Take Me With You And Don't Le...

By i_am_a_Moonwalker

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"...E sì mi manca. Mi mancano i suoi baci, mi mancano i suoi abbracci, le sue battute, la sua insicurezza, il... More

Cast
Prologue
Chapter 2. Listen To 'Guerriero'
Chapter 3. Let Me Help You
Chapter 4. Save Her

Chapter 1. Arrive To Milano

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By i_am_a_Moonwalker

"Non posso crederci, siamo a Milano!"

Jazzy stava ammirando il Duomo della città, mentre la sua amica la guardava sorridendo.

"Ti avevo detto che l'Italia era bella o no?"

"Ma mi hai sempre parlato del sud, non del fatto che ci fossero degli edifici così belli!"

"Non sono belli come il sud" borbottò l'italiana, mentre indossava gli occhiali da sole.

"Mi devi finire di insegnare l'italiano, assolutamente" riprese a dire Jazzy.

"Amica mia, tu stai parlando italiano!"

"Davvero?! O che bello!" esclamò, abbracciandola di slancio.

Diana sorrise. Questo era uno dei motivi per cui Jazzy era la sua migliore amica.
Non si curava del giudizio delle persone ed era sempre allegra e sorridente.
Talvolta poteva anche risultare un problema, dato che le figuracce non mancavano mai se si era in sua compagnia.

Ma era così bella nel suo essere sempre positiva e solare, che ad un certo punto smettevi anche te di comportarti come se altre persone all'infuori di te, cosa che succedeva sempre quando le due erano sopra un palco, dovessero giudicarti.

Jazzy si staccò e prese i fogli che la Markova aveva dato loro il giorno prima.
A pensarci sembravano già passati anni.

"Dice che l'hotel è *** in via *** numero 7"

"Il numero promette bene!" affermò Diana. Essendo una moonwalker, ovvero fan di Michael Jackson, aveva il sette come numero che la rappresentava.

"Sei sicura che non avremmo dovuto aspettare all'aeroporto che ci venissero a prendere?" chiese riluttante la mora, mentre si addentravano nelle strade di Milano.

"Voglio fare una sorpresina ad una vecchia amica" rispose l'altra.

Conosceva Claudia, o per meglio dire Iaia, e farle degli scherzi era sempre stato il suo passatempo preferito, soprattutto perché così avrebbe avuto, finalmente, la sua attenzione.
E poi diciamocelo, chi non ama fare scherzi che fanno prendere un infarto alle altre persone?

"Sei crudele!" rise Jazzy, mentre la bionda faceva la finta offesa.

Molte volte dovettero fermarsi per chiedere aiuto ai passanti, ma riuscirono ad arrivare all'hotel sane e salve.

Fu il ragazzo della reception a venirli incontro, mentre le ballerine ammiravano il lusso della hall e dei mobili posti in bella vista.

"Le signorine desiderano?"

"Dobbiamo vedere Marco Mengoni"

"Se si sta riferendo al cantante, mi dispiace deluderla, ma qui non c'è"

"Penso che Claudia le abbia parlato di noi, siamo le ballerine chiamate per il tour" disse Jazzy, in un italiano praticamente perfetto.

"Potete darmi un documento?"

Le ragazze presero dalle loro borse i rispettivi passaporti, e li consegnarono al ragazzo.
Lui controllò, per poi ridarli indietro.

"Claudia mi aveva detto che sareste venute tra due ore, e con una persona della loro troupe. Vi prego di scusarmi.
Sia lei che il signor Mengoni sono nell'ufficio infondo al corridoio a destra"

"Vi ringrazio" rispose Diana, mentre si incamminava con l'amica verso il luogo indicato.

"Questo posto è magnifico" sussurrò Jazzy, contenta di essere lì.

"Già" rispose Diana, mentre rallentava, di poco, il passo.

Tornare in Italia era stato un duro colpo per lei, eppure in un certo senso era molto felice di potersi esibire nel suo paese natale.

Doveva avere assunto un espressione particolarmente sconsolata, perché la sua amica le mise un braccio attorno alle spalle per darle maggior conforto.

"Andrà tutto bene, vedrai" disse.

"Vorrei tanto poterci credere" sospirò Diana, mentre abbassava lo sguardo.

"Ne parliamo appena siamo dentro la nostra camera, ok?"

Diana annuì, aggrappandosi ancora una volta alla sua migliore amica.
Cosa avrebbe fatto senza di lei?

Jazzy bussò e la porta si aprì. Una donna stava sulla porta, con un'espressione di chi è stanca, ma soddisfatta.

"Diana! Che sorpresa, cosa ci fai qui?" esclamò stupita.

"Siamo le ballerine chieste dal 'Colonnello' per il tour di Marco" spiegò Diana, mentre Jazzy stava in silenzio.

"Lei è Jasmine, la mia amica nonché coinquilina e compagna di avventure. Jasmine, lei è Marta, la persona che, dopo Iaia, è sempre alle costole di Marco!" disse ironica, mentre Jazzy tendeva la mano a Marta, che la strinse.

"È un piacere. Però mi chiamo Jazzy, solo i miei genitori e professori mi chiamano ancora Jasmine" chiarì la mora.

"E allora ti chiameremo così. Se cercate Iaia penso che sia nella hall. Non farla arrabbiare, perfavore" Marta supplicò Diana, mentre le due ritornavano sui propri passi.

"Faremo prima ad iscriverci alla marcia delle Olimpiadi se si continua così!" scherzò la mora.

Videro, al centro della hall oramai deserta, le due persone che le avevano chiamate in causa.

Marco Mengoni e la sua assistente Claudia stavano l'una difronte all'altro.
Il primo aveva una faccia tra il serio e il divertito, mentre la seconda stava parlando, in modo minaccioso, al telefono, dando le spalle alle ragazze.

"Non mi interessa. Bisogna trovarle. Ora!" riuscirono a captare solo l'ultima di quella che sembrava essere stato un grande scambio di battute, mentre la donna attaccava il telefono.

"E ora dove si sono cacciate quelle due?"

"Già, sono proprio irresponsabili, eh?" ribattè Diana alle sue spalle.

"Non me ne parlare. Senza contare poi che è colpa tua!" Claudia si rese conto solo in quel momento di chi avesse parlato.
Poi di scatto si girò, e fulminò la bionda con un'occhiatacccia.

"Diana!"

"Claudia!" ironizzò lei, mentre sia Jazzy che Marco ridevano sotto i baffi.

"Tu non sai che colpo mi hai fatto prendere! Mi hai fatto morire!"

"A mia difesa posso dire che così sembri più viva del solito. Comunque" constatò Diana, rivolgendosi a Marco, mentre Claudia tentava di ucciderla con lo sguardo "Piacere, sono Diana. Io e tua cugina ci conosciamo da tanto tempo, ed è sempre così, non ti preoccupare"

"Piacere Marco. Iaia non mi aveva detto che vi conosceva" sorrise il cantante, stringendole la mano.

Ritrassero, dopo poco, le loro mani, come se si fossero scottati.
Eppure per entrambi era stato un contatto così bello e.....e reale.

"Lei è....."

"Jazzy, piacere" disse la mora, interrompendo l'amica.

"Le ballerine per il tour" finì Claudia, con una faccia disperata.

"Posso sapere perché fai quella faccia? Infondo ti torno utile, senza di me ti annoi" scherzò la bionda.

"Se volevo qualcuno che riuscisse a scombinare tutti i miei piani ci sono riuscita. Perché a me?" sospirò in risposta.

"Dovresti fare i salti di gioia invece" disse, fintamente contrariata, l'altra.

"Con te i salti di gioia? Piuttosto mi impicco. Comunque" si rivolse a Jazzy, mentre Diana rideva sotto i baffi "Vi accompagnerà Marta al vostro appartamento. Queste sono le chiavi. Le prove inizieranno ogni giorno, a partire da domani, alle 09:00 del mattino. Mi raccomando, PUNTUALI" rimarcò l'ultima parola, guardano la bionda "Così si può iniziare. Ok?"

Jazzy rispose di sì per entrambe, mentre prendeva le chiavi.

"Se permetti, le accompagno io all'appartamento. Oggi non ci sono le prove, quindi penso di potermi permettere una boccata d'aria" si intromise Marco, mentre la cugina era già partita alla ricerca di Marta.

"Va bene, ma non fare tardi. Dopo c'è l'intervista" gli ricordò Claudia, mentre il trio usciva dall'hotel.

"Grazie, ma non c'è bisogno che tu ti disturbi. Ce la caviamo a fare quattro strade messe in croce" disse Diana.

Non sapeva perché, eppure si sentiva a disagio con Marco vicino e allo stesso tempo avrebbe voluto affondare dentro un suo abbraccio, piangendo per tutto ciò che tornare nella sua patria d'origine le aveva fatto ricordare.

Fu a questa cosa, infatti, che diede la colpa, mentre si iniziava a sentire fragile sotto il peso del passato.

"Figurati. Mi fa piacere accompagnarvi" sorrise sincero.

Un sorriso che sciolse l'anima delle due ballerine come burro al sole.
Non perché fosse bello. Cioè, era bellissimo, ma risplendeva per la sincerità della causa che l'aveva fatto sorridere.

"E allora non possiamo fare altro che ringraziarti. In che via è?"

"È vicino al Duomo"

"Sì! Che bello!" Jazzy si era messa ad esultare come una bambina a cui venivano offerti dei dolci tanto agoniati.

Diana l'abbracciò, tentando di calmarla, mentre Marco le guardava. Si vedeva che quelle due erano amiche.

Ma ciò che non poté scordare, nemmeno quando, dopo averle accompagnate, arrivò agli studi dove si sarebbe tentuta l'intervista, furono gli occhi della bionda.

Non sapeva perché, ma gli erano sembrati.......vuoti.
Pieni di torti subiti, di misteri e di infelicità.
E la cosa si era fatta viva non tanto quando l'aveva vista comparire alle spalle di sua cugina, così bella e semplice che aveva addirittura pensato che se l'avesse anche solo sfiorata, sarebbe sparita.
No, l'aveva visto quando erano usciti e lei gli aveva fatto notare, sotto le righe ovviamente, che avrebbe potuto fare di meglio che accompagnare loro due alla loro nuova casa.
Gli occhi erano diventati come più chiari, persi nei meandri della memoria, ed gli erano parsi fragili. Fragili come doveva essere la sua anima.

Un'anima di cristallo: bella, semplice, incantevole. Ma al più piccolo contrasto pronta a sbriciolarsi sotto gli occhi.

Chissà come o perchè, ma in quel momento Marco decise che, se avesse potuto, non sarebbe stata sola ed avrebbe avuto un guerriero a darle pace.

Con questi pensieri iniziò l'intervista, pronto a questo nuovo capitolo della sua vita.

Angolo autrice:

Hy guys! Come va?
Innanzitutto mi piacerebbe ringraziare tutte le persone che hanno votato, o semplicemente anche solo letto, questa storia con solo il prologo pubblicato.
Grazie di cuore❤❤.
Coooomunque volevo dire che il nome, per chi non lo sapesse, di Jazzy si pronuncia "gesi".

E nulla, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Un bacio!

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