Flashback

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Pov's Alexia
Federico non si accorse della mia assenza, e rientrai in camera prima che si svegliasse. Era l'alba, e i tenui raggi del sole, iniziarono a filtrare dalla finestra. Mi alzai in piedi e andai ad aprirla, beandomi di quell'alba calda; si prospettava una bella giornata di sole, nonostante il clima ancora freddo di Aprile.
Poi mi ricordai di qualcosa di estremamente importante, che dopo tutto il casino di questi giorni, imperdonabilmente avevo dimenticato: domani mi sposo. Sentii una leggera ansia montarmi dentro, che svanì quando Lux venne ad abbracciarmi da dietro, posandomi un dolce bacio trai miei capelli.
-Come ti senti amore?- sussurrò vicino al mio orecchio con la voce ancora graffiata dal sonno. Sorrisi, sembrava un cucciolo indifeso quando era appena sveglio.
-Perché sorridi?- mi domandò posando la testa sulla mia spalla, continuando ad abbracciarmi stretta.
-Perché sono felice.- dissi stringendo la sua mano che era sulla mia vita. Sorrise a sua volta, poi mi fece girare su me stessa, fino ad arrivare davanti a lui. Si avvicinò al mio viso e disse
-Signorina, mi concede questo ballo?- inizialmente ero perplessa, ma poi afferrai la sua mano, mi tirò di più a se, spalmandomi contro il suo petto e le sue braccia, dove amavo stare per ore.
I nostri piedi si mossero a tempo udendo una melodia immaginaria solo nostra, volteggiando per la stanza. Per un attimo chiusi gli occhi e mi ritrovai in quella sala da ballo, quando ci incontrammo per la prima volta.

Flashback...
Venezia, 12 Maggio 1587
Un ennesima festa, un'ennesima scocciatura. Sospirai pesantemente, e indossai la maschera di piume, lisciai la mia veste con una mano e diedi il permesso al ragazzo accanto a me di potermi accompagnare sottobraccio, dato che me lo aveva proposto, odiavo attraversare la sala da sola, tutti gli occhi si puntavano su di me. Afferrai il suo braccio, con una presa del tutto neutra, non mi interessava iniziare un discorso con lui. Eccoci arrivati in mezzo la sala, adesso mi toccava ballarci.
Quando le sue mani mi strinsero a lui, una smorfia di disappunto venne nascosta dalla mia maschera fortunatamente. In tutti i modi cercava di parlarmi, e alla fine cedetti, pensando alle parole di mia madre:
-Se continui così non troverai mai un marito.- Ma io non volevo sposarmi, non sapevo nemmeno cos'era l'amore.
Infondo era simpatico e molto colto, mi faceva sentire a mio agio. Per tutti i tre balli fatti insieme, sentivo uno sguardo bruciarmi addosso, ma ogni volta che mi giravo non c'era nessuno che mi guardava. Stavo diventando paranoica, perfetto, mancava solo questo.
La stanchezza si iniziava a sentire, e i miei poveri piedi intrappolati in quel paio di scarpe infernali, chiedevano pietà. Il mio cuore iniziò a battere freneticamente quando tornai alla realtà, divincolandomi dai miei problemi ai piedi, trovandomi a qualche centimetro il volto del ragazzo. Arretrai visibilmente agitata, ma il suo braccio mi tenne stretta a lui.
Inspiegabilmente, arrivò il mio salvatore. Ringraziai il cielo e tutti i santi.
-Direi che adesso potrebbe concedermi a me un ballo la signorina.- rabbrividii, e puntai i miei occhi su quel ragazzo misterioso, vestito completamente di nero. Il suo sguardo omicida, fulminava il ragazzo che non accennava a lasciarmi e a rispondere. Il suo sguardo si fece più cupo, e immediatamente il ragazzo mi lasciò andare, congedandosi velocemente. Mi meravigliò l'effetto che quel ragazzo enigmatico quanto letale avesse avuto sul mio ormai ex cavaliere. Restammo a guardarci prontamente distanti di un metro, poi però si avvicinò a me, porgendomi la mano. Feci un leggero inchino e senza mai levare i miei occhi dai suoi non completamente visibili a causa della maschera, afferrai la sua mano.
Brividi, solo quelli sovrastarono il mio corpo. Con una leggera presa sulla mia mano, mi tirò a se fino a sbattere delicatamente contro il suo petto, e un'ondata di profumo di rose mi inondò non solo l'olfatto, ma tutti i sensi, mandandomi in palla il cervello. Istintivamente sfilai via la maschera, puntando di nuovo il mio sguardo sui suoi occhi.
Quando i nostri corpi iniziarono a muoversi insieme, il mondo intorno a noi scomparì, e mi sentii bene e a mio agio per la prima volta ad un ballo.

Quando finii il lento che stavamo ballando, ci ritrovammo di nuovo l'uno di fronte all'altro

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Quando finii il lento che stavamo ballando, ci ritrovammo di nuovo l'uno di fronte all'altro. Il grande orologio rintoccò la mezzanotte; questo significava solo una cosa: via tutte le maschere.
-È mezzanotte...- sussurrò per non spezzare quell'atmosfera magica che ci aveva rinchiusi in una bolla. Per la prima volta mi parlò, e sorrisi. Un po' esitante, per paura di fare la figura della stupida, avvicinai le mani al suo viso. Non si ritirò, non gli dava fastidio. Afferrai la sua maschera, sfiorando involontariamente le sue guance con i polpastrelli e la feci scivolare via dai suoi occhi.
Trattenni il fiato quando vidi i suoi occhi, facendo nascere tra i miei e i suoi un contatto tutto loro. I suoi occhi erano come i più belli degli spettacoli, completamente unici. Nei suoi occhi vidi la tempesta e il cielo sereno, l'acqua più azzurra e pura e la natura più selvaggia. I suoi occhi erano uno celeste e uno color del cioccolato fondente, anche se in quel momento, potevo dire che avevano talmente tanta vita propria che giuro di averli visti mutare colore per qualche secondo. Semplicemente i suoi occhi erano la cosa più bella di questo mondo.
Fine flashback.
Capii di dover tornare alla realtà, quando sentì delle labbra calde sulle mie, scendere dalla mia mascella fino al mio collo. Mugugnai inclinando la testa di lato, nascondendomi sul suo collo.
-Sei sempre una ballerina fantastica.- disse passandomi lentamente una mano tra i capelli. Sorrisi e mi avvicinai di nuovo al suo viso, fronte contro fronte.
-Tu sei più bravo però.- dissi dandogli un casto bacio sulle labbra. Sorrise, sorrisi, era tutta una questione di sorrisi, miei e suoi, perché si, era l'unica persona che volevo avere accanto per l'eternità, l'uomo a cui appartenevo.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora