Monster; v k o o k

By softpornbaek

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- with your sweet blood I'll pay for all of my sins. Dove Taehyung è solo un ostinato demone che non desidera... More

i n t r o
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t w o
t h r e e
f o u r
f i v e
s i x
s e v e n
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t e n
e l e v e n
t w e l v e
t h i r t e e n
f o u r t e e n
f i f t e e n
s i x t e e n
s e v e n t e e n
e i g h t e e n
n i n e t e e n
t w e n t y
t w e n t y - o n e
t w e n t y - t w o
t w e n t y - t h r e e
t w e n t y - f o u r
t w e n t y - f i v e
t w e n t y - s i x
t w e n t y - s e v e n
t w e n t y - e i g h t
t w e n t y - n i n e
t h i r t y
t h i r t y - o n e
t h i r t y - t w o
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s i x t y - o n e

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By softpornbaek

Nel frattempo che giù si svolgesse tutto quel casino non indifferente, il quale di sicuro avrebbe avuto degli effetti e delle conseguenze impossibili da ignorare, al piano di sopra Jungkook era rimasto nello stesso modo in cui era stato lasciato senza alcuna cura, con la bocca leggermente aperta che metteva in risalto le labbra carnose e dolci, irresistibili, le mani rigorosamente tenute, per vizio, sotto il tessuto della fodera del cuscino soffice e le coperte tirate sopra fino a quanto maggiormente fosse possibile, che quasi gli sfioravano la punta del piccolo naso, mentre fuori lo scenario non smetteva di tingersi di un candore piacevole in primo luogo alla vista che ormai, una volta iniziato a prendere vita, non si sarebbe di certo fermato improvvisamente a causa degli eventi -da definire spiacevoli o no, chissà?- che si stavano susseguendo uno dopo l'altro con una fretta disarmante, irrequieta, non aspettando che quest'occasione sin dal principio, i quali non sarebbero cessati proprio ora che il meglio del meglio cominciava, entrando in scena con tutto l'impatto e la violenza spaventosa che potessero possedere.

Di che mai si sarebbe potuto trattare?

Perlomeno su uno dei tanti, troppi, numerosi interrogativi nati era possibile contare su una certezza, seppure non di una notevole, estrema valenza, e farvi affidamento: non sarebbe stato necessario attendere chissà quanto a lungo per venirlo a sapere, i risultati si sarebbero mostrati senza alcun indugio, forse prima ancora del previsto, esattamente a partire da quella scena in apparenza ai sensi tanto calma, tranquilla, pacifica, che nella mente si dipingeva senza fare eccessivi sforzi, risparmiando al limite l'ansia collegata a un ipotetico esitare odioso, insopportabile, che contribuiva a nient'altro che tenere il fiato sospeso e i nervi a fior di pelle.

Il moro in parte per la stanchezza avvertita, in parte perché catturato -come se grazie all'effetto di un incantesimo a lui sconosciuto- dal tepore irresistibile, gradevole, appagante delle lenzuola che lo tenevano, o almeno per quel che pareva al momento, a ciò che maggiormente poteva definirsi, anche se in maniera abbastanza discutibile, un luogo un minimo sicuro dalle grinfie affilate, pungenti del terrore inquieto, minaccioso, imprevedibile di una notte di luna piena, sovrana indiscussa del manto bluastro dalla poesia, ispirazione magnifica, non si era affatto accorto che accanto a lui da un bel po' mancasse quella figura per cui aveva provato sin dal primo istante più emozioni di quanto potesse davvero sentire per chiunque e che ancora gliene rivelava di nuove e bizzarre, sempre diverse fra loro, le quali scatenavano costantemente in lui reazioni inattese, contrastanti, che permettevano al giovane di scoprire con maggiore attenzione sia l'ambiente circostante che se stesso e quell'insieme di complesse sfaccettature indefinite che lo caratterizzavano.

E chi mai può prendersi la totale responsabilità, il compito troppo faticoso, pesante, di dire con estrema certezza la verità?

Che magari, se tutto non avesse fatto che andare tranquillamente, svolgersi in quel modo 'sì pacifico, indisturbato, in seguito certi eventi forse non si sarebbero verificati; se ci fosse stata la possibilità di vivere un futuro diverso, alcune scelte sarebbero state evitate; se si fosse reso, per causa di azioni a noi ora estranee, sconosciute, pur probabile il presupposto, di certo non così impossibile -cosa lo era più, a questo punto?- che comunque cambiamenti di grande impatto fossero accorsi, in una maniera o in un'altra, a dare il proprio contributo nel mezzo di quella storia nella quale ormai niente era più prevedibile, e probabilmente mai lo era stato, chissà quale sorte avremmo potuto restare a osservare, a farsi in minuscoli pezzi proprio come stava succedendo in questo istante.

Tornano al nostro dolce, purtroppo sventurato, che anche noi abbiamo finito col trascurare senza farci caso, alla fine venne privato della sua pace tanto preziosa quanto rara, soprattutto tenendo conto del fatto che fosse addirittura riuscita a durare, mantenendosi intatta con più desiderio e costanza di ciò che si credesse, fino a quell'attimo, non dimenticandoci mai dell'ambiente che lo circondava, non dalla persona che tutti si aspettavano fosse, come in fondo è anche giusto che sia, ma da un personaggio esterno, in ogni caso familiare per ragioni che non si distinguono fra le migliori.

Ebbene, era stato proprio questo ennesimo ospite indesiderato -anche qui si tratta di considerazioni personali che non ci devono riguardare direttamente- a vegliare sulla figura appisolata appena scorgibile, la quale pareva volesse tramutarsi in un tutt'uno omogeneo con il tessuto che lo copriva abbastanza eccessivamente, non facendo niente di particolare se non restare lì, dietro la parete alle sue spalle, osservando per l'ennesima volta quel corpo che aveva saputo potesse dare così notevoli problemi a un intero sistema, dove poi lui era l'unico vero intruso, che sembrava talmente indifeso, mentre solo il suo flebile respiro dava la conferma che fosse in vita, dando l'impressione di possedere una debolezza notevole.

Jungkook nemmeno si sarebbe mai accorto della presenza inquietante di Yoongi nella stanza se solo lui, a cui la curiosità non era mai mancata, così come la sfacciataggine -a livelli ben elevati- non si fosse stancato di star lì buono a fare nulla, senza né proferire parola né muovere un passo, limitandosi a proporre alla sua mente congetture su congetture, pensieri su pensieri, e si fosse concesso la libera facoltà di prendere il posto abbandonato da Tae e mettersi accanto al moro, non ponendosi il benché minimo problema, agendo e basta.

All'inizio, come in fondo quando era arrivato a destinazione, a essere onesti non aveva intenzione di fare assolutamente nulla, almeno per quella sera, un po' per pigrizia, un po' perché sapeva che fosse meglio agire in tal maniera, rimanendo cauti e sull'attenti quanto maggiormente possibile, non sottovalutando colui che tenesse ora di fronte, considerando notevolmente pericoloso l'umano, anziché il demone, cosa comprensibile, dopo tutto quello di cui era a conoscenza.

Infatti, egli sapeva anche fin troppo riguardo alla vicenda della quale ci interessiamo, essendo stato quel che potremmo definire come un silenzioso, furbo osservatore, presente in quel miscuglio di tumulti inattesi da un tempo più vicino del previsto.

Si era fatto un'idea scomposta della situazione di sé per sé quindi, volendo, le carte per muoversi le aveva già a disposizione, pronte all'uso; la sola cosa necessaria e che doveva tenere ben in conto era prestare concentrazione e saper usare bene gli assi determinanti di cui disponeva.

Il momento di venire realmente in scena però, fra gli innumerevoli di cui aveva avuto a disposizione, non gli era mai sembrato il maggiormente adatto e allora, con pazienza, si era ridotto così, a ridursi a un'ombra onnipresente e vigile, che si ripeteva di non essere troppo impaziente, ricordando alla nostra memoria qualcuno che forse stava tenendo gli occhi un po' troppo chiusi.

Ma il suo obiettivo qual era?

Per capire questo bisogna attendere ancora un po'.

A ogni modo, proprio mentre il demone stava per valutare quale decisione prendere in maniera definitiva, un mugolio indistinto da parte di Jungkook lo distrasse, cogliendolo di sprovvista.

-Mh, Tae. Che ore sono?-

La voce del moro che gli si ripresentava in seguito a un bel po' da quando l'aveva sentita l'ultima volta fu come una placida melodia per le sue orecchie, a cui rispose con una risata accennata, la quale manteneva comunque il suo tono gelido.

Il minore però, forse perché assonnato, non si accorse immediatamente di quel che stesse succedendo intorno a lui se non che non poté farne più a meno quando Yoongi, scoprendolo leggermente e allontanando le coperte dal suo viso, portò le labbra al suo orecchio e sussurrò piano -È stato bello rincontrarci, ma credo succederà di nuovo molto presto.-

Quella voce indistinguibile fece gelare ancora una volta il sangue dell'umano che, spalancando di botto gli occhi socchiusi, riconobbe il possessore unico di quel timbro tremendo e si rizzò in fretta in piedi, abbastanza da poter fare in tempo a scorgere un'ombra scendere al piano di sotto, nonostante il rumore dei piedi che si poggiassero sullo scalino fosse inesistente.

Jungkook non si prese nemmeno il tempo per chiedersi dove il rosso si fosse cacciato e perché Yoongi si trovasse lì, essendo tanto preso dal voler inseguirlo nonostante la paura che, sorprendentemente, mentre negli altri casi lo aveva tenuto fermo, immobile, incapace di agire, stavolta gli dava l'energia necessaria per andare avanti.

Era sicuro di poter sapere da lui qualcosa che già da troppo stava cercando, quindi indugiare ulteriormente non l'avrebbe aiutato.

Ed ecco in che modo, non con esagerato impegno, si può immaginare come il minore fece per arrivare nel luogo in cui il litigio aveva principio, mentre l'altro demone se la rideva di gusto e attendeva il proseguimento della vicenda, curioso riguardo alla piega che avrebbe preso.

🌱

ok sono pessima lo so, perdonate come sempre l'aggiornamento più in ritardo del solito, ma ho avuto varie difficoltà che non mi hanno permesso di pubblicare prima.
comunque, pensando alla storia, e ora? cosa credete combineranno?
ho così tante idee che ugh

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