Make it worth it (DISPONIBILE...

By baciami2015

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"Il tempo non è qualcosa di tangibile. Fra due ore, fra sette giorni o anche fra trent'anni i nostri percorsi... More

MAKE IT WORTH IT
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
!!!!IMPORTANTE !!!!
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
*CARTACEO*
Capitolo 29
Capitolo 30
31. EPILOGO

Capitolo 25

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By baciami2015

Perfect

Ed Sheeran


Dylan mi guarda e mi prende il telefono di mano, lasciandomi confusa.

"Che fai?" Domando con l'ansia a mille e le mani ancora davanti a me.

"Ascoltami..." inizia, mettendo il telefono dalla parte del suo comodino. "È la tua vita e rispetto qualsiasi decisione tu voglia prendere."

È tutto scuro nella stanza ma con il chiarore della luna, vedo il colore azzurro dei suoi occhi.

"Per me è meglio se non guardi il messaggio ora, almeno fino a quando non torniamo."

"Perché? Cosa cambia?" Chiedo, mordendomi il labbro inferiore.

"Niente. A me l'unica cosa che importa è che tu stia bene. Ti ho portata qui perché volevo ti sentissi bene e senza pensieri."

Ci rifletto un attimo. So che ha ragione ma non so se con questo messaggio non continuerò ad avere paranoie. Lo guardo. Amo e odio il potere che riesce ad avere su di me. Da una parte muoio dall'ansia per vedere cosa c'è scritto in quel messaggio, ma dall'altra non posso fare a meno di dargli mentalmente ragione. Ci starei male anche se già mi sento così.

Annuisco e lui accenna un sorriso. Si rimette sotto le lenzuola e mi invita con le braccia a seguirlo. Mi distendo e mi abbraccio al suo corpo. Il mio cuore ha tanti battiti che non riesco nemmeno a contare mentre lui è calmo e vorrei che riuscisse a trasmettermene un po'.

La mattina seguente fa ancora più caldo del giorno precedente tanto da avere la fronte completamente sudata.

"Dylan svegliati" Lo scuoto con una mano. È rivolto di spalle e non lo biasimo. Mi sono mossa un sacco di volte durante la notte per cercare la parte meno calda.

"Mm" Si lamenta e torna a dormire.

"Svegliati, non vorrai sprecare mezza giornata dormendo."

Striscio fino alla fine del materasso e mi alzo. Mi stiracchio e sbadiglio come non mai. Entro in bagno a farmi una doccia veloce per iniziare la giornata bene; tanto con questo caldo so che ne farò un'altra la sera. Mi sento proprio appiccicosa.

Esco dal bagno e indosso un vestitino che mi ero comprata prima di partire. Solitamente non mi fanno impazzire i vestitini ma questo è molto carino e comodo, soprattutto in una giornata calda come questa. Mi metto le converse ma Dylan è ancora a dormire.

Mi metto di fronte a lui con le mani sui fianchi e decido di togliere di getto il lenzuolo dal suo corpo buttandolo per terra.

"Ma ti alzi?!" Alzo la voce. Fa un lamento, apre mezzo occhio, guardandomi.
"Perché stai urlando? Ti ho sentito." Gira la testa dall'altra parte, abbracciando il cuscino.

Tolgo anche quello in modo brusco e finalmente apre entrambi gli occhi scioccato.

Si alza stroppicciandosi gli occhi. "Sei violenta stamattina."

Alzo un sopracciglio "Se non ascolti non è colpa mia. Sbrigati perché io ho fatto."

Si alza completamente dal letto, mi dà un bacio sulla fronte. "Non mi mettere fretta." Mi avvisa avviandosi in bagno.

Non mi dà il tempo di lamentarmi che chiude la porta del bagno a chiave facendomi sospirare.

Approfitto per truccarmi un po'. Odio mettere il trucco in Estate, ho la sensazione che mi si sciogli in faccia. Uno leggero non darà noia, comunque.

Dylan fa tutto con calma e a me fa girare solo le scatole. Mi guardo intorno e vedo il mio cellulare sul comodino di Dylan.

Subito mi viene in mente il messaggio di ieri e l'ansia mi sale tutta di getto. Lo guardo iniziando a farmi mille paranoie tra le quali potrebbe avere bisogno di aiuto.

Sento il clic della serratura del bagno. Dylan mi guarda e poi segue il mio sguardo.
Si avvicina al comodino e prende il cellulare per poi riporlo in valigia. "Questo lo prendo io." Mi avvisa.

Si mette di fronte a me con un solo asciugamano a coprirli la vita. "Va tutto bene." Mi assicura prendendomi il viso con le mani.


Accenno un sorriso e lui si abbassa per darmi un bacio.
Mi sento già meglio, so che devo seguire il suo consiglio e lo farò.

Mi fa l'occhiolino e si gira per voler prendere i vestiti ma con i miei riflessi pronti per queste situazioni, gli tolgo l'asciugamano avendo una bella visuale del suo fondo schiena.

"Stai perdendo il culo di David di Michelangelo." Commento, prendendolo In giro.

"È David a voler avere un culo come il mio." Dice, indossando i boxer.

Alzo gli occhi al cielo per la sua modestia. Non c'è niente da dire, però.

Si veste finalmente e andiamo fuori a fare colazione. Sto già sudando alle undici del mattino, non voglio crederci.

Come faremo a sopportare tutto questo caldo oggi ? Dylan non credo lo soffra moltissimo ma io invece impazzisco proprio.

Però non voglio fare la noiosa con lui, qualsiasi cosa faremo va bene, basta visitare la città insieme anche se ci saranno 40 gradi pazienza.

Improvvisamente è tutto strano intorno a me. Non ci credo, Dylan mi ha fatto una bellissima sorpresa, mi ha portato al mare. Non sarà la California ma è pur sempre mare.

C’e una strada lunghissima alberata, e il vento accompagna un odore di caldo e umido. Ci sono dei colori semplicemente meravigliosi. Ma dove sono ? E’ stupendo tutto questo.

Ci avviamo verso una spiaggia e chiedo a Dylan dove siamo precisamente. Sto impazzendo dalla curiosità.

"Ostia, Lido di Ostia!" Risponde sorridendo.
"Grazie, sono contentissima! Ci facciamo un bagno insieme, in Italia... quanto bello può essere?" Lo guardo veramente contenta e piuttosto sorpresa della cosa. In questi giorni Dylan ha davvero pensato a tutto quello di cui avevo bisogno ogni singolo istante.

E' quasi diventato un uomo da sposare.

Lo osservo non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo volto.

"Perchè mi guardi così? Forza prendi l'asciugamano così lo stendiamo"
E’ veramente bellissimo.

“Sai cosa faccio mentre tu rimani imbambolata ?”

“No, cosa ?” lo interrogo interessata.

“Vado a prendere qualche onda!” indica il chioschetto vicino che a quanto pare noleggia tavole di surf.

“Wow!” esclamo entusiasta. Mi è sempre piaciuto veder dominare le onde dai surfisti. “Da quando in qua tu fai surf?”
Domando confusa.

“Piccola!” mi osserva con aria da uomo vissuto. “Quando facevo surf io, Kelly Slater era li in prima fila ad osservarmi!” ride soddisfatto.

“Kelly chi ???” Mio Dio proprio non so chi o cosa abbia detto.

“Sono sconvolto…” mi guarda perplesso.

“Perché dovrei conoscere questo Kelly qualcosa… ma è forse un importante  marca di costumi per surfisti !? Si ecco ho indovinato!” Sorrido, guardando la sua faccia. 

“Ti prego Ally fermati e non provare a parlare ancora!” mi prende in giro e mi fa ridere. “E’il più grande surfista di sempre, che diamine… è stato undici volte campione del mondo…e… !”
Lo ascolto letteralmente affascinata. Un po’ sì, perché parla di surf e onde, ma soprattutto perché parla e basta.

Lo accompagno a noleggiare il suo surf soddisfatto e finisco per andare anche io in mare a provare la tavola da surf. Uno spasso. Per quanto non ne sappia niente.

Facciamo addirittura due ore di bagno ed è per questo che quando esco dall’acqua sono distrutta dalla stanchezza. Ci corichiamo assieme sull’asciugamano, addormentandoci come due bambini sotto l’ombrellone.

Le voci in sottofondo ci fanno un po’ da ninna nanna e un po’ da sonnifero. E’ la pace dei sensi.

Spero non finisca mai. Mentre lui, come sempre continua a dormire, vado a prendermi un ghiacciolo alla menta esercitando ancora una volta il mio debole ma comprensivo italiano. Ne prendo due alla fine, uno per me e uno per Dylan.
Torno all’asciugamento ma Dylan non c’e. Dove diavolo è finito adesso.

Sento la sua risata dietro di me, mi volto e lo vedo. E’ davanti a me che sta ridendo come un matto. Sì, ride proprio come un matto tenendo in mano due ghiaccioli anche lui, li ha presi all’altro bar affianco a quanto pare.

“A chi li regaliamo adesso ?”

Scoppio a ridere come una matta. “Vediamo se riusciamo a mangiarne due per uno!” esclamo con tono di sfida.

“Ok! Allora Ally cara, vediamo chi fa prima… al tre… uno, due ….”

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