Make it worth it (DISPONIBILE...

By baciami2015

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"Il tempo non è qualcosa di tangibile. Fra due ore, fra sette giorni o anche fra trent'anni i nostri percorsi... More

MAKE IT WORTH IT
Prologo
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
!!!!IMPORTANTE !!!!
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
*CARTACEO*
Capitolo 29
Capitolo 30
31. EPILOGO

Capitolo 1

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By baciami2015

How i wish you were here

PINK FLOYD



Si dice sempre di amare l'estate, ma quando ci sono circa trentacinque gradi all'ombra alle due del pomeriggio, senza avere programmi da fare durante la lunga giornata, beh, forse meglio l'inverno.

Una ragazza finalmente diplomata dovrebbe solo darsi alla pazza gioia e divertirsi fino allo sfinimento. Eppure eccomi qui, imprigionata nella stanza della comunità e con le amiche sparse da qualche parte della città.

Non esco da giorni per svariati motivi: il primo dei quali è la notizia che la psicologa e la polizia mi ha dato. Non ricordo nemmeno come, ma mi sono ritrovata chiusa in questa stanza sul mio letto a cercare di soffocare e sviare un altro attacco di panico.

Mia sorella è in pericolo e nessuno sa niente di questa storia. Hanno trovato la macchina di mio padre completamente vuota senza traccia di entrambi.

Per farmi calmare non sono nemmeno servite le medicine, non è servita la psicologa e nemmeno la compagnia delle mie amiche. Ho avuto paura e sono tutt'ora spaventata da ciò che potrebbe succedere.

Qualcuno piomba nella stanza, facendomi prendere un colpo ma resto indifferente perché appunto, solo Bella entra in quel modo.
Mi alzo dal letto, appoggiandomi alla tastiera e vedo in lei qualcosa di totalmente cambiato: i capelli.

"Che cosa hai fatto?" Chiedo sconvolta, osservando la sua nuova chioma blu e cosa ancora più strana il nuovo septum al naso.

Mi sorride e fa una giravolta su se stessa. "Non ti piaccio?" Domanda.

La guardo meglio. I suoi capelli ramati le stavano davvero bene e la facevano un po' quella ragazza acqua e sapone, quella ragazza della porta accanto, ma anche questo nuovo look le sta decisamente bene, inutile mentire.

"Bella stai benissimo. L'unica cosa che mi sconvolge è che sei uscita due ore fa e hai fatto questo cambio radicale."

"Menomale... Jenna mi ha detto che ora sì che sembro una troia."

Il suo solito tatto...
A proposito di Jenna, non l'ho mai vista così felice da quando sono qui dentro e quando ho visto Lucky in smocking al ballo di fine anno, per me, è stato il miraggio della vita. Perché da quel momento, Jenna, è totalmente cambiata con me. Certo, sempre un po' puntigliosa con il mondo che la circonda, ma comunque più gentile di sempre.

D'altronde dobbiamo condividere la stanza ancora per qualche tempo, dunque perché stare ad odiarci?

"Tu, piuttosto... non dirmi che vuoi rimanere tutta l'estate rinchiusa qui dentro?" Domanda Bella, mettendo le mani sui fianchi.

Mi distendo nuovamente sul letto, sprofondando nel cuscino.

"Probabile." Mi lamento.
"Sveglia?" Mi guarda scettica. "E' Estate, non puoi stare in questo manicomio quando fuori c'è il sole e la spiaggia."

Lo può dire a voce alta! La verità è che sono anche  nascosta perché devo affrontare la questione università con Dylan e non mi va, sinceramente. Perché non sono pronta a qualsiasi decisione lui voglia prendere e so che in questo momento ho una visione nettamente egoista.

"Non mi va." Mi rigiro dall'altra parte. Ho anche spento il cellulare per evitare di parlarci.

Sono troppo codarda. Ma chi non lo sarebbe in una situazione del genere?
Dovrei lasciare il mio ragazzo per la sua università com'è giusto che sia? Non lo so. Non ho voglia di starci a rimuginare. E' già tutto complicato così.

"Ora ti alzi." Esordia, prendendomi il braccio. "E vieni con me a vedere quant'è fantastica la luce del sole." Ironizza, facendomi sospirare.

Mi avvicino all'armadio aprendolo. Prendo una canotta bianca e un paio di pantaloncini indossandoli. Mi faccio una coda veloce e indosso le mie scarpe da ginnastica.

Non mi va di mettermi in tiro e volendo, non so neanche come si faccia. Bella mi rivolge una smorfia disgustata per la scelta del mio abbigliamento ma evita di commentare perché consapevole di non ottenere niente.

"Le altre dove sono?" Domando, prendendo la mia borsa a tracolla per poi uscire dopo di lei.

"Jenna a pedinare da qualche parte Lucky e Lola in visita da sua zia."

"Sua zia?" Chiedo.

Annuisce disinteressata.
So che Lola è in comunità dall'età di tredici anni perché sua madre è una tossico-dipendente e suo padre non è economicamente stabile per mantenersi ma non pensavo avesse diritto a vedere sua zia. Perché non potrebbe prenderla in affidamento lei?

Decido di non indagare, anche perché so che per tutte quante è un argomento che va preso con le pinze e non è mai un bene iniziare a parlare della propria storia; ne so tanto io.

"Levami una curiosità... Dylan?" Domanda una volta che siamo fuori dall'edificio.
Un'ondata di aria afosa ci capovolge e inizio a rimpiangere la mia stanza con l'aria condizionata a salvarmi dalla temperatura.

"Non lo so." Alzo le spalle.

"Che vuol dire che non lo sai?" Mi chiede facendo una smorfia.

"Lo sto evitando. Da quattro giorni." Preciso, sentendomi improvvisamente in colpa.

"Se fossi in lui, ti lascerei." Commenta apertamente.

"Lo so, ma tu sai il perché." Sbuffo.

"Okay, ti capisco, ma prima o poi dovrai affrontarlo, non credi?"

Annuisco. Ha ragione ed è peggio se cerco di sviare la situazione.

"Secondo te dovrei chiamarlo?" Chiedo, sentendomi ancora più in colpa.

Annuisce. Decidiamo di entrare in una gelateria per rinfrescarci e prenderci un gelato. Bella ordina un gelato al melone e pistacchio insieme, scelta alquanto bizzarra e disgustosa. Io, invece, prendo un semplice yogurt e riaccendo il cellulare preparandomi al peggio.

In anteprima dei messaggi ne trovo venti da parte di Dylan e per non parlare delle chiamate. Decido di non guardarli ma chiamarlo direttamente.
Il mio cuore batte insieme al suono della chiamata inoltrata ma non risponde nessuno. Riprovo a chiamarlo una seconda volta ma dopo poco parte la segreteria telefonica.

"Non risponde." Dico, riattaccando.

"Richiamalo dopo." Suggerisce, leccando il suo gelato.

Annuisco e decido di controllare qualche messaggio. Quello che capta il mio occhio, ossia l'ultimo e il meno carino dice: quando ti deciderai a non fare la cogliona, richiamami.

Sbuffo e il cellulare si illumina con la foto di Dylan a petto nudo, fotografia che gli ho scattato a sua insaputa, visto dato che non le ama.

Scorro il pollice sullo schermo e avvicino il cellulare al mio orecchio.

"Pronto?" Dico, con una punta di imbarazzo.

"Sì, pronto, ci conosciamo?" Ironizza.

Sospiro "Dylan, io-"

"No, lascia parlare me per primo. Sono quattro giorni che non faccio altro che chiedere di te e mi ignori. Ti sei proprio superata quando hai fatto finta di avere una punizione per non vedermi. Mi vuoi dire che succede?"

Sospiro, non sapendo se è giusto o meno parlarne al telefono. Bella ha ragione: al suo posto mi lascerei anch'io. Quanto sono stupida a volte...

"Possiamo parlarne a voce?" Domando, pronta a rimediare all'ennesimo casino che faccio.

"Dove sei?" Chiede.
Guardo Bella intenta a mangiare il suo gelato e mi fa il pollice in su suggerendomi di continuare.

Gli do il nome e la via della gelateria dove siamo seduti e riattacco. Spero solo che non sfoci in una larga discussione; non ne ho voglia.

Bella mi suggerisce di stare calma e non partire sul piede di guerra se dovesse, giustamente, incazzarsi con me. Un quarto d'ora dopo, Bella mi indica qualcuno dietro le mie spalle facendomi capire che è arrivato. Mi giro e lo vedo avanzare tra i tavoli.

Non riesco quasi a respirare. E’ la persona che amo, ci siamo riscaldati i corpi un infinità di volte, ma ogni volta che lo vedo, è come fosse la prima.
Si è leggermente tagliato i capelli per non farli finire davanti agli occhi e per quanto bello sia, quel cipiglio arrabbiato non gli dona per niente.
I suoi occhi chiari incrociano il mio sguardo trasmettendomi la freddezza di cui ero sicura di ricevere. Dietro di lui c'è Jason, senza maglietta e con gli shorts.

"Oh mio Dio." Sibila la mia amica, osservando o meglio mangiando con gli occhi, Jason.

"Ciao donzelle." Sorride Jason. Almeno lui è felice.
Bella si alza improvvisamente e si mette a fianco a lui.

"Noi andiamo a fare un giro." Improvvisa per lasciarci soli. Jason non dice niente ma la osserva stupito per il suo nuovo aspetto.

"Stai bene così." Commenta, facendola arrossire di colpo.

Trattengo un sorriso e li guardo allontanarsi fino a sparire completamente dalla mia visuale.

Dylan che, per ovvie ragioni, nemmeno ha salutato o accennato a dire qualcosa, si mette a sedere di fronte a me per poi rivolgermi il suo sguardo gelido.

"Come stai?" Azzardo a domandare.

"Lo stai chiedendo seriamente?" Chiede, con un sopracciglio alzato.

"Sono stata una stronza, lo so." Ammetto, preparandomi mentalmente alla discussione.

Sospira. "Voglio solo sapere una cosa, mi vuoi lasciare?" Dice, lasciandomi allibita.

"No!" Mi affretto a chiarire. "Non è per quello."

"Sapevo che mi stessi chiamando e cercando per la questione università." Detta a voce è ancora molto più imbarazzante che formularla nel tuo cervello.

"Che?" Chiede in tono incredulo.

"Veramente non ti stavo cercando per quello ma visto che hai aperto l'argomento, parliamone."

"No, non ne voglio parlare." Lo prego.

Alza gli occhi al cielo fulminandomi con lo sguardo. So di essere codarda e so anche che non  sarà abbastanza paziente dopo averlo ignorato come non ci fosse un domani.

"Tra poche settimane compirai cinque anni non diciotto." Commenta, ma con un tono abbastanza calmo e rilassato.

"E' che non voglio metterci bocca, alla fine dei conti deve essere una tua decisione." Dico.

"No, è una nostra decisione." Tiene a precisare. "A me importa di cosa pensi tu."
Il mio cuore si scioglie nel sentire le sue parole.

Quando la parola “scelta”  viene fusa con la parola “noi”, per me, si raggiunge l’amore, quello vero, quello di cui non ti stanchi, quello a cui non serve continua benzina per bruciare.

"Io penso che tu debba scegliere indipendentemente da me, in qualche modo ce la caveremo." Propongo con un po' di lucidità in testa nascondendo la parte emotiva che c'è in me.

Accenna un sorriso e mi guarda negli occhi.

"Cosa mi volevi dire?" Domando curiosa, con l'intento chiaro di deviare questo argomento.

Avvicina la sedia al tavolo. "Volevo anticipare il tuo regalo di compleanno." Rivela.

Ora sì che sono curiosa.

"Ah sì? E quale?" Chiedo elettrizzata.

"Che ne dici di una settimana di vacanza io e te?" Il suo sorriso si allarga e la mia fronte si aggrotta.

"Una vacanza? E dove?"

"Io stavo pensando in Italia



//////////////////////////

Make it Worth it è gia iniziato, piango.

Credo proprio che inizierò a dare degli appuntamenti per quanto riguarda gli aggiornamenti della storia, che ne dite? Una cosa tipo due volte a settimana per darvi diciamo "una sicurezza" sulla costanza.

I DALLY atterreranno nel nostro paese, che ne pensate?

E il cambio di look di Bella?

La decisione sull'università?

:)

UN BACIO ENORME A TUTTI!









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