Psychotic [h.s.] (Italian tra...

By TheCousinsGang

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"L'amavo non per il suo modo di ballare con i miei angeli, ma per come il suono del suo nome poteva mettere a... More

Psychotic (Italian translation)
SONG - LIST
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Epilogo
Ringraziamenti
AVVISO
THE COUSINS' GANG POV

Capitolo 14

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By TheCousinsGang

La sensazione di mistero si stava adattando all'aria di Ottobre, la temperatura stava diminuendo, simile a quella dell'inverno.

Ero stata raggomitolata nel mio piumino a leggere non più di mezz'ora, ma volevo disperatamente ritornare a letto. Ma avevo anche promesso a James che lo avrei accompagnato alla fiera e dovevo prepararmi.

C'era il Festival di Halloween che veniva eseguito ogni anno in questo periodo. Le attività consistevano in concorsi di costume, scultura della zucca, giostre, foreste infestate e cose del genere.

Solitamente trovavo un'allegria deliziosa in queste festività, visto che Ottobre era il mio mese preferito. Oltre agli eventi del mio compleanno e di Halloween, gli schizzi di colore attraverso gli alberi e il perfetto maglione insieme all'odore dei falò notturni, rendevano questa stagione meravigliosa.

Ma quest'anno Halloween era molto meno importante, dal momento che ero occupata diversamente, la mia vita sembrava avere più terrore di ogni casa infestata. Ma potrebbe servire come una piacevole pausa, così pensai di fare un tentativo; potrebbe essere divertente.

Cercai di pensare a tutti i lati positivi di questa serata, con la speranza di creare un po' di eccitazione. Ma invece la mia mente era tormentata ancora una volta da pensieri del tutto diversi; pensieri su Harry.

L'influenza che le sue seducenti qualità avevano su di me sembrava crescere sempre di più, ogni minuto che passavo con lui. E pensare alla sua reazione davanti alla barretta di cioccolato faceva sciogliere il mio cuore, insieme al suo sorriso e alla sua risata contagiosa. Aveva un potere su di me dal quale non riuscivo a liberarmi. Sapevo cosa mi stesse facendo, e sentivo come se anche Harry lo sapesse. Stava succedendo qualcosa.

Lo desideravo, questo era evidente sin dall'inizio. Le sue grandi mani perfette e le sue labbra imbronciate e la figura divina, per non parlare del tono oscuro della sua voce sexy, rendevano impossibile non farlo. Specialmente quando faceva commenti lascivi che accendevano il colore sulle mie guance.

Ma questo non era tutto. Era intelligente, forse anche più di qualsiasi guardia o infermiere. Non era mai stato preso contropiede o colto di sorpresa, sembrava avere una saggezza cinica che gli permetteva di avere una maggiore conoscenza di quanto fosse sicuro di avere per uno come lui. Era anche confidente in un modo che richiedeva attenzione e rispetto da parte degli altri senza che lui fosse presuntuoso o arrogante.

Contrariamente al suo apparente lato oscuro, c'era un certo fascino nel suo sorriso con le fossette che sollevava qualcosa di più profondo delle fantasie sessuali. Riusciva ad essere così adorabilmente affascinante, facendo sì che il mio affetto nei suoi confronti crescesse ogni secondo.

Ma un pensiero continuava a stuzzicarmi come una spina nella mia mente. Aveva fatto qualcosa per rendere James più timoroso di quanto non lo fosse già prima. Anche se ero stata abbastanza fortunata ad assistere a questo suo lato più leggero, c'era anche un'altra parte che sembrava essere più dominante. Il lato che si era disegnato per lui; più di un'oscurità, più di una malvagità che faceva temere la gente. Era questo lato e la sua intelligenza che mi avevano portata a credere che lui fosse capace di uccidere.

E non solo l'omicidio per il quale era stato mandato in istituto, ma l'uccisione delle povere donne che erano state spellate e dopo nascoste nei sotterranei del Wickendale.

Se non era stato James, allora chi altro potrebbe essere stato? Thomas? Brian? Addirittura Kelsey? Lori?

Nessuna di queste opzioni sembrava corretta, ma tutto era possibile a questo punto. Harry teneva l'essenza di guai, ed era stato giudicato colpevole da una giuria.

Tuttavia, in questa opzione c'era ancora qualche dubbio. Non sapevo quale, ma c'era. Ma se io credevo che Harry fosse colpevole, perché ero rimasta? Perché mi sedevo con lui volontariamente per circa due ore ogni giorno, se era un assassino? Se credevo indubbiamente che Harry avesse spellato tre donne, non avrei continuato a giocare a giochi da tavolo e a carte con lui, che spesso venivano dimenticati dalle conversazioni che prendevano il loro posto. E avevo visto gli sguardi che le guardie mi lanciavano. Disapprovavano la mia simpatia nei confronti di Harry, sapendo che fosse sbagliato da parte mia ridere e socializzare con uno come lui. Ma tornavo a prescindere. Perché c'era qualcosa che mi attirava a lui.

Tuttavia, prima che avessi potuto decifrare cosa sarebbe potuto esattamente essere, ci furono un paio di colpi alla porta di legno del mio appartamento.

Scossi la mia testa per sopprimere i miei pensieri precedenti, per ora, aprendo la porta e rivelando quella persona che avrebbe dovuto liberare la mia mente da quei pensieri.

"James!" Lo salutai mentre mi avvolse in un caloroso abbraccio.

"Hey Rose." Rispose con un enorme, mozzafiato sorriso. "Sei pronta?"

"Sìì." Annuii. "Devo solo prendere la mia borsetta, entra pure se vuoi."

Non appena entrò dentro, mi diressi verso il bagno del mio scadente appartamento. Una volta che James fu fuori dalla mia vista, corsi verso lo specchio, sistemando i miei capelli il più rapidamente possibile.

James arrivava sempre così presto, e non avevo mai tempo per prepararmi meglio. Ma non sembrava che gli importasse dell'aspetto, dal momento che era un tipo con i piedi per terra. Tuttavia, mi sarebbe piaciuto sembrare attraente.

Dopo che cercai di aggiustarmi al meglio i capelli in meno di 60 secondi, afferrai la mia borsa ed uscii dalla stanza, trovando James che sedeva pazientemente sul divano.

"Scusa, adesso sono pronta." Gli dissi mentre andavo verso la porta, desiderando che vedesse il mio disordinato appartamento il minor tempo possibile.

"Nessun problema, ero comunque in anticipo." Disse, aprendo la porta per me e dopo seguendomi fuori.

Arrivammo alla fiera di Halloween entro circa quindici minuti, trovando un parcheggio e acquistando i nostri biglietti in cinque minuti.

Durante il tragitto ricevetti ancora una volta la giacca di James, a causa dei brividi per via dell'aria fredda. Ha anche tenuto la mia mano una volta che eravamo oltre l'entrata, intrecciando le nostre dita mentre camminavamo sull'erba. Luci arancioni e viola cospargevano l'intera area, intrecciandosi intorno alle giostre e ai tavoli di rivestimento.

C'erano ragazzine che saltellavano in giro con delle gonne arancioni e ragazzi con i loro capelli tirati all'indietro che ridevano odiosamente tra di loro. Chioschi e cabine di ristoro erano sparpagliati in tutto il Festival.

"Quindi, cosa facciamo prima?" Domandò la voce morbida di James mentre camminavamo oltre la ruota panoramica.

I miei occhi analizzarono le decine di attrazioni allineate per la serata, cercando di trovare qualcosa da fare. A dir la verità niente sembrava interessante per me, fino a quando i miei occhi non si fermarono su qualcosa che avrebbe potuto essere la più noiosa tra le scelte.

"Che ne dici di Scultura della Zucca?"

James mi rivolse uno sguardo perplesso, probabilmente aspettandosi qualcosa di più divertente o eccitante. Ma dopo annuì, adattandosi alla mia scelta.

"E Scultura della Zucca sia."

Andammo verso un tavolo dove c'era una donna che indossava un gilet arancione, la pelle pallida e i suoi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo.

"Salve." Ci salutò.

"Ciao." Rispose James mentre io rivolgevo alla donna un piccolo sorriso.

"Benvenuti al centro di sculture. Scegliete semplicemente una zucca che vi piace, e dopo iniziate a tagliare! Abbiamo un book di disegni qui se avete bisogno di qualche ispirazione. Assicuratevi soltanto che nessuno strumento venga portato fuori dal posto e usate come cestino gli interni della vostra zucca." Ci disse.

"Grazie." James annuì mentre la donna andava dall'altra parte del tavolo per pulirlo da un partecipante precedente.

Io e James eravamo gli unici qui al momento, questa attività non sembrava una delle più famose.

"Cosa potrei fare?" Mi domandò James.

"Non so. Prova qualcosa di facile, tipo una semplice faccia. O un pipistrello."

"Perché?" Chiese, sembrando offeso. "Non pensi che io possa fare qualcosa di più impegnativo?"

"Non lo so." Dissi, trattenendo un sorriso. "Non ti associo davvero a un tipo di persona artistica."

"Rose, stai mettendo in dubbio le mie abilità? Beh sembra che io abbia un grande talento nel tagliare le zucche."

"Oh davvero?" Lo sfidai.

"Mm...hmm. Te lo dimostrerò." Mi disse, afferrando il libro dei disegni e dando un'occhiata attraverso le pagine.

"Ah ha!" Esclamò ad un tratto. "Scolpirò questa."

Mi mostrò la pagina, la forma del viso di un folletto, complicatamente disegnato sulla carta. Sembrava difficile da disegnare, figuriamoci da scolpire.

"Okay, lo farò anche io." Dissi.

James finse di essere sorpreso, quasi scioccato, dalle mie parole. "È una sfida?"

"Forse." Risi.

"D'accordo, allora vedremo chi scolpirà il migliore folletto, uh?" Disse.

"Affare fatto." Replicai, e dopo ci mettemmo a lavorare.

Fummo in grado di ritagliare un largo foro sulla parte superiore per iniziare, ma dopo fuoriuscì la parte interna della zucca. Odiavo quella roba, la trovavo viscida e schifosa.

"Questa roba è disgustosa." Commentai.

"Quale, intendi questa roba?" Domandò James.

Mi girai, ma prima che potessi guardare, una sostanza arancione filante, arrivò su di me, atterrando sui miei scuri capelli.

"Bleah!" Urlai, rimuovendo il pezzo di zucca e gettandolo su di lui.

Ridacchiò, raccogliendolo e ritornando a scolpire. Ma gli scherzi non finirono qui. Infatti, mentre stavamo creando i nostri mostruosi folletti, ci lanciammo altri pezzi di zucche e ci spingemmo, cercando di rovinare a vicenda le nostre creazioni.

James mi faceva ridere e sembrava far sparire lo stress dalla mia vita, quando ero con lui. Specialmente in momenti come questo, quando mi stuzzicava o ridacchiava con me per cose senza senso.

"Finito." Disse, facendo un passo indietro per ammirare il suo lavoro.

"Anche io, mi manca solo quest'ultima parte." Dissi, concentrandomi mentre incidevo un'altra linea.

"Okay, ho finito. Mostriamocele al mio tre." Suggerii, mentre posavo la zucca.

"Okay, pronta?" Domandò James, un sorriso carino si andava formando sulle sue labbra.

Annuii, mentre contammo insieme.

"Uno. . .due. . .tre!"

Entrambi girammo il pesante frutto, desiderando di vedere i rispettivi capolavori. Non appena i miei occhi si soffermarono sulla sua zucca, i suoi sulla mia, scoppiammo a ridere.

Le due sculture erano orrende, sembrando nient'altro che delle onde casuali e forse ciò che avrebbe dovuto essere un sorriso qui, era un orecchio lì.

Nessuno dei due mostrò dei talenti particolari in questa attività.

"Immagino che abbiamo entrambi perso." Risi.

"Ci abbiamo provato." Alzò le spalle.

Dopo che finimmo di ridacchiare e ridere, le zucche furono scartate, così che nessuno avrebbe dovuto avere il dispiacere di vederle. Lasciammo la bancarella delle sculture di zucche e ci tenemmo di nuovo per mano, tornando a camminare sull'erba e cercando di trovare la nostra prossima attività.

"Tocca a te scegliere." Dissi.

James si morse il suo labbro inferiore, concentrandosi e guardandosi intorno per un minuto.

"Che ne dici della ruota panoramica?"

Non andavo molto pazza per le altezze, ma James era stato così grandioso questa sera e aveva pagato il mio biglietto. Così dissi a me stessa di respirare e annuii, accordando.

Salimmo sulla giostra e ci sedemmo abbastanza vicini in modo tale che le nostre ginocchia si toccassero, senza ancora separare le nostre mani. La giostra si sollevò da terra verso l'alto, sollevando con sé me e James.

Riuscimmo a sentire il vento leggero, mentre i rumori della fiera rimasero al di sotto, l'aria fredda intorno a noi.

"Grazie per essere venuta questa sera." Disse James, rompendo il suono del vento.

"No, grazie a te per avermi invitata." Risposi. "Mi sto divertendo molto."

"Bene, anche io."

E dopo ci fu silenzio. Durante l'assenza di conversazione, sapevo che questo fosse il momento giusto per domandare, anche se avevo paura di sentire la risposta. Ma feci comunque un respiro profondo e mi raddrizzai, forzando le parole ad uscire dalla mia bocca.

"James, ti ha fatto del male Harry l'altro giorno? Voglio dire, ti ha fatto qualcosa o ti ha minacciato? Qualcosa del genere?"

James non rispose subito, pensando alla sua risposta prima di parlare.

"Beh, è stato molto chiaro sul fatto che vuole che io stia lontano da te. Ma questo è ovviamente un ordine che non ho intenzione di seguire." Sorrise James.

Sospirai, grata che non si sentisse a disagio a parlare di ciò. Questo significava che niente di troppo serio fosse successo tra loro, giusto? E se Harry avesse fatto qualcosa a James, lui me l'avrebbe detto, giusto?

"Comunque, Harry è un tipo intimidatorio."

"Già." Ridacchiai. "È così."

"Ma non può farmi stare lontano da te. Mi piaci troppo."

Un sorriso immediato si formò alle sue parole, il mio cuore accelerò di un battito.

"Grazie." Dissi. "Neanche tu sei così male."

James mi diede una gomitata e lo colpii scherzosamente, non riuscendo a sopprimere il mio sorriso da idiota.

"Ma davvero, grazie per avermi invitata stasera." Dissi.

"Figurati." Rispose. "È stato molto divertente."

Annuii, concordando. Girai la mia testa di lato notando che ora eravamo sul punto più alto della giostra e l'altezza non era così male come avevo immaginato. Le luci notturne della fiera illuminavano la scena.

"Ecco perché amo Ottobre. Il tempo è perfetto, e gli alberi sono così belli."

"Già." Disse James, annuendo a sua volta.

"Voglio dire guarda questo panorama." Continuai. "È bellissimo."

"Tu sei bellissima." Disse, la sua voce scesa quasi ad un sussurro.

Non ero neanche sicura che avesse voluto dirlo ad alta voce, ma lo aveva fatto.

E mentre mi voltai dalla sua parte, un lieve rossore visibile sulle sue guance anche nell'oscurità della notte, sentii un desiderio travolgente di baciarlo. E così feci.

Ma per qualche ragione, quando le nostre labbra si incontrarono, immaginai la faccia di Harry nella mia mente.

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