dear sergeant ➳ jb

By -journals-

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«Il sergente Bieber mi odia. So che vuole vedermi piangere ogni tre secondi» Esta historia es una traducción... More

Dear Sergeant
1. push it up
2. punishments
3. rejection
4. wanna bet?
5. not so hidden anymore
6. get your hands off me
8. little white lie
9. show time
10. it never goes away
11. so, so good
12. spidergirl
13. table for two
14. fuck it
15. don't speak
16. blurred lines
17. I like him
18. fatty fighting
19. breaking point
20. being nice for once
21. blowing bubbles
22. hairy beast
23. you belong to me
24. good friend
25. the morning after
26. epiphany
27. breaking up

7. getting somewhere

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By -journals-

Ci sono solo due soluzioni alla disastrosa situazione che sto vivendo.

Da una parte Justin, essendo il malvagio che è, mi avrebbe colpita senza pietà davanti a tutti i miei compagni dell'accampamento e nessuno sarebbe venuto a soccorrermi. Pare non esistano leggi in questo deserto. Io inizierei a piangere perchè sicuramente mi avrebbe umiliata e dopo aver smesso di picchiarmi, avrebbe iniziato a sussurrarmi qualcosa di crudele all'orecchio. O...Può essere che per tutti questi anni ho avuto dei poteri che non ho mai sperimentato. Forse nel momento del bisogno avrei potuto battere Justin, facendolo svenire. Si sarebbe svegliato ed essendo così fiero di me, non potrà trattenere il suo amore e mi pregherà di stare con lui per l'eternità. Eva così perderà la scommessa, sarà la mia schiava ed io sarò per felice per sempre.

«Hey Justin»  grida Lesley scacciando via i miei pensieri. «Ho bisogno del tuo aiuto. Non puoi concentrarti su un solo ragazzo per tutto il giorno. Vieni qua»

Mi ha appena chiamata ragazzo? Ma non vede che ho delle forme femminili?

«Aspetta»  le risponde, per poi girarsi verso di me. E come se io necessitassi della sua presenza o che non potrei vivere senza di lui, mi dice: «Ritornerò tra poco. Intanto cerca di non fare tanto schifo negli esercizi, va bene?»

«Come vuole, sergente»  faccio un inchino, anche se è da stupidi, davanti a lui e poi continuo a colpire il sacco con tutte le mie forze.

È inutile cercare di migliorare in qualcosa quando non mi interessa farlo. In cosa sono brava? A pensare strategie e piani geniali. Il mio papi dice sempre che potrei essere una spia della CIA se voglio, ed io gli credo. Anche se...Mi dice anche che sono la donna più meravigliosa sulla faccia della terra e nell'universo, ma mi sto rendendo conto che è l'unico che lo pensa.

«Bene, forza, facciamolo. Non è difficile. Devo solo colpire un maledetto sacco di sabbia. Sono intelligente e sono capace a fare tutto quello che voglio. Se mi concentro e focalizzo il mio chakra, potrei riuscirci. Gli astri mi stanno trasmettendo il loro potere, posso sentirlo, Venere si sta allineando per donarmi un po' di solidarietà femminile e Zeus accanto me...»

«Che diavolo fai, Angelo?» domanda Justin sbucando dal nulla, facendomi fare un piccolo grido involontario per lo spavento. «Stavi parlando da sola e mai in tutta la mia vita ho sentito un discorso senza senso più di quello»

«Sto cercando di incanalare la mia energia interiore affinché io possa dare più forza ai muscoli» respiro profondamente come mi hanno insegnato a yoga e faccio la posizione del saluto al sole (l'unica che so fare), pensando che il mio istruttore Raul sarebbe fiero di me. Colpisco di nuovo il sacco da boxe e lo faccio bene...O come ha detto Justin: non è tanto orribile.

«Sono sorpreso nel dirti che stai migliorando»

«Davvero?»

Dopo prende le mie braccia e me le tocca con le sue virili mani forti da uomo. Mi sta dando delle istruzioni su come devo colpire per non farmi male e blablabla non lo sto sentendo perchè sono concentrata nell'essere felice ogni volta che mi sta accanto.

«Mi stai seguendo?»

«No» rispondo sincera, appoggiandomi al suo petto fino a quando non si sposta. «Devi toccarmi tanto per insegnarmi a fare qualcosa o è una scusa per farlo? Non vedo Lesley fare lo stesso con nessun'altro e neanche tu l'hai fatto quando hai aiutato Franco»

«Franco non è tanto idiota e neanche gli altri. Tu hai bisogno di dimostrazioni per farti capire come devi fare esattamente le cose. Sono stato qui circa quattro ore spiegandoti come devi fare e non hai capito nulla» parla incrociando le braccia al petto.

Va bene, ha ragione. Ma...

«Ragazzi, so che oggi vi siete sforzati molto» parla Lesley, richiamando l'attenzione di tutti. Justin cammina verso di lei e le si mette accanto. «Per questo andremo un attimo al fiume per riposarci un poco. Domani lavoreremo duramente come oggi e non voglio vedervi stanchi»

Tutti esultano felici, compresa me, anche se mi fa schifo la sola idea di bagnarmi con quell'acqua. Bieber ci ordina di andare a cambiarci i vestiti e ci dice che ci saremo incontrati tra quindici minuti davanti all'autobus. In questo poco tempo non riesco a fare nient'altro se non pettinare i miei capelli orrendi, mettermi della matita per le labbra, affinché risultino grandi e baciabili, e tirare fuori dalla mia valigia un bellissimo costume bordeaux a due pezzi. Mi metto un vestito sopra e cammino insieme agli altri per andare verso l'autobus che ci porterà in quaranta minuti a questo famoso fiume.

Non appena arriviamo tutti gli uomini si tolgono la camicia, incluso la perfezione che cammina, cioè Justin. Perdo del tempo a guardare ogni singolo dettaglio del suo corpo ed i suoi bellissimi tatuaggi. Mi guardo attorno e mi accorgo che le altre ragazze non indossano il costume, ad eccezione di me ed Eva, la quale ha addosso un costume intero che le dona abbastanza. Ogni volta che si scioglie i capelli e non fa il maschiaccio, le dico che è carina. Nonostante cerca sempre di tapparmi la bocca, so che le piace che glielo dico. A quale donna non piacerebbe ricevere dei complimenti?

Franco e Taret, i due ragazzi più stupidi del gruppo si avvicinano a noi, ma faccio capire loro chiaramente che nessuna delle due sia minimamente interessata.

Camminiamo verso il fiume ed Eva, senza dirmelo, si butta come se fosse un pesce che non può vivere senza acqua. Mi tolgo il vestito e mi siedo vicino alla riva accanto ad un ragazzo emo. Non ho mai parlato con lui...Di fatto non ho visto nessuno parlare con lui. Sembra sempre stanco e triste. «Ciao Xavier»

«Ciao Crystal» rispose tirando delle pietre nell'acqua, evitando di guardami negli occhi. «Non vai a fare il bagno?»

«Non credo, nuotare in queste tipo di acque non fa per me e...Ehm...Hai qualcosa o sei così di natura? Hai sempre la faccia di uno che viene torturato. Non voglio risultare maleducata, ma mi intrighi»

«Sono così, credo» fa spallucce e si gira per guardarmi. «Non mi piace parlare di me. Tu sei mille volte più interessante»

«Sì, non ti mento» per mia sorpresa anche lui ride insieme a me. Wow è la prima persona che non se la prende quando cerco di essere onesta e sincera. «Ma toglimi una curiosità. Perché sei qui? Non mi sembri un cattivo ragazzo»

«Sono gay» risponde togliendo di nuovo lo sguardo dal mio.

Come ho fatto a non accorgermene? Ecco spiegato il perchè non ha guardo il mio corpo, il quale è in perfetta forma data la quantità di esercizi che abbiamo fatto in questi giorni.

«E? Questo cosa c'entra? Hai sverginato il figlio di qualche ricco impresario, arrivando al peccato del sesso anale e lo avete fatto in modo selvaggio? Perché se è così, sarebbe interessante»

«No, nulla di questo» ride e mi guarda per alcuni secondi rilassandosi un poco. «Sono gay. Questo è tutto. L'ho detto a mio padre e lui...È un militare e non l'ha presa bene e...»

«Vuole che diventi un super macho come lui e magari conquistare qualche ragazza?» deduco e Xavier annuisce. «Tuo padre è stupido ma non sono nessuno per criticare. Vedendo il lato buona della cosa, lui non saprà mai che sei sotto la supervisione del sergente più bello di tutto il paese»

Dopo alcuni minuti che parliamo Xavier si rende conto che non sono così antipatica come tutti dicono e si apre di più con me. Ora ho un altro amico. Eva non è così male come amica ma odio che mi dia della puttana. Xavier è l'unico a non dirlo o magari lo pensa ma non gli importa.

«Sai che è stata una cattiva idea, vero? Le possibilità che hai affinché il sergente ti veda più che una recluta sono...Da uno a cento...Probabilmente c'è un rigido codice di comportamento...»

Lo guardo male. Il suo pessimismo non mi aiuta.

«Dall'altro lato però sei sexy e lui è giovane...Sai come sedurre un uomo e non nego che ci proverei io con te se solo mi piacessero le ragazze»

«Senza contare che tutti mi dic...»

«Angelo, porta il tuo inutile culo qui» mi grida Justin, spaventandoci. È accanto ad un albero ancora senza camicia, guardandomi con un sopracciglio alzato e le braccia al petto.

«Guarda ed impara» sussurro a Xavier prima di alzarmi e fare una camminata sensuale. «Che succede, bello?»

«Succede che stai camminando mezza nuda come se non fosse nulla. Non te lo posso permettere. È completamente inammissibile e fuori luogo. Non sei su una passerella a sfilare e né su una spiaggia esotica a prendere il sole. Sei tutto la mia giurisdizione ed esigo professionalità»

Quanto è esagerato.

«Prima di tutto» alzo un dito per puntarlo su di lui. Quando so che ho la sua totale attenzione faccio una giravolta su me stessa. «Puoi dirmi cosa ha di male questo costoso, prezioso e bellissimo costume?»

«Il tuo sedere è appena coperto e il tuo seno si vede da tutte le parti, senza parlare del costume orrendo. Non puoi metterti queste cose in posti come questi, Angelo. Dio mio. Ma come ti hanno cresciuta? Stai attirando l'attenzione, non necessaria, di cinque ragazzi che dormono nella sua stessa capanna. E se ti vesti così dopo potranno infastidirti o farti qualcosa che tu sei o no disposta a fare»

Va bene. Suppongo che ha un po' ragione. Odio ammettere che sbaglio in qualcosa. «Mi dispiace» mormoro. Cazzo, odio chiedere scusa. Non mi ha neanche guardata con uno sguardo provocante, ma solo come una stupida ragazzina che grida di essere letteralmente violentata da lui. Bene.

«Cosa hai detto?»

«Mi dispiace, signore» ripeto più forte.

Justin continua a guardarmi negli occhi e poi li chiude per alcuni secondi. Sto provando a fare gli occhi da cucciolo o da cane bastonato affinché non mi castighi di nuovo. Non potrei sopportarlo. Dopo dopo respira profondamente, infastidito e prende una maglietta da militare da terra. La sua maglietta.

«Mettitela» me la da e lo guardo incredula. «Vuoi rimanere a guardarmi per molto? Sembra tu abbia un ritardo mentale. Sto solo cercando di essere gentile con te»

Non me lo faccio ripetere due volte e la prendo, portandomela al naso per sentire l'odore di Justin. Annuisco verso di lui e me la metto. È abbastanza larga e copre quasi tutto il mio sedere e suppongo sia questo quello che vuole.

«Non metterti mai più cose del genere, ci siamo intesi? Ti ricordo che non vi è permesso avere nessuna relazione sessuale con le altre reclute» mi indica. «Fino a quando non te ne andrai dall'accampamento»

***

«Mi ha detto: Crystal, non posso sopportare l'idea che ti vedano altri uomini perchè dentro di me so che sei solo mia, anche se il nostro amore è illegale. Sento che siamo connessi ad un livello spirituale e al solo pensare ai pensieri sul tuo corpo nelle perverse menti di quei ragazzini, è come un colpo nello stomaco» mento. So fin dall'inizio che non mi hanno creduta ma non mi importa, è più divertente ed interessante quello che ho inventato rispetto a quello che sia successo in realtà. «Va bene, mi ha solo detto di non andare in giro a far vedere il mio corpo, sennò gli altri ragazzi potrebbero pensare che voglio qualcosa con loro e blablabla»

«E questo è tutto?» domanda Xavier. «Che ne è stato del "guarda ed impara?»

Xavier ed Eva iniziano a ridere fortemente, attirando l'attenzione di tutti. Indosso ancora la maglietta di Justin e, anche se potrei mettermene un'altra, non penso minimamente di togliermela. Credo anche di dormirci. È come se fossi una ragazzina ossessionata che non ha mai dormito con una maglietta da uomo e se ne emoziona alla sola idea.

«Per un secondo ho davvero pensato che avessi fatto qualcosa con lui» Eva si burla di me mentre si porta una ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio. «Però stava solo cercando di essere gentile»

«Comunque sia, ho la sua maglietta» sorrido ai miei amici e l' annuso. Non sa di profumo da uomo come mi ero immaginata ma a semplice deodorante. Nulla di eccezionale, però è meglio di niente. «Ed il solo fatto che è stato carino nei miei confronti significa ovviamente qualcosa»

Justin's POV

L'unica cosa che desidero in questa vita è dormire per una buona volta senza che qualcuno mi disturbi. Proprio quando chiudo gli occhi, sento una porta aprirsi.

«Il mio piccolino» grida mia madre e due secondi dopo le sue secche braccia mi stringono. Si butta su di me come se io non pesassi il triplo di lei. «Oh, come mi sei mancato amore mio bellissimo»

«Ciao mamma» mi sposto per farla allontanare da me.

«Patsypats» urla Hunter saltando dal letto per salutare mia madre, la quale mi da un umido bacio sulla fronte prima di andare ad abbracciare il mio migliore amico. La mamma di Hunter è morta quando lui aveva cinque anni e da allora la mia è come se fosse la sua. «Per quanto tempo pensi di restare?»

«Non lo sicuramente, ma di più dell'ultima volta» risponde stringendolo forte per la vita.

L'ultima volta è rimasta qui solo per tre ore, cosicché penso rimanga per molto tempo. Spero solo che non si intrometta nel mio lavoro e nella mia vita.

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