《Gruvia》❤️☔️❄️più tutte le ship fi Ft🔑🔥

"Gale"

be bastato allungare il braccio per sfiorarle dolcemente la testa.
Gajeel immaginò che Levy in quel momento avesse disperatamente bisogno di una carezza.
Il Dragon Slayer aveva degnato solo di un'occhiata sprezzante quei due babbei dei compagni di squadra di Levy che stavano litigando per stabilire chi fra i due sarebbe diventato il suo partner, e aveva sbuffato;  il gamberetto era abbastanza sveglio da sapere che se voleva avere qualche speranza non avrebbe dovuto rivolgersi a nessuno di loro.
Era Levy stessa che lo preoccupava al momento.
Sedeva su una panca con lo sguardo velato di tristezza e le spalle curvate in una posa sconsolata, persa in qualche pensiero idiota come il non sentirsi all'altezza della situazione o la tentazione di non provare per paura di perdere miseramente.
Eppure aveva pensato che Levy fosse troppo intelligente per queste stupide insicurezze.
Si avvicinò quel poco che bastava perché la ragazza, presa alle spalle, si accorgesse della sua presenza e sobbalzasse.
«Se davvero vuoi diventare un Mago di classe S, ti darò io una mano.» sbottò.
Vide Levy raddrizzare la schiena di riflesso, irrigidendosi.
«Gajeel!» chiamò il suo nome piena di sorpresa, voltando appena il capo per scrutarlo al di sopra della propria spalla.
Gajeel ghignò. «Devo solo spazzare via chiunque si metta sulla tua strada, giusto?».
Nonostante il Dragon Slayer avesse cercato di trasmetterle sicurezza con il suo intervento, la ragazza sospirò profondamente e mormorò scoraggiata, tormentandosi le mani l'una con l'altra: «Ma io sono piccola e non sono particolarmente brava in nulla... Potrei venire sconfitta subito!».
Il mago, che fino a quel momento aveva tenuto le braccia saldamente incrociate al petto, afferrò Levy per il colletto del vestitino e la sollevò in aria, borbottando: «Non sminuirti così prima ancora di aver cominciato!».
Levy scalciava e strepitava, ma si irrigidì quando il suo sguardo incrociò quello mortalmente serio del Dragon Slayer.
«Ti aiuterò a diventare grande.».
Il ragazzo si compiacque del lieve rossore che per un attimo imporporò le guance della maga dai capelli blu.
Con affettuosa malagrazia, Gajeel sollevò Levy senza sforzo e si sistemò il minuto corpo della ragazza su una spalla. Sorrise dei suoi piedini che sentiva agitarsi in aria in segno di protesta e delle sue piccole mani che tentavano impotenti di assestare pugni sulla sua schiena, mentre penzolava come una preda ribelle catturata da un cacciatore divertito.
Il dolce peso di lei gli trasmetteva una sensazione di calore in tutto il corpo.
Facendosi strada tra i tavoli della Gilda diretto verso l'uscita, portava Levy in trionfo tra le sue braccia con lo stesso orgoglio che avrebbe ostentato se fosse stata un trofeo.