Only you
Selena Gomez
Le sue labbra mi toccano in modo prepotente come per voler coprire tutto il tempo di assenza in cui non ci siamo sfiorati. Mi spinge leggermente ritrovandomi in pochi secondi distesa sul divano con il suo corpo sopra il mio.
Le mie mani percorrono la sua schiena toccando l'estremità della sua t-shirt per poi toglierla in modo definitivo. I suoi baci percorrono ogni singolo punto del mio volto scendendo sul collo e provocandomi dei brividi sulla schiena.
Le mie mani accarezzano la sua pelle per poi prendere il suo viso e guardarlo negli occhi. Le sue labbra sono più gonfie e rosee, i suoi capelli sono sempre così scompigliati e nella chiarezza dei suoi occhi c'è un luccichio che non vedevo da tempo; un azzurro intenso e più lucidi di sempre.
Un sorriso si fa spazio sul mio viso quando lo vedo mordicchiarsi il piercing che ha sul labbro. Mi avvicino e lo bacio nuovamente mordendo il labbro inferiore come ha fatto lui qualche secondo fa.
Le sue mani si spostano pe raggiungere i miei fianchi e si sposta leggermente per togliermi la maglietta. I suoi occhi si fermano sul mio seno e quasi non gli tiro uno schiaffo per farlo uscire dal suo stato di trance. Gli circondo le mani sulla vita per riportarlo vicino al mio corpo e continuare a baciarlo.
La tensione sessuale si fa sempre intensa e lui non la fa facile continuando a muoversi su di me.
La sua mano si sposta in mezzo ai nostri corpi per poi sbottonarmi il bottone dei mie shorts e rapidamente togliermeli.
"Mi sei mancata." Sussurra, baciandomi la fronte. Adoro questo gesto.
Si alza dal divano e si toglie completamente anche gli indumenti restanti. Il suo corpo non è esattamente da modello di Hollister, non ha i muscoli definiti o comunque palestrato, ma è slanciato ed è bellissimo senza nessuna ombra di dubbio.
Non mi rendo nemmeno conto di quello che succede perché dopo essere rimasta impalata a fissarlo, la sensazione è forte, bella ma allo stesso tempo strana. E' veramente passato parecchio tempo dall'ultima volta che lo abbiamo fatto per gli svariati avvenimenti che sono accaduti nell'ultimo mese.
Il suo respiro si placca vicino al mio orecchio facendosi più intenso. Le dita dei miei piedi si arricciano ad ogni sua spinta e le sue labbra si congiungono con le mie bloccando i miei respiri.
Quando sono quasi al limite spinge sempre di più fino a far venire entrambi. Appoggia la sua fronte sulla mia e respira lentamente per riprendersi. Mi guarda con un sorriso contagiando pure me e poi mi lascia un piccolo bacio sulla punta del naso.
"Da quanto tempo io e te non abbiamo scop-" Gli metto una mano sulla bocca per fermarlo dalla sua bocca troppo sporca.
"Non rovinare un momento del genere." Mi lamento facendolo ridere sul palmo della mia mano.
"Va bene." Acconsente, chiudendo gli occhi e appoggiandosi sul mio petto.
Restiamo così per tanti secondi, minuti o chissà forse anche qualche ora, ad assaporare i piccoli momenti insieme. Sono sollevata sia fisicamente che spiritualmente ed essere stata lontana da lui anche solo per poco mi ha fatto sentire malissimo.
"Prometti di non fare lo stronzo." Dico, infilando le mie dita nei suoi capelli.
"Denise è una bella ragazza." Dice in tutta risposta, ricevendo in palio uno schiaffo sulla nuca.
"Hey!" Esclama guardandomi. "Mi hai fatto male."
"Oh, piccola stella, davvero?" Affermo ironica.
Rimane sul mio petto ancora un po' mordicchiando piano la mia pelle e dalla mia giacca sento provenire il suono del mio cellulare.
Sospiro e mi allungo sul tavolo per prenderla. Tiro fuori il mio cellulare e trovo scritto sullo schermo il nome di Bella.
"Pronto?" Rispondo.
"Ally? Sei ancora lì? La Bridgette ci sta chiedendo in continuazione perché non vuoi scendere a mangiare e ho paura che salga a controllare."
Sospiro. "Arrivo subito." Dico, scocciata riattaccando.
Quella donna è onnipresente anche nei miei incubi.
"Devo andare." Lo avviso, alzandomi, ma lui mi placca con entrambe le braccia non permettendomi di muovermi.
"No." Risponde.
"Dai, alzati." Lo spingo, ma è troppo pesante. "Ci vediamo domani, no?"
"Sì, ma adesso rimani." Mi prega e sto quasi per fregarmene della Bridgette.
"Non posso, se mi beccano fuori dall'orario stabilito non mi fanno più uscire a vita."
Sbuffa ma poi si alza completamente dal mio corpo permettendomi di alzarmi, finalmente.
Indosso velocemente i miei vestiti mentre lui si limita solamente a rimettere i suoi boxer, osservandomi.
Non voglio immaginarmi cosa possa succedere se la Bridgette dovesse venire a conoscenza del fatto che sono scappata dalla comunità. Ma perché quella donna non dorme ogni tanto?
Prendo la mia giacca e il mio cellulare e mi avvio verso la porta con Dylan alle mie spalle.
Mi giro verso di lui e faccio un sospiro. E' chiaro che non voglio andarmene.
Lo abbraccio sentendo le sue attorno al mio corpo. Mi lascia un bacio sulla spalla e poi torna a guardarmi. "Scusami per essere stato un po' coglione." Mi dice, provocandomi un sorriso.
"Hai detto bene, sei un coglione." Dichiaro, per poi prendere il suo viso e baciarlo per l'ultima volta, oggi.
"Ci vediamo domani." Dico.
Mi fa l'occhiolino e apro la porta per uscire.
Il sole è ancora presente per l'estate e non so se è esattamente qualcosa che mi piace.
Con molta fretta, raggiungo la strada principale dove passano diversi taxi e fermo il primo che incontro sperando di non fare tardi.
In pochi minuti sono proprio davanti alla porta del retro, apro con la chiave facendo piano e passo vicino al bar guardandomi attorno sperando di non incontrare nessuno.
"Stewart!" Sento la voce della Bridgette facendomi saltare sul posto.
Mi giro, dissimulando la mia espressione come se non stessi nascondendo niente.
"Salve." Dico con un sorriso, abbastanza falso direi.
"Si può sapere dove si trovava fino a cinque minuti fa? Sono andata a cercarla nella sua stanza e non l'ho trovata."
Trovati una cavolo di scusa plausibile!
"Sono andata nel giardino sul retro perché non mi sento molto bene." Mi tengo la pancia per convincerla.
"Lo sa che all'ora di cena è severamente vietato uscire dall'edificio."
Che palle...
"Lo so, ma avevo bisogno di una boccata d'aria, ora torno nella mia stanza." Le dico.
"Chiedo alle sue compagne di portarle la cena in camera?" Domanda, stupendomi.
Da quale cuore di ghiaccio proviene questo atto di gentilezza improvvisa? Forse è umana...
"Sì, grazie." Continuo a fingermi dolorante e salgo in camera mia in modo subdolo.
L'ho veramente scampata per poco.
Rilascio un sospiro e mi butto sul letto col fiatone.
Mi metto a ridere da sola perché quando sono andata da lui infuriata mi aspettavo tutt'altro e sono contenta di non aver litigato con lui. Lo ha ammesso subito, quando invece, pensavo avrebbe continuato a fingere al riguardo.
"Lo hai ammazzato?" La voce di Bella risuona nella stanza come un terremoto.
Mi alzo e vedo un vassoio con un piatto di pasta al pesto. Almeno oggi non hanno fatto il brodo.
"Non esattamente." Dico, sforzandomi di non sorridere come un'idiota.
"Ho capito, siete finiti a fare sesso." Dice con tutta nonchalance appoggiando il vassoio sul comodino.
"Lo ha ammesso che è stato lui e si è scusato." Le racconto. "Ah e non ha letto il mio diario, ha detto di averlo fatto solo per farmi incazzare."
"Wow, che fidanzato meraviglioso, direi che ci è riuscito. E' sempre così geloso?"
Prendo il mio piatto di pasta per mangiare a annuisco. "Non lo biasimo perché io sono anche peggio."
Riferimenti alla cara Denise White, ex vicina di casa di Dylan, puramente casuali.
"Anch'io voglio un ragazzo, non mi guarda nessuno." Si lamenta, mettendosi a sedere sul mio letto.
"Spero tu stia scherzando! Hai sempre la fila, non fare la umile."
"E' così, fidati. Se vedi che qualcuno cerca di parlare con me è per le voci che ci sono in giro sul fatto che io la do a tutti." Dice con tanto di tono ironico ma so bene che questa cosa la fa star male.
Sto per replicare ma un messaggio mi arriva illuminando il cellulare.
E' Dylan.
Lo apro con un sorriso a trentadue denti.
Al, ci siamo scordati del preservativo.
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