Overlord ; larry stylinson

By lwtmethes

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๐“ฌ๐“ธ๐“ถ๐“น๐“ต๐“ฎ๐“ฝ๐“ฎ๐“ญ โHarry e Louis si incontrarono per la prima volta la sera del 6 giugno 1944, pensavano fos... More

0. story trailer
1. sword beach
2. bathroom
3. Adie
4. work
5. drunk man
6. pub
7. dad
8. date
9. two dads
10. stroll
11. kisses and caresses
12. flashback
13. our daughter
14. Chandelier
15. nightmare
16. love
consiglio
17. lazy day
18. earthquake
19. my soldier
20. common feeling
21. winnie the pooh
22. embarrassing
23. mommy
24. birthday girl
26. cheat
27. forgive me
28. we can start it all over again
vi amoooo
Epilogue

25. drunk

1.1K 95 18
By lwtmethes

Omgggg 5k visualizzazioni, grazie! + scusate se questo capitolo fa schifo, non sono riuscita a fare di meglio

Un baciooo, Mich

Two months later

London , Harry&Louis' house - 20th May 1949; 2:40am

———————————————————————

La stanza era immersa nell'oscurità, l'unica fonte di luce era una lampada a bassa luminosità posta in soggiorno, dove Louis si trovava insieme a Perrie e Cheryl: Danielle aveva la serata libera.

I tre si erano ritrovati a farsi compagnia quella sera, Adie e Bear stavano giocando sul tappeto persiano posto tra i divani di pelle, mentre le due ragazze e Louis aspettavano il rientro dei rispettivi fidanzati.
I tre parlavano piano, a voce bassa mentre sorseggiavano del tea caldo, cercando di rilassarsi e di non pensare a quanto si stesse facendo tardi, a quanto avrebbero voluto i tre ragazzi a casa.

«Hai una casa davvero meravigliosa, Louis» Cheryl offrì un piccolo sorriso al ragazzino mentre posava la sua tazza di ceramica sul tavolino del soggiorno, cercando di non fare troppo fracasso e disturbare così il ronzio provocato dal silenzio.

«Oh grazie, mi uh...sfugge come tu non l'abbia già vista qualche mese fa» Louis ricambiò il suo sorriso mentre si appoggiava attentamente con la tazza calda contro il proprio ventre, che conteneva un bambino di due mesi e mezzo.

«Ero entrata solamente per andare in bagno e per pulire il disastro causato da questo piccoletto» la donna sorrise mentre faceva un cenno verso Bear, che si trovava sul morbido tappeto insieme ad Adie, che gli stava facendo il solletico divertita.

«Mhm» Louis aveva semplicemente annuito prima di girare il capo in direzione di Perrie, che era entrata in salone proprio in quel momento: «Scusate se ci ho messo tanto, in queste condizioni è parecchio difficile» la ragazza bionda si ritrovò a ridere mentre premeva una mano sul suo pancione e l'altra sulla sua schiena addolorata.
«Lo sappiamo Pez, non preoccuparti» occhi blu le sorrise dolcemente prima di posare la tazza sul tavolino ed alzarsi in piedi, andando ad aiutarla.

Louis sentiva la mancanza del proprio ragazzo, ma era anche contento del fatto che Harry potesse prendersi una serata per sé; tra il lavoro e la vita in famiglia non aveva avuto tempo da passare con i suoi amici in ben due anni.

«Io..sono ecco- sono un po' preoccupata, pensate che faranno sciocchezze?»

Louis scosse la testa e sorrise a Cheryl mentre si alzava per andare in cucina a mettere le stoviglie sporche nel lavabo «Sta' tranquilla, sono uomini responsabili. Due anni fa Harry ha lasciato il pub dove si trovava con i suoi amici per assicurarsi del fatto che io e Adie stessimo bene. Non penso che faranno scemenze»

La donna semplicemente annuì prima che il silenzio venisse nuovamente interrotto, questa volta dal pianto di Bear. «Ohw, tesoro» Cheryl prese il bambino tra le braccia e si scusò con gli altri due mentre andava in bagno per allattarlo, provocando un leggero rumore contro il pavimento in legno del corridoio.

La casa piombò di nuovo in un silenzio confortevole che durò un paio di minuti: Adie giocava con Winnie e Perrie le sorrideva dolcemente, pensando a come sarebbe stato bello giocare con la sua futura bambina, o bambino.

Louis nel frattempo era arrivato in cucina, il lavello era pieno di acqua calda e schiuma e le sue mani ci si trovavano immerse dentro, intente a lavare un piatto con una spugnetta ruvida.

Il ragazzino si morse un labbro quando alzò lo sguardo per guardare fuori dalla finestra, incontrando solo l'oscurità del guardino di casa sua: stava aspettando di vedere le luci dell'auto di almeno uno dei tre ragazzi, si stava facendo tardi e lui stesso stava iniziando a preoccuparsi.


Louis sorrise quando sentì la porta di casa sbattere, segno che Harry fosse appena tornato dal suo allenamento: il ragazzo infatti usciva spesso quando aveva tempo di mattina, tenendosi sempre in forma e in salute.

«Ben tornato tesoro, ti sto preparando un'insalata da mettere vicino al pollo, per te va bene?»

«Mhm, mi sembra perfetto» Harry entrò in cucina in quel momento, sorridendo nel vedere il proprio ragazzo indaffarato a tagliare dei pomodorini.
«Dov'è Adie?» il tono di voce di Harry era basso mentre si avvicinava per abbracciare i fianchi di Louis, posando una fila di baci sulla spalla scoperta dal maglione troppo grande.

Louis si ritrovò ad arricciare il naso e a mollare il coltello, rigirandosi poi tra le braccia di Harry per fronteggiarlo. «È con Danielle nello studio- Oh, nah-ah allontanati signorino, sei sudato e non riceverai un bacio da parte mia» il ragazzino rise mentre si sfilava dalla presa dell'ex soldato, intanto questo metteva il broncio.

«Oh ma andiamo, fai sul serio?»

«Mhmh, vai a farti una doccia e poi potrai baciarmi e abbracciarmi quanto e come vuoi» Louis gli sorrise dolcemente mentre andava a mettersi in bocca un pomodorino appena lavato, spingendo poi Harry verso l'uscita della cucina.

«Forza, prima finisci prima potrai baciarmi»



«Adie, tesoro, è ora di andare a dormire» Louis si asciugò le mani sul grembiule che portava allacciato in grembo, allontanandosi poi velocemente dalla cucina: era rimasto incantato a pensare a quella mattina mentre guardava fuori dalla finestra.
«Forza, prendi Winnie e andiamo» il ragazzo sorrise tendendo una mano alla bambina, aspettando che si alzasse in piedi e desse la buona notte alla zia.

Qualche minuto dopo lei giaceva già addormentata tra le braccia del padre, mentre questo finiva di cantarle una ninna nanna.
«Buona notte ma cherie, ti voglio bene»


———————————————————————
«Si, vi giuro, quella volta Liam-» Cheryl venne interrotta dal suono del campanello, seguito subito dopo da un mormorio provocato da una voce strascicata.

Louis balzò in piedi immediatamente, scusandosi con le due ragazze prima di andare ad aprire la porta, sorridendo nel vedere subito dopo il viso stanco di Zayn.
«Ehy, ben tornati» il ragazzino si morse forte un labbro quando vide che Liam sorreggeva Harry, aiutato anche dal ragazzo pakistano.

«Ohw amore mio, tutto bene?» i ragazzi entrarono e Louis andò subito davanti ad Harry, prendendo il suo viso tra le sue piccole mani.
«Quanto ha bevuto?» il ragazzino si ritrovò ad arricciare il naso all'odore di alcol mentre gli altri due si accertavano che il loro amico riuscisse a reggersi in piedi senza bisogno del loro aiuto.

Fu Liam a parlare, evidentemente era il più sobrio tra i tre «Non lo sappiamo, ma credo,» tossì «che uhm- che ci siamo fatti prendere un po' troppo la mano...non avevamo calcolato il fatto che Harry non uscisse per bere da un bel po'»

Louis annuì piano in risposta, tornando poi a spostare lo sguardo sul viso di Harry «Amore ce la fai a salire le scale? Ti porto a letto» il ragazzino stava parlando a bassa voce mentre osservava gli occhi vitrei di Harry, Liam e Zayn erano intanto andati dalle loro ragazze, iniziando a prepararsi per tornare a casa.

Zayn stava reggendo il cappotto a Perrie per farglielo indossare quando Louis venne agguantato dalle mani di Harry, finendo poi stretto in un suo abbraccio fatto di braccia molle e respiro caldo tra i capelli.

«Mi..sei- mi sei mancato, piccolo» Louis non badò a quanto fosse ubriaco l'altro ragazzo, a come puzzasse di Whisky (sorrise al ricordo) e di quanto la sua voce fosse strascicata.
«Anche tu tesoro, ora salutiamo gli altri e poi andiamo a dormire, okay?»

Non che Louis si aspettasse una risposta, ma comunque guardò Harry negli occhi, posandogli poi un bacio casto sulle labbra arrossate dalla fredda brezza primaverile.
Il ragazzino strinse le braccia attorno ai fianchi del più alto per sorreggerlo, facendo poi un cenno e un sorriso agli altri che ormai si trovavano davanti alla porta.

«Buona notte ragazzi..uh, Louis, non- non arrabbiarti troppo con Harry, okay?»
il ragazzo citato guardò Liam aggrottando le sopracciglia, non capendo il senso della sua affermazione «Perché dovrei..?» schiuse le labbra quando vide che il castano era agitato, mentre Zayn sembrava nervoso.

«Uhm,» Louis tossì abbassando lo sguardo sui propri piedi «okay, penso che io, non mi uh...arrabbierò?» il ragazzino sorrise timidamente a tutti quanti, guardandoli poi mentre aprivano la porta d'entrata, iniziando ad uscire.

Subito il vento gelido si insinuò in casa, creando una miriade di brividi nel copro del ragazzo più piccolo, che guardò gli altri abbandonare la stanza prima di sussurrare un "guidate con prudenza" e mordersi il labbro subito dopo.

Quando Louis sentì il debole rumore provocato dal chiudersi della porta di entrata si girò immediatamente verso Harry, sorridendogli con dolcezza e carezzando il suo viso in modo affettuoso.
«Dai, vieni con me»

I due salirono lentamente le scale, aiutandosi con il corrimano per non cadere: non era il caso, soprattutto perché Louis era gravido e Harry era invece ubriaco, non sarebbe stato in grado di aiutarlo in alcun modo.

Il tragitto durò qualche minuto in più del solito, per ovvie ragioni: il ragazzo più piccolo sorresse l'altro come meglio poteva, passando per il lungo corridoio del piano superiore e aiutandolo a sedersi sul letto.
«Okay, ora lascia che ti aiuti a spogliarti»

Harry fece un debole sorriso a Louis, i suoi occhi erano dolci anche se velati da lacrime, l'alcol era ancora in circolo nel suo corpo. «Grazie princesse» la sua voce era più roca del solito mentre osservava l'altro ragazzo che gli sbottonava il cappotto nero, levandoglielo e andando poi ad appoggiarlo ordinatamente sulla sedia della scrivania.

«Non devi bere così tant-» il respiro del ragazzino si bloccò in gola quando intravide una macchia rossa sul colletto della candida camicia di Harry. Si avvicinò cautamente al corpo dell'altro e tracciò con le dita il segno, accorgendosi del fatto che fosse rossetto.

Louis deglutì rumorosamente, sentendo i propri occhi pizzicare. Le sue mani tremanti raggiunsero i bottoni della camicia, trovando i primi quattro aperti. Sopprimendo un singhiozzo il ragazzino sbottonò tutta la camicia, crollando poi sulle proprie ginocchia quando il petto nudo del proprio ragazzo fu messo in bella mostra.

Segni rossi, segni rossi ovunque. Impronte di rossetto, graffi e morsi su tutta la pelle lattea del suo petto tatuato.
«Harry» la voce di Louis si spezzò mentre andava a mordersi un labbro tremolante. Il ragazzo sentiva le lacrime scendere copiose sulle sue guance, non riuscendo a staccare gli occhi da un'immagine che gli provocava tanto dolore.

Era appena stato tradito, tradito dalla persona che più amava al mondo.
Ora capiva il perché della frase detta precedentemente da Liam, ma lui non si sentiva arrabbiato, affatto.
In quel momento si sentiva tradito, calpestato, ferito.

E non gli importava il fatto che Harry fosse stato ubriaco in quel momento, non gli importava che la donna con cui lo aveva tradito potesse essere o meno una sgualdrina.
In quel momento l'unica cosa che contava per lui erano le immagini orribili che gli stavano passando per la testa, tormentandolo fin da subito.

Louis desiderava solamente urlare, piangere, tirare uno schiaffo ad Harry, perché sembrava così piccolo e innocente lì seduto, con un sorriso ubriaco stampato sul volto, ignaro di tutto ciò che stava accadendo in quel preciso momento.

Non vedeva il corpo di Louis mentre era scosso da tremiti, non sentiva il suo pianto addolorato e non si accorse di quando il ragazzino uscì quasi di corsa dalla stanza, lasciandolo nella più completa oscurità.
Occhi blu percorse il piccolo tragitto che lo separava dalla stanza di sua figlia con le gambe molli, il suo pianto era trattenuto mentre si infilava sotto alle coperte e stringeva il corpicino di Adie al proprio, piangendo tra i suoi capelli profumati.

Louis non aveva avuto ragione: Harry era riuscito a fare scemenze quella notte.


-
NON ODIATEMI PT.2 CIAO

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