Rifiuto e seduzione

By Alexandra-writes

1M 49.1K 8.1K

Inghilterra, 1840. Allyson Stevens ha sedici anni e possiede un'intelligenza e cultura inusuali per ragazze d... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Leggete!
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 54
Epilogo
Leggete! Nuova storia!

Capitolo 53

14.2K 778 164
By Alexandra-writes

"Oh, eccovi! Sapevo foste voi, lo sapevo!" Il cocchiere agitò le braccia al cielo, ponendovi uno sguardo colmo di gratitudine.

Bradley sbarrò gli occhi e increspò le labbra in un'espressione tanto disgustata quanto amaramente incredula, e arretrò, allontanandosi. "Non avvicinarti."

Come era palpabile la sua ira!

La capigliatura lattea dell'indesiderato Vincent graffiò le tenebre che andavano scendendo sulla situazione, mortificata visita, mentre egli scrutava mio marito con sguardo complesso. "Suvvia, buon signore, vi ho riconosciuto, quel dì, nelle scuderie dei tanto da me amati signori Stevens!" L'uomo provò a tendere una mano -ma Bradley ritirò la sua- e aggiunse: "Medesimo sguardo, oh! Abbiate pietà di me e della vostra povera madre, colei che vi ha messo al mondo e che..."

Il giovane alzò un dito, il fuoco avvampava nelle sue iridi. "Non una parola di più, ti ordino."

"E che è stata tanto in pena per la mancanza del suo bel figliolo! Possiate affiancare il buon Onnipotente nella nostra amara e umile richiesta di indulgenza..." continuò imperterrito.

"Ti ho detto di non aggiungere altro!" urlò il giovane, spiegando le sopracciglia in una linea curva, che sembrava dividere in due sfere concentriche il suo sfogo di rabbia e la sua imparzialitá.

A quelle parole, il cocchiere non poté far altro di svestirsi del suo cappello, chinando il capo con fare mortificato e congiungendo le dita dinanzi al suo panciotto consunto, ed era ovvio come egli avesse il plausibile intento di suscitare un'infima pena, una tenerezza che non arrivò da ambo i lati -di me e di mio marito-.

Dopodiché, Bradley allentò il suo foulard, chiaramente avvolto da un eccesso di calore dovuto alla -oramai- incancellabile circostanza e, dopo aver infilato le mani nei suoi calzoni, iniziò a camminare nervosamente tra le figure di quei pochi servitori che avevano arrestato la loro corsa frenetica per lanciare un'occhiata alla scena. "Chi ha permesso che quest'uomo vile e turpe entrasse?" Egli si sporse verso uno stalliere, lo sguardo quasi arrogante. "Intendete forse convincermi che abbia oltrepassato i cancelli senza alcun impedimento?" Si obbligò a congiungere le mani dietro la schiena per contenere quel fare manesco che gli vedevo ben dipinto nelle gesta.

Rimasi in silenzio, il corpo tanto immobile da poter suscitare compassione, eppure i miei occhi si spostavano convulsamente sulle figure dei due nemici -ebbi l'ardire di definirli- e sussultai di una grande sorpresa, quando il giovane alzò maggiormente il tono della voce, così da colmarlo di ondate pure di rabbia e autorevolezza, dicendo: "Ho detto, chi ha permesso il suo accesso?"

"Io, signore." intervenne un servo, vivamente timoroso, affiancato da due cameriere, quasi volesse in esse trovare riposo e conforto.

Bradley ghignò, tuttavia era chiara la sua delusione. "Bene bene," Si avvicinò a questo con passi lenti e feroci. "vai via, prima che possa avere la consapevolezza di poter pentirmi per quanto intendo dirti. Via!" aggiunse con voce solenne.

Buon Dio, placa questo giovane ferito! mi ritrovai a pregare, giacché la sua reazione poteva definirsi seriamente incontrollabile.

Il servo si dileguò, e udii i suoi singhiozzi, una volta che giunse nell'androne.

Mi voltai e vidi le due cameriere seguirlo, dannatamente apprensive.

Bradley tornò al mio fianco, squadrando l'uomo quasi fosse uno sconcio lembo di pezza sudicia, e i suoi respiri divennero ansimanti. "Cosa vuoi da me? Non ti è forse chiaro il mio pensiero?"

Vincent non ebbe il coraggio di osservare i suoi occhi, pertanto rimase a capo chino. "Ma signore, oh, ve ne prego, vostra madre intende rivedervi, così tanto le siete mancato che ogni notte ella..."

"Basta! Non voglio davvero udire altro!" Bradley alzò furiosamente una mano, e nel suo intento di schiaffeggiare l'aria, quasi colpì me, santa pace!

Poi aggiunse: "Tu e quella sguattera pretendete la mia indulgenza, il mio perdono?" Digrignò i denti, la mascella tesa. "Ma oh, per quali scuse? Ringrazio Iddio, al contrario, per avermi privato della presenza di colei che voi definite ingenuamente moglie!" Pronunciò le ultime parole con enfasi, la voce roca si schiarì intensamente in un tono acuto e solenne.

Fui quasi tentata a fuggire! Tuttavia, non potevo abbandonare il mio affranto sposo!

Il cielo divenne repentinamente plumbeo, e notai il suo manto fosse delle medesime sfumature dell'anima di Bradley: tenebrosamente opaca.

Eppure, per quanto quest'ultimo sostenesse di non voler udire ulteriori spiegazioni o intraprendere una conversazione con l'uomo, aggiunse: "Tu, un cocchiere! Povera mia madre, abbassarsi a simili livelli infimi -un degrado!- abbandonando una valorosa famiglia, per cosa, oh? Per te!" Quale disprezzo! "Possa Iddio risparmiarvi l'inferno, luogo dove sareste sicuramente ben accolti!"

Parlava così -dedussi- non per la sua ferrea credenza riguardo, appunto, le parole da egli pronunciate, no!

Bradley voleva ferire coloro che avevano, in passato, ferito lui. Era una reazione inconscia, dunque si aggrappava dannatamente a giustificazioni quasi perfide e ad insulti.

Lo comprendevo, tuttavia.

Vincent sembrava veramente molto spossato, e si limitò a scuotere il capo e a chinare maggiormente il mento, tantoché il suo volto si adombrò penosamente. "Potremmo dimenticare il passato, signore! In quanto so voi mi ricordate come il vostro fedele cocchiere, mansueto e ligio nel..."

"Fedele?" sbraitò il suo interlocutore. "Menzognere! Non ti vergogni? Come posso sopportare simili parole in casa mia? Santo Cielo, quale..." Dopodiché, il suo sguardo ricadette sulla figura ancora seduta sul calesse alle spalle del cocchiere, e lo sentii rabbrividire. "Chi è costei?"

Eppure, conosceva già la risposta.

Il tempo parve fermarsi, poi si spezzò.

"Vostra madre, signore."

L'espressione del giovane mutò: svanì la rabbia, e al posto di questa irruppe un insolito sconcerto, un'incredulitá aspra, che si impossessò delle sue gesta, tantoché il suo petto -lo notai- iniziò a sussultare, mentre nei suoi occhi si riversarono spasmi dolorosi. "Come hai osato..."

Nonostante ciò, egli riuscii a pronunciare qualche flebile mugugno, parole sussurrate, dopodiché si voltò. "No! Questo non lo posso ammettere! Quella donna, oh! Dio perdoni i miei pensieri!" E prese le mie mani, gli occhi -santo Cielo!- lucidi. "Bada tu, amore mio, a questi sciocchi, te ne prego, non posso resistere un istante di più alla loro presenza." Il suo sguardo era disperato, ora, pertanto il mio cuore si frammentò, poiché era stato testimone delle conseguenze di una tale sofferenza.

Annuii, e avvolsi le sue dita con le mie. "Sali di sopra, e dimentica tutto. Baderò io a impedire la loro entrata." Sentivo come l'impulso di carezzare la sua guancia, tuttavia non amavo simili sguardi scrupolosi.

Per la prima volta dal nostro matrimonio, egli sembrò assentire con obbedienza ad un mio ordine indiretto: l'amore ci aveva uniti, legati indissolubilmente, oramai.

Pochi istanti dopo, Bradley girò sui tacchi, e nella corsa verso le scale del palazzo, la sua giacca lasciò scie bollenti dietro di sé.

Sola a fronteggiare l'impulsività dei reduci del passato di mio marito!

Tentennai. "Vi prego di lasciare questa casa."

Vincent scosse il capo. Quale superbia! "Oh, no, signora. Non lo faremo sino a che mia moglie non avrà esaudito il giusto ed estenuante desiderio di incontrare suo figlio." Ed egli posò il cappello sul suo capo, chiaro segno che -ora- non provava più deferenza e rispetto.

Alzai il capo, improvvisamente vigile, pronta a replicare, ma quando la donna scese dalla vettura, oh! Il mio cuore si arrestò!

Ella era incappucciata, dunque non ero riuscita a scorgere alcuno dei tratti del suo volto, benché fossi curiosa di paragonare la sua figura alla giovane della fotografia.

La donna ondeggiò sinuosamente i fianchi, reggendo con le dita il cappuccio della sua scura mantella, il capo chino e i passi felpati, ma estremamente adatti ad una camminata raffinata quale la sua.

Boccheggiai, quando giunse dinanzi a me, affiancando Vincent. "Quale bel giovane ho dato alla luce!" Ella scoprì il capo.

Oh, stupore!

Il volto conservava la sua -ancora- naturale giovinezza, tuttavia le sue iridi smeraldate parevano flebili, così come la sua capigliatura castana, malconcia e disorientata; la linea delle labbra, eppure, era accesa di una fiamma scarlatta, ma la sua pelle era rigata da un eccesso di cipria, dunque riuscì ad evidenziare alcuni innocui sfoghi epiteliali della donna.

Come può svanire la bellezza!

O forse, le condizioni disagiate in cui la donna viveva con il cocchiere, avevano trasmesso in lei quella chiara noncuranza?

"Vostro figlio non intende ricevere alcuna visita, signora." replicai.

"Oh, e tu chi sei per rivolgerti a me con un tono tanto insolente?" La donna inclinò il capo, la voce fasulla. "Ma sì! Ovvio!" Alzò gli occhi al cielo. "Ho sentito numerose voci riguardo la povera castità di mio figlio! Un piccolo libertino è cresciuto, ah!" Rise, e quel suono s'insidiò fastidiosamente nei meandri della mia mente, quando prese a girarmi attorno. "Sei la sua sgualdrina, non è così?" sussurrò al mio orecchio, quasi divertita.

Mi rizzai, adirata. "Con tutto il rispetto, consentitemi di informarvi che sono sua moglie, e che non tollero venga usato un simile linguaggio disprezzevole nei miei riguardi in casa mia!"

Quasi trasalii, mio Dio, alle mie stesse parole!

Eppure, era così rassicurante vestirsi della prontezza di risposta di Bradley!

"Incredibile!" esclamò, l'accento londinese molto acuto. "Mio figlio ha una moglie? Non vi potrei credere! Me lo hanno sempre descritto -seppur inizialmente fossi sconcertata alla notizia- come la bocca più baciata di Londra e ora, oh! Ha una bambina in sposa?"

Chiusi gli occhi, tentando di reprimere la mia amarezza.

"Su, fanciulla, non mentirmi ulteriormente e lasciami entrare!" La donna provò a farsi spazio e ad imbucarsi in uno stretto vicolo alle mie spalle che si affacciava all'ingresso della dimora, ma mi posizionai dinanzi a lei.

"Oh, hai persino l'audacia di ostacolare la mia avanzata? A questo punto, oh!" aggiunse, scuotendo il capo con una falsa disperazione, e si portò una mano al petto. "Deduco che mio figlio ti abbia sposata -a quanto tu sostieni- per il tuo bel faccino!" Posò un indice sotto il mio mento: le sue dita erano così fredde.

"Io dico che non entrerete, possa il mio buon Signore castigarmi per impedire un tanto atteso incontro, ma obbedirò solennemente agli ordini datimi da mio marito. È dovere di una moglie, signora."

La donna si voltò verso il suo accompagnatore, il quale osservava la scena, e non seppi se leggere incredulità o ammirazione nel suo sguardo. "Hai sentito, Vincent? Se questa ragazzetta non avesse gli occhi scuri, crederei fosse quasi una mia figliola! Così simile al mio Bradley!" Arretrò, per squadrarmi.

Ghignai. "Non è più vostro, signora. È di chi lo ama, e voi avete dimostrato tutt'altro, lasciatemelo dire." Dopodiché mi voltai. "Dorothy, dai ordine di chiudere i battenti!"

La serva obbedì e, ben presto, la donna dinanzi a me si adirò molto per averle impedito così chiaramente di entrare, e mi chiese cosa mi avesse spinto ad assentire al volere di suo figlio.

Risposi sostenendo di provare un affetto quasi morboso per Bradley, considerando ciò la mia unica giustificazione, e che non reputavo neppur io corretto sconvolgere con una indesiderata -nonché inaspettata- visita la piega della vita attuale di suo figlio, che -forse- era in procinto di ristabilirsi.

Ella mi diede della sciocca e ritornò al calesse, ordinando a suo marito di seguirla e di lasciare la dimora, poiché, a sua detta, sarebbe stato alquanto insensato e umiliante offrire la loro presenza a simili rifiutanti.

Dunque, trassi un profondo respiro, uno sfogo di sollievo, e mi lodai furtivamente per la mia audacia e per la mia fedeltà.

Quando tornai nelle nostre stanze, trovai un Bradley estremamente stanco affiancato alla finestra, una spalla posata sulla parete e le gambe incrociate. Osservava il calesse svanire tra i boschi, dopodiché increspò le labbra, e davvero! Non riconobbi la sua espressione!

Era pentito o sollevato?

In ogni caso, il suo vortice di emozioni era apparentemente indecifrabile.

"Ti ringrazio." ansimò, quando mi osservò entrare. "Forse..." Si sedette sul nostro letto, le mani intrecciate. "sono stato eccessivamente offensivo, ma come potevo essere altrimenti? Suvvia, mia cara, siediti, e fammi conoscere il tuo dolce parere." Accarezzò il lembo di lenzuolo accanto a lui, così, mi sedetti.

"Tuttavia, sono così curioso! Quale sciocchezza hai detto loro per farli, così prontamente -potrei dire- fuggire?" Sembrò sorridere.

"Oh, non ho inventato nulla! Tua madre mi sembrava assai invincibile, ogni qualvolta mi chiedesse per quale ragione difendessi il tuo volere." Incamerai aria, le parole sgorganti tumultuose come fiumi. "Ma si è davvero ammutolita, quando le ho risposto che ti amo con tutta me stessa, e che il tuo volere è anche il mio."

Bradley chiuse gli occhi a fessura, con movenze avvenenti, e issò l'udito. "Cosa le hai detto, prego?"

************

E brava l'Allyson!

Che proposta le farà Bradley?

Ha fatto bene, secondo voi, a rifiutare la visita di sua madre?

È stato abbastanza sexy? Umh? Eheh.

Votate e commentate!

Continue Reading

You'll Also Like

21.9K 592 66
📌IN REVISIONE📌 Tutti pensano di essere degli eroi. Sogniamo momenti di gloria, come quelli letti nei libri e visti nei film. Correre in un edifici...
690K 21.3K 25
Faith Collins è sempre stata messa da parte dai compagni fin dalle elementari, perché il suo eccessivo interessamento allo studio, l'ha sempre allont...
910K 32K 67
TW: Questa storia tratta di disturbi alimentari. A discrezione vostra iniziare a leggerla, ma se lo fate SIATE RISPETTOSE NEI COMMENTI. Daisy Gleamin...
29.1K 2.8K 78
[COMPLETA] ¦ESTRATTO¦: "Quando ti guardi allo specchio spero che tu possa convivere con quello che vedi. Tutti ci portiamo il diavolo nel cuore ma d...