How deep is your love? 2 ||

By is0196

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Sequel di How Deep Is Your Love. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Severamente vietato copiare. More

Sequel
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80 (Parte 1)
Capitolo 80 (parte 2)

Capitolo 39

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By is0196

*Da sconosciuto: Il papino fa di tutto per proteggerti ma tu ce la metti proprio tutta per cacciarti nei guai. Michelle, Michelle. Forse dovresti ascoltare tuo padre a volte. Non ci sarà sempre lui a salvarti.
Salire al 35º piano, nel suo ufficio, la notte? Nel buio? Tutta sola in un enorme grattacielo come quello? Davvero coraggioso da parte tua ma la vera domanda è..Sei davvero sola lì sopra?*

Il mio cuore accelera il ritmo dei battiti e tengo il telefono in mano in preda al panico.

E ora?
Prendo dalla borsa la mia pistola che in qualche modo mi da sicurezza.

Non mi rendo nemmeno conto di come le mie dita hanno digitato un numero di telefono.

-Pronto? Sono in un locale, aspetta che esco, dimmi Michelle.

-Austin, qui c'è qualcuno. Austin, per favore. Devi venire, la tessera..la tessera..l'avevo lasciata qui e ora non c'è più, ci sono rumori, le luci dei corridoi si accendono e si spengono. Patrick mi ha mandato un messaggio. Lui..lui è qui.

-Cosa? Michelle, chiuditi nell'ufficio di tuo padre, ci sono le chiavi dietro la sua porta. Corri, io arrivo subito.

Ubbidisco e mi dirigo verso l'ufficio di mio padre ma dietro di me vedo una persona vestita di nero e incappucciata.

Il mio respiro diventa irregolare mentre quella persona mi corre dietro cercando di raggiungermi.

Un secondo prima di farmi prendere, еntro nell'ufficio di mio padre e mi chiudo a chiave.

Non riesco a vedere il volto della persona ma ad ogni modo lei sta ferma davanti alla porta senza muoversi.

Alza una mano e bussa sul vetro.

-"Sparisci di qui, non ti apro." dico.

Non dice niente.

-"Chi sei? Sei tu, Patrick?" chiedo.

Non ricevo nessuna risposta, vedo solo come con la mano sinistra prende la maniglia della porta cercando di aprirla ma non può perché l'ho chiusa a chiave.

Prima pensavo che avere il vetro al posto della parete fosse una buona idea ma adesso vedo questo perdona davanti a me e l'unica cosa che ho è paura. È così inquietante.

-"Ascoltami, hai pochi secondi per andartene, dopo di che giuro che ti sparo." dico tenendogli la pistola puntata contro.

Non riesco ancora a capire se si tratta di un uomo o una donna.

Sta immobile per un paio di secondi ma poi tranquillamente si allontana attraversando il corridoio finché sparisce dalla mia vista.

Mi siedo sulla sedia e faccio respiri profondi.

E se tornasse?

No, non può farmi niente. Anche se tornasse non può entrare nell'ufficio. Ho chiuso la porta a chiave.

Nel dubbio, se dovesse tornare gli sparerò.

Mentre aspetto, decido di chiamare Cameron. Devo parlare con qualcuno per distrarmi altrimenti finirò per morire di infarto e lui è l'unico a sapere che sono qua oltre ad Austin e Zayn. Ma Austin sta venendo già e Zayn è probabilmente ancora a quella cena.

-Pronto? lo sento dire.

-Cam..io..è..un casino..è tutto un casino. balbetto prima di spiegargli in che guaio mi sono cacciata.

-Michelle, è tutto okay, Austin sta arrivando. Non ti succederà niente. Vedi ancora quella persona?

-No, è andata via credo. dico guardandomi attorno.

-E tu? Sei sicura di esserti chiusa bene nell'ufficio?

-Si, non può entrare nessuno a meno che io non apra la porta.

-Non aver paura, Michelle. Austin non permetterebbe mai che ti succedesse qualcosa. Ma ora cambiamo discorso, okay? Non pensare alla situazione in cui sei. Cosa mi racconti? Cosa hai fatto in questi giorni?

-Cam, è stata una pessima idea venire qui. dico ignorando quello che mi ha detto.

-Non parliamo di questo, Michelle. Sei già in panico, non mettiamo benzina sul fuoco. Devi calmarti. Raccontami qualcosa o preferisci che faccia io?

-Non so cosa raccontarti ora. Non riesco a pensare a niente. dico.

-Okay, faccio io. Sai cosa è successo ieri? Cat è..inizia a raccontare nel tentativo di distrarmi.

Quando finisce, faccio una sorriso per le idiozie che ha fatto Cat ma la paura è ancora fissa in me.

Cameron non mi da il tempo di ripensare alla mia situazione e torna a raccontarmi altre cose.

Una decina di minuti dopo sento qualcuno correre e poco dopo Austin mi compare davanti.

Chiudo il telefono a Cameron e mi dirigo verso la porta per aprirgli.

-"Aspetta, non aprirmi. Vado a vedere se c'è qualcuno qui, quando sarò sicuro che non c'è nessuno, ti dirò di aprire." dice ed io annuisco.

Lo vedo andare avanti e indietro per i corridoi mentre io solo ho paura che gli succeda qualcosa.

Dopo altri 10 minuti, si avvicina alla porta e dice:"Apri, non c'è nessuno su questo piano."

Giro la chiave, apro la porta e mi butto tra le sue braccia.

-"Aus, io l'ho visto. Qui c'era qualcuno." dico con voce tremante.

Mi stampa un braccio tra i capelli abbracciandomi: "È tutto okay, Michelle. Sono qui e ti prometto che non ti succederà niente."

-"Andiamocene, andiamocene subito." dico.

Metto via la pistola, lo afferro per il braccio e lo trascino fino all'ascensore.

Sulla scrivania sulla quale prima non c'era la tessera, ora c'è, come se nessuno l'avesse mai tolta di li.

So benissimo che l'avevo lasciata lì, che qualcuno l'ha presa e che ora l'ha rimessa.
Ma ora non mi importa di questo, mi importa solo di andarmene.

Afferro la tessera e salgo con Austin sull'ascensore.

-"Michelle, riprenditi. Guardami. È tutto okay." dice prendendomi il viso tra le mani.

-"Come hai fatto a salire fino a qui? Ci sono i due uomini della sicurezza giù." chiedo.

-"Ho detto che mi hai chiamato perché ti sei sentita male e mi hanno fatto salire. Ora ridagli la tessera che ti hanno dato, li saluti e ce ne andiamo a casa."

Annuisco.

Scendiamo dall'ascensore, e usciamo dall'edificio.

-"Signorina Michelle, si sente bene?" chiede uno dei due uomini.

Annuisco:"Si, un calo di zuccheri. Sto bene, grazie." sorrido leggermente e mi allontano con Austin.

Una volta in macchina, chiudo gli occhi e mi prendo la testa tra le mani.

Non ce la posso fare.

-"Stai bene?" chiede Austin accarezzandomi il braccio.

-"Si, Aus. È che mi sono spaventata. Devo solo un attimo riprendermi." dico prendendo la bottiglietta d'acqua che c'è sul sedile.

Ne bevo un sorso e borbotto:"Portami a casa. Voglio dormire."

Austin annuisce, parte con la macchina e dopo una decina di minuti mi ritrovo a casa.

Scendo dall'auto e anche Austin scende subito dopo di me.

-"Vuoi che resti? O vuoi stare sola?" chiede.

Mi giro verso di lui e sorridendo dico:"No, Aus. Voglio risposare. Ti scrivo domani, okay?"

-"Come vuoi, ma se hai bisogno chiamami." dice e io gli faccio di si con la testa.

Proprio quando mi giro per entrare e Austin si dirige verso la sua auto per andarsene, la porta di casa si apre e mio padre esce guardandomi serio.

Dio, ma cosa vuole adesso?

-"Austin, non così in fretta, vi voglio in casa entrambi."

Austin fa retromarcia e mi raggiunge mentre io entro in casa roteando gli occhi.

Sorpasso mio padre, entro in sala e mi siedo sul divano.

Austin entra dopo di me e infine anche mio padre.

-"Dove siete stati, ragazzi?" chiede mentre Austin si siede di fianco a me.

Se inizia cosi, significa che sa già tutto.

-"Perché ce lo chiedi se sai già la risposta?" chiedo e vedo mio padre girarsi di lato e sorridere divertito.

-"Secondo te? Perché voglio vedere cosa ti inventerai. Dio, sei terribile. Mi fai impazzire, Michelle." dice ma poi aggiunge:"Tornando a noi, cosa ci facevate nel mio ufficio a quest'ora?"

-"Partiamo dal presupposto che io non sono tenuta a risponderti. E concludiamo dicendo che Austin non c'entra. Ci sono andata da solа, lui è solo venuto a prendermi." dico con le braccia incrociate masticando la cicca sfacciatamente in faccia a mio padre.

-"Perché eri nel mio ufficio, Michelle?" chiede con tutta la tranquillità del mondo.

-"Ho dimenticato il caricatore questa mattina quando sono venuta a lavoro con te. Mi serviva subito, avevo il telefono scarico." faccio spallucce.

Vedo mio padre ridere:"Vorrai sul serio dirmi che in casa non c'era un altro caricatore per l'iPhone? Tutti in casa abbiamo l'iPhone e tu sei andata li per il caricatore? Ci credo poco.
Se devi sparare scemenze almeno inventatele bene."

-"Ripeto e ribadisco. Non sono tenuta a risponderti. Anche se me lo chiedessi altre 5 volte, non ti dirò perché sono andata nel tuo ufficio." dico.

-"Okay, come vuoi. Però dimmi una cosa. Da quando hai messo piede nell'edificio, le telecamere si sono spente. Tutte. Come hai fatto a farle spegnere? So che l'hai fatto per far sì che io non veda che tu sia stata la. Ma come hai fatto?
Il sistema di sicurezza è uno dei migliori, come hai fatto? Se ci sei riuscita tu, ci riuscirebbero anche altri." dice mio padre.

Saetto lo sguardo tra mio padre e Austin.

Che faccio? Glielo dico di Patrick?

-"Non sono stata io. C'era qualcun altro oltre a me. E mi ha attaccata. Non ho spento io le telecamere." spiego.

Inarca le sopracciglia.

-"Qualcuno?" chiede.

-"Si, non l'ho visto in faccia. Era incappucciato con il volto coperto. C'entra con Patrick perché mi ha mandato un messaggio per dirmi che non sono sola lì."

Mio padre sospira.
Si guarda intorno batte le dita sul tavolo e se ne esce con un:"Okay, ho già deciso come procedere. Austin, voglio che tu non ti stacchi da Michelle."

Austin annuisce.

-"E tu, Michelle, non esci senza Austin e uno dei miei uomini. E se Austin non dovesse esserci, sarai accompagnata da almeno 2 miei uomini. Ti faranno da guardia del corpo. Del resto, non ti vieto niente. Puoi andare ovunque, discoteche, locali, a casa di amici, puoi fare ciò che vuoi ma accompagnata." dice.

-"Non ci voglio andare in giro con le guardie del corpo, papà." protesto.

-"Tesoro, è che.." inizia.

-"Non chiamarmi tesoro. Ma che ti prende, stai impazzendo? Guardie del corpo? Ne parleranno tutti, nel giro di due secondi lo sapranno assolutamente tutti. Sarò al centro dei pettegolezzi di tutta Los Angeles. E tu? Tu che devi entrare in politica? Come glielo spieghi alla gente che tua figlia va in giro con le guardie del corpo? Cosa gli dirai? Che un mafioso ci perseguita?"

-"A questo ci penso io. Tu pensa solo a divertirti, okay? Non sei l'unica, anche tua madre e i tuoi fratelli saranno accompagnati dai miei uomini sempre."

-"Questo si che è un sollievo." dico ironica.

Prendo il mio telefono e mi alzo:"Chiudimi pure in casa, se vuoi. Tanto ormai.."

Sono così stanca che non ho voglia di discutere con lui.

Salgo di sopra e mi butto sul letto.

Dio, aiutami tu.

*Io: Puoi parlare? Sto impazzendo e voglio parlare con qualcuno. O meglio, voglio parlare con te.* mando il messaggio a Zayn.

Poco dopo sento il telefono squillare e vedo la sua chiamata.

-Ehi, ciao. Non dirmi che sei ancora a quella cena, ti prego. dico.

-No, per tua fortuna sono in macchina. Sto tornando a casa. Tu dove sei?

-A casa. rispondo.

-Com'è andata? Hai trovato i tuoi documenti? chiede.

-È andata uno schifo. dico per poi spiegargli quello che è successo.

***

Passo un'ora e mezza a parlare al telefono con Zayn. Dopo che gli ho raccontato di quello che è successo, credo si sia reso subito conto che se l'ho chiamato è perché volevo dimenticare quello che è successo e parlare di altro.
Infatti lui ha cambiato discorso poco dopo e mi ha fatto ridere per la maggior parte del tempo.

-Quando avrò l'onore di rivedere sua maestà signorina Collins?

-Non lo so, ma sarà presto. Te lo prometto. Me ne andrò molto presto di qui. dico.

-Smettila di fare cose di tua iniziativa. Stai a Los Angeles, preferisco non vederti e sapere che sei al sicuro piuttosto che rischiare di farti uccidere da maniaci che ti perseguitano.

-Vado a farmi un bagno caldo e poi vado a dormire. Grazie Zayn..Buonanotte. Mi manchi un po'. Però solo un po', non troppo. dico e lo sento sorridere.

-Okay, Michelle. Buonanotte, e anche tu mi manchi un po'.

Chiudo la chiamata e mi dirigo verso il bagno, riempio la vasca. Mi spoglio ed mi immergo nell'acqua calda.

Ci voleva proprio.

Sfoglio la mia home di Instagram per una decina di minuti e alla fine mando una foto a Zayn per poi mettere il telefono al lato della vasca.

Proprio quando chiudo gli occhi e sto per darmi al
relax totale, il mio telefono vibra di nuovo.

*Da Zayn: Non sai quanto vorrei essere lì in questo momento.*

Faccio un'altra foto e mandandogliela scrivo: Beh..anche io vorrei averti qui nella vasca in questo momento..ma non si può avere tutto nella vita.

*Da Zayn: Dio, Michelle. Tu non puoi mandarmi queste foto. Pretendi che dopo questa io riesca ad addormentarmi?*

*Io: Oh beh, è un problema tuo. Non mio.*

*Da Zayn: Sono in astinenza di sesso da una settimana e due giorni, ovvero da quando non ti vedo. E probabilmente non scoperò per almeno altre due settimane, a meno che tuo padre non decida di farti tornare a Miami. Non hai idea di cosa ti farei, se tu fossi qui ora.*

*Io: Dipende tutto da cosa ti permetterò io di farmi. Non dimenticarti che tutto dipende da me.*

*Da Zayn: Qui avrei da ribattere. So come e dove toccarti per farti perdere il controllo e a quel punto non potrai dirmi di no.*

*Io: Ma smettila. Dai, vai a dormire, scemo. Ci sentiamo domani.*

Metto via il telefono definitivamente e mi rilasso nella vasca.

***

Il giorno dopo mi sveglio con una chiamata da Cat.

Parliamo del più e del meno, ovviamente le racconto del episodio di ieri sera in cui quasi non mi hanno uccisa.

Le racconto le ultime notizie qui a Los Angeles e lei mi racconta quelle a Miami.
Come al solito, oltre a spettegolare non sappiamo fare altro.

-Ti stai divertendo almeno? Esci? Dimmi di sì. Ti prego. chiede.

-Si, Cat. Esco ogni sera con un sacco di persone, in discoteca o comunque in qualche locale. Mi sto divertendo, tranquilla. Voi? Che fate?

-Beh usciamo quasi ogni sera anche noi, suppongo tu veda le storie su Instagram. Siamo sempre in giro.
Con Zayn come va?

-Come dovrebbe andare? Da buoni amici ci sentiamo ogni tanto.

"Ogni tanto", che tradotto significa: tutti i giorni, 2 volte al giorno.

-Ma smettila. Da buoni amici? Finiscila, che ti picchio.
Comunque lo tengo sotto controllo, tranquilla. In discoteca tutte le ragazze gli girano attorno, si accollano a lui come delle cozze. Soprattutto adesso che sanno che non ci sei, ma non ti preoccupare mi occupo anche di loro. Le tolgo sempre da lui, sai quanto so essere minacciosa. Ho anche quasi fatto a botte con una.

Scoppio a ridere.

-Sei terribile. Sai che non ce ne bisogno, vero? Alla fin dei conti io e Zayn non stiamo insieme. Può fare quello che vuole, e anche io. dico.

-Si, può fare quello che vuole, ma non lo sta facendo. Le altre non le guarda nemmeno. Ti sta aspettando, Michelle..e spero vivamente che tu non te la stia spassando con altri lì.

Io la strozzo.

-Ma per chi mi hai preso? Ti sembro una che se la spassa con il primo che passa? chiedo.

-Assolutamente no, ma ogni tanto ti capita. Sii sincera con te stessa. Sai che ho ragione. Senti baby, devo andare in palestra. Ci sentiamo domani? Ti amo, mi manchi.

-Ciao Cat, mi manchi anche tu.

Chiudo la chiamata con Cat e prima di scendere di sotto, faccio un'altra chiamata.

Questa volta a Connor.

(È il suo amico che l'aveva aiutata a tirare Austin fuori di prigione, se non vi ricordate è nel capitolo 31.)

-Pronto? Michelle, che bello sentirti, spero solo che questa volta il motivo per cui mi cerchi non sia come quello dell'ultima volta.

-Ehi Connor. Purtroppo sì, sono nei guai fino al collo e come al solito ho bisogno di te che mi salvi.

-Cosa posso fare per te? chiede.

-Un passaporto, mi serve un passaporto falso. Per me. dico.

-Perché?

Gli spiego velocemente della prigionia di mio padre e di come non posso muovermi da Los Angeles.

-Okay, posso farlo. Ho bisogno di una settimana.

-Hai tutto il tempo del mondo. Grazie, ti sono debitrice.

-Non ti preoccupare, mi fa sempre piacere aiutarti. Ti chiamerò quando sarà pronto, okay? Ci sentiamo.

Chiudo la chiamata anche con Connor e vado di sotto.

Ho preso la decisione del passaporto falso ieri sera prima di addormentarmi.
Non posso restare qui ancora.
Voglio andarmene.

Entro in cucina e proprio quando mi siedo per fare colazione mi arriva un messaggio da Zayn.

*Da Zayn: Buongiorno.*

*Io: Ehi schifoso, buongiorno. Stai andando al college?*

*Da Zayn: Si, e tu? Cosa farai oggi oltre ad uscire con i tuoi amici? Non hai nessuna produttività, sei inutile, davvero.*

*Io: Vai a cagare, scemo. Sarai utile tu. Comunque sto facendo colazione e tra poco esco con Austin.*

*Da Zayn: Lui deve essere felicissimo di averti li tutta per lui. Fidati di me, quello è innamorato perso di te. Tornando a noi. È tutto okay? Tutto apposto?*

Ignoro completamente la parte su Austin perché non sono per niente d'accordo con lui e rispondo:Si, è tutto okay.

*Da Zayn: Allora ci sentiamo dopo, sto entrando in classe.*

Non rispondo al messaggio e continuo a mangiare.

Quando ho finito, prendo la mia borsa, infilo le scarpe ed esco di casa dirigendomi verso la mia auto.

Devo raggiungere Austin e alcuni nostri amici che mi stanno aspettando da quasi un'ora.

Apro la portiera e vedo sul sedile un regalo.

Sicuramente l'ha lasciato mio padre per cercare di alleviare la tensione che c'è tra di noi.

Faccio la foto al regalo e gliela mando.

*Io: E questo cos'è? Perché stai cercando di comprarmi con i tuoi soldi?*

*Da papà: È solo un regalo, Michelle. Non prenderla subito sul personale. E non pensare che ci sia un motivo. Volevo solo farti un piacere. Buona giornata, un bacio.*

Vai al diavolo.
Prendo la scatola e la getto dietro sui sedili posteriori.

Di sicuro non avrà neanche sprecato tempo ad andare a comprarlo, avrà mandato qualcuno dei suoi uomini a prendermi qualcosa.

Parto con l'auto mentre dietro di me vedo seguirmi con un'altra  macchina i due uomini che mi fanno da guardia del corpo.

Dio, che incubo. Mi sembra di essere in un film, questa non è più la mia vita.

***
Una settimana dopo.
***

-"Mimi." sento una voce sottile e qualcuno toccarmi il braccio.

Apro gli occhi e mi ritrovo mia sorella a pochi centimetri di distanza da me.

-"Che c'è, Chanel? Lasciami dormire." dico girandomi dall'altra parte.

-"Mimi." mi chiama di nuovo.

Sbuffo e mi rassegno.
A quanto pare non dormirò, mi giro, mi alzo e la prendo in braccio.

-"Cosa c'è, bambola?" chiedo stampandole un bacio.

-"Giocare." dice soltanto.

-"Vuoi giocare? Okay, vai di sotto. Mi sistemo e vengo a giocare con te, va bene?" chiedo.

Lei fa di si con la testa per poi scendere di sotto.

Sospiro guardandomi allo specchio davanti al letto.

Oggi è il grande giorno. Il mio passaporto è pronto.
Connor lo darà ad Austin che lo darà a me.

Non voglio prenderlo di persona da Connor perché so che gli uomini di mio padre mi seguono in continuazione e sicuramente scopriranno tutto.

Non ho ancora deciso come andarmene di qui. Ho lasciato questo a Cameron, aspetto che lui escogiti un piano.

Proprio quando sto per scendere di sotto il mio telefono squilla.

-Ehi Cam.

-Ehilà, come stai? chiede.

-Hmm..un po' spaesata. Hai un piano?

-Si, l'ho inventato esattamente 10 minuti fa.
Non prenderai l'aereo. Troppo rischioso, tuo padre lo scoprirebbe. Zayn verrà a prenderti in macchina.

-Cosa? In macchina? Sono 30 ore di viaggio. Siete impazziti? chiedo.

-Non farà tutto in macchina. Da Miami prenderà un treno fino all'Arizona e da lì arriverà a Los Angeles in macchina.

-E da dove la prenderà la macchina in Arizona? chiedo.

-Ho un amico che studia in un college lì. Gli presterà la sua auto. Poi farete il viaggio al contrario.
Da Los Angeles andrete in macchina fino all'Arizona, lì restituirete la macchina e prenderete il treno che vi porterà a Miami. spiega.

-Quando parte Zayn?

-Tra mezz'ora ha il treno. Dovrebbe arrivare a Los Angeles alle 3 di notte.

-E io? Come la lascio casa mia in piena notte? Ci sono 6 uomini davanti a casa. Mi vedranno.

-Andrai a casa di Austin. Andrai da lui la sera e dirai a tuo padre che passerai la notte lì. Alle 3.00 di notte uscirai dall'uscita sul retro della casa di Austin dove ci sarà Zayn ad aspettarti. Chiaro?

-Ehm okay, più o meno si. dico confusa e cercando di memorizzare quello che devo fare.

-Okay, vado a lezione, ci sentiamo. E soprattutto..ci vediamo domani.

-Lo spero tanto, Cam. dico chiudendo la chiamata.

Spero che tutto vada come dovrebbe andare. Altrimenti finirò nei casini come al solito.

Mi faccio una foto e la mando a Zayn.

*Io: Buongiorno, quindi sei tu che vieni a salvarmi dalla mia prigione? Cameron mi ha detto così.*

*Da Zayn: Ehi, bellezza. Buongiorno. Si, devo prendere il treno tra poco. Vengo a salvarti da tuo padre, tu cerca di fare quello che ti ha detto Cameron e di non rovinare tutto il piano altrimenti resterai per tutta la vita chiusa in casa.*

*Io: Io rovinare il piano? L'unico che potrebbe rovinare qualcosa sei tu.*

*Da Zayn: Senti, fai attenzione al tono con cui parli, altrimenti non ti vengo a prendere e te ne resti lì a Los Angeles.*

Ma vedi tu questo.

*Io: Mi stai ricattando? Non ci provare nemmeno.*

***

Passo l'intero pomeriggio e l'intera serata con i miei fratelli.
Ho giocato con loro, abbiamo mangiato insieme, siamo usciti, abbiamo visto qualche film e ora siamo spaparanzati tutti e tre sul divano.
Sono qui da quasi tre settimane e mi sono abituata ad averli sempre attorno, mi mancheranno quando tornerò a Miami.

-"Michelle, sono felice che tu sia qui. Vorrei non te ne andassi mai." dice abbracciandomi all'improvviso Jack.

Lo stringo a me.

-"Jack, anche quando sarò dall'altra parte del mondo e ci divideranno migliaia di chilometri, sappi che sarò sempre qui. Ad un passo dal cuore." dico poggiando la mano sul suo petto.

Lo tengo stretto a me per un altro po' e poi mi alzo.

Sono le 21.45 e io devo prepararmi per andare.
Mi vesto, mi preparo e aspetto che Austin arrivi.

-"Stai uscendo?" chiede mio papà uscendo dalla sala.

-"Si, vado in discoteca. E poi dormo da Austin." dico.

-"Okay, fa' attenzione." dice passandomi affianco per poi fermarsi.

Mi stampa un bacio in fronte e mi sussurra:"Ti voglio bene."

Ti voglio bene anche io, papà.
Ma sicuramente non glielo dirò.

Vedo la porta di casa aprirsi e Austin entrare:"Sei pronta?"

Annuisco e mi avvicino a lui, lo afferro attirandolo a me e all'orecchio gli sussurro.

-"Aus, ho tanti vestiti che dovrei portare con me. Come faccio?"

-"Non puoi prenderli tutti, scegline alcuni e mettili in qualcuna di quelle borse giganti con cui esci ogni tanto, a casa mia ti darò una valigia così sarai più comoda."

Annuisco.
Faccio come mi ha detto e poco dopo usciamo di casa.
Salgo nell'auto e mando un messaggio a Cameron e a Zayn.

*Io: Sono uscita di casa, per ora tutto come programmato.*

Ricevo subito una risposta da entrambi.

*Da Cameron: Perfetto, aggiornami su ogni cosa.*
*Da Zayn: Okay, io sto partendo adesso con la macchina, tra 5 ore sono lì.*

Non rispondo a Cameron, ma rispondo a Zayn.

*Io: Okay, ti aspetto.*

*Da Zayn: Ti sei sistemata così solo per andare a casa di Austin? Matta.*

*Io: No, prima di andare a casa di Austin, andremo in discoteca.
Se avessi detto a mio padre che alle 9 di sera, sarei andata da Austin e avrei dormito lì, si sarebbe insospettito. Così credo non sospetti niente.*

*Da Zayn: Ah, beh si. Ha senso. Okay, fa' attenzione. Ci vediamo dopo.*

***
Sono le 3.10 e io Austin siamo seduti nella sua stanza sul letto in attesa che Zayn arrivi.

Spero solo si ricordi di dovermi aspettare sul retro dato che davanti ci sono le mie due "Guardie del corpo" e anche gli uomini del padre di Austin.

Immersa nei miei pensieri ricevo un messaggio.

*Da Zayn: Inizia ad uscire, sono lì tra 5 minuti.*

-"Aus, dobbiamo scendere." dico e lui annuisce.

Prende il sacco con i miei vestiti e altre mie cose importanti e scende di sotto mentre io lo seguo cercando di fare il meno rumore possibile.

Usciamo dalla porta sul retro aspettando di vedere Zayn arrivare.

-"Tieni, l'ho preso prima ma mi sono dimenticato di dartelo e senza di questo non vai da nessuna parte." dice Austin porgendomi il mio passaporto falso.

-"Dici che si accorgeranno che è falso?" chiedo.

-"No, gli ho dato un'occhiata, è fatto bene." spiega.

-"Grazie Aus, non so cosa avrei fatto senza di te." ammetto alzandomi in punta di piedi per abbracciarlo.

Mi stringe a se e sorridendo risponde:"Mi hai salvato dalla prigione, salvarti da tuo padre è il minimo che potevo fare."

Proprio quando finisce di parlare, Zayn parcheggia l'auto davanti a noi.

Austin inarca le sopracciglia.

-"È venuto lui a prenderti?"

-"Beh a quanto pare. Perché? Che c'è? Tu non lo sapevi che sarebbe venuto lui?" chiedo confusa.

-"Sapevo che qualcuno degli altri sarebbe venuto a prenderti ma l'ultima volta che ho parlato con Cameron mi ha detto che non avevano ancora deciso chi."

-"Beh, è Zayn." dico.

-"Quindi te ne vai con lui?" chiede sogghignando e guardandomi con un po' di delusione.

Perché lo odia così tanto?

Non dico niente, lo guardo soltanto e faccio spallucce.

Scuote la testa come per scacciare i suoi pensieri e si gira verso Zayn che è appena sceso dall'auto.

-"Ei tu, prenditi cura di lei, okay? Ci tengo."

-"Tranquillo, io mi prendo sempre cura di lei." sento dire da Zayn in lontananza.

Austin alza gli occhi al cielo e poi mi abbraccia.

-"Ci vediamo presto, principessa."

Mi stampa un bacio sulla guancia, gli sorrido e lo vedo rientrare in casa mentre io raggiungo l'auto.

Mi fermo a una decina di passi da Zayn e lo guardo restando immobile.

Mette le mani sui fianchi, mi sorride e poi mi fa l'occhiolino:"Che c'è? Non stare lì così. Non me lo dai un abbraccio?"

Roteo gli occhi sorridendo.
È insopportabile ma mi era mancato.

Lo raggiungo nel giro di un secondo e gli stampo un bacio sulle labbra.

Mi attira a se stringendomi la vita mentre io poggio le mani sul suo collo.

-"Ti odio, Zayn." dico staccandomi per un secondo per poi tornare a baciarlo.

-"Io di più." sorride per poi baciarmi anche lui.

Smetto di baciarlo e semplicemente lo abbraccio.

Mi stringe a se e mi stampa un bacio tra i capelli.

-"Sai, mi sei mancata davvero tanto ma forse dovremmo andare, prima lasceremo Los Angeles meglio sarà."

-"Si, hai ragione. Muoviamoci." dico ma aggiungo:"Fai guidare me."

-"Perché?" chiede.

-"Perché io guido molto più veloce. Sai che amo la velocità, ci metteremmo la metà del tempo se guidassi io."

-"Ehm..okay, ma ad una condizione; voglio arrivare a casa vivo." dice.

-"Guarda che nessuno mi può battere alla guida." dico con aria altezzosa salendo in auto.

Faccio partire la macchina e dico a Zayn:"Hai guidato per 6 ore, perché non dormi un po'?"

-"Si, non è una brutta idea. Tra poco mi metto a dormire."

Passano una decina di minuti e io sento lo sguardo di Zayn fisso su di me da quando siamo partiti.

Mi giro verso di lui sorridendo:"Che c'è? Perché mi fissi così?"

-"No, niente. Sei bellissima, e mi chiedo solo come io abbia fatto a vivere per 22 anni senza averti nella mia vita.." dice facendomi sorridere ancora di più.

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