3- WE ARE THE WARRIORS// the...

Από unachesogna08

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IN REVISIONE [TERZO LIBRO DELLA SERIE] LIBRI: -1:I'M STILL BREATHING -2: I SURVIVED Jocelyn e i suoi amici... Περισσότερα

Three months
Wanheda
Grounders killers
Sisters not of blood
Darknheda
Adele and Imèn
She lost him
Natblida
I'm the second of no one
Never underestimate the power of Darkness
I need you
Love in a world full of hate
Love isn't a weakness
Lexa kom Trikru, Heda
It's a revolution, I suppose
Hope
Lincoln kom Trikru, an angel
Empty and cold
I miss you
Evil's Incarnation
Devil
Ghosts
Yu gonplei ste odon
Sweet dreams are made of this
Luna
A.L.I.E.
The City of the Light
Ascende Superius
Feeling safe
THIS IS IT THE APOCALYPSE
NOW!!!

Leave or die

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Από unachesogna08

Jocelyn era straziata.
"Hai fatto tutto il possibile" disse il padre mettendole una mano sulla spalla.
"Lui pensa che io l'abbia abbandonato...ma stavo morendo papà"

E così gli spiegò tutta la storia dei Natblida e che lei in persona lo era.
Kane la abbracciò.
"Si ricrederà, vedrai, devi solo dargli del tempo"

Jocelyn annuì.
"Resterai?" Chiese poi Marcus.
"No, tornerò a Polis domani" rispose Jocelyn.
Un po' dispiaciuto, il padre annuì.

Dopo qualche ora, Jocelyn vide il cancello aprirsi.
In prima linea vide rientrare Bellamy, sporco di sangue, come il resto della stazione agricola.

Che diavolo avevano combinato?

Si guardarono negli occhi, e lui a stento manteneva lo sguardo.
Gli occhi di Jocelyn erano pieni di delusione, e la sua faccia aveva la stessa espressione.

Bellamy non dovette sostenere quello sguardo per troppo a lungo, perché Octavia si fiondò da lui.
Chiese al fratello come stesse, sicuramente non avendo capito cosa fosse successo.
Ma quando entrò Pike, le fu tutto più chiaro.

"Ascoltate tutti" disse acclamando il popolo di Arkadia.
"Ventiquattro ore fa mi avete eletto vostro cancelliere, ogni azione che ho intrapreso da allora, e ogni azione che intraprenderò, sappiate che avrà solamente un unico e sacro scopo: ottenere la piena autosufficienza, prosperità e sicurezza di Arkadia"

Jocelyn sentì montare la rabbia come non mai.
Lui non voleva questo, era solo un pazzo volenteroso di potere e maniaco del controllo.
Aveva appena fatto qualcosa a trecento persone innocenti che erano lì a proteggerli , e cosa peggiore, lì in mezzo c'era Indra.

Dopo altri discorsi senza senso, lanciò l'urlo finale. "Questa terra è nostra adesso!"

"Brutto figlio di puttana!" Urlò Jocelyn mentre sia Lincoln che Kane la tenevano ferma.
"Sei solo un pazzo!"

Pike si fece più vicino, e con tutta la forza possibile Jocelyn si liberò dalla presa dei due uomini.
"Prova a ripeterlo se hai coraggio" disse lui in tono di sfida, sicuro che non l'avrebbe più fatto.

Ma non conosceva Jocelyn.

"Sei solo un pazzo, un maniaco del controllo e di potere! Sei uno psicopatico" e gli sputò in faccia.

Tutti rimasero a guardare con il fiato mozzo.
"Attenta signorina" disse lui. "Un'altra scenetta così e ti spedisco in carcere"
"Che lo faccia" disse Jocelyn " E comunque per lei sono Comandante dell'Oscurità" disse Jocelyn, che lo squadrò dall'alto in basso visto che lo superava in altezza.

"Andiamo via" disse Jocelyn rivolta al padre, a Abby, Octavia e Lincoln, Che si allontanarono.
Ma prima si premurò di lanciare uno sguardo di ghiaccio a Bellamy, che ricevette in pieno volto.

"Dieci contro trecento e nessun ferito" disse Abby. "Com'è possibile?"
"Te lo dico io" disse Jocelyn "quello che hanno fatto, lo hanno fatto mentre dormivano"


                                    *****

Mentre se ne stavano in disparte, a cercare una soluzione a quel disastro, arrivarono Pike, Bellamy e Hannah.

"Jocelyn Kane" disse Pike.
Lei neanche si alzò in piedi.
"Dopo l'aggressione avuta contro il cancelliere qualche ora fa, il consiglio ha votato per la tua espulsione da Arkadia: sei bandita dal campo a vita" disse.

Jocelyn non rimase affatto stupita: se lo aspettava.
"Non puoi farlo!" Disse Octavia alzandosi in piedi.
"Tecnicamente posso, sono il cancelliere" rispose Pike.
"Mia figlia non va da nessuna parte" disse Kane mettendosi vicino a Jocelyn.
"A quanto pare si" rispose Hannah.

"Papà, è tutto Okay" disse Jocelyn con un tono di voce più calmo del normale.
"Va tutto bene"
"Blake" chiamò Pike "scortarla fuori"
Ma mentre Bellamy fece per prenderle il braccio, lei si ritrasse.
"Se non vi spiace, preferirei che Lincoln mi accompagnasse fuori" disse Jocelyn.

Per Bellamy fu uno schiaffo in faccia.
" E sia" disse Pike. "Ma Blake verrà con voi."
Jocelyn annuì,con un sorriso più sereno del normale, e fu accompagnata dai due ragazzi.

Non degnò Bellamy di uno sguardo: non era uno di quei litigi che facevano alla nave, era diventato un vero e proprio pluriomicida di innocenti.

Jocelyn spiegò a Lincoln in Trigedasleng che sarebbe tornata ad aiutarli in un modo o nell'altro, così che Bellamy non potesse capire e riferire al suo capo.

Arrivati al cancello, le guardie lo aprirono.
Lincoln fu il primo a prendere la parola.

"Stay strong"
"You too"

Si abbracciarono.
In quei mesi per lei Lincoln era stato come il fratello maggiore che aveva perso.

"May we meet again"
"We will."

Jocelyn era sicura di quello che diceva.

Salì sopra a Spirit, pronta a partire.
Prima di andarsene si rivolse a Bellamy con uno sguardo di disgusto e disapprovazione.

"Come sei caduto in basso...questo non sei tu, ma quando te ne accorgerai sarà troppo tardi"
Dopo aver rivolto un'ultimo sguardo a Lincoln, uscì, e sentì le porte chiudersi alle spalle.

Povero ingenuo Pike: credeva davvero che non avesse posto dove andare?
Beh si sbagliava.


                                   ****

Mentre si allontanava, arrivò alla valle dove il giorno prima aveva visto l'accampamento dei terrestri. 

Ma quel giorno era un mare di sangue e morti.
"Oh mio Dio" disse in un soffio, anche Spirit era irrequieto.

Ecco cosa aveva fatto Pike.

Camminare lì in mezzo equivaleva camminare in mezzo all'inferno, in mezzo alla morte.
Ma proprio tutta in quella morte, vide qualcuno agitare un braccio.

Smontò dal cavallo e si avvicinò di corsa, e scopri che era Indra.
"Indra! Indra! Stai bene?" Chiese Jocelyn soccorrendola.
"Io si...ma loro..." disse Indra guardando il suo popolo con sguardo sofferente.

Aveva anche una smorfia di dolore in viso: era ferita.
"Vattene sei una di loro" le ordinò Indra.
Jocelyn la guardò dritta negli occhi.
"Ero una di loro quando quello a comando era mio padre" rispose.

All'improvviso, alcuni uomini di avvicinarono.
Erano dei Trikru.
Puntarono contro Jocelyn le spade, ma poi la riconobbero.
"HEDA! HEDA!" chiamarono.
Forse era stato un colpo di fortuna, ma Lexa era lì.

Infatti dopo pochi secondi, lei e Clarke sbucarono dal nulla.
"Jocelyn? Indra!" Urlò poi Lexa catapultandosi da loro.
"Heda..." la chiamò Indra.
"Clarke, non mi sono azzardata a toccarle la ferita, non sapevo che fare" disse Jocelyn.
"Hai fatto bene" rispose Clarke mentre la scopriva.
"Vattene, sei una di loro" ripetè Indra, ma questa volta a Clarke.

Lexa le ordinò di farsi aiutare, per poi chiedere cosa fosse successo, e Indra raccontò che li avevano attaccati nel sonno, e che poi avevano giustiziato i feriti.

"Il summit è stato due giorni fa..." disse incredula Clarke "perché tuo padre l'ha fatto?" Chiese a Jocelyn.
Fu Indra a rispondere per lei.
"Non è stato lui, è stato Pike"

Clarke tirò un sospiro di sconforto.
"Mi ha anche bandita dal campo se per questo, stavo giusto tornando a Polis" disse Jocelyn.
"Come ti sei salvata?" Chiese Lexa.
"Bellamy" Rispose Indra. 

Jocelyn ebbe un tuffo al cuore, mentre Clarke scioccata chiese se Bellamy era con loro.
"Voleva risparmiare i feriti, ma non l'hanno ascoltato" raccontò Indra. "Ha convinto Pike a lasciarmi in vita per riferire un messaggio"

"Che messaggio?" Chiese Clarke, ma questa volta fu Jocelyn a rispondere per lei.
"Il Popolo del Cielo rifiuta la coalizione, questa è la loro terra adesso, possiamo andarcene, oppure morire" concluse Indra.

Anche se aveva un'espressione calma, Jocelyn poteva leggere l'ira negli occhi di Lexa in quel momento.

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