Overlord ; larry stylinson

By lwtmethes

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𝓬𝓸𝓶𝓹𝓵𝓮𝓽𝓮𝓭 ❝Harry e Louis si incontrarono per la prima volta la sera del 6 giugno 1944, pensavano fos... More

0. story trailer
1. sword beach
2. bathroom
3. Adie
4. work
5. drunk man
6. pub
7. dad
8. date
9. two dads
10. stroll
11. kisses and caresses
12. flashback
13. our daughter
15. nightmare
16. love
consiglio
17. lazy day
18. earthquake
19. my soldier
20. common feeling
21. winnie the pooh
22. embarrassing
23. mommy
24. birthday girl
25. drunk
26. cheat
27. forgive me
28. we can start it all over again
vi amoooo
Epilogue

14. Chandelier

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By lwtmethes

«C-cosa..come-»
Harry mise le mani a coppa sulle guance di Louis che non si era accorto di star tremando, piccole lacrime si erano formate agli angoli più remoti dei suoi occhi e le sue labbra si erano schiuse mentre guardava il volto del ragazzo più grande.

«Shh, è okay piccolo» un sorriso strepitoso lambiva le sue labbra carnose mentre i suoi pollici disegnavano cerchi immaginati sugli zigomi arrossati del più basso, le labbra a sfiorarsi delicatamente.
«Sei davvero quell'Harry?» la voce di Louis era bassa, si era spezzata sulla pronuncia delle ultime parole: non poteva credere che il soldato fosse veramente tornato da lui.

Harry si era limitato ad annuire, non voleva spezzare il silenzio confortevole che si era creato, silenzio disturbato solamente dall'ululare del vento e dal rumore che producevano le scarpe di Adie nella neve fresca, facendola scricchiolare sotto al proprio peso.
Il battito del cuore di Louis si era calmato, era tornato a respirare, non si era neanche accorto di star trattenendo il fiato.

Si sentiva uno schifo per aver dimenticato il volto del soldato (e il suo nome, per un bel po' di tempo). Il ragazzino aveva avuto un brutto trauma dovuto alla gravidanza, lo spavento iniziale, la sensazione di impotenza e il fatto di doversi nascondere avevano alimentato lo stato d'animo apatico che aveva caratterizzato occhi blu per molti dei mesi in cui era stato gravido.
Lo shock gli aveva fatto dimenticare molte cose importanti, soprattutto dopo il dolore lancinante che aveva provato durante il parto, prima di poter stringere la bambina piccola e piangente tra le proprie braccia esili.

Louis aveva partorito in casa, assistito solamente dalla madre e dal padre che aveva scelto di stargli accanto e di sacrificarsi, ritrovandosi dopo le impronte a forma di mezza luna - lasciate dalle corte unghie di Louis - sulla carne tenera della propria mano.

«Io- perché non me l'hai detto subito, Harry?» lacrime silenziose rigavano il suo volto dal colorito bianchiccio, le labbra quasi viola tremavano e le sue ginocchia sembravano essere fatte di gelatina. «Volevo vedere se ti sarei piaciuto comunque»



———————————————————————
«Amore sei pronta? Devo portarti dalla nonna, non posso fare tardi a lavoro, lo sai» Louis si era ritrovato ad accucciarsi per raccogliere da terra Marie mentre Harry stava prendendo in braccio la bambina, mettendosela in spalla come un sacco di patate.

Le risa acute di Adie risuonavano per tutto il salone mentre Harry le faceva delicatamente il solletico. Il ragazzo più piccolo li guardava sorridendo, avvicinandosi con il cappottino rosso della piccola tra le mani.
«Harreh mettimi giù!» la bimba riccia rise, guardando il padre mentre si trovava appesa a testa in giù «Mhhmh».

Quando i suoi piccoli piedi toccarono finalmente terra corse dal padre, che la aiutò ad infilarsi la giacca, il cappello e la sciarpa. Non voleva proprio saperne di tenersi addosso i guanti.
«Pére, dopo tu e Harry venite a dormire dalla nonna? Ti preeeego» era praticamente impossibile dire di no all'espressione che aveva in viso la piccola, anche se la cosa sarebbe stata imbarazzante: i genitori di Louis infatti avevano visto Harry solo un paio di volte e ancora non si fidavano, sapevano com'era andata con il soldato ma non erano ancora a conoscenza del fatto che lui fosse tornato, e che fosse proprio Harry il padre di Adie.

«Per te va bene?» la frase uscì dalle labbra di Louis come un sussurro, lo sguardo puntato in quello di Harry, prima di spostarlo sul suo viso, dove due fossette avevano già predetto il formarsi di un dolce sorriso.
«Certamente, ora vogliamo andare?» l'ex soldato avanzò verso i due, pensando a quanto fosse bella la sua quasi-famiglia.

Dall'essere rimasto con nulla a causa dei bombardamenti tedeschi, - che avevano fatto crollare la casa dei suoi genitori, uccidendoli entrambi, una cosa di cui Harry non voleva parlare, mai - ad avere una bellissima bambina e un ragazzo favoloso nella propria vita.

«-are e, Harry? Mi stai ascoltando?» il ragazzo più grande si ritrovò a stringere le palpebre prima di riscuotersi dai propri pensieri.
«Sì lou, scusami. Andiamo»

È così dicendo i tre si diressero alla macchina del riccio, che guidò fino a casa Tomlinson - decidendo di salutare i genitori di Louis invece che restarsene in auto - e poi al pub dove lavorava Louis, dove quella sera gli avrebbe fatto conoscere i suoi due migliori amici.









«Ed, mi prepareresti due birre medie, un bicchiere di Whiskey, e due di liquori? Scegli tu quali» Louis sbuffò posando il vassoio sul bancone mentre si fermava a fare due chiacchiere con il barista rosso di capelli, la sua compagnia si era rivelata essere molto piacevole.
«C'è molta gente sta sera eh?» il Ginger lanciò un'occhiata di sfuggita al ragazzino mentre era intento a riempire due boccali con il liquido giallognolo e schiumoso, non fermandosi neanche mentre non guardava ciò che faceva.

Il più piccolo aveva solamente annuito distrattamente, era irritato dal fatto che lo avessero sommerso di lavoro quella sera e che non aveva ancora potuto scambiare due chiacchiere con Harry o conoscere i suoi amici (se non per prendere finalmente le loro ordinazioni).
«Grazie» occhi blu sorrise dolcemente al barista che aveva appena finito di posare i vari drink sul suo vassoio.
Dopo aver scambiato poche parole il ragazzino si allontanò dal bancone trasportando il grosso carico, cercando di non combinare un disastro com'era successo qualche settimana prima:

Louis stava trasportando due vassoi stracolmi contemporaneamente, Josh stava male e il carico di lavoro era aumentato per il ragazzo castano e quello biondo, che per riuscire a servire tutti si erano trovato costretti a trasportare vassoi sempre più pesanti.

La gente era come al solito tanta, spingeva e urtava i camerieri senza interessarsene ed è proprio a causa di uno spintone ricevuto da un uomo di mezza età che Louis fece cadere entrambi i vassoi, finendo a terra tra i cocci di vetro rotti, ferendosi la pelle delle mani e dei polsi.
Un gemito di dolore fu soffocato dal mordersi delle sue labbra, non accorgendosi del fatto che qualche goccia di drink era finita sulle scarpe di un signore, che immediatamente aveva iniziato ad urlargli contro, non curandosi del sangue che colava dalla sua pelle ferita e dalle piccole lacrime di dolore che gli rigavano il viso.

Il ragazzino si trovava seduto sulle sue ginocchia, le mani si stringevano tra di loro per premere sulle ferite aperte mentre guardava in volto l'uomo che non smetteva un secondo di urlare in un brutto accento francese, era evidentemente ubriaco o russo, magari entrambi.
La gente attorno a loro non se ne curava, Niall non riusciva a raggiungerlo e le uniche parole che occhi blu continuava a ripetere erano solamente tanti piccoli e sussurrati "Harry Harry Harry".

«Ecco qui! Finalmente sono riuscito a raggiungervi» le guance di Louis avevano assunto un color borgogna mentre posava i vari bicchieri davanti alle persone seduto di fronte al tavolo, una mano di Harry gli cingeva un fianco delicatamente.

«Princesse, rimani un po' qui, ti prego» Louis squittì quando Harry gli morse delicatamente la carne tenera del braccio. «Har non posso, devo lavorare» il più piccolo sorrise timidamente ma non oppose resistenza quando Harry lo trascinò fino a farlo sedere sulle sue cosce.
Louis si morse immediatamente il labbro, lo sguardo che guizzava in cerca di Niall.
Appena i loro sguardi si trovarono il cameriere biondo si ritrovò a fargli un occhiolino e ad annuire, come a dire "ci penso io" prima di andare a servire anche i tavoli che erano assegnati a Louis, decisamente gli doveva un grande favore.

Harry sorrise vittorioso, stringendo le braccia attorno alla vita di Louis e posando la guancia sulla sua schiena coperta dal maglione che apparteneva a lui, all'ex soldato piaceva quando l'altro indossava i suoi vestiti.
«Allora Lou, loro sono Liam e Zayn, due ragazzi che facevano parte del mio stesso battaglione» il ragazzo strofinò dolcemente il naso sul collo del più piccolo, inspirando il suo profumo che sapeva di panni puliti e ciliegia.

Un flebile "piacere" si levò nell'aria, le guance di Louis non volevano saperne di non prendere un colore rossastro mentre stringeva la mano ai due ragazzi che gli sorridevano gentilmente.

«Louis, lei è Perrie» il ragazzo dalla pelle olivastra la presentò al ragazzo francese, che sorrise alla bionda che conosceva già.

Infatti «Ci conosciamo», sorrise.
«Lei era qui la sera in cui siete..uhm- arrivati per la prima volta» Louis si ritrovò ad arrossire quando una risata roca lasciò le labbra di Harry, che gli aveva appena baciato distrattamente il collo fino a quel momento.

Louis scoprì che la ragazza seduta accanto a Liam si chiamava Cheryl, anche lei era molto simpatica e bella, aveva quasi dieci anni in più dell'ex soldato ma non sembrava importare ai due, sembravano felici.

(n/a: Gradirei che non offendeste in alcun modo Cheryl o Perrie, io le adoro, quindi se dovete offendere tenetevi i vostri commenti per voi, grazie)





———————————————————————
«Shh, fai piano» una risatina lasciò le labbra di Louis mentre stringeva la mano dell'altro, trascinandolo su per le scale di casa dei propri genitori.
Entrambi stavano molto probabilmente già dormendo da un po' e Adie era addormentata nella camera che loro avevano preparato appositamente per lei non appena era venuta al mondo.

I due ragazzi si chiusero la porta della camera di Louis alle loro spalle, non badando al cane nero di Johannah che stava acciambellato sul suo letto matrimoniale.
«Lou, ci facciamo un bagno?» Harry si morse il labbro girandosi verso il ragazzo, aveva appena aperto la porta del bagno ed acceso la luce, una grande vasca bianca era la prima cosa che gli era saltata all'occhio.

Le guance di Louis avevano assunto un colorito purpureo mentre osservava l'altro ragazzo: sapeva perfettamente che entrambi si erano già visti nudi una volta, ma il ragazzino si vergognava terribilmente del proprio corpo dopo la gravidanza.

«Uhm-» il suo sguardo era basso, i suoi piedi avevano catturato la sua attenzione mentre si mordicchiava piano la carne tenera dell'interno guancia.
«Che succede piccolo?» due mani grandi ed anellate si posarono sui suoi fianchi formosi, attirandolo in un dolce abbraccio.

Harry gli baciò ripetutamente una guancia calda, scendendo fino all'orecchio «Non vergognarti. Ti prego, non di me» le parole furono sussurrate con così tanta dolcezza che Louis pensò di avere un attacco di cuore da un momento all'altro mentre posava il viso sul petto ampio del più alto.

«Io..la gravidanza non mi ha lasciato belle cose, Harry» sussurrò «odio le smagliature bianche che fanno la mia pelle a strisce, odio i miei fianchi larghi e odio la mia grassa pancia» piccole lacrime calde stavano bagnando il tessuto della camicia del riccio, deboli singhiozzi lasciavano le labbra rosee di Louis mentre diceva quelle parole con la voce spezzata.

«Hey piccolo, no, no. Sei perfetto, smettila di dire queste cose di te stesso. Hai dato alla luce una delle mie due ragioni di vita, questi piccoli "difetti" sono lì solo per ricordarti il regalo meraviglioso che mi hai fatto. Non vergognartene, le tue smagliature sono carinissime, i tuoi fianchi perfetti per essere abbracciati da me e la tua pancia è bellissima per essere baciata delicatamente. Non sminuirti così, ma princesse»

Un sorriso timido faceva capolino sul viso del più basso, che, dopo essersi asciugato le lacrime aveva baciato dolcemente l'altro ragazzo, aiutandosi con le punte dei piedi per arrivare alla sua altezza, le mani sulle sue spalle per tenersi in equilibrio.

«Ti va di darmi modo di baciare la tua bellissima e piccola pancia?» Harry sorrise quando Louis semplicemente annuì timidamente, trascinandolo in bagno e socchiudendo la porta dietro di loro.

Man mano i vestiti vennero a meno, il ragazzo più piccolo si faceva maneggiare come una bambola dall'altro, facendosi spogliare e baciare dove Harry preferiva, mordicchiando ogni tanto la sua pelle dolce.
Quando Louis rimase solo in intimo l'ex soldato semplicemente prese il suo viso delicatamente, congiungendo le loro labbra in un dolce bacio bagnato di saliva.

La vasca si stava riempiendo di acqua calda, il profumo dei bagnoschiuma e il calore del vapore rendevano l'atmosfera confortevole e i due presto si ritrovarono coperti di nulla a sorridersi a vicenda.

Le mani di Louis avevano provato ad andare a coprirsi, ma non era riuscito a far nulla sotto allo sguardo attento del riccio, che lo guardava come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
L'ex soldato gli sorrise mentre si accucciava per posare dei baci sulla piccola pancia di Louis, la pelle era morbida e sporgeva di un po', creando un rotolino di carne quasi inesistente.
«Sei bellissimo»

Louis si ritrovò ad arrossire mentre guardava il più grande dall'alto, almeno per una volta non aveva dovuto alzare lo sguardo.
Il suo respiro sì mozzò quando Harry risalì il suo petto con dei baci dolci, raggiungendo il suo collo profumato e infine le sue labba, in un piccolo bacio che finì con un morso sul labbro.

Nel suo sguardo non c'era traccia di malizia, osservava il corpo del ragazzino e lo maneggiava come fosse fatto di porcellana. «Vieni qui» Harry gli prese delicatamente le mani mentre andava a sedersi nell'acqua calda, facendogli segno di sedersi tra le sue gambe aperte, cosa che Louis fece molto volentieri.

Quando la sua schiena lattea entrò in contatto con il petto muscoloso dell'altro le sue braccia lo strinsero, le labbra che gli baciavano una spalla nuda.
«Stai bene?»

«Mhm» Louis aveva annuito mentre portava il collo all'indietro, baciando delicatamente il mento di Harry. L'altro sorrise ed abbassò il viso per catturare le sue labbra fini, dando inizio ad un bacio molto scomodo vista la posizione in cui si trovavano, ma nessuno dei due aveva intenzione di spostarsi neanche di un centimetro.

Le loro lingue danzavano dolcemente insieme, le labbra venivano morse e piccole risatine lasciavano le loro bocche quando le dita curiose andavano a toccarsi o a farsi un lieve solletico.

Tutto d'un tratto però Harry spalancò gli occhi ed abbandonò le labbra gonfie dell'altro ragazzo, ritrovandosi a ridere silenziosamente, la bocca aperta in una risata muta e gli occhi socchiusi.
«Che succede?» Louis corrugò la fronte quando l'altro smise di baciarlo per ridere in quel modo strano.
In risposta il corpo di Harry si accasciò contro il suo, piccole risate soffocate ad uscirgli dalle natici.

«Perchè ridi?» il più piccolo si morse un labbro, pensando di aver fatto qualcosa di ridicolo per scatenare quella reazione nell'altro ragazzo, anche se un sorriso si stava formando sulle sue labbra nel sentire le piccole risa di Harry.

Louis, incuriosito si girò verso il ragazzo, che aveva il viso nascosto contro la sua schiena, le spalle a tremare dalle risate.
Il più piccolo si mise una mano davanti alla bocca per evitare di scoppiare a ridere mentre guardava Chandelier, il cane di sua madre - il suo nome gli aveva sempre fatto ridere, tutti in famiglia lo abbreviavano in Chan, nome che ricordava molto la parola chien, ovvero "cane" in francese - che aveva messo le zampe sul bordo della vasca e stava leccando la spalla e la schiena del riccio.

«Chan!» Louis lo rimproverò in un sussurro, le risate lasciavano incontrollate le sue labbra mentre si metteva seduto a cavalcioni sulle cosce del più grande per poter accarezzare la testa nera del cane.
Bastò un «Woof» rauco da parte dell'animale per far scoppiare a ridere Harry in tanti Ha ha ha, anche se il ragazzo cercava di contenersi visto l'orario.

E no, decisamente non potevano avere una serata normale.

-
Buona sera! Ho scritto un capitolo mooolto più lungo per farmi perdonare dato che gli ultimi erano corti e orribili e anche per augurarvi di passare una buona vigilia e un buon natale, vi voglio bene!
edit (24 dic): tanti auguri al mio piccolo angelo
Mich Xx

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