The Only Exception //IN REVIS...

By rachele_stylinson

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Dove Louis è un ragazzo insicuro che ama leggere libri per bambini e Harry un ragazzo più grande, che si doma... More

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27 "The End and the beginning"
Epilogo

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By rachele_stylinson

Nota me:
Ehi lettori, volevo scusarmi immensamente per aver pubblicato così in ritardo questo capitolo. Il fatto è che ultimamente sto passando un vero e proprio periodo di crisi dove qualsiasi cosa faccio mi sembra fatta in maniera orribile e questo vale anche per la scrittura. Sono mesi che rileggendo ciò che scrivo rimango insoddisfatta o addirittura schifata dal mio lavoro e, non so se l'Avete mai provato, ma è una cosa veramente destabilizzante. Mi sono lasciata demoralizzare e in più, essendo questo un capitolo cruciale, è stato un vero e proprio parto scriverlo nonostante tutto. Non sono ancora soddisfatta del risultato e vi chiedo immediatamente scusa se qualche parte del racconto risulterà grammaticalmente o lessicalmente incorretta. Ho dato il meglio di me per far uscire questo capitolo e davvero, mi scuso con ognuno di voi per questo improponibile ritardo. Spero comunque che il capitolo vi piaccia e niente.. spero di aggiornare al più presto.

Buona lettura.
Hope

Per un po' di tempo le cose sembrarono andare meglio. Il liscio aveva cautamente ripreso a mangiare; la sua pelle estremamente pallida aveva riacquistato quel leggero rosa sbiadito che l'aveva sempre caratterizzata, i suoi occhi- perennemente grigi e vitrei- avevano ripreso una leggera sfumatura azzurra e persino le sue labbra fini e spaccate avevano riacquistato il loro ormai perso vigore. Le voci nella sua testa erano quasi completamente scomparse, come se qualcuno avesse improvvisamente abbassato la manopola del volume, lasciando la sua mente priva di qualsiasi rumore. Era persino riuscito a dormire in quelle notti, ed i sogni che la sua mente gli proponeva erano i più belli che avesse mai fatto.

Iniziavano sempre allo stesso modo: con lui che si svegliava all'intero della sua piccola camera da letto; Una forte luce bianca illuminava la stanza altrimenti buia, filtrando dalla finestra semi aperta ed inondando ogni cosa con il suo dolce e candido pallore. il ragazzo si alzava con lentezza dal proprio giaciglio e, stringendo leggermente gli occhi a causa della potenza della luce, si avvicinava con cautela ad essa.

dentro di se, sentiva che avrebbe dovuto seguirla... sentiva che facendolo avrebbe finalmente trovato quella pace che bramava così disperatamente da mesi..

Così, ogni volta, si ritrovava ad affacciarsi timorosamente alla finestra e tutto ciò che riusciva a vedere con i suoi occhi semichiusi, era il profilo innevato delle modeste abitazioni di Doncaster. Il paesaggio era Silenzioso e calmo, placidamente immerso in una sorta di quiete temporanea che pareva aver bloccato ogni cosa, esattamente come in quella notte di Natale di tanti anni prima. l'unico fattore di movimento era dato dai grandi fiocchi di neve che, con lentezza, scendevano dal cielo volteggiando aggraziatamente davanti ai suoi occhi per poi posarsi delicatamente a terra, imbiancando interamente il piccolo giardino davanti a casa sua.

Buttarsi sulla Neve non gli era mai piaciuto; per quanto amasse quel clima, Louis odiava davvero l'idea di restare a letto con il raffreddore. Eppure quella neve non gli sembrava affatto fredda... anzi, al contrario appariva soffice e calda, come un ampio cumulo di morbida ovatta. Così, Dopo qualche attimo di esitazione, il ragazzo si lasciava andare e decideva di tuffarsi in essa lasciando che il suo corpo cadesse a p so morto dalla finestra della propria cameretta, per poi atterrare su quel Morbido ed alto cumulo di neve, sorridendo come non mai e prendendone alcune manciate fra le dita per osservarne la strana composizione. In quei momenti, Louis si sentiva tornare bambino; Quando ancora niente era veramente importante e tutto andava bene esattamente così come era...

perché era dovuto crescere? Perché non poteva semplicemente restare piccolo per sempre..?

Ogni volta, una lieve brezza tiepida gli accarezzava delicatamente la frangia castana, riportandolo con i piedi per terra mentre, con estrema velocità, spazzava via il cumulo di neve su cui era sdraiato, facendolo cadere rovinosamente a terra con un espressione confusa ad incorniciarli il viso. ogni volta, nonostante i suoi numerosi tentativi di seguirlo, quel maledetto venticello gli sfuggiva sempre. Scompariva in pochi istanti dalla sua visita per poi riapparire a qualche metro di distanza l'attimo successivo. quasi come se lo stesse prendendo in giro... quasi come se lo stesse provocano.

Era maledettamente frustrante non riuscire a bloccarlo.. ma cosa poteva farci? Doveva Seguirlo, era più forte di lui.

Dopo un interminabile corsa al suo inseguimento e all' ennesimo tentativo fallito di riacciuffarlo, quello strano vento caldo cessava definitivamente la sua sua corsa, fermandosi dinanzi a lui ed iniziando a far roteare i fiocchi in una lenta ma graziosa danza improvvisata. Louis ne restava ogni volta incantato, a tal punto da restare a fissarla per un tempo che sembrava infinito. Dopo poco, però, i movimenti iniziavano a diventare sempre più frenetici e confusionari, fino ad andare a formare una specie di vortice quasi spaventoso. E Louis avrebbe tanto voluto vedere come quella danza andasse a finire... eppure non ci riusciva mai.

Si svegliava sempre prima.

Ed anche quella mattina, ad interrompere il suo sonno fu il rumore della sveglia. Il ragazzo la odiava. spense bruscamente il marchingegno con una mano, facendolo a dirittura cadere dal comodino e sbuffo pesantemente subito dopo, passandosi con lentezza entrambe le mani sul viso e dicendo nuovamente addio all'ennesima occasione di vedere la fine di quel maledetto sogno.

Un'altra noiosissima settimana stava per iniziare e, davvero, Louis non si sentiva pronto per affrontarla.

Si alzò pigramente dal letto e si diresse in bagno per fare la sua solita doccia fredda mattutina. si vestì e si preparò come di consueto, cercando di dare almeno una forma ai suoi capelli disordinati. Sospirò, non riuscendoci, e ficcò malamente i propri libri in cartella, seguiti dal vecchio astuccio malandato e dalla sua riesumata copia di Alice in the wonderland. La scena si ripeteva invariata ogni mattina, come una sorta di noiosissimo loop in cui il ragazzo era rimasto incastrato. Ogni giorno ormai era uguale al precedente; e Louis odiava quella maledettissima routine.

Quel libro poi... quel maledettissimo libro che adesso si rigirava pensosamente fra le mani era diventato parte di lui. Lo portava con se ovunque andasse, non se ne separava mai. Non aveva ancora avuto il coraggio di rileggerlo, certo... troppi ricordi erano legati ad esso ma comunque non riusciva a separarsene. Era come se una parte di Harry fosse ancora intrappolata al suo interno. Infondo, Era da quel libro che tutto era partito; era stata quella la scintilla che aveva dato inizio al loro amore.... ed, Esattamente come il romanzo cavalleresco per Paolo e Francesca, quel manoscritto malandato aveva fatto da esca per uno dei più grandi sbagli della sua vita.

'Galeotto fu il libro e chi lo scrisse' si ritrovò a citare ironicamente nella sua mente mentre, con un mezzo sorriso, accarezzava la vecchia copertina ingiallita del romanzo.

Paolo e Francesca sarebbero stati destinati a condividere le pene dell'inferno a causa del loro fatale errore... un eterna sofferenza, sì, ma passata insieme. spalla contro spalla a sostenersi a vicenda. A lui cosa restava invece? Una vecchia borsa di cuoio, qualche foto sbiadita, una felpa sgualcita ed un enorme vuoto nel petto.

Quello era il vero inferno.

E la cosa peggiore era che lui lo stava affrontando da solo.

Scosse rapidamente la testa e Ricacciò quei pensieri nell'angolo più remoto della sua mente. Non voleva piangere... almeno, non di nuovo. Finì di preparare lo zaino e, uscì rapidamente dalla sua camera. Così rapidamente che Urtò con una spalla il vecchio diario di Harry, lasciato ancora una volta in disparte al di sopra di uno scaffale pericolante, e lo fece cadere a terra con un tonfo sordo. Rimase impalato davanti a quel libro per qualche secondo; Gli mancavano circa due pagine per finirlo.. eppure, non era ancora riuscito ad andare avanti. aveva una specie di brutto presentimento, come se quei due fogli mancanti avessero potuto cambiare radicalmente ogni cosa... stravolgendo nuovamente la sua vita che solo in quel momento stava riacquistando un leggero filo di normalità.

Sospirò leggermente e si abbassò con cautela a raccogliere il vecchio libro dal pavimento, con l'unica intenzione di riporlo al proprio posto, quando dalle pagine di quest'ultimo cadde un foglio di carta ingiallito ripiegato più volte su se stesso. Il ragazzo corrugò appena le sopracciglia e si accuccio nuovamente. raccolse anche quello dal pavimento e lo osservò per qualche secondo: Sembrava quasi un articolo di giornale; l'inchiostro sbiadito dei caratteri era un chiaro segno che qualcuno aveva pianto leggendolo.

Preso dalla curiosità, infilò il vecchio diario nello zaino e nascose il ritaglio di giornale all'interno della tasca destra dei suoi jeans, uscendo subito dopo di casa con finta indifferenza, salutando sua madre con un lieve cenno della mano. Una volta arrivato a scuola, estrasse il vecchio ritaglio dalla tasca e lo dispiegò accuratamente, facendo attenzione a non rovinarlo più di quanto già non fosse: il titolo in grassetto era leggermente sbiadito ma non abbastanza da essere illeggibile. Il liscio corrugò appena le sopracciglia e schiuse le labbra dallo stupore nell'apprendere la notizia riportata dal giornale:

TRAGEDIA A DONCASTER:
ragazzo di 15 anni si suicida buttandosi da un ponte in seguito a numerosi episodi di bullismo. Famiglia ed amici chiedono giustizia per l'ennesima innocente vittima di una società intollerante.

Una grande foto sbiadita, appena sotto il titolo, ritraeva il volto sorridente ed allegro di un ragazzo dai capelli biondi. I suoi occhi blu oceano risaltavano perfettamente nonostante la poca nitidezza dell'immagine mentre un'ampio sorriso distendeva le sue labbra appena rosee. Con piccoli caratteri ordinati, il nome della vittima giaceva placidamente poco sotto l'immagine e Louis poté avvertire il suo cuore smettere di battere nell'esatto istante in cui quel nome gli scivolò fra labbra:

Niall James Horan

Niall

Non ci poteva credere.

"Buongiorno femminuccia" la voce di Morgan arrivò ovattata alle sue orecchie, seguita dalle risatine basse e schernitorie dei suoi soliti tirapiedi. In quel momento tutto nella mente di Louis si stava ribaltando; ogni convinzione che si era fatto, ogni ipotesi... tutto stava cambiando per andare a comporre un enorme puzzle di informazioni che conducevano ad un unica agghiacciante certezza:

La morte di Harry non era stata un incidente. Si era tolto la vita... per lui.

"Che c'è? Oggi non parli?" Lo beffeggiò Morgan sorridendo per poi spingerlo con forza per le spalle, facendolo sbattere contro il suo armadietto. In quel momento le voci nella mente del ragazzo si risvegliarono tutte d'un colpo, iniziando a borbottare tutte insieme, sempre più forte, sempre più forte, sovrastando qualsiasi altro rumore se non il battito del suo cuore sempre più accelerato.

'Ti ha mentito.. ha lasciato che ti innamorassi di lui nonostante il suo cuore appartenesse ad un'altro'

'Ha dato la vita per lui, tu non valevi niente'

'Ti ha usato come distrazione per tutto questo tempo e tu ti sei lasciato abbindolare'

'Sei debole, sei una femminuccia'

'Papà ha fatto bene ad abbandonarti, sei una delusione'

'Inutile stupido ragazzino...'

"Probabilmente ha ingoiato troppo sperma ieri sera" scherzò Morgan guardando uno dei suoi amici, e fu in quel momento di ingenua distrazione che Louis assestò un destro micidiale al naso del biondo, stordendolo e facendolo cadere a terra privo di sensi.

Gli altri rimasero completamente impietriti davanti alla scena, mentre il ragazzo saliva a cavalcioni sul corpo tramortito del biondo e prendeva a colpire ripetutamente il suo viso con innumerevoli pugni sempre più forti. Tutto ciò che riusciva a percepire era il suo cuore che galoppava nel petto mentre le sue mani si muovevano da sole e continuavano a sferrare pugni sempre più forti al viso del bullo, ormai completamente sporco di sangue.

Ci vollero quattro persone per separarlo dal corpo distrutto di Morgan. Cinque per tenerlo fermo mentre l'infermiera della scuola si catapultava a soccorrere il ragazzo sdraiato a terra.

Il biondo era immobile; disteso a pancia in su sul pavimento in linoleum verde del corridoio del primo piano, mentre Ogni immagine si proiettava nella mente del liscio come in un frame di una vecchia cinepresa a rullino:

Le sirene dell'ambulanza gli giunsero come un suono lontano mentre ancora si dimenava con tutte le sue forze per sfuggire alla presa di cinque suoi coetanei intenti a trattenerlo, dopodiché degli uomini in divisa blu corsero verso di lui mentre alcuni paramedici accorrevano a soccorrere l'altro ragazzo ancora immobile. uno degli uomini estraesse dalla fondina una sorta di postola in plastica gialla, puntandola verso di lui per poi Premette il grilletto. subito il corpo di Louis venne invaso da una potente scarica elettrica che lo fece sussultare per qualche secondo per poi farlo cadere a terra senza forze mente il primo dei tre uomini bloccava le sue mani dietro la schiena, ingabbiandole con un paio di manette.

L'ultima immagine che il ragazzo riuscì a percepire, furono gli sguardi terrorizzati dei suoi coetanei mentre osservavano i poliziotti trascinarlo via di peso, poi tutto divenne buio

E finalmente, nella sua testa, ogni cosa tacque.

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