi occhi azzurri su di me. Esitò per un momento, indeciso sul da farsi, ma poi vedendo che lo stavo implorando con i miei occhioni dolci, cedette sospirando.

"E va bene, solo in generale." accettò "Ma promettimi che non racconterai a nessuno quello che ti sto per dire, intesi?"

Feci segno di cucirmi la bocca e annuii.

"D'accordo, ehm... come sai, abbiamo ritrovato metà di un cadavere nel bosco. È quasi una settimana che stiamo analizzando questo caso e ancora è tutto un mistero." spiegò mio padre appoggiandosi allo schienale della sua sedia girevole "Chiunque abbia ucciso la vittima, non ha comunque architettato l'omicidio in modo preciso."

"Ma se non è stato preciso, allora come mai non avete ancora risolto nulla?"

"Infatti è questa la cosa strana: l'assassino ha ucciso senza avere particolare cura nel nascondere quella metà del corpo, ma allo stesso tempo non si hanno prove certe."

Cercai di ragionare anche io: da quello che dicevano i giornali, il corpo era stato trovato sepolto in una buca in mezzo alla foresta. Questo significava, come diceva mio padre, che l'omicida non si è preoccupato di trovare un posto più sicuro come nascondiglio.

Lo sceriffo si passò una mano sul viso, straziato da questo caso apparentemente difficile.

Abbassò lo sguardo verso la fede che portava al dito: conoscevo abbastanza bene mio padre da sapere che, guardarla, gli trasmetteva in qualche modo sicurezza, ricordando mia madre.

"Abbiamo ispezionato ogni centimetro di quella casa, ma..." continuò mio padre ma lo fermai prima che cambiasse discorso.

"Aspetta, casa? Quale casa?" domandai confusa.

"La casa nel bosco." rispose mio padre "La buca era scavata accanto all'abitazione."

"Ma nel bosco non c'è nessuna ca..." dissi bloccandomi improvvisamente, persa in un ricordo.

Mi tornò in mente il giorno in cui io ed Allison seguimmo mio fratello e Scott nella foresta. Si erano incontrati con Derek e poi erano entrati in una casa.

Quella casa.

Spalancai gli occhi, portandomi una mano alla bocca. Cominciai a pensare che forse Stiles e il suo amico, centrassero qualcosa con l'omicidio, ma il corpo lo avevano ritrovato molto prima.

Qualcosa mi diceva che mio fratello mi stava nascondendo più di quanto pensassi in realtà. Che lui sapesse molte informazioni, riguardarti sia il caso della ragazza, sia quei licantropi che vidi la notte che ero stata attaccata.

"Intendi,... quella casa?" chiesi di nuovo.

"Sì, ce n'è solo una nel bosco..." rispose mi padre cominciando ad insospettirsi "Perché me lo chiedi, Stacy?"

"Oh," scossi la testa "ci passo quando faccio la mia solita corsa... non ci sono mai entrata."

Mio padre annuì corrugando la fronte. Significava che era diffidente su quello che avevo appena detto.

Cercai di sviare altre domande alzandomi in piedi.

"Forse è meglio che vada a controllare Stiles." dissi "Sperando che la casa non sia sottosopra."

"Sì, forse è meglio se vai a controllare."

Abbracciai mio padre dandogli un bacio sulla guancia "Ci vediamo a casa."

"Ah, tesoro..." mi chiamò mio padre prima che uscissi dal suo ufficio. Mi voltai a guardarlo e mi sorrise "Grazie per il pranzo. Ti voglio bene."

Sorrisi anche io "Anche io, papà."

***

My Body - Young The Giant

"Sono a casa!" esclamai chiudendo la porta all'ingresso "Stiles, ci sei?"

La casa era silenziosa, così andai ad esclusione che mio fratello non ci fosse.

Presi il cellulare dalla tasca, digitai il suo numero e aspettai che rispondesse.

"Ciao Stacy, che c'è?"

"Papà mi ha chiesto di assicurarmi che la casa fosse ancora intatta, ma a quanto pare sei altrove." dissi salendo al piano superiore.

"Sei andata in centrale oggi?" domandò perplesso.

"Sì, te l'ho anche detto stamattina." risposi "Questa è la prova che non mi ascolti mai."

Sbuffò "Non mi ricordo cosa ho fatto cinque minuti fa, figurati se mi ricordo cosa mi hai detto stamattina." Rimase in silenzio per un istante e poi aggiunse "A proposito, cosa ho fatto cinque minuti fa?"

"Okay, senti non mi interessa la tua contemplazione. Io ora devo andare da Allison. Perciò se tornassi a casa prima di me, non fare danni, grazie." dissi.

"Sì, sì... d'accordo. Perché devi andare da Allison, comunque?"

"Mio Dio, che fratello impiccione." sospirai "A stasera Stiles."

Chiusi la chiamata, prima che potesse farmi domande inopportune e cominciai a prepararmi per andare dalla mia migliore amica.

Entrai nel piccolo bagno della mia stanza, aprii l'acqua della doccia per farla scaldare e mi tolsi la maglia, rimanendo in reggiseno.

Osservai la mia spalla ricoperta dai tre lunghi e profondi graffi che mi aveva inflitto quel licantropo. La ferita si stava cicatrizzando pian piano e tutto intorno si erano formati dei lividi violacei, causati dalla caduta.
Li sfiorai con un dito, provocandomi una smorfia di dolore sul viso. Nonostante stesse guarendo, faceva ancora molto male.

Dopo essermi tolta i vestiti, entrai nella doccia bagnandomi sotto il getto d'acqua calda. Impiegai un po' più del solito: per svariati minuti rimasi ferma con gli occhi chiusi, sentendo l'acqua che scorreva lungo tutto il corpo.

Avevo bisogno di dormire, con tutte le notti insonni che avevo passato. Mi si erano formate le occhiaie sotto gli occhi e durante le lezioni a scuola, le mie palpebre tendevano a chiudersi.

Uscii dalla doccia dopo essermi lavata i capelli e il corpo, indossai l'accappatoio e un turbante in testa.

Dopo aver finito di vestirmi ed essermi asciugata i capelli, presi lo zaino e scesi al piano inferiore.

Lasciai un post-it sul frigo, per avvisare Stiles e mio padre che ero fuori e poi uscii di casa.

***

Arrivai davanti alla porta di Allison e bussai.

Mentre aspettavo che venisse ad aprirmi, mi sistemai lo zaino in spalle e mi guardai intorno: la sua casa si trovava in fondo all'isolato, vicino al sentiero per entrare nella foresta.

Vidi un'ombra che si nascondeva tra gli alberi e socchiusi leggermente gli occhi per mettere a fuoco la figura, ma proprio in quel momento la porta di casa si aprì, mostrando una donna sulla trentina d'anni, con dei capelli ricci biondi.

"Oh, ehm... salve." la salutai timidamente
"Sono Stacy. I-io..."

Alle sue spalle, notai Allison che scendeva le scale velocemente.

"È un'amica!" esclamò "Falla entrare."

La donna si scostò e mi fece passare.
Entrai nell'atrio della casa, cominciando a dondolarmi sui talloni per essere arrivata forse in un momento sbagliato.

"Stacy, lei è mia zia Kate. È la sorella di mio padre." mi presentò Allison "Starà qui con noi per una settimana."

"Molto piacere, signora." dissi educatamente stringendole la mano.

"Oh, chiamami pure Kate." mi sorrise "Il piacere è tutto mio."

Sorrisi anche io.
"I tuoi non ci sono?" domandai notando che la casa era silenziosa.

"No, torneranno tra poco." rispose la mia amica e poi si rivolse alla zia "D'accordo, bè, noi andiamo di sopra."

Mi fece cenno di seguirla nella sua camera, così salutai un'ultima volta sua zia e salii le scale dietro ad Allison.

Appena entrammo nella stanza, si buttò sul letto e si mise a gambe incrociate.
"Okay, devo assolutamente raccontarti molte cose." disse alquanto eccitata.

"Sono tutta orecchie." risi e mi sedetti al suo fianco.

"La prima cosa è che ieri sera è venuto Scott a casa mia." sorrise arrossendo "Abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme..."

Spalancai gli occhi "Oddio... e avete..."

"Oh, no." scosse la testa ridendo "Ma che ti salta in mente? Sono solo..."

"Attratta da lui." riposi al posto suo "Ti conosco fin troppo bene Allison."

"Okay, forse io avrei voluto..." sospirò e poi si incupì improvvisamente "Ma c'è una cosa che non capisco." Inarcai un sopracciglio perplessa e lei continuò a spiegarmi "Bè, abbiamo cominciato a baciarci e andava tutto per il meglio, fino a che ad un certo punto non si è sottratto di scatto, guardandomi come spaventato."

"Sottratto? Lui?" chiesi "Non credo esista una persona più innamorata di te, come Scott."

"Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che non andava e lui mi ha risposto che non si sentiva molto bene ed è tornato a casa."

"Non è da Scott."

"Volevo parlartene perché ho come uno strano presentimento che mi stia nascondendo qualcosa." disse e alzai gli occhi su di lei.

"Bè, non mi sorprende il fatto che Scott sia il migliore amico di mio fratello."

"Cosa intendi dire?"

"Che anche io ho lo stesso presentimento. Stiles si comporta in un modo strano ultimamente, più strano di quanto non lo sia già normalmente." mi alzai dal letto, cominciando a camminare per la stanza "Sospetto che ci sia di mezzo Derek."

"Derek?" chiese confusa Allison.

"Sì... È il ragazzo che abbiamo visto insieme a Scott e Stiles nel bosco."

"Quindi questo Derek, centrerebbe con i loro strani comportamenti." disse la mora "Io penso che..."

Venne interrotta dalla porta della sua camera che si spalancò, mostrando sua zia Kate con in mano due bicchieri.

"Scusate, l'interruzione." sorrise entrando nella stanza "Ho pensato che voleste qualcosa da bere. C'era solo del succo di frutta in frigo."

"Grazie zia."

"Allora, di cosa stanno parlando queste sue belle ragazze?" chiese sedendosi sul letto.

Io ed Allison ci lanciammo uno sguardo d'intesa: non avremmo raccontato a nessuno di quello che avevamo visto.

"D-di ragazzi." rispose al posto mio la mia amica "Sai,... i soliti argomenti da adolescenti."

La bionda sembrò perplessa, quasi non ci credesse fino in fondo. Ma poi annuì decisa "Capisco, anche io alla vostra età parlavo sempre di ragazzi. Mi ricordo di quella volta in cui..."

"...In cui ti ho beccato insieme a Kyle Cooper nel bagno dei maschi."

Il padre di Allison spuntò sulla soglia della porta, guardando Kate a braccia conserte.

"Non sai farti gli affari tuoi, eh Chris?" rispose la donna andando verso di lui.

"Oh, salve signor Argent." lo salutai sorridendo e lui ricambiò.

"Ciao Stacy, come sta tuo padre?" domandò "Ancora impegnato con lo stesso caso?"

Annuii "Già, è sul punto di impazzire."

"Vedrai che riuscirà a risolverlo." mi rassicurò e poi si rivolse alla sorella
"Sei pronta Kate?"

"Sì, andiamo."

I due adulti si avviarono verso la porta, Allison li fermò prima che potessero uscire.
"Dove dovete andare?"

Chris si girò verso la figlia, ma guardò la sorella.
"Oh,... a cambiargli la batteria della sua auto."

***

The Devil Within - Digital Daggers

"Sei sicura che sia una buona idea?" domandai guardando fuori dal finestrino "E se ci scoprono? Non voglio finire nei guai con mio padre."

"Stacy, rilassati, okay?" rispose Allison esausta dalle mie lamentele "Non ci scopriranno."

Sospirai alzando le spalle ed improvvisamente ci fermammo davanti ad un vecchio edificio abbandonato.

Continuavo a chiedermi come Allison fosse riuscita a convincermi a seguirla.
Credeva che suo padre e sua zia le avessero mentito sul fatto che andassero a riparare l'auto di quest'ultima e voleva assicurarsi che la sua ipotesi fosse esatta.

"Dobbiamo farlo per forza?"

"Sì. È sempre stata come una sorella per me, perciò so quando mia zia Kate mente. E so anche quando è d'accordo con mio padre."

"È che non mi sento molto a mio agio a vagare di notte da sole. Siamo minorenni se non ricordi." le dissi e mi zittì indicandomi fuori dal parabrezza.

L'auto di suo padre era parcheggiata a pochi metri da noi.
Il timore che ci scoprissero saliva alle stelle, non mi piacevano particolarmente queste situazioni.

"Okay, sono là. Nascondiamoci prima che ci vedano."

Allison mi trascinò dietro a dei bidoni e osservammo la scena: Chris e Kate avevano in mano delle armi, lui un fucile e lei una balestra.

Cosa voleva farci con la balestra?

Sentimmo dei rumori sopra di noi.

"Che cos'è stato?"

Alzammo la testa di scatto, notando un'ombra che correva veloce sopra il cornicione dell'edificio.

"Eccolo, lassù!" esclamò la donna bionda sparandogli con la sua arma.

Deglutii a fatica, riconoscendo subito la figura misteriosa: un licantropo.

"Allison..." la chiamai ma era troppo impegnata a guardare sua zia che sparava con la sua balestra
"Allison dobbiamo andarcene da qui." ripetei scuotendole un braccio "Subito!"

"Voglio sapere cosa sta succedendo." rispose senza staccare gli occhi dalla scena che aveva davanti.

"È troppo pericoloso per noi."
Allison continuava ad ignorarmi, così la strattonai all'indietro, costringendola a guardarmi "Ascoltami!"

"Che c'è?!"

Mi scostai la manica della felpa, mostrandole lo squarcio sulla mia spalla che stava ancora cercando di cicatrizzarsi.

"Stacy? Ma cosa ti è successo?" domandò preoccupata.

"Lo vedi questo? È quello che ci succederà se rimaniamo qui ancora a lungo." dissi frettolosamente prendendola per un braccio "Dobbiamo andare."

Allison esitò un istante e poi si decise a seguirmi. Cominciammo a correre verso la sua auto, quando un forte ruggito echeggiò in lontananza.

Ci girammo verso di esso e rimasi paralizzata da quello che avevo davanti:
il licantropo dagli occhi azzurri si era tramutato in un ragazzo, un ragazzo che assomigliava decisamente troppo a Derek.

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