Ogni mattina mi alzo e scendo per fare colazione. Accendo la TV per sentire le news, ma ormai non c'è mai nulla di nuovo, sempre la solita storia del solito serial killer. Posso capire che non sia facile risolvere un caso di omicidi seriali, ma questa storia sta andando avanti da davvero troppo tempo.
Ai cadaveri manca sempre la lingua e vengono trovati solitamente in vicoli bui, a circa 24 ore dall'ora del decesso.
Non so perché ma da quando hanno iniziato a parlarne i giornali, ovvero circa un anno fa, ho provato un forte interesse nei confronti di questi avvenimenti, mi sento particolarmente coinvolta da essi. Per questi motivi mi arrabbio per il fatto che la polizia non sia riuscita ancora a risolvere il caso. Mi sento quasi in dovere di fare qualcosa per far cessare tutti questi inutili spargimenti di sangue.
Da poco ho iniziato ad appuntarmi in una lavagna tutti gli indizi che riesco a ricavare dal telegiornale, dalle pochissime testimonianze che riesco a raccogliere.
Questa cosa mi fa rende un sacco energica, sento di essere anche vicina a risolvere la questione, altre volte invece mi sento così distante da capirci qualcosa, ma questo non mi ha mai fermata, anzi, mi ha sempre spronata ad andare avanti. Voglio davvero chi si nasconde dietro a questi omicidi.
Le vittime sono soprattutto persone della mia età, intorno ai 17 anni, specialmente di sesso maschile, anche se non mancano quelle di genere femminile. Non ci sono adulti, bambini o anziani.
La maggior parte sono della mia scuola ed è forse per questo che mi sento particolarmente coinvolta e in dovere di capire cosa stia succedendo.
Ho deciso che non appena avrò compiuto 18 anni andrò a visitare questo assassino. Si tratta ancora di pochi mesi, nel frattempo posso ricavare informazioni per capire dove si nasconde.
Anche se è quasi introvabile, sono sicura di potercela fare.
Non mi farò fermare da niente e da nessuno, lo farò e lo farò da sola.
Parola di Maemi Okamoto, 17.