Ricordi Immortali

By DarkDarrik

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I ricordi non muoiono mai. Ma se anche il possessore di questi ricordi avesse questa peculiarità? Quando si v... More

-BOOKTRAILER -
1. Un nuovo inizio
Extra - Cast dei personaggi - Parte 1
2. Il contratto
3. Conoscenze
4. L'asso nella manica
Extra cast dei personaggi -Parte 2 -
5. Il Tecnico
6. Ricordi a catena ( Parte I)
6. Ricordi a catena ( Parte II )
7. Semplicemente ricordi
Extra - Cast dei personaggi -Parte 3 -
8. Conseguenze ( Parte I )
8. Conseguenze ( Parte II)
9. Una nuova vita - Parte I -
9. Una nuova vita - Parte II -
10. Il nemico del mio nemico è mio amico
11. Vecchie conoscenze
12. Amici o nemici?
Extra - Cast Personaggi - Parte 4 -
13. Il ritorno
14. Redenzione
15. Umanità
16. Rivelazioni
17. Verità
19. Le sorprese non finiscono mai
20. La riunione
21. La chiamata
22. Il soldato fantasma ( Parte I )
22. Il soldato fantasma ( Parte II )
23. Quel tipo d'amore non muore mai
Extra - Cast Personaggi - Parte 5
24. Passato, presente e futuro
25. Amici
26. Addio
27. Tradimenti
28. La calma prima della tempesta
29. Distrazioni
EXTRA : Sondaggio
EXTRA: Trevor/Sharon/Henry
30. L'inizio della fine
31. Storie dal passato
EXTRA: Rob/Carolina/Rachel/Lauren/Kassandra
EXTRA: Faith/Henry/Nick/Markoos/Randhal
Extra - Cast Personaggi Parte 6 -
32. Paris in love
33. Markoos
34. Il piano perfetto
35. L'ultima notte
36. Requiem.
37. Epilogo
EXTRA : Domande ai lettori.
Extra: Henry/Sharon/Faith/Nik
EXTRA: Lettera di Lauren
Extra: Simon/Katherine/Henry
Extra: Markoos/Rachel/Lauren/Faith
Extra: Rob/Lucrezia/Henry

18. L'origine

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By DarkDarrik

Tornai al presente con i pensieri e passai lo sguardo da Rafael a Faith un paio di volte.

«Perché poi sei svanita per sessant'anni, e solo qualche settimana fa sei tornata?» le domandai curioso spalancando le braccia.

«Avevi bisogno di qualcuno che ti sostenesse in questa lunga battaglia che dovrai combattere. Il tuo amico Rob era ed è il candidato migliore dopo tutto quello che avete passato. Così abbiamo fatto in modo che vi ritrovaste e che tu avessi qualcuno di cui ti fidavi a guardarti le spalle, senza dover coinvolgerci direttamente. Non eri pronto per la verità», spiegò il Master prendendo la parola e rispondendo per lei con tono calmo e pacato.

«E anche per questo motivo sono sparita per tanto tempo, nonostante il rancore che provavo verso di te per essere scomparso nel nulla. Non avrei potuto proteggerti e odiarti».

«A cosa dovrei prepararmi esattamente? Chi vuole fare questa specie di rituale? Non sapere nulla come mi avrebbe aiutato secondo voi?» chiesi fissando i miei occhi scuri sulla figura di Rafael.

«Non sapere nulla ti avrebbe evitato di dare nell'occhio, di non vivere sempre col fiato sul collo e, conoscendoti, ti avrebbe impedito di affrontare il nemico senza esser pronto», rispose l'uomo alzandosi dalla sua sedia regale.

«Impulsivo, arrogante e sfrontato come sei ti saresti fatto ammazzare o sacrificare appena saputo che qualcuno ti dava la caccia», mi ammonì Faith con un pizzico di ironia e forzando appena un sorriso.

In effetti non avevano tutti i torti, volevo conoscere questo nemico e farlo fuori, così non sarei stato il vitello sacrificale di nessuno psicotico deviato con l'hobby per la magia oscura.

«In conclusione, tu hai manipolato gli eventi di Firenze, hai trasformato lei che aveva dentro di sé mio figlio. Di conseguenza, io mi sarei fidato e lei avrebbe potuto facilmente rendermi un vampiro. I geni dentro di lei avrebbero fatto in modo che io mantenessi la mia eredità anche dopo la morte. Poi tua sorella ha trasformato Rob, in maniera tale da darmi un fedele alleato sempre al mio fianco che, seppur ignaro della mia "maledizione", mi avrebbe guardato le spalle», riassunsi con enfasi e quasi ammirazione il perfetto piano di Rafael.

«Se non avessi ucciso la mia futura moglie, il mio possibile figlio e fatto ammazzare me e il mio migliore amico, ti avrei battuto le mani e mi sarei congratulato con te per il tuo fantastico piano. E Lauren? Non vorrai dirmi che...» dissi iniziando il discorso con ilarità, ma finendolo sorpreso e spiazzato.

Per la prima volta da quando lo avevo incontrato, sul viso di Rafael comparve un ghigno compiaciuto, fece un'espressione come per ribadire che era scontato che anche Lauren facesse parte del suo "progetto".

«Lauren aveva deciso di aiutarmi, vedeva del potenziale in te e Rob, anche per fatti che non ti riguardano. Inoltre, le varie prove che hai affrontato da quando sei qui a Miami, il dopoguerra, tutti i tuoi "contratti" non hanno fatto che rafforzarti e prepararti a tutto. Se non avessi superato tutto questo e fossi morto, beh, ci sarebbe stata Faith al tuo posto. Certo, in casi estremi come il fatto di Wesshner, siamo dovuti intervenire, ma quasi sempre ce l'hai fatta da solo», mi rivelò Rafael.

«Non dirmi... tu ti sbattevi Lauren! Complimenti!» esclamai divertito battendo le mani, ignorando tutto il solenne discorso che Rafael aveva fatto.

Faith spalancò la bocca e sgranò gli occhi per poi guardare in alto e sospirare, non doveva aver gradito che consideravo la sua acerrima nemica "scopabile".

Il master, invece, sembrava imbarazzato, ma la sua tipica espressione da "vampiro potente e incorruttibile" nascondeva il disagio che si era creato.

Dovevo metabolizzare tutte quelle informazioni e ciò era davvero difficile, tuttavia non capivo ancora chi o cosa diavolo potesse contrastare l'autorità di un Master potente come lo era Rafael.

«Perché ora? Chi vuole usarmi per il rituale?» richiesi secco a Faith e Rafael.

I due si scambiarono una lunga occhiata e poi annuirono.

«Lui sta arrivando ed è a Miami. Non è mai stato così vicino dal trovarti, ma ora è riuscito a farlo, grazie all'aiuto di qualcuno che, purtroppo per te, ti conosce e conosci molto bene», ribatté Rafael con voce preoccupata.

Assottigliai lo sguardo e guardai Faith, cercando di carpire un aiuto e nel mentre pensavo a chi potesse disprezzarmi a tal punto da farmi sacrificare in un rituale.

«Nicola Nardini», disse fredda la vampira, prima che potessi parlare.

Dopo tutto ciò che quello schifoso le aveva fatto passare, non potevo biasimarla se lo odiasse. Tuttavia, era stato lui a insegnarle qualcosa sul nostro mondo, quindi aveva contribuito a rendermi preparato sin da subito, senza che lo sapesse.

«Speravo che, dopo aver trasmesso gli insegnamenti di mia sorella a Faith, morisse in qualche maniera ma così non fu. Avevo bisogno che qualcuno ti facesse da mentore per le basi sull'essere una creatura della notte, e sapevo per certo che Nicola avrebbe aiutato la donna che amava, ma che lei a sua volta sarebbe venuta da te», mi confidò Rafael sottintendendo che anche questa serie di avvenimenti era opera del sua.

«Come avrebbe fatto quel verme a trovarmi e dirlo a questo Lui? Che poi chi è questo qui che mi dà la caccia?» domandai spazientito da tanta segretezza.

Sentii dei rumori provenire dalla grande entrata del salone. Due vampiri, le guardie personali di Rafael, vennero scagliati con forza all'interno della sala, spalancando le porte. Rotolarono decapitati ai miei piedi e un uomo alto e grosso fece capolino dentro il salone con due teste in mano.

Era enorme, alto sicuramente più di due metri, con le spalle larghe e un fisico possente. Aveva lunghi capelli color mogano raccolti in una coda corta e un pizzetto, occhi castano chiaro e lineamenti molto marcati e rozzi, e una grossa cicatrice sulla guancia destra gli conferiva un aspetto ancora più minaccioso. Indossava un lungo cappotto di pelle, una maglia nera sotto, pantaloni dello stesso colore e infine degli anfibi.

«Sono io che ti do la caccia, Henry», affermò il gigante con voce profonda e cupa.

Quel tizio mi metteva davvero i brividi, così come li metteva anche a Faith che era letteralmente sbiancata alla vista di quell'omaccione enorme.

Rafael era impassibile, ma apriva e chiudeva le mani nervosamente.

Un paio dei suoi vampiri scesero per le scale, ma Rafael li fermò con un cenno. L'energumeno avanzò verso di noi e lanciò le due teste delle guardie che aveva ucciso verso il Master, facendole rotolare ai suoi piedi.

Rafael trasformò il suo volto e con uno scatto si fiondò verso lo sconosciuto. Quel tizio con un solo pugno dal basso verso l'alto lo centrò in pieno mento, facendolo finire sul tavolo di mogano che si spezzò in due, data la violenza dell'impatto.

Ero totalmente e fottutamente terrorizzato. Cosa diavolo era quel tipo?

Aveva steso un Master con un colpo!

Ero davvero sbalordito e pietrificato.

L'imponente uomo si sfregò le mani come se avesse sbrigato una qualsiasi pratica, omettendo il fatto che avesse messo K.O. l'essere che io credevo il più forte sulla Terra.

«Permettimi di presentarmi, sono Nathan, sono un Antico», esordì con il suo vocione profondo.

Un Antico? E che diamine era? Non bastava tutto quello che avevo appreso, ora la situazione era più complessa del previsto.

«Prima di portarti via con me, però, voglio darti una breve lezione di storia su come la nostra razza ha avuto origine, e il perché mi serve il tuo sacrificio», affermò Nathan solenne mettendo le mani dietro la schiena.

Mi limitai a guardare Faith e a deglutire pesantemente, mentre notavo che Rafael si stava riprendendo.

«Più di mille anni fa, due numerose popolazioni native erano in conflitto: attaccavano i rispettivi villaggi, si uccidevano a vicenda, lottavano e si contendevano il territorio più fertile,l e foreste con più fauna da cacciare e i fiumi più ricchi di pesce da cui pescare», iniziò il suo racconto l'Antico.

«Dopo l'ennesima guerra e dopo anni di guerriglie, rappresaglie, saccheggi e massacri, i due sciamani dei rispettivi villaggi invocarono ognuno una creatura demoniaca per poter prevalere sull'altra popolazione. Il primo evocò un potente essere venerato per rendere produttiva la caccia, con forza e agilità. Quest'entità, dalle sembianze umane e canine, venne in loro soccorso, proponendo un accordo», continuò il vampiro camminando avanti e indietro mentre la sua potente voce riecheggiava nel salone ammutolito dalla sua presenza.

«Alla gente del suo villaggio sarebbe stato concesso di trasformarsi in lupi robusti e scattanti, ma solo nelle notti di luna piena. Tuttavia, avrebbero ottenuto delle migliorie fisiche anche nella loro forma normale», spiegò con un tono di rabbia e disappunto, per poi proseguire contrariato ma con più calma, «i loro nemici giurati invocarono, invece, un potente demone della notte o, meglio, il tuo antenato Frederick lo fece. Strinse un patto con lui. Sarebbero stati più potenti dei mannari quando non c'era la luna piena. Sarebbero stati immortali, a patto che uscissero solo di notte e si nutrissero di sangue umano. Tuttavia, il demone non era stato molto chiaro sul fatto dei paletti di legno, del fuoco e della decapitazione».

«Frederick fece in modo che solo i membri della sua famiglia potessero evocare nuovamente quell'essere. Inutile, infine, dirti che io ero proprio lì all'epoca e che so per certo che quel demone può essere solo rievocato dalla tua stirpe. Io voglio entrambe le creature al mio cospetto, così mi serve anche Jack. È tutto chiaro?» concluse fermandosi e lanciandomi un'occhiata seria.

Sul suo viso si delineò un ghigno soddisfatto.

Per oltre un secolo avevo vissuto nella totale ignoranza sulla mia razza, sulla mia famiglia e sui più potenti vampiri della nostra comunità.

Credevo di essere un comune vampiro, invece nell'arco di poche settimane ero stato catapultato in una storia che aveva a che fare con un Master e, cosa più grave, con un Antico e che coinvolgeva l'origine delle due creature sovrannaturali più temute.

Cosa sarebbe accaduto ancora?

In quel momento non avevo la risposta e non ero neanche ansioso di volerla.

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