-Stai lontana da lui?- chiede Faith, concentrandosi sulle parole della lettera che ora sta tenendo in mano.
-Non hai idea di chi possa avertela mandata?- Mason sbarra gli occhi verdi.
Alzo le spalle in segno di negazione e i miei amici mi guardano pensierosi.
-È anonima.- Faith gira la lettera davanti e dietro in cerca di qualche segno.
-Magari è solo quella pazza di Dakota che ti ha minacciata perché è gelosa della tua amicizia con Mason- interviene Heter senza darci troppo peso.
Mason le lancia uno sguardo interrogativo. -Uh?-
-Ma sì, Mason, quella lì è ossessionata da te. Non mi sorprenderebbe che sia stata lei.- replica Heter, per poi prendere uno specchietto dalla sua borsa e ritoccare il lucida labbra.
-Non penso sia fuori di testa fino a questo punto.-
Heter chiude di scatto lo specchietto e gli rivolge un sorriso divertito. -La stai difendendo? Non mi dirai che ti sei preso una cotta per lei.-
-Ma che dici!- risponde Mason imbarazzato. -Non potrei mai innamorarmi di una ragazzina vanitosa e superficiale come lei.-
-Mason ti devo ricordare che è stata lei a farmi richiudere in cella? Direi che ha tutte le carte in regole per aver scritto questa lettera minatoria.-
Fa per ribattere ma Faith lo interrompe.
-E se si riferisse a Luke?- mi domanda concentrata, come se durante il nostro battibecco non avesse fatto altro che rifletterci. -Pensaci. Appena è spuntato lui, ecco che spunta la lettera.-
Mi incupisco. In effetti il suo ragionamento non fa una piega ma, se è per questo, anche un'altra persona è spuntata dal nulla molto recentemente...
E Mason sembra leggermi nel pensiero visto che esordisce dicendo. -Magari si riferisce a Keagan!-
Lo fulmino immediatamente con lo sguardo. Nessuno deve pensare che ci sia qualcosa tra me e lui (visto che oltretutto non è così) che valga la pena di mandarmi una lettera del genere.
-Che c'entra mio fratello?- gli chiede Faith, insospettita.
-No, intendevo dire che, cioè...- balbetta Mason cercando di rimediare al suo errore.
Ovviamente devo farlo io per lui, intervenendo per riportare il discorso su terra sicura. -Ragazzi dai, probabilmente ha ragione Heter, è solo stata Dakota che mi vuole metter paura. Non ci pensiamo più.-
Anche se non credo molto alle mie stesse parole, decido di lasciar perdere per oggi, dato che ho sprecato tutte le mie forze solo grazie a stamattina.
Vado nell'aula di economia, che per fortuna ha la porta rotta e il mio banco ha la visuale proprio su di essa, così durante quella lezione noiosa mi distraggo continuamente guardando fuori, più che altro le persone che passano.
Ad un certo punto, mentre mi sto addormentando con la testa sul banco e non ho idea di che cosa stia blaterando la professoressa Sanders, sento delle vocine squillanti e delle risatine provenire da dietro di me.
Sembrano pettegolezzi riferiti ad un ragazzo che, da quello che sento, è un "figo da paura".
Cerco di ignorarle anche se è molto difficile. Ti entrano in testa e ti perforano il timpano.
Ad un certo punto, però, una particolare parola, o meglio, un nome, cattura la mia attenzione.
Mi volto incuriosita e noto che c'è un gruppo di ragazze intente a confabulare da un banco all'altro mentre indicano in direzione della porta mancante.
Lancio un'occhiata anche io molto velocemente e riconosco perfettamente la schiena di Keagan che parla con il preside nel corridoio.
Si può sapere cosa ci fa a scuola adesso?
Sta per caso ricattando il preside così può andare nel suo ufficio e usare l'alto parlante per comunicare a tutti gli studenti il sogno che ho fatto di lui stanotte?
Conoscendolo, sarebbe capace di farlo...
Dopo qualche minuto, però, vedo che prende un foglio e se ne va.
Strano.
***
-È tutta la settimana che flirto con lui! Ho deciso: Ora vado lì e lo bacio.-
Durante l'ora di pranzo mi sono seduta al tavolo col mio solito gruppo: ci sono Heter e il suo ragazzo Theo che litigano alla mia destra sul chi sia il più bello della coppia; Jackie che, con sguardo sognante, fissa il tavolo dei giocatori di basket davanti a lei; Sua sorella Avery che manda messaggini; Mason seduto davanti a me con appiccicata Dakota mentre finge che gli dia fastidio, anche se secondo me non è così.
Infine ci sono io, l'unica che mangia come una persona normale il suo cheeseburger, mentre ascolto Faith parlare al mio fianco.
A quanto pare si è presa davvero una cotta per Emmett il secchione, e vuole baciarlo a tutti costi per poi mollarlo e dimenticarlo come tutti i suoi ragazzi del passato.
Il fatto è che a quanto pare Emmett non le sta dando corda, forse perché è troppo timido, e Faith sta impazzendo per questo motivo. Così sta sfogando la sua ira a tavola, urlando come una pazza.
-Perchè non lo fai veramente così ti tappi la bocca?- grida con ironia uno dei giocatori di basket dall'altro tavolo, ricevendo un dito medio da parte di Faith.
-D'accordo vado- dice tra sé e sé.
-Halleluja- esulto, bevendo un sorso del mio succo d'arancia.
Faith si avvia decisa al tavolo dei secchioni e picchietta con le dita sulla spalla di Emmett per farlo voltare.
Si scambiano poche parole ma non riesco a capire quali perché sono troppo lontana.
Tanto sappiamo tutti come finirà... Nessuno è capace di dirle di no.
Quando però gli si avvicina per dargli un bacio, lui si tira in dietro e scuote la testa, per poi andarsene con i suoi amici lasciandola lì impalata.
Wow è la prima volta che Faith viene rifiutata. Per giunta da Emmett!
Quando ritorna indietro con faccia scioccata, tutti la guardiamo trattenendoci dal ridere... e fallendo miseramente.
D'un tratto il nostro tavolo è sommerso di sghignazzi, risate e battutine su quello che è appena successo.
Inoltre, non so se sia per qualcosa che ho mangiato, ma mi sento male di colpo e mi assale una forte nausea.
-Ok ragazzi basta.- dice Faith, cercando di calmare le acque con un gesto delle mani. -Vi prego qualcuno faccia qualcosa per distrarmi-
Per tutta risposta io vomito il mio pranzo per terra, facendo finalmente tornare il silenzio.
-Grazie Alyssa, anche se forse mi ha preso un po' troppo alla lettera-
***
Dopo aver passato un po' di tempo nell'infermeria della scuola, l'infermiera mi ha detto che molto probabilmente mi sta venendo una forte influenza e che dovrei stare a casa a riposare.
Ho chiamato a casa per farmi venire a prendere ma sia April che Mike sono al lavoro, ma mi hanno detto che Keagan, guarda caso, è proprio nei dintorni e può darmi un passaggio.
Ancora mi chiedo cosa ci facesse oggi a scuola.
Però c'è un'altra cosa più importante che non riesco a togliermi dalla testa da stamattina: quella lettera.
Lo guardo, seduto al posto del guidatore, mentre mi lancia delle occhiate dallo specchietto retrovisore, e mi chiedo se quelle parole fossero riferite proprio a lui.
Non fidarti c'era scritto...
E per coincidenza è arrivata proprio dopo che Keagan è sbucato dal nulla nel bel mezzo della notte.
C'è qualcosa che non torna.
Lo scruto attentamente cercando di capire cosa nasconde con la sola forza del pensiero. Perchè so che nasconde qualcosa.
-Che c'è? Perchè mi guardi così?- si rivolge a me sempre tenendo d'occhio la strada.
Decido di richiederglielo. -Perchè sei tornato?-
Keagan alza gli occhi al cielo. -Cristo, Alyssa, ancora con questa storia?-
-Esatto. E sarà meglio che questa volta tu risponda sinceramente.- dico sicura di me.
Lo vedo sbuffare e stringere le mani con forza al volante. -Ho degli affari da risolvere qui.-
-Quali affari?- chiedo insistente.
-Lascia perdere- si morsica l'interno del labbro, cosa che fa ogni volta che è in ansia.
-No, non lascio perdere Keagan!- mi si altera la voce. -Sei nei guai? O ti hanno fatto qualcosa di male?-
Scuote la testa in senso di negazione, mentre le nocche delle sue mani sono diventate bianche a forza di stringere il volante.
-...Sei tu che devi fare qualcosa di male?- chiedo cautamente cercando di capire cosa succede.
Finalmente ferma la macchina, e mi guarda con aria torva senza dire una parola.
Lo vedo serrare la mascella e deglutire.
Stai lontana da lui se non vuoi finire male.
Forse quella lettera non è una lettera minatoria da parte di Dakota, forse è una vera lettera d'avvertenza da parte di qualcuno che mi vuole mettere in guardia. Forse dovrei starla ad ascoltare.
Non vedo Keagan da tre anni, potrebbe essere cambiato.
Potrebbe non essere più il ragazzo che conoscevo una volta. Se fosse cambiato davvero... allora chi è la persona che ho davanti?
-Puoi dirmelo, Keagan- lo rassicuro, appoggiando la mia mano sulla sua per fare un ultimo tentativo. Ma appena lo faccio lui leva la sua di scatto, come se gli avessi dato la scossa.
-Scendi dall'auto. Siamo arrivati.-
Sì, forse la lettera ha veramente ragione.
SPAZIO AUTRICE!
Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Se è così lasciate una stellina o un commento <3
Secondo voi a chi è riferita la lettera?
E Keagan nasconde qualcosa?
KK