Al Cuor Non Si Comanda

By Ainoaka7

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Tre storie. Elise, considerata da tutti perfetta ed invincibile, ma che in realtà non sa districarsi in un am... More

~ Elise ~ Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X [Ultimo]
~ Josephine ~ Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV [Ultimo]
~ Grace ~ Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV [Ultimo]
♡Elenco Storie♡

Capitolo XV

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By Ainoaka7

- Ehm.. Josephine, ti cercano! - mi si avvicina timorosa Gil, una mia compagna di classe.

Confusa la fisso - Chi, scusa? -

La biondo indica alle sue spalle e vedo di fronte alla porta l'ultima persona che vorrei incontrare in questi giorni.

Pierre.

Sbuffando fisso la ragazza - Ha detto che cosa vuole? -

- No, forse.. non lo so.. - risponde più che confusa.

Oh cielo..

Quasi mi fa pena.

Quasi.

È stata soggiogata dal lato falso di Pierre.

Povera.

- Vuoi che venga con te, Josy? - si offre Cecy.

- Mm.. no, vediamo cosa vuole! - sospiro alzandomi.

Che sia giunta l'ora dei conti?

Vuole programmare quella cavolo di intervista poi chi si è visto si è visto?

Oppure provare di nuovo a ripagare quel cavolo di favore?

Magari dire altre cazzate?

Beh, ora gli sono davanti, lo scoprirò.

Mi rompe però che tra tutti questi ragionamenti faccia anche capolino la voglia di sapere come stia.

Gli è passata completamente l'influenza?

Odio che m'importi così tanto!

- Che vuoi Pierre? - sbuffo, ma in realtà quello stronzo del mio cuore non sta collaborando.

Devi essere indifferente cazzo!

Sei arrabbiata con lui!

- Che saluto glaciale! - sorride per mantenere la bella faccia.

Porca miseria..

Stare qui mi farà dialogare solo con questo Pierre.

Non avrò le risposte che voglio.

Però col corno che andiamo altrove!

- Ripeto, cosa vuoi? -

La sua compostezza vacilla al mio tono davvero irritato.

Mi fa un sorriso tirato.

Ehi Pierre!

Mica sono stata io a chiamarti qui!

Attaccati.

- Volevo scu.. scusarmi! - risponde a denti stretti.

Dall'espressione tirata e dal tono rigido credo che non sia una farsa.

Però..

- Per cosa ti stai scusando? -

La mia domanda lo irrita.

Sperava di chiudere la cosa in fretta.

Illuso!

In primo luogo sono ancora incazzata.

E in secondo davvero non ho capito per cosa si stia scusando.

Per quella telefonata?

Per essere così tanto scemo?

- Josephine sono venuto qui apposta per scusarmi.. lo fai di proposito a non capire? -

- Assolutamente no! -

- Stai fingendo! - sbuffa.

Oh-oh!

Un'incrinatura nella sua maschera!

- Non ho idea di cosa tu intenda! - insisto.

Nel vederlo chiudere gli occhi per riprendere la calma non posso non provare divertimento e senso di vittoria.

- Josephine, sono serio! Ti sto davvero chiedendo scusa! -

- E io sono seriamente confusa! Per cosa ti stai scusando? Per aver pensato male di me? Per il tuo strano modo di dire grazie? Per essere così ottuso? Falso? Stronzo? Le possibilità sono molte! Capisci la mia confusione? -

- Certo che sei.. - serra le labbra per non continuare.

- Occhio! Vuoi aggiungere altri motivi per cui dovresti scusarti? -

- Accidenti a te! Hai intenzione di farmela pagare, vero? -

Mi prende in giro?

Dopo ciò che ha detto questo è il minimo.

Forse portare così tanto rancore è infantile, ma sentirgli dire certe cose mi ha davvero ferita.

- Mi pare ovvio! Mi hai detto delle cose davvero orribili! Anche solo che tu possa pensare certe cose di me è davvero.. mi fa stare male! Ecco! - sbuffo.

A breve finirà la ricreazione.

Voglio tornare in classe.

Qui mi sto solo scaldando per nulla.

Però voglio anche rimanere.

Sto davvero diventando bipolare!

- Josephine senti.. -

- Senti tu, Pierre! Sono stanca di starti ad ascoltare! In più perché ti vuoi scusare? Ti sei pentito delle parole dette? O vuoi solo essere in pace con te stesso anche se pensi davvero tutto? Forse ti senti irritato perché ti ho riattaccato il telefono in faccia? -

Serrando i denti decide di non rispondere.

Non guardarmi così!

Come se fossi io la cattiva della storia e tu quello che viene maltrattato!

Non è corretto.

Rimanere arrabbiata è sfiancante.

In più ormai non ce la faccio più.

C'è qualcosa che voglio chiedere e che mi mette stupidamente in ansia.

Cedo.. - Pierre.. come va la febbre? - chino il capo.

Dopo tutto ciò ho detto fin'ora, chiedergli lo stato di salute sembra ridicolo.

Però davvero voglio saperlo.

- Come scusa? - sento lo stupore nella sua voce.

- Accidenti.. ti ho chiesto come stai! - sbuffo tornando a guardarlo.

- Oh.. -

Mi mordo il labbro.

Non volevo irritarmi di nuovo.

- Sei sicuro che puoi tornare a scuola così? Non era meglio riposare un altro giorno? -

- Sto bene.. -

Lo noto reprimere una risata.

- Che ridi? - lo fisso sconcertata.

- Niente! È solo che.. -

- Che? -

- Sei strana! Sei ancora incazzata, ma comunque ti preoccupi della mia salute! -

Quella frase è come un colpo al cuore.

Un evidente segno di quanto sia già persa per questo idiota.

È deprimente sta cosa..

Sospirando mi volto.

- Ti avevo detto che non ero come credevi.. - e anche sentendomi chiamare di nuovo torno al mio banco.

- Josy, che voleva? - scatta subito Cecy.

- Scusarsi.. - sospiro sedendomi.

- Per quello? -

- Chissà.. non ha specificato! -

- Beh, è già qualcosa! Vuol dire che si rende conto di aver sbagliato! -

- Secondo me invece è solo perché teme che non faccia l'intervista! -

- Ti ha parlato di questo? -

- No, ma.. -

- Josy, non dovresti dar per scontato sta cosa! Magari davvero ha capito l'errore ed è sinceramente pentito! -

- Se è così poteva chiamarmi in disparte! Qui così sapeva che non mi avrebbe parlato in maniera normale! -

- Se ti avesse chiesto di andare altrove avresti accettato? -

- No, ma.. per principio non doveva fare così! - sbuffo.

- Beh, vedremo come andrà! -

Come?

- Di che parli? -

- Come tenterà di scusarsi la prossima volta! -

- Credi che ci riproverà? Secondo me queste erano le scuse e ciao! -

- Tu dici? Eppure aveva un'espressione così dispiaciuta! Non credo sia contento di come è finito il discorso! -

- Nemmeno io! Mm.. -

Lascio cadere la testa sul banco.

- È sfibrante tutto questo! - sbuffo.

Cecy inizia ad accarezzarmi i capelli.

- L'amore non è mai facile! -

- E allora perché ci s'innamora lo stesso anche sapendo che ci saranno tutte queste pene? -

- Perché anche se è così ci sono momenti fantastici che ripagano tutte le fatiche! Vale sempre la pena sopportare qualcosa per raggiungere un tale magnifico obbiettivo! -

- E che obbiettivo sarebbe? -

- Essere felici insieme! -

La semplicità del suo discorso e il suo tono dolce mi rincuorano un poco.

- Ah, Cecy.. -

- Su, su! Andrà tutto bene! Mettiti dritta che non è da te fare così! Dov'è la mia amica spavalda e pronta ad affrontare anche il più temibile mostro? -

- È diventata una checca bipolare! - sbuffo tirandomi su fisicamente.

Emotivamente non lo so.

- Cecy posso farti una domanda? -

- Anche più di una! - sorride allegra.

- Pure tu sentivi una gran confusione su tutto quando ancora non stavi con Adam? -

- A volte mi sento confusa pure ora! Sai quanto sia insicura su certe cose! Poi Adam è così orgoglioso e sorprendentemente timido! Mi rende le cose difficili! -

Anche se dice così sta sorridendo così beata.

È davvero felice.

E io lo sono per lei.

- Anche tu rendi le cose difficili ad Adam, direi che siete pari, no? - sorrido più di buon umore.

- E certo! Come lui mette in difficoltà me io do filo da torcere a lui! È cosa buona e giusta poter rendere pan per focaccia! Perciò non abbatterti! Se Pierre ti rompe le scatole restituisci il favore! - si esalta.

- Ok, ok! Ora placati che ricomincia la lezione! -

Quel pomeriggio come un fulmine a ciel sereno mi piomba addosso un pensiero che ancora non mi aveva sfiorata.

Che cazzo devo fare ora?

Ho ammesso a me stessa ciò che provo, ma lo step successivo?

Dichiararsi è completamente fuori questione.

Senza se o ma.

Almeno per il momento.

Io mi sono innamorata del vero Pierre.

Quello che dice le cose come stanno, ma che comunque è in grado di apprezzare anche piccole cose.

Non pensavo esistesse, ma quando l'ho conosciuto non ho potuto non finire nella rete.

Il problema è che lui è così attaccato alle sue idee.

In più se.. parlando proprio ipoteticamente..

Se mai ricambiasse e facesse sparire la maschera, sarebbe la stessa persona che mi piace?

Cioè.. non sto dicendo che apprezzo il suo lato falso, però è ormai parte di lui.

Cielo.. sono una contraddizione vivente!

Insomma.. sto cercando di dire che vorrei che ci fosse il giusto equilibrio!

Che lui fosse ciò che realmente è nel modo in cui gli è più congenie.

- Josephine! Che coincidenza! Possiamo parlare?! -

La voce del moro mi fa diventare rigida come  un manichino e mi volto con movenze da robot.

Di quelli che hanno bisogno di un goccino d'olio..

Dovevo proprio beccarlo ora?

Anzi.. davvero è una coincidenza?

- Coincidenza? Non è che mi stavi pedinando? - domando guardinga.

- Non sono uno stalker! - scatta.

Mm.. eccolo.

Questo è il vero Pierre.

Ovvio, non c'è nessuno in giro.

- Non ti stavo pedinando, però non è una coincidenza.. ti cercavo! - sospira.

- Ok.. - annuisco incerta.

- Possiamo parlare? - tasta nuovamente il terreno.

- Stiamo già parlando! -

Accidenti..

Non riesco ad essere onesta.

Non vorrei essere così scostante.

- Allora cambio domanda, mi puoi ascoltare? -

Dal suo tono cauto comprendo che teme la mia reazione.

Il che è un bene, giusto?

Vuol dire che un minimo gli interessa ciò che penso.

Credo almeno..

- Ti sto ascoltando.. -

- Bene.. ecco.. volevo scusarmi, di nuovo! -

- E io, di nuovo, ti chiedo di cosa ti scusi.. -

- Per averti detto quelle cose, non dovevo! Sono stato.. davvero scortese! Hai tutte le ragioni di esserti offesa! -

- Offesa? Io sono delusa! - sbuffo.

- Delusa? - ripete confuso.

- Sì! Accidenti.. cosa.. dimmi cos'ho fatto per darti l'impressione di essere una macchinatrice? -

- No, io.. dai, davvero non c'era nulla sotto? -

Cosa?!

Non era qui per scusarsi?!

E insiste?

È stronzo e scemo!!

- No!! - sbotto isterica.

- Sono abituato ad un mondo dove.. -

- Non m'interessa! Anche se intorno a te la gente si è sempre comportata così dovresti sapere che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio!! -

- Perché credo di averti fatto arrabbiare di più quando invece volevo mettere le cose a posto? -

- Forse perché per una volta hai ragione! Mi stai facendo arrabbiare ancora! -

- Cavoli.. davvero, non ho mai faticato così tanto per riuscire a risolvere una discussione! Anzi.. forse non ho mai avuto diverbi del genere! -

- Buon per te! O forse no visto che non ne hai avuti perché stavi sempre a fare buon viso a cattivo gioco! Se non mostri il vero te e ti adatti ad ogni persona che hai davanti, cercando di essere ideale per ognuno, ovvio che non litighi! Ma questo significa anche che non instaurerai mai un rapporto! Ti sorprenderà, ma le liti hanno il loro senso! A pace fatta si rafforzano le relazioni! E.. ti chiedo scusa se ti sto rendendo le cose difficili, ma a me non piace tutto questo tuo cavolo di discorso e non fingerò che sia tutto ok! -

Sospirando si avvicina a me.

- Che fai? - arretro di un passo.

- Sapevo che non sarebbe stato facile.. - inizia ad armeggiare nella cartella.

- Sei tu che non sei facile! - ribatto osservando i suoi movimenti.

Trovato ciò che cercava scopro essere un pacchettino, che mi porge con un sorriso rammaricato.

- Spero ti piaccia, è per scusarmi.. e si, anche per ringraziarti di quella giornata in cui avevo la febbre! -

Fissando il pacchettino, tutto bello infiocchettato, che ha in mano mi sento presa per il culo.

Cioè.. è da un botto che cerco di spiegare che non sono una persona materialista e che per me contano di più i fatti..

E lui che fa?!

Cerca di scusarsi con un regalo?

Vedo rosso.

Tutto rosso.

Come un toro incazzato.

- Un regalo? - sibilo sull'orlo di un'esplosione colossale.

- Sì, ho pensato che ti sarebbe piaciuto! Spero almeno! Davvero mi sento in colpa per ciò che è successo! Dopo ciò che hai fatto per me non volevo che finisse così.. - allunga la mano sperando che prenda il pacchetto.

Guardandolo mi sento sgonfiare come un palloncino.

Davvero speravo che capisse?

È come se per l'ennesima volta mi avesse dato la conferma..

Non siamo compatibili.

La pensiamo in modi troppo differenti.

E più gli sto accanto più spreco inutilmente forze.

Non ho nemmeno più voglia di urlagli contro.

Sarebbe spreco pure di voce.

Con un bel respiro profondo - Tieniti quel regalo, grazie! Come già detto, ma a quanto pare non comprendi.. non sono il tipo da fare qualcosa per avere un compenso in cambio! E non scusarti più, non importa! Scema io ad essermela presa! Fingi che sia tutto ok e che noi due non abbiamo mai litigato! Facciamo così.. domani ci occupiamo dell'intervista dell'uscita e poi ognuno va per la sua strada come doveva essere! - rispondo atona.

Basta..

Avevo deciso che mi sarei dichiarata più avanti?

No.. io mollo!

Non credo di potercela fare.

- Josephine, per favore.. accettalo! È per te! - avanza confuso.

- Non so cosa sia, ma.. riportalo al negozio, regalalo a qualcun altro.. insomma fa ciò che vuoi! Io non lo voglio! Ci vediamo domani, ciao! -

E come spesso succede in questo periodo me ne vado piantandolo in asso.

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