Il Buio del Tramonto - Anime...

Od LaVoceNarrante

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*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno c... Více

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16 Pt.1
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19 Pt.1
Chapter 19 Pt.2
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27 Pt.1
Chapter 27 Pt.2
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
AVVISO IMPORTANTE
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
Chapter 51
Chapter 52
Chapter 53
Chapter 54
Chapter 55
Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Chapter 59
Chapter 60
Chapter 61
Chapter 62
Chapter 63
Chapter 64
Chapter 65
Chapter 66
Chapter 67
500K!
Chapter 68
Chapter 69
Chapter 70
Chapter 71
Chapter 72
Chapter 73
Chapter 74
Chapter 75
Chapter 76 (FINALE)
RINGRAZIAMENTI
... COINQUILINI DI LETTO - ANIME INDIVISIBILI
Chapter 78
Un capitolo importante
MATHY E SOFY STANNO RITORNANDO...
IL BUIO DEL TRAMONTO E LA LUCE DELL'ALBA DIVENTERANNO CARTACEI!
MATHIAS E SOFY HANNO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO

Chapter 16 Pt.2

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Od LaVoceNarrante


Quando rientro in casa, saluto di sfuggita la mamma, per poi fiondarmi nella mia stanza.

Scaravento il telefono sul comodino di fianco al mio letto e mi levo le cuffiette senza badare a nulla.

È lui la causa di tutto ciò, del mio lunatico stato emotivo. Mathias è in grado di donarmi felicità ma al contempo farmi abbacchiare.

Sento i passi della mamma e poco dopo il suo viso si affaccia dal cardine della porta. «Ehy, tesorino di mamma, com'è andata la tua giornata in biblioteca?» Mi domanda curiosa.

Lei è a conoscenza che un tempo la biblioteca rappresentava per me il disperato tentativo di allontanarmi dalla realtà e che molto spesso ci riuscivo, ma da quando quel sorrisetto arrogante è subentrato nella mia vita non riesco a concentrarmi per più di cinque minuti.

Ripenso a lui, al suo modo di toccarmi e al desiderio focoso che arde dentro di me.

«Tutto bene.» Rispondo sforzandomi di essere quanto più normale possibile. «Ida è sempre un gran rompipalle.» Solo ora che ci rifletto mi rendo conto di quanto siamo stati avventati io e Mathias.

Se qualcuno ci avesse colto il flagrante? Proietto il continuo della storia nella mia mente: Ida chiamerebbe mia madre e lei rimarrebbe tanto deluso da non degnarmi mai più di uno sguardo e in tutto ciò Alberto avrebbe potuto scoprire che lo tradisco. Uno tragedia dovuta alla mia incapacità di interrompere quelle dita tanto abili.

La mamma ammicca e il suo carré sbatacchia; dopodiché si avvicina a me appoggiandosi al materasso e incrociando le sue dita. Sembra essere sul punto di dirmi qualcosa.

«Vuoi che ti faccia qualche foto? Magari con un'inquadratura diversa?» Le domando spiritosa.

«No, niente foto, questa volta. Volevo soltanto dirti che qualunque cosa ti accada puoi sempre confidarti con me. Sono propensa anche ad accettare un nipotino.» Insinua solenne scrutandomi dall'altro verso il basso.

«Mamma, ma sei scemunita?» Ribatto basita.

«No, affatto.» Fa le spallucce. «È solo che non parliamo da molto. Allora...» Si blocca buttando la tasta in grembo.

«Allora?» Chiedo interrogativa.

«Ho pensato che ti fossi stancata di parlare con me. Io sono una moderna, non mi scandalizzo di fronte a nulla.» E di colpo riprende quello sguardo solenne, come se io le dovessi confessare un qualche oscuro segreto.

Potrei dirle che pochi giorni fa ho perso la mia verginità, ma non credo sia il momento adatto.

«Mamma sto benissimo. La mia vita scorre normale, però mi manca papà.» Le rispondo circondando le mie braccia intorno alle ginocchia.

Ed è la verità, mi manca la sua presenza.

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei genitori e quando la domenica uscivamo per andare a fare delle escursioni ero la bimba più felice del mondo. Loro mi circondavano d'affetto facendomi sentire speciale e io in cambio li rendevo fieri, e tutt'oggi rifiuto l'idea di poterli deludere.

La mamma abbandona l'idea di estrapolarmi di bocca il motivo dei miei continui sbalzi d'umore poiché si oscura in volto. «La scorsa volta non litigavamo per te, ma perc-»

«... Perché papà non tornava da settimane. Lo so, mamma. Sono abbastanza grande da capirlo.» La interrompo e lei annuisce per poi darsi una spinta con le gambe.

«Beh... Ho rubato una ricetta da internet ed è favolosa.» Sbotta radiosa cambiando umore in un secondo. Ma io so che usa queste tecniche per mascherare il suo dispiacere.

«Wow! Ingredienti?»

«No, no.» Addita l'indice invaso da anelli e serra gli occhi. «E no, cara. Vorresti rubarmi la ricetta, ma io non ti dirò mai gli ingredienti.» Dice lei fiera e intraprendendo la strada per l'uscita.

Rimango impalata a osservarla con la bocca socchiusa e un'espressione inebetita  «Tu sei matta.» Blatero.

«Ne sono a conoscenza. Anche tua nonna mi ricorda spesso che non possiede delle rotelle.» Mi risponde quando ormai è già nel corridoio.

Scuoto la testa e un debole sorriso mi solca sulle labbra. Vorrei avere un carattere simile a mia madre e riuscire a tenere testa a Mathias.

****

Poco dopo la mamma mi chiama e scopro che la sua "ricetta segreta" non è nient'altro che pasta con zucca e pangrattato.

«Questa è la tua "ricetta segreta"?» Virgoletto e lei è quasi offesa mentre addenta un boccone.

«Sì, se pretendevi un piatto gastronomico di alta qualità andavi al ristorante di tuo zio.» Fa lei deglutendo.

«Ho appena trovato gli ingredienti della tua ricetta.» Faccio una smorfia mostrandole lo smartphone.

«Ragazza intraprendente. Ha preso tutto da sua madre.» Si lascia andare in un soliloquio.

«Ogni mio lato positivo l'ho ereditato da te.» Continuo ironica agguantando una manciata di maccheroni.

«Certo. Mi sono sacrificata nove mesi per te e poi una mamma come me è unica al mondo.» Dice orgogliosa e tirando il petto all'infuori. Io lo osservo e scoppio in una risata irrefrenabile.

***

Contattato Serena avvisandole che stasera andiamo al cinema, ma appena le invio il messaggio mi arriva la sua video chiamata.

«Sofy, c'è anche Max, vero?» Domanda e il suo viso compare sul mio smartphone.

«Credo di sì.» Rispondo vaga.

«Allora c'è. E a te, alle 20:10 ti salta in mente di dirmelo?» Fa lei indispettita.

«Scusa, oggi è stata una giornata da eliminare dalla mia memoria.» Sorreggo la mia testa con entrambe le mani.

«Mathias? Oddio l'avete fatto in biblioteca? Sofia ma te sei diventata proprio una porcellina.» Serena sogghigna.

«Ma dico sei impazzita?» Mi scandalizzo.

«Beh... Allora è andato in perlustrazione con l'uso delle mani?» Si ostina curiosa.

Arrossisco calando lo sguardo e nella mia mente appare la scena vivida. «N-no.» Balbetto facendo le spallucce.

«Ti sei fatta penetrare in una biblioteca? Con il rischio di essere vista da tutti? Oh santo cielo, questa cosa sì che è eccitante. Adesso che ci penso non ho mai provato a fare sesso in una biblioteca.» Serena cambia la sua mimica facciale in continuazione e io tento in tutti i modi di cambiare l'oggetto della discussione.

«Credo che dovresti prepararti. Alberto mi chiamerà a breve.»

«So che stai cercando di cambiare discorso, ma Sofy forse devi prendere in considerazione l'idea di lasciare Alberto. Ti stai comportando da vera stronza.» La sua voce si allontana poiché Serena ha aperto un'anta del suo armadio. Tentenno prima di rispondere.

«Lo so, ma non ho il coraggio di lasciarlo.» Dico affranta.

«Posso aiutarti io. Amica, stasera dobbiamo fare quattro chiacchiere, è ufficiale. Adesso devo lavarmi.» Serena si avvicina alla fotocamera con due grucce. «Verde o Carminio.» Inalbera i vestitini e io li guardo fugacemente, la mia mente è occupata a pensare ad altro.

Mi frulla l'idea di confessare tutto ad Alberto, ma non riesco a trovare le parole adatte.

«Carminio.» Le consiglio pensierosa.

«Quel deficiente di Mathias non ha capito con chi ha a che fare. Nessuno rattrista la mia amica. Sofy, posso sempre correre io in tuo aiuto.»

«Sarebbe troppo facile. Sono stata io a cacciarmi nei guai e ora a tocca a me uscirne.»

«Mi viene voglia di conciarlo per le feste a quel coglione.» La faccia rabbiosa di Serena mi fa sorridere debolmente. «Vado a lavarmi. Prometto di essere pronta tra mezz'ora. Ti voglio bene e ricorda che la nostra promessa è indissolubile. Lo psicologo mi ha imposto che devo esternare i miei sentimenti.»

«Anch'io ti voglio bene. Non dimenticherò mai la nostra promessa.» Serena sorride per poi staccare la video chiamata.

Circa dieci anni fa abbiamo giurato davanti ad una corteccia che la nostra amicizia sarebbe durata sino alla nostra morte e che insieme avremmo superato gli ostacoli della vita e lo stiamo facendo.

Comincio a prepararmi anch'io. Non ci metto molto a decidere cosa mettermi: pantalone scuro con sopra una maglia lunga a maniche lunghe.

Mi faccio una doccia e nel frattempo escogito un pretesto per riuscire a parlare con Alberto, ma il senso di colpa è un ostacolo troppo difficile da superare.

Se lascerai Alberto avrai perso l'amore della tua vita. Mi suggerisce la vocina della mia coscienza, e in parte dice la verità.

Alberto è un ragazzo d'oro e davvero sono sul punto di abbandonare il vero amore della mia vita? Non lo so, sono confusa, poiché quando il grigioverde mi riaffiora alla mente, i miei pensieri vanno in cortocircuito.

Prima non mi ha degnata neanche di un saluto ciò sta a significare che non sono importante per lui, sono una delle tante ragazze che gli suscitano interesse.

Dopo essermi truccata e aver fotografato mia madre mentre leggeva uno dei suoi romanzi (mi ha chiesto di immortalarla in uno dei suo momenti dotti), scoccano le 20 e 50 e Serena si è eclissata del tutto.

Tento di chiamarla, ma non risponde. Pochi minuti dopo mi chiama Alberto avvisandomi che sta venendo a prendermi e ha aggiunto che ci sarà anche il suo amico Giacomo, con Giulia, la mia compagna di classe.

Resto sconvolta per qualche secondo, poi gli comunico che sono pronta per scendere. Da quando Giulia esce con Giacomo?

La mamma sta seguendo il notiziario in soggiorno, quando mi soffermo sulla fragranza del mio profumo. A lui piace il mio profumo. Ne spruzzo un po' sui polsi per poi passarmeli sull'incavo del collo, il punto in cui le sue labbra mi baciavano.

Per carità, smettila. Sei RIDICOLA. Mi incalza la coscienza e sobbalzo quasi ritornando alla normalità.

I suoi occhi fulgidi risplendono nei miei pensieri come un virus incurabile.

Raccatto la mia borsa apprestandomi a scendere. Saluto la mamma, ma lei è infervorata in una discussione al telefono con una collega di lavoro.

Scendo le scale e Alberto mi aspetta sempre al solito posto. La luna viene oscurata da alcune nuvole bigie e i lampioni illuminano le stradina. Gli occhi di Alberto cominciano a brillare appena mi avvista, ma il mio sguardo è glaciale e distaccato. Se ne sarà accorto?

Quando vedi Mathias i tuoi polmoni hanno bisogno di ossigeno. La vocina malefica assedia la mia mente.

Alberto esce dall'auto e mi bracca a sé. Stampa dei baci a ripetizione sulle mie labbra prendendomi il viso fra le mani. «Mi sei mancata.» Bisbiglia.

Uno strano sentimento si insedia nel profondo, uno di quelli che non avrei mai voluto provare, e invece adesso riaffiora spietato. I baci di Alberto mi provocano fastidio, vorrei che fossero altre labbra a baciarmi.

Sogna, Sofia, sogna. Che il mondo onirico è bello fin quando ti sveglierai dal Paese delle Meraviglie.

«Non ti sono mancato io?» Domanda Alberto dubbioso e con un sorriso mite.

«C-certo.» E contro voglia gli stampo un altro bacio. Mi è mancato, ma ho capito a mie spese che la vita senza Alberto non è invivibile, tutt'altro.

Ti è mancato davvero molto Alberto, dal momento che hai approfondito la conoscenza di Mathias. Te l'ha suggerito il professore, no? La voce malefica manda in tilt i miei neuroni e non solo.

Sono con Alberto e mi ritrovo a pensare a Mathias, solo e sempre Mathias. Ormai è un chiodo fisso, il 90% dei miei pensieri sono di sua proprietà.

Saluto Giacomo, che è seduto sul sediolino passeggero e sorride con il suo doppio mento.

Dietro c'è Giulia, in abito attillato e con del rossetto rosso spiaccicato in viso. Ricordo quella volta in cui l'ho beccata sui divanetti a baciarsi con un ragazzo. Mi sale un brivido di freddo e distolgo l'attenzione. «Ciao, Giulia.» La saluto e lei sventola la mano sorridendo.

Non abbiamo mai approfondito la nostra conoscenza, nonostante ci conosciamo da cinque anni.

Tiro la portiera a me; dopodiché chiamo Serena e lei risponde.

«Sono pronta. Giuro. Viene anche Giada, la mia amica. Si sta sentendo da poco con un ragazzo.» Esordisce affannata.

«Di' a Serena che Max sta andando da lei.» Mi suggerisce Alberto guardandomi dallo specchio retrovisore.

«Sere hai sentito?» Inoltro il suggerimento di Alberto.

«Sì. Allora ci vediamo al cinema.» Riaggancia e Alberto innesca la prima e nel giro di qualche minuto arriviamo al cinematografo.

***

Nonostante sia Martedì, il cinema è pullulante di persone. Sull'edificio che ospita le sale è affisso il logo UCI CINEMA a caratteri sontuosi, mentre di fianco ergono vari fast food e delle sale giochi per i più piccoli.

«Ragazzi, siamo qui.» Avverto la voce squillante si Serena. Mi volto convulsamente ma il tramestio e il chiacchiericcio mi distraggono. «Sofy, devi prendere in considerazione l'idea di andare da un'oculista.» Serena poggia la sua mano sulla mia spalla.

Max saluta Alberto, poi Giacomo ed infine Giulia.

«Ciao, Sofia.» Giada si piazza di fianco a Serena masticando una gomma in modo volgare.

Indossa una gonna e devo ammettere che il suo corpo è in linea, in aggiunta ha delle curve ben delineate.

Avrà tinto i capelli, poiché mi ricordavo che li avesse castani e invece adesso sono corvino e le stanno davvero bene con le sue iridi verde chiaro.

Il suo accompagnatore è un ragazzo con una folta barba e alto quanto Alberto. Si presenta come Anthony e presuppongo sia più grande di lei. 

«Giada, sei andata sulla trentina.» Dice Giulia squadrando il ragazzo. Sembra quasi le piaccia e infatti Giacomo le riserva un'occhiataccia.

«Ho l'età vostra. Ultimo anno di liceo scientifico ma barba dal primo anno.» Risponde Anthony e quasi tutti scoppiano a ridere, tranne Serena che trova la battuta squallida e io che mi sento completamente fuori luogo, spaesata. Cosa mi sta succedendo?

«Okay, gente, allora decidiamo il film da vedere, così andiamo a comprare i biglietti.» Pronuncia Alberto e ci spostiamo verso il grosso schermo che manda la programmazione della giornata.

Giada e Giulia protestano poiché siamo orientati verso un film horror, ma alla fine si arrendono e i ragazzi si apprestano al botteghino.

«Andiamo a compare i pop-corn.» Urla Serena prendendomi sotto al braccio e portandomi verso il rivenditore ufficiale del cinema.

«Allora, posso sapere cos'è successo?» Sussurra attenta e guardandosi alle spalle, ma mentre sto sul punto di spiegarle i fatti accaduti nella biblioteca, Giada ci raggiunge.

«Ragazzi, volete fare le comari senza di me? Avete sbagliato di grosso.» Si infilza spazzando via il braccio di Serena e comincia a raccontare dei fatti di cronaca hard.

Io annuisco per tutto il tempo, mentre Serena compra dei pop-corn e alcuni M&M's.

«Sono diciotto.» Dice la cassiera con aria annoiata e sistemandosi il berretto blu.

«Per mangiare al cinema c'è bisogno della carta di credito.» Si pronuncia spiritosa Giada e mi scappa una risatina soffocata.

Alberto mi appioppa il biglietto e scorgo il posto venti dell'ottava fila. Il dipendente controlla i biglietti per poi lasciarci passare. La sala in questione è la numero due. Serena è la prima ad aprire la porte a molle e a poco a poco entriamo tutti.

Ne siamo otto e occupiamo quasi un'intera fila. Alberto si è seduta alla mia destra, mentre Serena alla mia sinistra. Lo schermo lancia alcune pubblicità e la sala comincia a riempirsi mentre nell'aria aleggia un odore di stantio e anche un leggero fetore di piedi.

«Ma questi qui non si lavano?» Domando a gran voce Serena e molte persone si voltano.

Rossa dalla vergogna cerco di nascondermi, ma non ci riesco. Alberto ride e con lui tutto il nostro gruppo. Serena comincia a sgranocchiare dei pop-corn e Giulia sembra mangiarli con gli occhi.

«Giulia prendili se vuoi.» Le dico, ma lei scuote la testa.

«Ho iniziato la dieta.» Mi risponde. Giacomo viene completamente oscurato dalla sua stazza.

I posti alle nostre spalle sono vuoti; potremo goderci il film in santa pace.

Dopo la classica mezz'oretta di pubblicità, la sala comincia ad oscurarsi creando un'atmosfera suggestionale.

Andare al cinema è una delle attività che amo fare. I sediolini in velluto rosso assumano un colore scuro e la musichetta di apertura rimbomba dall'impianto audio.

Avverto che le poltrone alle nostre spalle vengono occupate dalle persone, ma sia io che Serena siamo prese dal film per poterci voltare.

Sobbalziamo dalla poltrona parecchie volte, in particolare quando il serial killer squarta una ragazza intenta a farsi un bagno.

Ora la protagonista, scappa dalle grinfia dell'assassino imbattendosi in una casa misteriosa, ma d'improvviso il film si interrompe e la pausa fa lanciare delle urla indistinte ad alcune persone che credevano di assistere ad un'altra scena raccapricciante.

«Sofy, noi andiamo a comprare altri pop-corn, volete venire?» Mi domanda Alberto alzandosi. Sistema alla bell'e meglio la sua folta chioma ondulata e anche il suo maglioncino grigio.

«No, restiamo qui, andate pure.» Risponde Serena al posto mio. Alberto annuisce stampandomi un bacio sulle labbra.

Si alzano tutti, tranne io e Serena, ma alle mia spalle avverto un voce familiare pronunciare un nome formato da cinque consonanti e tre vocali. «Mathias vieni?» Mi cristallizzo aggrappandomi ai bracciali. Serena ha un attimo di esitazione, poi si volta decisa.

«Ciao.» Lo saluta con una smorfia; dopodiché si volta avanti. «Stronzo. È con tre ragazze e ci sono due amici. Uno di colore, capelli arruffati, non male ma non il mio tipo; l'altro bruno, bassino, muscoloso e anche carino. E poi c'è lui, Mathias, che è proprio dietro di te.» Il mio cuore subisce una scossa e mi aggrappo ancora più forte penetrando le unghia nel velluto della poltrona.

«Respira e non considerarlo.» Mi suggerisce Serena a bassissima voce. Come faccio a non considerarlo? È dietro di me e tra poco verrà anche Alberto.

«Perché me l'hai detto?» Le dico con la bocca arida.

«Non dovevo dirtelo?» Domanda Serena stranita.

«No... Sì. No, adesso come faccio a rimanere rilassata?» Avverto l'ansia impossessarsi dei miei muscoli.

«È con una ragazza, questo stronzo. Non fargliela passare liscia.» Serena ha una voce mordace.

«Al mio tre ci alziamo e tu guarderai Mathias con uno sguardo malvagio. Uno di quelli pieno d'astio e di odio.» Ammicco convinta.

Quella voce da papera alle mie spalle era sua, chiunque sia. Colei che è venuta al cinema con Mathias. Si è preso gioco di me sin dall'inizio.

«Uno, due, tre.» Ci issiamo entrambe e nello stesso momento mi prendo il tempo di riservare a Mathias uno sguardo torvo e infuriato.

È proprio seduto sul sediolino alle mia spalle e al suo fianco c'è una sguattera bionda con mezzo seno all'infuori, come se stesse al mare ad abbronzarsi.

Lo osservo mentre Serena mi spinge verso il corridoio. I miei occhi urlano milioni di sensazioni.

Sono sdegnata, ferita, arrabbiata, furiosa e e ancora in collera e non riesco a contenere le mie emozioni.

Devo esplodere e spiattellargli tutto il rancore che provo nei suoi confronti. Ero una marionetta, nient altro che un pezzo di carne animato.

"Avrei voluto restare tutto il tempi insieme a te" È questa la frase che mi ha detto in biblioteca, patetico.

Mathias tiene lo sguardo, mentre la sguattera al suo fianco lo guarda per poi partire all'attacco con dei baci sul collo.

Serena si piazza davanti, poiché ha intravisto che sto per uscire fuori dai gangheri.

La mia vista diventa annebbiata, ma Serena cerca in tutti i modi di placare il mio istinto animalesco. «Sofy, Sofy, stop! Non puoi fare certe scenate in un cinema e non quando lui sta venendo verso te.» Serena indica con gli occhi Alberto e la mia furia in parte si attenua.

Stupida! Sapevi a cosa andavi incontro.

La mia anima si sgretola pezzo dopo pezzo e la sguattera continua baciare il suo collo. Sono disgustata. «Ora mi volto e non lo guardo, non merita la mia attenzione.» Rispondo a Serena che ha un'espressione cupa.

«Sofy, cosa c'è? Ti vedo turbata.» Alberto si preoccupa all'istante, ma io cerco di rassicurarlo. «Ho dei dolori di pancia.»

«Cosa da donne.» Serena regge la bugia.

«Vuoi che ce ne andiamo?» Chiede premuroso.

«No restiamo.» Ribatto prontamente.

«Ciao, Sofia.» Raoul sventola la sua mano e io ricambio il saluto costretta. Odio Mathias con tutta me stessa.

Riprendiamo posto nel attimo in cui il film riprende la visione. Mi poggio sull'esile braccio di Alberto, mentre alle mie spalle sento un rumore di lingue che si intersecano.

Fremo dalla voglia di girarmi, ma non posso. Lo fa Serena al posto mio e sembra essere allibita. Il film comincia ma il vociferare è assordate. «Questi dietro hanno rotto.» Sbuffa Alberto.

«Faranno silenzio.» Lo rispondo sentendo il suo petto allargarsi per poi ritornare alla normalità.

È la voce di Mathias e c'è anche Lucas. Parlano e disturbano la visione del film. Giulia si gira guardandoli con uno sguardo maldestro, ma non dice nulla.

Anche Giada si volta ma lei non si fa passare la mosca sotto al naso. «Volete tapparvi la bocca?» È una domanda retorica minacciosa.

«Calmati, razza di cartone animato.» È la voce della fidanzatina bionda di Mathias. Serena si gira di scatto alzandosi e imito la sua azione.

«Cristo, stiamo vedendo un film, se volete parlare andatevene fuori.» Alberto è su di giri.

L'aria si è fatta tesa e temo per il peggio. Il mio corpo comincia a tremare.

«Non spremerti troppo stuzzichino.» Mathias ribatte prontamente con il suo tono arrogante.

«Fanculo!» È la risposta rabbiosa di Alberto, ma Mathias, in un lampo si issa dalla poltrona e sferra un pugno dritto al volto di Alberto.

Emetto un urlo, prima che la situazione precipiti nel caos.

[SPAZIO AUTRICE]

Ragazze fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo poco lungo. 😂😂😂

Vi ringrazio per il vostro smisurato sostegno. Grazie ❤❤

-LaVoceNarrante 💙

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