Con te o senza te. COMPLETA D...

Av Tati_Pol

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Jennifer, ragazza proveniente da una buona famiglia con un padre molto severo, dopo il diploma decide di anda... Mer

Capitolo uno.
Capitolo 2
Capitolo 3.
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo undici.
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Spazio autrice!
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
~~~
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Spazio pubblicità!
Capitolo 57
Avviso
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Che tristezza😂
Incompresi

Capitolo 33

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Av Tati_Pol

Rimasi a letto per il resto della giornata. Volevo chiamare mio padre, per avvertirlo che sarei andata a trovarli l'indomani, ma ero sicura che in quelle condizioni gli avrei urlato tutto per telefono e non era il caso.

Quando Julie e Cristal vennero a sapere del litigio con David salirono in camera da me.

<<Non puoi affrontare tutto questo da sola... noi ci siamo sempre state l'una per l'altra, sfogati con noi>> mi disse Cristal, vedendo che continuavo ad ignorarle.

Io non ce l'avevo con loro, ma non riuscivo proprio a parlarle. Sicuramente stavo facendo la figura della pazza, di una bambina capricciosa, ma avevo solo voglia di rimanere a letto ad autocommiserarmi per un altro po'.

Josh salì più volte a controllare come stessi, cercando di fare conversazione, ma senza successo. L'unico che riuscì a scuotermi un po' dalla mia apatia facendomi ridere fu Fred, che mi stava raccontando che il giorno prima al supermercato aveva urtato una piramide di barattoli di cibo per cani e la fece crollare tutta sul pavimento. Volevo parlargli di David ma al contempo non volevo. Raccontargli del litigio avrebbe significato ripercorrere le parole che ci eravamo detti e non ne avevo la forza.
Com'eravamo arrivati a quel punto?
Ricordai il nostro primo incontro, a casa di Nancy... come mi era stato simpatico sin da subito, come la sera che stavo per cadere di nuovo nel "circolo vizioso di Daniel" lui mi aveva salvata, portandomi con sé... Ricordai tutti i consigli che mi aveva dato, tutte le parole che mi avevano dato la forza di trovare me stessa... la nostra amicizia era così spontanea.

Poi quel bacio.
Quell'unico bacio che ci eravamo scambiati mi aveva donato una strana euforia, la stessa che sentivo in quel momento, mentre ci ripensavo.

Ripensai alla notte di capodanno, mentre ballavamo sulle note dei Coldplay e alla sensazione che fossi nel punto esatto al momento esatto, tra le sue braccia.

Ripensai al dolore e all'amarezza di aver scoperto della relazione tra lui e Freya, la gelosia che provavo nel saperli insieme... mi sentivo stringere il petto in una morsa dolorosa, che mi faceva perdere il controllo.

E adesso, la nostra amicizia si era trasformata in un continuo litigio, continue parole cattive dette apposta per ferirci.

Quel bacio aveva rovinato tutto, e questo era un segno negativo piuttosto grande.

Mi addormentai senza cena anche quella sera.

L'indomani, mi svegliai con una strana energia. Avrei dovuto essere spaventata o per lo meno agitata dall'imminente confronto con mio padre, ma non lo ero. A prescindere da come sarebbe andata, mi sarei cacciata un peso da dosso. Mi girai e vidi il letto vuoto, anche se ero sicura che Julie e Cristal fossero venute a dormire con me. Mi alzai e mi misi a curiosare in giro. Julie era nel letto nella sua stanza, dove momentaneamente dormiva Andrew. Lui era sopra le coperte mentre lei sotto. Misi a tacere una risatina che mi stava sorgendo spontanea; sicuramente avevano passato la notte insieme, come la sera precedente che li trovai a dormire insieme la mattina, ma Julie, evidentemente per non cadere in tentazione, l'aveva fatto dormire sopra le coperte.
Mi chiesi cosa passava per la testa di Julie. Ero stava così presa dai miei problemi in questi ultimi giorni che non mi ero accorta che probabilmente la mia amica stava combattendo una battaglia interiore molto forte... e mi sentii in colpa.

La stanza di Cristal invece era occupata da Daniel che dormiva beatamente spaparanzato. Forse lei era da Josh.

Scesi al piano di sotto e li vidi addormentati abbracciati sul divano, coperti dal plaid preferito di Cristal. Erano così teneri.

Mi sentii in colpa, di nuovo.
Ero stata un' egoista a non dare retta alle mie amiche che invece volevano solo starmi accanto. Mi mancavano così tanto!

Andai a farmi una doccia veloce, mi feci due trecce che partivano dalla testa e mi truccai più pesantemente del solito, per cercare di dare un po' di colore alla mia faccia da morta.

Andai in camera di Cristal e dopo aver girato in mutande per la stanza, tra quel casino trovai i suoi jeans che volevo mettermi.

<<Bel risveglio, grazie>> borbottò Daniel con la faccia immersa per metà nel cuscino, mentre osservava il mio sedere. <<Se magari ti avvicini un po'...>>.

<<Sognatelo, tesoro>> gli risposi, ridendo. Poi gli lanciai una sua maglietta. <<E saresti pregato, quando ti svegli, di camminare per casa mia in maniera decorosa>>.

<<Mmh>> borbottò lui. <<Quindi non ti avvicini?>> mi chiese, ridendo.

<<Sei disgustoso>> gli dissi, però ridendo anche io. Daniel era fatto così, dovevo accettarlo.

Tornai in camera mia e indossai sopra quei jeans blu chiaro a tinta unita una semplice maglia a maniche lunghe bianca e stretta, che mi arrivava appena sopra l'ombelico con scritto sul davanti "Be positive".

Quello slogan mi serviva, soprattutto quella mattina.

Indossai le mie Superga e mi controllai allo specchio.

Avevo scelto quei jeans perché a Cristal facevano un bel sedere, e l'effetto era lo stesso su di me. Li avevo provati una volta sola ma ero stata troppo imbarazzata per indossarli, considerando quanto erano stretti, idem per la maglia. Nel complesso, stavo bene. Forse un po' troppo provocante, visto che quell' outfit risaltava tutte le mie curve, soprattutto la maglia bianca.

Mio padre si sarebbe infuriato.

Erano ancora le otto quando scesi di sotto, così presi l'impasto dei pancake del giorno prima che erano avanzati e iniziai a cucinare per i miei amici.

Volevo farmi perdonare.

Vieni a fare colazione qui? Scrissi a Fred, visto che anche con lui ero stata piuttosto scostante.

Avrei voluto chiedergli di venire con David, ma probabilmente non mi avrebbe voluto vedere mai più dopo ieri, così evitai.

Poco dopo Josh e Cristal mi raggiunsero in cucina, così gli porsi due tazzine di caffè.

<<Allora qui c'è il latte, qui lo zucchero e la cannella se volete aggiungerlo, mentre qui ci sono i pancake... Non sono brava come Julie, però ci provo>> dissi, con un sorriso, indicando il cibo in tavola.

Josh mi guardò stralunato mentre Cristal mi sorrideva di rimando.

Fece il giro del tavolo e mi abbracciò.

Ricambiai, abbracciandola forte. In quell'abbraccio c'erano tutte le mie scuse per il comportamento di quei giorni, per averla respinta nonostante lei avesse cercato di rimediare per i suoi comportamenti.

<<Quelli sono i miei jeans,vero?>> mi chiese, sempre abbracciandomi.

<<Mh, dipende>> le risposi, ridendo.

<<Da cosa?>>.

<<Se me li devo cacciare no, sono i miei. Se me li posso tenere sì, sono i tuoi>> dissi e Josh iniziò a ridere forte.
Io e Cristal ci sciogliemmo dall'abbraccio e lo guardammo.

<<Simpatica!>> esclamò sempre ridendo, con le lacrime agli occhi.

Scesero anche Julie ed Andrew a fare colazione, poco dopo anche Daniel e l'ultimo ad arrivare fu Fred.

Mentre parlavamo tutti insieme mi alzai senza dare nell'occhio e presi Julie da parte.

<<Mi dispiace... per questi giorni>>.

<<Sta' tranquilla. Posso capirlo, pensa solo a stare bene>> mi disse, sorridendomi.

<<Però... Julie, cosa stai combinando con Andrew?>> le chiesi. Lei si morse il labbro, esitante.

<<Non lo so. Niente. Non pensare male, abbiamo dormito due sere insieme ma non ci sono andata mica a letto... Lui oggi partirà e tornerà tutto alla normalità. Io sto con Will>> disse, poco convinta.

<<E allora perché...?>>.

<<Perché è più forte di me! Quando lui mi è vicino, io perdo il senso della ragione...>>.

<<Jen, se vuoi parti dovremmo muoverc>> ci interruppe Daniel.

<<Partire?>> mi chiese Julie.

<<Si>> le risposi, andando in cucina a prendere la mia borsa.  <<Io sono pronta Daniel, quando vuoi>>.

<<Ma perché, vai anche tu con loro?>> mi chiese Julie.

<<Sì, vado a parlare con mio padre>> dissi, calma.

La forchetta di Josh cadde a terra e le teste di Fred, Julie e Cristal si girarono di scatto verso di me.

<<Che ho detto?>>.

<<Perché vai da papà? >> chiese Josh, con aria leggermente allarmata.

<<Dai ragazzi, non dite che pensavate me ne sarei rimasta in silenzio sapendo che la mia famiglia mi ha  mentito per 19 anni>> esclamai, scocciata.

<<Ma non sei pronta!>> disse Cristal.

<<Sì che lo è>> intervenne Daniel.

<<Tu che ne sai... Non sai niente di lei>> gli rispose lei acida.

<<So abbastanza>>.

<<Be', io credo che tu...>>.

<<Basta!>> sbottò Josh. <<Se Jen vuole parlare con nostro padre allora lo farà. Ma voglio esserci anche io>>.
Mi guardò negli occhi, in attesa di una risposta.

Non sapevo se volevo Josh nel confronto con mio padre. Non sapevo ancora nemmeno cosa dirgli, ma forse avere un supporto mi avrebbe fatto comodo... così annuii nella sua direzione.

<<Magari ci parlo prima da sola...>>.

<<Vedremo>> rispose, sorridendomi. <<Allora vado a casa a cambiarmi e ci rivediamo qui tra 20 minuti. Puoi venire con me , non c'è bisogno che vai con il bel fusto>> disse, rivolgendo un'occhiataccia a Daniel.

Lui in tutta risposta alzò le spalle.
<<Per me è uguale. Se lei vuole, in macchina ho un posto in più>>.

<<Ma io vorrei che questo viaggio lo intraprendessimo da soli. Io e lei>> rispose Josh, guardandomi negli occhi.

<<Va bene allora>> gli risposi. Daniel scrollò le spalle e Josh mi sorrise, smagliante.

<<Si, ma veniamo anche noi!>> esclamò Fred e Cristal annuii. L'unica titubante era Julie.

<<Io... Non so, non credo di farcela. Will, sapete, dovrei stare anche un po' con lui, Jen...>> mi disse, mortificata.

Effettivamente era stata quasi tutto il week-end a casa quindi potevo capirla. Le sorrisi, tranquillizzandola.

<<Figurati>> borbottò Andrew risentito.

<<Okay allora, Jen e Josh vanno  insieme in macchina e stanno per conto loro, noi tre andiamo con Daniel>> calcolò Fred. Lui, Andrew e Cristal. 

Cristal forse avrebbe preferito venire con me e Josh, ma io e lui avevamo bisogno di stare un po' da soli.

<<Cristal 'sta davanti>> rispose Josh prima si uscire, rivolto verso Daniel.

Lei trattenne una risatina, poi salì a cambiarsi di sopra. Andarono tutti a prepararsi mentre io rimasi a dare una sistemata qua e là. Ero rimasta in uno stato apatico per due giorni circa e in questa casa sembrava essere scoppiata una bomba.

Quando scese Cristal le andai incontro.  <<È un problema per te andare con Daniel? Sii sincera>>.

<<No, assolutamente no. Sono i miei amici, e tu e Josh avete un sacco di cose da dirvi>> mi disse, con un sorriso sincero. <<E poi, ho avuto tutta la notte per stare con Josh>>.

<<Okay, questo non mi interessa>> le dissi, tappandomi le orecchie.

<<Cosa? E da quando?>> mi chiese, ridendo.

<<Da quando te la fai con Josh>> le dissi, disgustata.

<<Da quando mi faccio tuo fratello, vorrai dire>> rispose, cercando di cacciare le mie mani dalle orecchie e facendomi il solletico.

<<Aaah, non dirlo!>> esclamai ridendo e cercai di allontanarmi dal suo solletico.

<<Comunque... Non siamo andati fino in fondo>> confessò, sedendosi sulla poltrona. Oh, questa si che era davvero nuova. Cristal aveva dormito un paio di sere a casa sua, ormai erano mesi che si frequentavano.

<<Be', si, sai...>> spiegò, quando vide la mia faccia stupita. <<All'inizio andavamo piano, soprattutto lui. Lavorava tanto ed era sempre stanco. Nonostante lui non debba per forza stare buttato tutto il giorno al bar visto che ha un sacco di dipendenti e lui è il proprietario. Ma vuole dare il buon esempio, dice. Comunque, poi mi ha raccontato di te e be', non eravamo dell'umore nessuno dei due. Ha avuto davvero paura di averti allontanata per sempre>>.

Non era mia intenzione far soffrire Josh, ma per me era stato un trauma! Ancora ora non sapevo come avrei dovuto comportarmi...

Il nostro rapporto era nato in maniera spontanea, mi era stato simpatico sin da subito. Ricordo ancora la sua premura, la sua gentilezza di quella sera.

Mi era venuto spontaneo all'inizio fidarmi di lui. Ed ora era facile intuire il perché.

Qualche minuto dopo tornò Josh, prese da parte Cristal e iniziarono a parlare. Lei ridacchiava e provai un moto di felicità mista ad un po' di invidia per la mia amica.

Andai da Daniel, che stava smanettando con il telefono appoggiato alla sua macchina.

<<Come va?>> gli chiesi, appoggiandomi accanto a lui.

<<Mh, bene. A te?>> rispose, senza cacciare lo sguardo dal telefono.

<<Bene. Senti Daniel, volevo ringraziarti per quello che hai fatto in questi giorni per me, per essermi stato vicino>>.

Lui alzò lo sguardo e mi rivolse l'accenno di un sorriso.

<<Sì, be'... Quando vuoi. Anche se non è servito a niente, solo a farti litigare con il tuo fidanzatino>>.

<<Proprio non ti riesce non fare lo stronzo, vero?>> sbottai.

<<Che ho detto?>> chiese stupito lui. Poi iniziò a ridere. <<È vero. Non ho più niente da riconquistare>>.

<<Ma non solo a causa di David, lo sai bene. E comunque non è il mio fidanzatino>> gli risposi acida.

<<Per ora, forse. Ma ho visto come mi ha guardato quando mi ha visto qui in casa. E ho sentito il vostro litigio. Nemmeno quando io e te facevamo sesso c'era tutta quella passione. Tempo al tempo>>.

<<Ti sbagli>> gli dissi solo.

Non sapevo cos'altro dirgli.

Ero imbarazzata per l'allusione ai nostri rapporti, per le urla contro David quando nell'altra stanza c'erano persone.

<<Sei cambiata, ora sei più spontanea. Sei più simile a lui di quanto lo sia mai stata con me>> continuò.

<<Io non sono simile a nessuno!>>.

<<No, lo so. Però, sei cambiata, in meglio. E so che è grazie a lui. Ti fa un bell'effetto, sicuramente migliore dell'effetto che ti facevo io. Be', litigi a parte. Noi non litigavamo mai, solo nell'ultimo litigio e mai così... Comunque, non fa niente... cose che capitano>> disse, facendo spallucce. Mi guardò di nuovo e il sorriso gli morì un po' sulle labbra, ma non aggiunse altro. 

Non aveva senso quel discorso.

Mi venne voglia di abbracciarlo e così lo feci, le parole sarebbero state superflue ormai.

<<Ti voglio bene, Daniel>>.

<<Anche io>>.

In quel momento arrivò Fred e mi strappò letteralmente dalle mani di Daniel.

<<Giù le zampe>> disse allegro, ridendo al cugino.

<<È tutta tua>> rispose Daniel altrettanto allegro, rientrando in macchina. Mi girai verso Fred e gli diedi un bacio sulla guancia.

<<Tutto okay?>> mi chiese ed io annuì. <<Abbiamo chiarito tutto, credo. Amici>>.

Lui annuì contento.

<<Andiamocene! Sono pronto!>> urlò Andrew di lato a noi, entrando in macchina e sbattendo forte la portiera.

<<Che gli prende?>> chiese Fred, a nessuno in particolare. Guardai verso la porta di casa e vidi Julie guardare a terra con aria triste rientrare in casa.

<<Jen, sei pronta?>> mi chiese Josh.
Scivolai dalle braccia di Fred e sali in macchina di Josh. Lui mise in moto e partimmo.

<<Pronta ad affrontare papà?>> mi chiese, guardandomi di sottecchi con l'accenno di un sorriso.

<<Per niente>> gli risposi io, ridendo forte.

<<Tranquilla>> disse. <<Ci sono io>>.
Poi poggiò una mano sulla mia.
La guardai, leggermente imbarazzata.

Poi la strinsi tra le mie.

<<Lo so. È soprattutto per te che lo faccio>>.

Fortsätt läs

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