The devil's heart ||completa||

By icecreamstrawberry

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Si può veramente amare una persona e continuare a farlo per secoli, anche dopo la morte? Si può rinascere in... More

Una nuova vita
Primo incontro
Mille brividi
Quel ragazzo misterioso
Adesso è tutto chiaro
Cena
Sono confusa
Tensione nell'aria
Quel momento arriverà
Avvertimento
Mi manca
Puoi restare
Questo è solo l'inizio
Frammenti di ricordi
Sigillo di sangue
Sigillo spezzato
Mi sento bene
La mia vita
Spiaggia
Solo mia
Odore di lei
Di nuovo con me
Risate
Il mio mondo
Situazione imbarazzante
Una vera coppia
Un dolce sapore
Proposta
Desiderio
I vecchi tempi
Compleanno
Lo amo
La mia donna
Luce
Addio
Un altro mondo
Compagna
Famiglia
Acqua Fredda
Incantesimo
Al mio fianco
Erba bagnata
A Casa Mia
Pianto
In futuro
Sorellina
Labirinti
Solitudine
Scelta
Tua
Mi appartieni
Presentimento
Imbarazzo
Disperazione
Verità nascoste
Felicità
Lame di spine
Piccoli attimi
Presente
La vera me
AVVISO E UN GRAZIE SPECIALE
Incontro
Angelo della morte
Vecchio amico
Flashback
Il grande giorno
Amore eterno
Epilogo
NUOVA STORIA?
STORIA PUBBLICATA
200K volte GRAZIE!

Mi affido a te

27.1K 1.1K 9
By icecreamstrawberry

Pov's Federico
Oggi è Lunedì, non vedo Alexia da sabato. Oggi non è venuta a scuola, anche se è solo un giorno non posso fare altro che preoccuparmi.
La campanella suonò, la lezione era finita. Andai verso Gabriele, e anche lui sembrava intenzionato a venire verso di me. In contemporanea dicemmo
-Cos'ha Alexia?.- davvero non lo sapeva?
-Davvero non lo sai dato che hai il suo numero di telefono?.- gli domandai infastidendolo.
-Di sicuro le ho scritto, ma non ha risposto.- disse incrociando le braccia al petto. Mi morsi la lingua per bloccare quello che stavo per dire, e mi girai di spalle andandomene.

Una settimana dopo...
L'aspettai fuori il cancello della scuola, ma non venne nemmeno oggi. Qualcosa non andava, sarei andato a casa su, anzi avevo perso già troppo tempo. Infilai le mani in tasca e iniziai a camminare verso casa sua.
Una volta arrivato bussai e subito mi venne ad aprire Eleonora, e appena mi vide sembrò davvero tanto sorpresa. Aprì di più la porta e mi fece entrare. Una volta dentro non ebbi nemmeno il tempo di chiederle di Alexia, che mi precedette
-Meno male che sei arrivato, volevo chiamarti ma mi hai preceduto. È da sabato che Alexia sta male; ha continui incubi, non riesce a mangiare perché vomita e forti mal di testa. Ho cercato di fare di tutto per aiutarla, ma niente. Mi fa male dirtelo, ma ho bisogno che tu intervenga oppure potrebbe finire in ospedale. È presto, ma il blocco nella sua mente si sta spezzando, e sta malissimo. È di sopra, per favore, va.- lo sapevo, stava male. La mia presenza aveva risvegliato qualcosa in lei, che però la faceva star male. La ringraziai e salì le scale.
Pov's Alexia
Mi girai dall'altra parte del letto, cercando di non accentuare la nausea. Stavo per morire, ne ero sicura. La porta si aprì e subito un profumo di rose invase le mie narici.
-Mamma, sai che amo i fiori, però non c'è bisogno che me li porti ogni giorno, non sto mica morendo...-sussurrai cercando di mettermi seduta, ma non ci riuscì.
-Non sono tua mamma, sono Federico. Non dirlo nemmeno per scherzo, non stai morendo.- disse spuntando davanti a me. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, e subito la mia attenzione cadde sulla sua figura perfetta e imponente.
-Cosa ci fai qui?.- domandai mettendomi con tuffa la forza che mi restava, seduta. Si sedette accanto a me e disse
-Mi sono preoccupato, non ti ho visto più a scuola.- sorrisi senza volerlo a quelle parole.
-Cosa ti succede? A me puoi dirlo.- quella domanda arrivò alle mie orecchie come un pugno allo stomaco. Cosa avrei dovuto dirgli? Che sono pazza? Che lo sogno in continuazione in un'altra epoca?Mi vide pensierosa, perciò disse
-Non potrei mai giudicarti, puoi dirmi tutto.- poggiò una mano sulla mia guancia e la carezzò lentamente, facendomi chiudere gli occhi.
-Sei così pallida, ma guardati. Non posso vederti così, quindi dimmi quale è il problema, posso solo aiutarti.- non so come, ma parlai, e dissi
-È che la notte, faccio degli incubi o sogni, non so come chiamarli, davvero... strani. Ti ricordi quando ero con te? Avevo avuto un incubo, e pensavo fosse frutto della mia immaginazione, ma poi ancora e ancora, fini ad ora. Mi sento così pazza, tutto ciò non è...- non riuscì più a parlare, e Federico finì per me
-Normale. Questo intendevi. Lo so, so cosa sogni. Posso aiutarti, non volevo succedesse subito, ma devi credermi, devi fidarti di me, ok?- mi guardò intensamente negli occhi, e mi stregò. Non so come ma annuì, affidandomi a lui ormai completamente senza forze.

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