#Evak

By MartinaBattista1

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COMPLETA [Non fatevi ingannare dal titolo, è una storia Tarjei/Henrik.] *Capitoli Bonus in corso* SEQUEL ONLI... More

Tarjei.
Non sono un prodotto del supermercato.
"Hey piccoletto, dove corri?"
Henrik.
Adolescente.
"And the Oscar goes to..."
Shock.
L'universo delle emozioni.
Matematica.
"WTF?"
Affetto.
Palestra.
Demons.
Insicurezza.
Pensiero fisso.
"Ripetilo" [Parte 1]
"Ripetilo" [Parte 2]
Senza spine.
Primo appuntamento.
Primo bacio.
Perfect Imperfections.
Libido.
Sogni nel cassetto.
Trovata pubblicitaria.
Con gli occhi di una telecamera.
Revenge.
Bacchetta magica.
Premio.
Fiducia.
Jeg elsker deg.
Sguardi.
Inquietudine.
"#Evak or...?"
"Partiamo da una foto, vi va?"
"Are you happy, Tarjei?"
Mezzanotte.
Minacce motivazionali.
Weekend [Parte 1]
Weekend [Parte 2]
"Andrà tutto bene..."
"Siamo una famiglia adesso, no?"
Orario di visita [Parte 1]
Audizione.
Orario di visita [Parte 2]
Sfogliando ricordi.
Risveglio.
Perdono.
Ritorno alla normalità.
Ritorno sul campo di battaglia.
Lovers in Zurich [Parte 1]
Lovers in Zurich [Parte 2]
Esigenze.
Gioco della bottiglia.
Domande di ammissione.
Lettere di ammissione.
New York State of Mind.
Scheletri nell'armadio.
Don't let me go.
"Cosa avrebbe fatto Even Bech Næsheim?"
L'ultima notte al mondo.
"Cosa avrebbe fatto Henrik Holm?"
-72
Dubbi&Bugie.
"E' ancora valido quel drink?"
"Toccami..."
"Parlami..."
"New York, New York!"
Live di Natale [Parte 1]
Live di Natale [Parte 2]
Christmas.
"Devi perdonarti, Henrik."
Capodanno.
"Ho visto i vostri video sexy. Carini..."
"J..."
Las Vegas.
Occhiali&Piercing
Supporto.
La Prima.
La laurea.
"You're crazy and I'm out of my mind..."
"I'm gonna marry him anyway."
Frustrazione.
Infinito.
"Let me be your hero."
Evelyn&Elijah
The night of the Oscars.
"Arriverà la fine, ma non sarà la fine." [NON E' UN CAPITOLO]
#Jasper
#Christian
#Stella
Crollo.
Informazione di servizio: Sequel in arrivo!

Panna montata.

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By MartinaBattista1




Panna montata.


(Henrik)

Abbiamo spento la live da una decina di minuti. Sto preparando qualcosa per cena, Tarjei è attaccato alla mia schiena e non intende spostarsi. Ogni tanto mi posa dei dolci bacini sul collo.

"Non riesco a concentrarmi cosi, amore."

"Scusa ma non riesco a farne a meno."
"Che ne dici di iniziare ad impacchettare i regali mentre cucino?"

"Sono un disastro con i pacchetti..."

"Vuoi...iniziare a tirare fuori l'albero?"
Mi guarda con gli occhi che luccicano, sapevo che puntava a questo.

"Ok, vai!"

"Siii!", corre ad aprire la scatola.

Mi limito a lanciargli qualche occhiata intanto che do vita ad una delle mie creazioni culinarie.

Quando è pronto è un'impresa riuscire a spostarlo da lì, tutto intento a sistemare le luci.

"Dovremmo metterne una schiera anche sulle scale."
"Ho un'altra bella sorpresina da attaccare in un punto della scala, notando che non abbiamo porte, apparte quella del bagno, ma rovinerebbe tutta la romanticheria."
Si siede a tavola e corruga le sopracciglia, "Sarebbe?"
Sorrido e mi alzo, tiro fuori da un sacchetto un piccolo vischio.

"Ooh..."
"Se lo appendiamo tra i il sesto e il settimo gradino riusciamo poi a metterci sotto."

"Sei sempre dolcissimo."
Sorrido tornando a sedermi. Mi tira leggermente dal grembiule per stamparmi un bacio, che poi diventano due, tre, quattro, cerco di staccarmi con fatica, "Credo che finirai domani di fare l'albero, stasera voglio...divertirmi con te."

Mi sorride malizioso.

"Abbiamo molta scelta...", sussurro, "Ricordati che voglio fare quel video col vibratore..."

Rotea gli occhi, "Mi dici almeno cos'hai in mente?"

"Nah, lo vedrai quando sarà il momento, però stai tranquillo, il tuo sedere è al sicuro, quello è solo mio."

-

Ho appena finito di lavare i piatti, niente lavastoviglie per ora. Tarjei sta finendo di asciugare l'ultimo. Approfitto della sua distrazione per andare un attimo in bagno. Mi tolgo velocemente tutti i vestiti rimanendo solo con il grembiule. Esco e passo davanti a lui come se niente fosse. Riesco a sentire la sua attenzione sul mio culo.

"Scusami?!"
"Cosa?", lo guardo.

"Cosa cosa??? Tu sei..."
"Aha?", mi avvicino a lui, il viso a mezzo millimetro di distanza dal suo, è incastrato tra il ripiano della cucina e me, "Dicevi?"

Il suo sguardo è totalmente perso, riesco a sentirlo deglutire con forza. Fa passare entrambe le sue braccia intorno ai miei fianchi, con le mani mi afferra e stringe le natiche, "C'è qualcuno più perfetto di te?"
La mia intimità si risveglia mentre sbatte contro il bacino di Tarjei, e credo che la cosa non sia passata inosservata.

"Oh, qualcuno è felice di vedermi."
"E sentirti."

Si passa la lingua tra le labbra guardandomi. Si mette in ginocchio davanti a me. Alza il grembiule mettendocisi sotto, "Oh, cazzo..."

Le sue mani stringono forte le mie natiche, cosa che lo aiuta a spingere il mio bacino contro la sua bocca. Punto le mie al ripiano della cucina allungando le braccia. La sua lingua si diverte a farmi impazzire. Lascio andare dei gemiti abbastanza forti ed eccitati, interrotti e ripresi a causa del mio autocontrollo che è andato a farsi fottere, "Tarjei...Tarjei non ti fermare...", alzo la testa fissando un po' il soffitto e un po' il buio dei miei occhi socchiusi. Lo sento fermarsi all'improvviso, prima di poter ribattere sento il suo respiro farsi strada sul mio pube, le sue narici respirano forte, tra un respiro e l'altra lascia andare nei leggeri gemiti soddisfatti. Mi posa qualche leggero bacio sempre lì in mezzo. Ne sento lo schiocco continuo. Sento la mia erezione pulsare e sbattergli, penso, all'altezza del collo. Torna a scendere facendosi strada con le labbra, posa baci, leccate, respiri durante il percorso. Non ho mai vissuto un pompino cosi intenso. Anzi, più che un pompino sembra proprio che Tarjei stia semplicemente tornando a riscoprire il mio corpo. La cosa mi eccita molto. La sua bocca torna a concentrarsi sulla mia lunghezza, gioca sia di lingua che di semplici baci. Mi sento quasi morire. Quando si concentra con insistenza sulla punta sento veramente il respiro spezzarsi, mi sento come soffocare. Mi tremano le gambe, le braccia, ogni singola parte del corpo. Vengo. Molto forte. Lasciando andare un fortissimo respiro seguito da molteplici più brevi ma rapidi.

Tarjei esce dal grembiule e lo usa per pulirsi le labbra, incrocia il mio sguardo, "Era per ringraziarti, la tua cucina è spettacolare."

"D-dammi...dieci minuti...e ti darò il secondo round."

"Non c'è fretta, amore.", mi posa un leggero bacio sulla guancia tornando in piedi.

Lo guardo ancora tremante. Si avvicina al frigo e tira fuori la panna montata.

"Credo che dovremmo usarla."
"Credo di essere assolutamente d'accordo."
Se ne spara un po' in bocca e si avvicina a me. Non aspetto che mi venga chiesto, faccio entrare la mia lingua dentro la sua bocca assaporando il mix di sapori, il dolce e leggero gusto della panna montana, e il salmastro gusto del mio liquido seminale di cui la sua bocca conserva ancora residui.

Appoggia momentaneamente il tubetto sul ripiano. Si toglie la maglietta. Faccio scivolare le mie mani sul suo petto perfetto. Il mio dito si sofferma sulla riga degli addominali. Lascio andare un respiro eccitato, "Si vede che fai danza adesso..."
Sorride, "Tra la danza, le lunghe camminate e le scale sono riuscito a mantenermi tonico, proprio come il mio uomo desiderava."
"Uomo fortunato."

"Si, ma adesso che siamo insieme, anche il sesso mi aiuterà a mantenere la forma fisica perfetta."

Sorrido e torno subito a concentrare le nostre lingue insieme, apro la bocca il più possibile.

Le mani di Tarjei sono intente a rimuoversi i pantaloni.

Mi sfilo il grembiule lasciandolo cadere a terra.

Prendo Tarjei in braccio senza sganciare le nostre labbra. Lui allunga il braccio riprendendo il tubetto di panna montata. Mi dirigo verso il divano senza esitazione, "Mh, voglio fare una cosa...", mi sussurra tra un bacio e l'altro, "E'...una cosa...a cui pensavo quando non c'eri...la usavo...per farmi eccitare..."

Sorrido malizioso e mi passo la lingua tra i denti, "Sarebbe?"

Lo poso a terra e lo vedo rimuoversi i boxer lanciandoli lontano.

Mi da le spalle e posa le ginocchia sul divano, la pancia contro lo schienale. Gira la testa guardandomi, prende il tubetto di panna montata cospargendosi due dita. Mi guarda leccandole, mi invita con lo sguardo a mettermi dietro di lui.

Non me lo faccio ripetere, ringrazio che il divano sia largo abbastanza.

Mi metto dietro di lui sempre in ginocchio, la mia erezione va a strusciarsi lungo il suo fondo schiena. Tarjei mi bacia la guancia in un modo molto sexy, lasciando scie con la lingua, mentre io mi concentro a leccargli le dita ancora sporche di panna. Lui le muove dentro e fuori dalla mia bocca in un modo particolarmente erotico. Prendo il tubetto mettendogliene un po' sul collo, iniziando a divorare entrambi, Tarjei lascia andare un leggero gemito soddisfatto.

Lo sento allargare maggiormente le gambe. Mi vuole dentro di se. Il suo braccio si tira indietro alla ricerca della mia schiena per spingermi contro di lui.

"Aspetta...aspetta...ti farò male cosi..."

Le mani di Tarjei cercano vicino ai vari cuscini qualcosa, ne tira fuori un tubetto di lubrificante, "L-l'ho...preparato mentre eri in bagno..."
"Volevi già farti scopare sul divano?", dico sorridendo alzando le sopracciglia.

"Non puoi immaginare quanto...", sussurra a mezzo millimetro dalla mia bocca.

Stappo subito il lubrificante iniziando subito ad inumidire la sua apertura. Tarjei lascia andare forti respiri iniziando a muovere leggermente il bacino. Prende la panna montata mettendosene un po' sulla spalla. E' per me.

"Quando...sarai pronto...ti aspetta."

Mi passo la lingua tra le labbra. Metto una mano intorno al suo fianco. L'altra raggiunge la sua posizionata a penzoloni oltre lo schienale del divano. Entro dentro. La mia bocca sprofonda nella panna. Lecco, mangio e soprattutto mordo la sua spalla perfetta. L'erezione di Tarjei si struscia violentemente contro lo schienale del divano. Muovo il mio bacino con insistenza. Tarjei geme e ansima molto forte, io con lui. La mia mano sul suo fianco imita i movimenti dei bacini ma salendo e scendendo lungo il corpo di Tar. Sfioro tutti suoi brividi. La sua testa si lascia praticamente andare appoggiandosi alla mia, ha la bocca spalancata, gli occhi socchiusi. Le nostre bocche si cercano, si afferrano, si mordono, soffiano una sull'altra i nostri respiri affannati. La sua mano si incastra dietro la mia nuca e mi tira i capelli per tenere i nostri visi ancora più vicini. Quando la sua bocca è appoggiata al mio viso la mia pelle vibra a causa dei suoi forti gemiti.

"Hen-henrik...!"

"Lo so che ti piace, piccolo! Pensi ancora che la pizza sia meglio della pasta? Eh?", dico con delle spinte più secche e forti. Lascia andare degli "Aaah" ricchi di piacere tra una spinta e l'altra, "S-si!! S-si!!! Lo...lo...lo penso ancora!"

Gli mordo la guancia mentre con entrambe le braccia cerco e afferro le sue mani, tenendole ben salde allo schienale, cosi da lasciar libero sfogo al mio bacino contro di lui.

I movimenti diventano molto rapidi e secchi, "P-erò...questo...mi piace di più! Molto, molto di più!! Aaah!"

Sorrido soddisfatto della sua frase. Il mio sorriso si distorce velocemente. Il piacere sovrasta completamente il mio corpo e la mia mente. Soprattutto il mio viso. Vengo dentro di lui molto forte, consapevole però che a lui non sia successo.

Non intendo farmi annebbiare, non intendo lasciami andare. Esco da lui ancora completamente tremante e con il respiro affannato, lo spingo giù facendolo sdraiare. Lui mi guarda tra il confuso, lo spaventato di non riuscire a soddisfarsi e l'eccitato. Afferro la panna montana spruzzandola creando una serpentina lungo tutto il suo petto e la sua pancia. Ne posiziono una grande quantità sul suo pube e la sua erezione pulsante. Inizio a darmi da fare senza che l'orgasmo di prima mi distragga, lecco e divoro la panna montata posizionata sul suo petto. La sua erezione sbatte leggermente contro il mio basso ventre lasciandoci leggere scie di panna montata al di sopra. Finisco la serpentina di panna vicino al suo ombelico. Lo fisso eroticamente mentre con la bocca passo direttamente al suo pube. Lo sento gemere consenziente. Le sue dita strette tra le mie ciocche. Le sue gambe rialzate attorcigliate leggermente al mio corpo. Sento la sua eccitazione sempre più alta, mi impunto rapidamente sul suo organo sessuale completamente cosparso di panna. Il sapore è unico. Ne vado ghiotto. Questo è il mio nuovo dessert preferito. C'è panna praticamente ovunque. Residui sparsi ancora su tutto il corpo di Tarjei e, ora, anche sul mio. Riesco a sentirlo venire forte nella mia bocca quando assaporo i due gusti di sperma e panna montata insieme. Do un'ultima leccata finale per poi sollevarmi con gli occhi puntati dentro ai suoi.

Tarjei respira molto forte, mi lascio finalmente andare anch'io posizionando la mia testa subito sotto la clavicola. Lui fa passare leggermente il dito lungo la mia mascella, "E' stato...il miglior...pompino della mia vita."

Sorrido compiaciuto alzando lo sguardo, "E io credo di aver trovato il mio nuovo posto preferito dove scopare.", allungo il braccio e sfioro il suo labbro inferiore con il dito.

"Sei meraviglioso, Henrik..."

"Senti chi parla..."

Sorridiamo e respiriamo profondamente concedendoci un attimo di silenzio e relax.

In realtà il silenzio è relativo. C'è un forte rumore di auto, clacson, qualche leggero vociare, e soprattutto un'enorme quantità di luce artificiale proveniente dalla nostra finestra. Sono le 22.41 eppure sembra quasi pieno giorno. Qui non si dorme veramente mai.

"Mi bacerai sul carro del Gay Pride?", sussurro con gli occhi socchiusi.

"Certo, perché non dovrei?"
"Sarà un luogo pubblico pieno di telecamere, questa cosa non accade da quando ci siamo dichiarati."

"Ti prometto che da ora in avanti parteciperemo più spesso agli eventi pubblici insieme."

Tarjei ha avuto molto lavoro da fare in questi anni, tra spettacoli e piccole serie. Ovviamente non andavo alle interviste con lui, malgrado fossimo dichiarati lui ha sempre tenuto le due cose separate. Quando veniva intervistato per lavoro non faceva mai il minimo riferimento a me. Com'era giusto che fosse. Per quanto riguarda ai social, è davvero difficile che lui pubblichi qualcosa, ultimamente però si sta lasciando abbastanza andare. Non che debba farlo per forza, cioè, so quanto queste cose lo possano mettere a disagio. Quando posto una nostra foto o qualcosa che riguarda lui lo faccio sempre con delicatezza, non mi piace farlo sentire pressato, non me lo perdonerei. Lui ha bisogno di calma, serenità ed io ho sempre fatto di tutto per farlo sentire a suo agio con me.

Mi bacia dolcemente i capelli, faccio scivolare la mia mano in ricerca della sua, le lasciamo stringersi forte tra loro.

"Sarà meglio farci una doccia prima di andare a dormire, abbiamo ancora panna ovunque."
Soffoco una risata, "Sei il mio nuovo dolce preferito, Tarjei."
Sorride, "Cavolo, questo si che è un complimento, grazie mille cannibale."

Rido e mi alzo leggermente per avvicinare i nostri visi, li lascio sfiorarsi, strofinarsi tra loro.

Bacio le sue labbra un paio di volte.

"Come ti senti, Henrik? Intendo...sei qui da ieri ma...come...la stai vivendo?"

Respiro profondamente e lo guardo, "Fin troppo bene per ora. Sarà che non ho ancora addosso lo stress scolastico, sarà che non sento malinconia della mia famiglia perché presto saranno tutti qui. Poi...tu sei qui con me quindi, direi, che meglio di cosi non potrebbe andare."
Mi sorride annuendo, "Ok amh...devo dirti una cosa..."
Corrugo le sopracciglia, "Certo, dimmi..."
"Io...io ho...", si mette una mano sulla faccia, allarga leggermente le dita per mostrare gli occhi, "Guarda dietro al divano..."
Mi sollevo leggermente dal divano e guardo dietro non trovandoci nulla, "Beh?"
"Sul...sul mobile...quello...della cucina, dai...è proprio lì dietro..."

Guardo il mobiletto e mi blocco, "Tarjei..."

"...si?"

"Dimmi che quel telefono è spento..."
"...no..."

Mi giro di scatto verso di lui con gli spalancati ridendo, "SEI DIVENTATO UN MAIALE PERVERTITO PEGGIO DI ME!!"

"...in realtà sono anche dispiaciuto del fatto che non sia riuscito a riprendere il pompino che mi hai fatto..."
"CHE COSA? MA TU CHI SEI? CHE FINE HA FATTO TARJEI?", rido come un pazzo, non può essere vero. Lui...che di sua iniziativa...ci riprende durante il sesso? Cavolo, sono più che stupito!! Mi alzo andando a prendere il telefono, spegnendo la registrazione.

"Oh signore...", lo mando leggermente avanti, "Beh...però si sentono i tuoi gemiti nel durante...", torno indietro verso l'inizio, "Oddio...le tue facce me lo fanno tornare duro all'istante."
Vedo il braccio di Tarjei afferrarmi il telefono dalle mani, si sta sporgendo dallo schienale, "Questo è il MIO telefono, caro. Dovrai supplicarmi per avere questo video."

Rido e torno a sedermi sul divano attirandolo vicino a me.

"Dio, se lo schienale fosse stato più basso si sarebbe visto anche il pompino..."
"Non riesco a crederci, sei veramente arrabbiato per questo?! Però sei stato anche infame a non dirmelo, te lo avrei lasciato tenere in mano cosi da riprendere il tutto."

Sospira, "Mi vergognavo a chiedertelo, ok? Lo sai che non è da me..."

"Me lo avresti chiesto con quel visino dolce e imbarazzato!! Sarebbe stato impossibile dirti di no.", gli schiocco un bacio.

Lascia cadere il telefono e si stringe a me. Sorrido accarezzandogli la schiena col dito.

"Ci facciamo una doccia, piccolo?"
Annuisce con la testa in silenzio.

-

Indossiamo solo boxer e t-shirts e fa un freddo fottuto. Tengo Tarjei stretto a me sotto al piumone. Lo sento giocherellare con il collo della mia maglietta. Mi limito a baciargli i capelli dolcemente. Andare a dormire non è mai stato cosi speciale, so che ci abitueremo col tempo, ma voglio godermi questi primissimi giorni di convivenza nel modo più intenso e dolce possibile. E' tutto bello, è tutto facile, è tutto legato a momenti di sesso e dolcezze spropositate.

Mi distacco leggermente afferrando il telefono sul comodino.

"Che fai?", sussurra.

Sorrido, "Voglio vedere una cosa."

Tarjei si alza un po' e appoggia la testa alla mia spalla curioso.

Entro su Instagram.

"Uhm...chissà se..."

Digito: #Evak

"Dovresti digitare Herjei o...qualcosa del genere, credo, non l'ho mai capito il nostro...nome."
"Nah, tanto Evak esce sempre tra gli hashtag alle nostre foto, conosco i miei polli...", sorrido.

Escono una marea di foto proveniente dalla live. Ne scorriamo alcune. Ovviamente tutti i baci possibili inimmaginabili sono presenti. Per non parlare della varie gif.

Mi soffermo su una foto in particolare. E' in bianco e nero. Tarjei ha il viso girato verso di me e ride, io lo guardo ridendo a mia volta. Ce n'è anche una simile, proviene sempre dallo stesso profilo. Io premo il viso contro quello di Tarjei mentre lui ride timido. Le mie braccia lo stringono al livello dei fianchi, le sue mani sono legate ad esse per tenermi stretto a se.

"Mi piacciono, amore.", mi sussurra Tarjei capendo che mi sono incantato, in effetti non faccio altro che guardarle alternandole.

Metto like ad entrambe sapendo cosa potrebbe provocare. Faccio ed entrambe gli screen.

Ci lavoro un secondo tagliandone i contorni.

"M-mi passi quella dove ridiamo insieme?"

Sorrido, "Cosa intendi farne?"
"Solo mettermela su Whatsapp, niente di che."

Rido leggermente, "Ok, ok, va bene!"
Gliela passo. Subito dopo decido di metterne una di sfondo ed una di blocca schermo.

"Ti piacciono proprio eh."

"Si, tanto, tu hai fatto?"
Tarjei è leggermente illuminato dallo schermo del telefono, "Si. Ulrikke se n'è accorta subito, mi ha già scritto, mi ha dato del fanboy, fanboy di cosa? Di me stesso?", ride, "Mi ha detto che ha visto la live e che gli manchiamo. Le ho risposto che tanto tra una decina di giorni ci vediamo."
Sorrido e mi sporgo verso di lui per attirarlo a me, "Il solito apatico insensibile che amo alla follia."
Lascia velocemente il telefono sul comodino per stringersi a me, "Eddai, prima le ho risposto che anche a noi manca..."
"Bravo bimbo."
Ride e mi bacia il mento, sistemo bene la coperta su entrambi, "Buonanotte, amore."
Sprofonda il naso nella mia t-shirt, "Mmmh, 'notte!"

Sorrido. Sono cosi felice.

-

Le note del disco di Natale di Michael Bublé si ripetono in continuazione. Penso sia la terza volta che sta ricominciando, ma cosa c'è di più bello? Fuori nevica e ci mette ancora di più nell'ottica del Natale.

"Così va bene?"
"No, forse meglio sul gradino più in alto."
"Cosi?"
"Si, si, così, perfetto."

Attacco bene il vischio alla ringhiera della scala, pende esattamente sopra tra sala e cucina, che alla fine sono un locale unico.

Mi affretto a scendere, attacco la spina alle luci, tutta la scala si accende.

Mi volto notando Tarjei attaccare l'ultimo Babbo Natale adesivo sulle finestre, "Dici che è storto?"
"No, amore, penso vada bene."

Corro verso il frigo tirando fuori una piccola scodella della mia meravigliosa crema al mascarpone.

Mi avvicino a Tarjei e faccio passare il dito nella scodella, "Assaggia? Dici che può andare bene?"

Lo mette in bocca subito assaporando, "Perfetta."
"Meno male, stasera ne faccio altra, cosi per domani sera sarà tutto perfetto."
Festeggeremo sia la cena della vigilia che il pranzo del venticinque. La nostra famiglia rimarrà fino al ventisette. Tempo un altro paio di giorni e ci ritroveremo la casa invece invasa da tutti i nostri amici, non vedo l'ora.

Sistemiamo le ultime palline sull'albero di Natale. Non faccio fatica ad inserirci in punta la stella, è alto si, ma solo di qualche centimetro più di me.

Osservo Tarjei tutto concentrato a decorare l'albero. Indossiamo entrambi i cappellini di Babbo Natale, l'ho praticamente costretto una volta svegli. E' troppo adorabile. Cerco di fargli una foto di nascosto. Mi sorprende a causa del rumore dello scatto.

"Ti prego no...sono orrendo."

"Scherzi? Sei dolcissimo e bellissimo."
"E perché tu riesci ad essere sexy e io solo dolce?"
Rido, "Perché non riesci a guardarmi senza malizia."

La metto sulla mia story di Instagram, scrivendoci sopra, "Bae"

"Mancano solo i festoni, amore.", dice iniziando a posarcene sopra alcuni.
Metto via il telefono, "No, anche un'altra cosa.", sorrido e afferro una scatola da un sacchetto, "Qui a New York te le tirano dietro, l'ho comprata quando ero in aeroporto, mi ha fatto sorridere.", gli porgo una pallina a forma di mela tutta riempita di paillettes rosse.

"Natale nella grande mela, che cliché!", l'appende sorridendo.
"E noi li amiamo tanto!", rido, "E poi...", lo attiro a me, "Quando ci ricapita?", lo bacio dolcemente, "Oh, uhm, mascarpone, mi piace!", rido e riprendo a baciarlo afferrandogli i fianchi. Le sue braccia si legano al mio collo. Sta sorridendo.

"Meooww..."

Ci stacchiamo leggermente guardando a terra sorridendo, "Eh, giusto, è gelosa!", dice Tarjei sollevandola, "Dai, facciamoci una foto Henke, cosi sei contento!"
Scoppio a ridere, "Foto di famiglia!"

Tarjei sorride guardandomi afferrare il telefono.

"Oh, giusto, ti do uno dei miei regali..."
"Cosa?? Ma è presto!"
"Ma ci serve adesso!", dice ridendo, "Tanto non l'avevo neanche impacchettato!", afferra da dietro la televisione il bastone dei selfie, "Tieni uomo social!"
Scoppio a ridere, "Grazie amore, tu si che mi conosci bene!", l'afferro subito posizionandoci il telefono, "La volevo da un casino di tempo!!"

Sorride, "Lo so!"

Gli bacio dolcemente la fronte.

Ci mettiamo davanti all'albero illuminato e finito.

Afferro Tarjei da un fianco. Lego le labbra con le sue. Solo Apple guarda in camera nella foto finale, incuriosita dall'altezza assurda del telefono. Sorrido e metto la foto su Instagram, scrivendo come didascalia: "Our first Christmas as a Family", con accanto un semplice cuore rosso.

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