La maledizione del cristallo...

By ilsorrisonegliocchi

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La leggenda narra che: In un posto nascosto del globo sono nascosti due cristalli, uno nero e uno rosso. Si d... More

Prologo
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Punizione
Capitolo 4.
Capitolo 5.

Capitolo 6.

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By ilsorrisonegliocchi

Chat noir
Appena ho baciato la mano di Marinette ho sentito una morsa alla testa probabilmente non solo per il fatto della voce che mi sta urlando tuttora imperterrita nella mia testa, finalmente ho rimesso la testa a posto.

Tutto questo é sbagliato.

Sbagliato.

Chat per favore. Davvero hai creduto alla sua farsa.

Mi scappa da ridere.

Probabilmente la santarellina domani andrà dalla polizia a riferire tutto, probabilmente ci aggiungerà anche tentato rapimento.

"Lei vuole solo far finta che tu sia quell'inetto di un anno fa, giusto. Non l'hai sentita anche tu? -non é più come una volta- ti sta solamente sondando! Dato che gli hai dato confidenza vuole vedere fino a che punto può spingersi se ottiene la tua fiducia"

La voce continua a urlare nella mia testa.
Ha ragione però. Ha ragione.
L'umanità fa schifo, Adrien Agreste fa schifo, perché lei dovrebbe essere meglio?

Non lo é. Ecco.
Risolto il problema.

L'unica cosa importante sono io e i tetti di Parigi.

Solo quelli.

È bello sedersi dietro un camino e nascondersi dallo schifo che ti circonda.

In quel l'angolo all'ombra.

L'obra ti ripara sempre dagli sguardi delle persone.

L'acqua scende copiosa sul mio viso.
Non so da quanto tempo piova, non me ne ero minimamente accorto.

Con sollievo noto che anche la voce é scomparsa.

Un problema in meno, forse questa notte riuscirò a dormire.

No.

Ne dubito.

Marinette
La sveglia suona imperterrita un motivetto militare.

Probabilmente non mi odio abbastanza da impedirmi di mettere ciò.

Con tutta la delicatezza di questo mondo mi alzo dal letto e la vado a spegnere.
<<E stai zitta porca puttana>>

Detto questo spingo con forza il tasto per arrestare la sveglia.

Nel frattempo mi cade l'occhio sul calendario.

Giovedì 2 Novembre

Il giorno dei morti, perfetto.
Hanno fatto una festa in mio onore e nemmeno lo sapevo.

Anche sei ieri é stata festa non sono comunque riuscita a riposarmi.

2 giorni.

Sono due giorni che non vedo Chat.

Per quanto ne sappia non ha nemmeno provato a commettere qualche furto.

Non posso dire di essere preoccupata, per un attimo mi ero dimenticata che lui non é  piu chat, é solo...
strano.

Mi lavo la faccia mi vesto e scendo in cucina.
Dove i miei genitori mi sorridono con facce amorevoli è leggermente preoccupate.

<<Buongiorno tesoro dormito bene?>>mia madre si appresta a mettere sul tavolo la mia colazione.

E io in tutta risposta rispondo con un mezzo grugnito, sedendomi di peso sulla sedia, di fronte al mio piatto.

Fette biscottate ed uva.

Un anno fa le avrei sbranate in un minuto.
Ma ora non hanno più quel l'aspetto appetitoso che avevano una volta.

Per cui mi limitai a far roteare un acino d'uva con la forchetta, per poi guardare l'orario e fare finta di preoccuparmi del ritardo imminente correndo via dal l'ingresso salutando da lontano i miei genitori.

Lasciando la colazione li dov'era.

Intatta.

Uscii dall'appartamento correndo e mi stoppai di colpo quando andai a sbattere ad una persona.

<<m-mi scusi non volevo sbatterle contro>> tenni la testa bassa.

<<le scuse non bastano per avermi sgualcito la giacca principessina>> una nuvola di fumo mi investi, entrandomi nei polmoni, facendomi tossire.

Alzai la testa ancora con le lacrime agli occhi dovute alla tosse.

Adrien si stagliava sopra di me in tutta la sua altezza.

Stava fumando una sigaretta e mi guardava con aria sprezzante, come se avesse calpestato una merda.

Nel guardare il suo viso notai un nuovo particolare, un piercing da schiavo attaccato al naso, rigorosamente nero come tutti i suoi indumenti, a partire dai jeans alla giacca.

Feci finta di non notare anche le sue occhiaie nere.

<<nuovo look da cattivo ragazzo oggi eh?>>
Prima che potessi tapparmi la bocca avevo già parlato.
Credo sia il sonno che mi procura certi scherzi.

<<ma per favore>> replica facendo un altro tiro con la sigaretta e soffiandomelo in faccia.

<<ora levati dalle palle>> concluse dandomi una spallata dirigendosi verso la strada opposta alla mia passandosi una mano fra i capelli già spettinati.

Non mi preoccupai nemmeno di chiedergli se stesse saltando la scuola, entrai senza dire una parola nel l'edificio e mi sedetti al mio posto, in classe poco prima che la campanella suonasse.

Come previsto Adrien non c'era, ed arrivò due ore più tardi beccandosi una nota sul registro dalla professoressa di chimica.

Tanto nessuno dei due sembrava voler essere li e seguire la lezione, io cercavo di disegnare per scacciare il sonno, mentre Adrien sembrava molto più attratto da una mosca che volava, rinchiusa in classe.

Finalmente la campanella dell'ultima ora suona e tutti si incamminano per andarsene

<<Marinette, Adrien, venite un attimo qui>>
La professoressa ci richiama.

<<vi ricordate che oggi é giovedì vero?>>
Vero.
La punizione.
Ottimo modo di concludere una mattinata.

Adrien invece sembrava non aver capito e continuava a guardare la professoressa con aria di sfida.

Probabilmente per il fatto che gli sta impedendo di tornare nell'unica fonte di salvezza di uno studente, la casa.

<<ragazzi oggi é giovedì e dovete pulire la palestra come punizione per essere arrivati cosi in ritardo l'altra volta>>

Adrien affianco a me si irrigidì.

E la professoressa con quello che si può definire il sorriso più falso del mondo ci scorta in palestra, mettendoci davanti gli attrezzi per pulire e spiegandoci dove vanno riposti una volta finito.

Detto questo se ne andò via.

Io e Adrien ci guardammo l'uno nel l'altro in contemporanea.

Per un attimo ebbi anche paura di questa sintonia.

Ma il concetto in generale era chiaro.

Eravamo fottuti.

E niente sono tornata anche qui, probabilmente alcuni di voi che seguono entrambe le mie storie, questa e my little mermaid mi vorranno strozzare perché credo che si sia capito benissimo che non sono in grado di tenere attive tutte e due le storie...
MA io sono masochista e pubblico lo stesso :D
É stato abbastanza difficile scrivere questo capitolo perché mi sono resa conto che il mio stile di scrittura cambia a seconda si cosa leggo o come mi sento in quel periodo.
E dato che auando ho publicato quei capitoli ero abbastanza depressa mi sono dovuta di nuovo calare nella parte e credetemi ora che sono le 2:40 non é affatto facile, se trovate qualche errore in queste note è perché con tutta la stanchezza di questa giornata sto davvero svalvolando

Al prossimo capitolo🐞🐱

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