Rifiuto e seduzione

By Alexandra-writes

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Inghilterra, 1840. Allyson Stevens ha sedici anni e possiede un'intelligenza e cultura inusuali per ragazze d... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
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Leggete!
Capitolo 30
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Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Epilogo
Leggete! Nuova storia!

Capitolo 48

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By Alexandra-writes




Fui destata da una flebile carezza sulle mie dita.

Tocco angelico, evidentemente.

Il mattino era giunto così fretta, santo Cielo!

Percepivo infatti gli schiaffi dei bagliori solari sulla pelle della mia schiena, tuttavia prediligevo il tocco di colui che sapevo essere al mio fianco.

Le dita di Bradley continuavano ad accarezzare il dorso della mia mano, eppure era chiaro come in esso fosse racchiuso un fanciullesco desiderio di altra natura!

"Suvvia, svegliati!" La sua voce era grave e dolcemente autoritaria.

Come sottrarsi ad una simile richiesta?

Inoltre ero io stessa a voler aprire gli occhi, giacché conoscevo lo spettacolo che si sarebbe aperto dinanzi a me!

Così feci, dunque: Bradley era inginocchiato al mio fianco, le gambe addormentate ai piedi del letto, e gli occhi -oh, com'erano gli occhi?- adombrati, quasi fossero più scuri!

Tuttavia, la sua bellezza era comunque ineguagliabile.

Mi misi a sedere, il capo chino, ma lo sguardo saldo sui suoi occhi, il quale ben presto si spostò sulle sue labbra, e quali maledizioni mi lanciai!

Credevo fosse un pensiero poco casto, ignobile e punibile con le pene dell'inferno desiderare così ardentemente esse sul mio corpo!

Poiché rammentavo quasi con nostalgia le nostre labbra congiunte, le nostre lingue intrecciate e quei gemiti sussurrati che credevo non poter mai esternare a causa sua!

Dunque rimasi in silenzio, dannatamente desiderosa di una carezza delle sue labbra che non arrivò, giacché le braccia di Bradley, ora, erano piegate sul lenzuolo, tuttavia il suo sguardo era una sottile fessura investigatrice.

"Oh, oh, mia cara, no!" Anche Bradley si alzò quando mi notò aprire le ante dell'armadio per estrarvi un abito in raso argenteo, pertanto giunse al mio fianco e allungò un braccio verso la parete.

Il suo corpo divenne uno scudo, dunque non potevo avanzare ulteriormente.

Assunsi un piglio adirato, che sperai celasse la mia venerazione riguardo il suo corpo. "Intendo vestirmi, Bradley."

Era un sorriso satanico quello che comparve sul suo volto? "Oh, sì, certo!" mormorò, dopodiché alzò una mano e indicò qualcosa alle sue spalle. "Ma indosserai quell' abito." Egli ammiccò ad un vestito in taffetá nero, decorato con stretti orpelli del più rinomato pizzo inglese, adagiato su un bracciolo della piccola poltrona in raso.

"È un ordine, dici?"

Egli annuì, forse ironico. "Sì, mia bella moglie, è un ordine." Dopodiché lasciò l'armadio e si avvicinò, assumendo un'espressione famelica, sussurrando poi al mio orecchio: "Sai, l'abito che ho scelto per te fascia divinamente le curve femminili..."

Sussultai, scossa dai brividi del suo respiro sulla pelle e dalle sue improvvise parole.

Oh, richiesta inespressa!

Apprezzai il suo gesto, quando si voltò, fingendo di scostare un'immaginaria macchia incollata alla parete, cosicché potessi vestirmi senza sguardi puntati sul mio corpo.

Eppure, bramavo il suo sguardo.

Oh, Allyson, non mutare la tua natura! Cessa di formulare simili pensieri colmi di malizia! mi accusai.

"Immagino tu sia" Bradley si voltò, dopodiché s'interruppe. "pronta per partire." Deglutì.

Stentavo nel replicare! Come mi veniva a mancare il respiro, avvolta in un simile abito estremamente attillato!

"Oh, dove dobbiamo" Incamerai respiro. "dirigerci?"

Bradley infilò le mani nelle tasche dei suoi calzoni, indifferente, quasi conoscesse l'effetto che provocava al mio corpo con un tale atteggiamento. "Dai tuoi genitori, i nobili coniugi Stevens."

Oh, stupore, mio Dio!

Avrebbero notato il frenetico palpitare del mio cuore? E poi? Se avessero constatato il rossore sulle mie guance ogni qualvolta, seppur involontariamente, Bradley accarezzava la mia pelle?

Ah, non l'avrei retto!

E nei miei pensieri confusi, potei solamente annuire, tuttavia.

----------

"Uh, figliola! Egregio signor Wilkinson!" Mio padre accorse con braccia aperte verso la vettura, e oh! mai prima d'ora lo avevo notato correre!

Eppure, mi ritrovai a pensare a quanto fosse sciocco definire con simili epiteti estremamente illustri un giovane diciottenne!

Quest'ultimo scivolò dalla Berlina con un salto repentino, per poi tendermi la mano, la quale afferrai, nonostante non sapessi ancora come Bradley mi avrebbe stretta a sé.

Dolce incantatore!

Era così consapevole del suo fascino! Dunque ne faceva un vanto, visto lo sguardo avvenentemente felino.

Ma dannazione! Sarebbe stato troppo tardi quando avrei cessato di addentare le mie labbra nell'osservare le sue.

Fragile Allyson!

Anche mia madre mi avvolse in un abbraccio, senza tuttavia alcuna eccessiva dimostrazione di affetto, e si accostò al marito in quella che compresi dovesse essere una passeggiata in cortile.

Pertanto, mi strinsi a Bradley, e non seppi se fossero i miei genitori a covare più stupore oppure mio marito!

Ma avevo così l'imprudente necessitá della sua pelle!

Le mie dita affondarono sulla carne del suo bicipite, ed egli serrò la mascella -sperai per arrestare un gemito-.

"Come procede la vita ad Eversholt, signor Wilkinson?" Mio padre fece roteare il suo bastone da passeggio.

"Abbastanza bene da non riuscire a ritagliare un momento dedicato al benessere personale." Spiegò Bradley, osservando la ghiaia sotto le nostre calzature. "Pensate che solamente ieri ho fatto ritorno da un lungo ed estenuante viaggio per Londra, che credevo sarebbe durato solamente un paio di giorni, ma oh! un mio vecchio collega, Mr. Trust, ha dovuto necessariamente essere d'ausilio e di sostegno alla sua povera moglie: ella aveva appena partorito, dunque abbiamo ritardato le nostre questioni d'affari."

Rammentai la mia sofferenza e quel dannato pugnale che desideravo adagiare tra le mie mani, durante la prolungata assenza del giovane.

"Spero, quindi, che almeno il ritorno sia stato piacevole!" gracchiò mia madre.

Oh!

Bradley si voltò verso di me, i suoi occhi ferirono la compostezza dei miei. "Molto piacevole." Un ghigno sollevó i lembi delle sue labbra, poiché -ne ero certa- anch'egli ricordava la sera precedente.

Dunque, un intenso fremito smanioso percorse la mia schiena, le mie gambe e persino le mie guance!

"E invece, come procedono i vostri affari qui, a Woburn?" domandò Bradley, e notai egli stesse tentando di nascondere un improvviso colorito sulle guance.

Il sole era così flebile! Ne ricercavo la luce, piegandomi ad osservare i bagliori celati dalle nuvole, tuttavia, neppure un raggio filtrava attraverso la boscaglia alle nostre spalle!

Mio padre si lisciò i lunghi baffi. "Oh, mio caro genero, ogni aspetto sembra risollevarsi, ringraziato nostro Signore!"

Accennai un sorriso, poiché ah! ora tenevo così tanto ai miei genitori! Poiché mi avevano fatta andare in sposa all'uomo da me amato, dunque pregavo per una vivida prosperitá per la loro coppia!

Bradley mi imitò, eppure la sua era solamente deferenza miscelata a gentilezza, tuttavia non domandò oltre.

Continuavamo quasi solennemente a camminare quando mio padre aggiunse: "Abbiamo assunto un nuovo cocchiere, Allyson."

"Oh, no, quel buon anziano e fedele cocchiere di una volta! Per quale ragione, caro padre?"

Mia madre s'intromise -ovviamente- desiderosa di prendere parte alla questione. "Non era più in forze, figliola, inoltre, questo nuovo cocchiere sembra molto disponibile e gentile." spiegò, increspando le labbra. "Ligio nel suo lavoro!"

Dunque, riflettei sul fatto che, ora, solo la saggia signora Stuart rappresentava la mia gioviale infanzia!

"Voglio conoscerlo." dissi con determinazione, ricevendo così un'occhiata compiaciuta di Bradley.

Quale sorriso in grado di uccidermi, era il suo!

I miei genitori ci invitarono a seguirli nelle piccole scuderie, spiegando che l'uomo, sempre molto affaccendato, sarebbe stato sicuramente intento ad abbeverare i cavalli, pertanto rassegnai il mio cuore, concedendomi un sorriso per l'improvvisa felicitá dei miei cari padre e madre.

"Vincent!" Mia madre congiunse le mani a coppa, una volta entrati nelle scuderie, per richiamare il cocchiere.

Avvertii, sotto le dita, i muscoli di Bradley tendersi.

Un uomo mediamente adulto fece irruzione dinanzi a noi, pulendo le sue mani su un grembiule stinto che teneva avvinghiato in vita. Era vestito con abiti semplici, come un umile servo, uno stretto panciotto fasciante il suo ampio petto, e notai esso fosse delle medesime sfumature della sua capigliatura: bianco latte.

Giammai avevo ammirato capelli così lucenti!

"Mia figlia voleva conoscerti." Mia madre congiunse le mani in grembo, inarcando un sopracciglio per esprimere la sua autorevolezza.

Sembrava molto affabile, quel cocchiere, in quanto si presentò a me con numerosi inchini deferenti, non senza aver prima notato, però, la fede avvolta attorno al mio anulare e l'imponenza di Bradley.

"Sono da poco giunto con mia moglie nel Bedfordshire, dopo un lungo soggiorno nel Derbyshire, ma ella ha deciso di restare a curare la nostra piccola dimora qui" L'uomo indicò un punto in lontananza, quasi ciò cui egli si riferiva fosse estremamente vicino. "nei dintorni del circondario."

"Come si chiama tua moglie?" chiese Bradley, quasi interrompendo la parlata del cocchiere, mentre io mi domandavo per quale ragione non avesse rivolto del voi all'uomo, poiché mio marito non era solito essere assai confidente con servi da poco conosciuti, oramai avevo compreso questo suo aspetto.

"Anne, signore."

Bradley annuì, e si dileguò verso l'esterno delle scuderie, in completa solitudine, la sua giacca che si innalzava verso il cielo sotto la spinta del vento, come in una preghiera silenziosa.

Osservai la sua camminata frenetica, quasi apprensiva, poiché avvertivo già la nostalgia del suo tocco sulla mia pelle.

Oh, santi numi!

Egli sfilò una sigaretta da una tasca interna del suo abbigliamento, assieme ad un lungo fiammifero; posò la stecca di tabacco tra le sue labbra e racchiuse le mani a coppa attorno a queste, facendo scintillare l'estermitá della sigaretta, per poi inspirare avidamente.

Cosa stava accadendo? Bradley fumava solamente quando entrava in uno stato di profondo nervosismo! Dunque, mi avvicinai alla sua immagine, stoica e rigida all'uscio delle scuderie, al quale poggiava le spalle, voltando il capo verso le lontane praterie del circondario.

Silenzio.

Solamente il fruscìo del fumo che usciva dalle sue labbra, scivolando seducentemente in movenze delicate e sinuose che mi rammentarono il movimento delle onde ghiacciate del mare dell'Essex.

Bradley mi osservò per un breve istante.

Dopodiché il suo sguardo furioso ricadette alle sue spalle.

Verso il cocchiere.

**********

Chi sará?

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