Precious (Italian Translation)

By GirlBelieveIt

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"TU NON MI POSSIEDI!" Urlai al massimo dei miei polmoni, spingendolo. Mi spinse violentemente indietro contro... More

-Prologo.
-Views of love.
-Gabriel Edwards.
-The Sweet Smell Of Girls.
-Chiamami Jason.
-Stai attenta.
-Hai paura?
-Ogni volta che ci tocchiamo.
-Non farle del male.
-Chi diavolo sei tu?
-Rapido e silenzioso.
-La disperazione è un'assassina.
-Il Carillon.
-Un classico sbaglio.
-Cattivo.
-Portami indietro.
-Opportunità & Scelte.
-Bugie Nere.
-Differenze.
-Inaspettato.
-Dolore nascosto.
-Cose da grandi.
-La caccia ad Afrodite.
-La prenderà.
-Come fingere una prima impressione.
-Sfidato.

-Ho bisogno di sapere.

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By GirlBelieveIt


Christine's POV

Il resto della giornata al centro commerciale, fortunatamente, fu calma e bella. Pranzammo in un caffè del centro, dove vidi i ragazzi che Jason stava per picchiare presto questo giorno. Ma sembrarono più spaventati loro di me quando mi videro che io di loro.

"Possiamo mettere un po' di musica?" Chiesi a Jason, quando salimmo in auto. Era una Audi bianca, con sontuosi sedili in pelle - persino con il riscaldamento incorporato, il che era perfetto per un culo freddo. Questa macchina era veramente perfetta, quindi non volevo proprio toccarla, perché avrei potuto premere qualcosa che non avrei dovuto.

"Ma certo," rispose Jason e guardò nello specchietto retrovisore. Ma non fu lui ad accendere la radio. Beh okay, dannazione. Adesso lo stava chiedendo.

Puntai sulla mia fortuna e premei un pulsante tondo e nero. E in effetti la radio di accese. Ma c'era un dettaglio a cui non avevo pensato. Il volume. Jason teneva sempre il volume al massimo, quando andava ad un party o a qualcosa di simile. Perché questo era ciò che veniva emesso dalle casse.

Con il volume al massimo, la voce di Eminem risuonò alta nell'abitacolo. Venni praticamente spinta di nuovo sul mio sedile da quanto fosse alta.

"Wow, wow, calma." Jason rise e abbassò il volume.

"Puoi anche connettere il tuo cellulare. Con la spina proprio qui," Disse, facendo un cenno con la testa allo spazio tra di noi.

"Tsch, non pensi che io lo sappia già?" Borbottai ironica, e inserii il cavo nel mio cellulare, e poi in una presa dell'auto.

"Conosci Jason Derulo?" Sorrisi leggermente, e premei su una delle canzoni che erano nel mio cellulare.

"Credo. Ha un nome figo comunque," Rispose Jason.

"Emma ed io andremo al suo concerto questo weekend." Dissi, e poggiai la testa contro il finestrino mentre "Breathing" risuonava in sottofondo.

"Grazie per l'invito," Disse Jason, fingendosi offeso.

"Scusa. Abbiamo comprato i biglietti prima che ti incontrassi," Sorrisi e studiai il suo profilo.

I only miss you when I'm breathing.

I only need you when my heart is beating.

"Scarica Emma e dai a me il biglietto?" Propose Jason, guadagnando uno schiaffo sul braccio.

"Cosa?" Rise, quando sentì la mia reazione sul suo corpo.

"Emma è una delle mie migliori amiche, non posso semplicemente scaricarla." Difesi Emma.

"Ma sono il tuo ragazzo. È meglio di essere migliori amici. E, non puoi dire di no a me." Continuò Jason e fece i suoi occhi da cucciolo.

"Non ho nessun problema con quello." Mormorai.

"Sei così spietata, Christine." Disse Jason e scosse la testa.

Scrollai le spalle.

"Ho imparato dal migliore."

Jason's POV

Era solo l'una di pomeriggio così decidemmo di andare a casa mia. Avevo promesso a Christine di aiutarla con la sua coreografia. Mi aveva detto che era quasi completa. Ma non aveva importanza. Avrebbe danzato. Danzato solo per me. E mi concentrai più su quello, invece di aiutarla con la sua coreografia. Forse il balletto non era come lo striptease o la pole dance. Ma avrebbe danzato per me. Solo per me. È questo era ciò che mi eccitava di più.

Quando entrammo in casa, il familiare odore di torte bruciate arrivò a noi. Geronimo.

"Tutteluuu" Geronimo ci salutò, e sporse la sua grassa piccola testa fuori dalla porta della cucina.

"Geronimo sei un frocio, stai cucinando torte di nuovo?" Lo schernii con una risata.

"Ciao Christine." Sorrise Geronimo, ignorando i miei commenti come sempre, e mise un braccio attorno a lei.

"Hey," lei sorrise e lo abbracciò. Non avvicinarti troppo, Geronimo.

Camminammo con Geronimo all'interno della cucina, dove mi andai a sedere sul piano di lavoro. Tirai Christine tra le mie gambe e le avvolsi attorno a lei. Poggiò le mani sui miei stinchi, e accarezzò amorevolmente le mie gambe. Se si fosse chinata leggermente e si fosse girata, sarebbe stata nella posizione perfetta per farmi un pompino, con la sua piccola delicata bocca.

Sentii Geronimo dire qualcosa riguardante le sue torte, ma ero troppo eccitato dall'idea di un pompino al momento. Saltai giù dal piano della cucina e misi le braccia attorno ai fianchi di Christine. Dovevo toccarla, baciarla, prima che potessi rilassarmi di nuovo. Morsi giocosamente il suo collo e poi lasciai piccoli baci ovunque su di esso. Christine ce la mise tutta per rimanere concentrata su quello che Geronimo aveva detto. Ma alcuni, quasi silenziosi, gemiti lasciarono la sua bocca. Lungo la pelle dietro le sue orecchie, la baciai finché non raggiunsi i suoi capelli. Potevo di nuovo respirare normalmente e inalai un respiro calmante del profumo dei suoi capelli.

"Jason, hai un minuto?" Mi risvegliai dal mio sogno, e irritato vidi Geronimo in piedi, che stava ondeggiando con un uomo di pan di zenzero leggermente dorato davanti al mio viso.

"Cosa c'è di dolce Geronimo?" Ringhiai e poggiai la mia guancia contro i capelli morbidi di Christine.

"Assaggialo." Disse Geronimo determinato e mi porse il dolce.

Riluttante portai la testa dell'uomo di pan di zenzero nella mia bocca e lo mangiai. Sapeva per la maggior parte di farina e cannella, ma potei vedere che Geronimo aveva fatto del suo meglio. Aveva indossato un grembiule e aveva alcune gocce di sudore sulla fronte.

Nello stesso secondo Dakota entrò la cucina.

"Christyyy." Pianse Dakota, ma corse verso di noi. Un po' troppo felice.

Abbracciò Christine, e la baciò sulla guancia.

Generalmente se fosse stato un estraneo, o uno degli amici di Christine, sarebbe morto in questo momento. Ma lui era Dakota. La persona più dipendente dall'erba, ovvero uno dei miei migliori amici. Quindi non importava, che l'avesse baciata. Ma venne comunque spinto via e cadde a terra con un tonfo.

Christine sembrò per lo più sorpresa e un po' confusa, ma prese la cosa come se fosse stata normale.

Fulminai Dakota con lo sguardo mentre asciugavo la guancia di Christine con la mia mano.

"Hey! Posso avere qualche opinione sui miei dolci?" Esclamò Geronimo impaziente.

"Magari posso averne uno anche io?" Chiese Dakota, e si sedé sul pavimento con le gambe incrociate e sembrò quasi innocente.

Geronimo gli lanciò un uomo di pan di zenzero e nello stesso momento in cui Dakota portò il dolce nella bocca, la sua espressione cambiò.

"Phew ew!" Si lamentò Dakota e sputò il dolce.

"Oh sei un pezzo di merda, Dakota!" Geronimo difese se stesso e i suoi dolci.

"Penso che tu sia migliorato, Geronimo. Hanno sicuramente un gusto migliore questa volta," Disse Christine improvvisamente.

"Sul serio? Grazie." Rispose Geronimo e arrossì leggermente.

"Ma... quale ricetta stai seguendo?" Ridacchiò lei.

"Ah, le ricette sono troppi tradizionali! Metto nei dolci tutto quello che mi viene in mente," rispose onestamente.

"Mia madre ha una buona ricetta per i cookies. Posso portartene una copia la prossima volta, e potremmo aiutarci a vicenda a cucinarne alcuni?" Disse Christine amichevolmente e un po' timida.

Portai le braccia attorno a lei, sperando che si sarebbe sentita un po' meglio così.

"Sul serio? Mi piacerebbe tanto!" Geronimo arrossì e guardò i dolci non riusciti.

Avvicinai la testa all'orecchio di Christine e le leccai il lobo.

"Sei così dolce," Gemei nel suo orecchio, ma solo lei poté sentirmi.

Si girò e portò le braccia attorno al mio collo. Mi sorrise. Allora non potei fare a meno di sorriderle. Quando lei sorrideva, io sorridevo.

Baciò il mio collo alla perfezione. Mi dovei chinare un poco prima che le sue labbra potessero raggiugnere le mie.

Feci correre la mia mano lungo la sua schiena, e misi le mie mani nelle sue tasche. Ansimò silenziosamente, ma abbastanza forte perché io potessi sentirla. Piegai la testa verso la sua e accarezzai le mie labbra con le sue.

"Baciami," Le sussurrai.

"È bene che tu lo faccia Christine. Così poi avrà qualcosa a cui pensare più tardi quando lui, sai." Disse Dakota. Se ne stava sulla porta e faceva finta di masturbarsi. Gli lanciai uno dei miei sguardi peggiori, ma Christine rise solamente. Sapeva molto bene cosa intendeva con quello.

"Ha ragione," Sospirai.

Christine mi guardò scioccata con i suoi occhi spalancati.

"Sto scherzando," Risi, e la spinsi su per le scale verso la mia camera.

Stavo solo scherzando? Si, proprio così.

Christine's POV

"Quale canzone balli?" Mi chiese Jason, mentre se ne stava in piedi con il cellulare connesso alle casse nella sua camera.

"Davy Jones - Music Box," Borbottai e mi tolsi il maglione. Avevo fatto bene a mettermi una canotta sotto.

Le tristi note della canzone riempirono la stanza.

"Pensavo che la musica del balletto fosse un po' più... Violino e pianoforte." Rise Jason, e mi guardò perplesso per la scelta della mia canzone.

"Si, ma si adatta molto bene con la coreografia che ho creato. Perché dobbiamo mostrare cosa si prova ad essere Evelyn." Sorrisi orgogliosa.

Jason sembrò ancora più perplesso quando menzionai Evelyn.

"Non conosci la storia che c'è dietro Poinsettia?" Chiesi leggermente scioccata. Tutti conoscono questa storia. Ma okay, Jason non era come tutti.

"Poinsettia parla di una ragazza, Evelyn, che viene sfruttata a causa del suo magnifico talento nel ballo. Ha salvato un ragazzo dalla solitudine, il quale purtroppo sfrutta la forza della sua danza, per i propri benefici. Perché quando Evelyn balla per te, tu diventerai forte e potente. Una regina di ghiaccio scopre questa cosa e cerca di catturare Evelyn. Evelyn, la quale non si fida più di nessuno, balla in giro per le strade piangendo. Il ragazzo che lei ha salvato, finisce con il sacrificarsi alla Regina, in cambio della libertà di Evelyn." Dissi e cominciai a riscaldarmi.

"La Regina di Ghiaccio?" Schernì Jason.

Incredibile. Gli avevo appena raccontato l'intera storia, e lui la faceva cadere così? Diamine no.

"Si, ci sono dei problemi con questo?" Risposi offesa. Poinsettia era importante per me, non importava quanto potesse essere banale.

"Non intendevo quello." Jason sospirò e scosse la testa.

"Si invece." Borbottai, facendo sì che lo sentisse.

Con tre passi veloci, Jason era proprio dietro di me, e strinse i miei fianchi. Improvvisamente, i suoi movimenti divennero gentili. Strinse le braccia attorno a me e portò la mia schiena più vicino nel suo abbraccio.

Guardai nello specchio appeso sopra al suo cassettone.

Jason cominciò a baciarmi il collo con le sue muscolose braccia attorno a me.

"Jason?" Sussurrai.

"Mm?" Mormorò, e continuò a leccarmi il collo.

Chiusi gli occhi e mi godei la sensazione mentre succhiava un punto delicato.

"Cosa faresti se me ne andassi?"

Smise immediatamente di baciarmi e mi guardò interrogativo.

"Se me ne andassi con un altro ragazzo e rompessi con te?" Dissi senza mezzi termini.

"Non lo faresti." Sbuffò Jason, ma sembrò nervoso. Bingo.

Non volevo che Jason pensasse che fossi il suo cucciolo. Volevo sapere se avrebbe combattuto per me. Non solo combattere contro gli altri, ma anche contro chi era interessato a me.

"Non hai risposto alla mia domanda." Continuai e guardai il suo viso sullo specchio.

"Ma tu sei mia?" Sussurrò Jason.

"Mostrami che sono tua! Continui a dirlo, ma questo è tutto. Tutte parole, niente azioni." Esclamai, e mi divincolai dalle sue braccia.

"Come Christine? Non so cosa altro fare?" Disse Jason. Sembrò un po' perso.

"Portami fuori per un appuntamento! Vieni a visitarmi a scuola?" Gridai lanciando le braccia in aria. Forse Jason aveva ragione. Faceva già abbastanza, come quando mostrò che ero occupata. Ma sembrò più 'lei è mia, quindi non toccarla cazzo.' Non 'Guarda la mia bellissima ragazza, la amo.' Mi mancava qualcosa del genere..

Guardava afflitto il pavimento. Sapeva cosa intendevo. Ma sembrava arrabbiato.

Con un movimento lento, mi porse la sua mano. La afferrai e venni tirata nuovamente nel suo abbraccio. Poggiai le mani sul suo stomaco e la mia testa contro il suo petto.

"Se te ne andassi con qualche ragazzo..." Sussurrò Jason.

"Prima ucciderei lui, perché ti ha portata via da me," Sospirò Jason. Sapevo che odiava l'idea di me con altri ragazzi. Più di qualsiasi altra cosa.

"Poi mi ucciderei. Perché saprei, che tu non mi avresti più amato."

~NDT~
-tradotto interamente da salvatadajustin -

Senza lei questo capitolo non sarebbe qui.
Ammetto di non averlo riletto quindi mi scuso per gli eventuali errori.
Alla prossima, un bacio. (:

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