Fascinated_Lotte Verbeek || d...

By BJ_Porter

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SOSPESO MOMENTANEAMENTE CRONACHE MARINE DI ER E DI UOMINI - Libro II Esseri terribili, sono le Er. Ma anche... More

PROLOGO
PRIMO CAPITOLO
TERZO CAPITOLO
QUARTO CAPITOLO
QUINTO CAPITOLO

SECONDO CAPITOLO

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By BJ_Porter

Con la mia mossa avevo ottenuto la reazione che volevo.

I miei compagni di scuola, i miei conoscenti, tutti, sapevano della foto, sapevano di me e Brody.

Ero sulla bocca di tutti.

Proprio come volevo.

Un po' di attenzioni, finalmente.

Ammetto, che dal momento in cui Dee aveva mandato la foto, la mia reputazione era scesa sotto il livello del mare.

Ma il mio orgoglio era alto. E io andavo fiera di quel che avevo fatto.

Più o meno.

Lanciai malamente il Cross-Loud sul letto, buttandomici sopra di conseguenza.

Era stata una settimana pesante.

Faticavo quasi a tenere aperti gli occhi.

Ma dovevo tirarmi su, perché di lì a mezz'ora sarebbe arrivato Micah, e avremmo dovuto cenare.

Cercai dentro di me la voglia per alzarmi e non la trovai, così attinsi alla mia riserva di buon senso, e mi tirai su. Leggere vertigini mi fecero vedere tutto nero per un paio di secondi.

La testa mi scoppiava come pochi.

Trascinai i piedi fino alle scale, e scesi i consueti 23 scalini, arrivando all'ingresso.

Mi vennero i brividi di freddo, e pensai subito di avere un po' di febbre.

Afferrai una coperta dal divano e me l'avvolsi attorno al corpo, poi accesi la televisione.

Davano in onda le ultime notizie.

Misi nel fornetto elettrico la confezione di pasta surgelata, aspettando che scongelasse, e mi sedetti sulla poltrona cercando di recuperare le forze.

Poggiai la testa sullo schienale, e chiusi gli occhi.

Che situazione rilassante.

Non seppi bene quando mi addormentai, ma so con certezza che mi svegliai per via di un rumore acuto.

Il fornetto emetteva un forte stridulìo, così mi alzai battendo i denti, e tirai fuori la confezione per due persone.

La televisione trasmetteva ancora notizie.

Cominciai ad apparecchiare quando m'interruppi di colpo.

Il servizio alla tv mi entrò nelle orecchie con prepotenza.

-...La scuola primaria Jonahsson Stancil ha subìto un attacco inaspettato da parte dei ribelli...- diceva la giornalista.

Era la scuola di mio fratello.

Mi voltai verso lo schermo e per poco non svenni.

-...Stiamo mandando ora in onda le immagini di quel che rimane della scuola...-

La scuola di Micah, completamente distrutta. Fiamme alte divampavano in alcuni punti, mentre gli Spegnitori cercavano di domare l'incendio.

Nel cortile adibito alla palestra, vi erano corpi su corpi, stesi a terra in file ordinate, dove i Guaritori visitavano ogni singolo bambino.

-Oh Dio.- sussultai, avvicinandomi lo schermo.

-Ti prego Micah, dimmi che sei vivo! Dimmi che ti sei salvato, stupido bambino!- urlai alla tv, scrutando con attenzione ogni figura stesa a terra, sovrastando la voce della giornalista.

-...Le vittime sono quasi più di duecento, perlopiù bambini. L'incendio è stato innescato da una bomba, più o meno alle quattro di questo pomeriggio...-

-NO!- urlai, cercando il volto di mio fratello.

In basso scorrevano i nomi dei bambini trovati morti.

Clara Troystan, Jared Fergon, Lily Dumbaan...

La lista scorreva veloce.

Divoravo ogni nome, tirando per ognuno di loro un sospiro di sollievo, e trattenendo in contempo il fiato.

Gelavo, avevo freddissimo, eppure ero accaldata.

Avevo talmente tanta adrenalina in corpo che avrei potuto percorrere tutta la mia Sezione.

...Micah Deckow.

Mi sentii mancare la terra sotto i piedi.

No. Non poteva essere.

Non il mio Micah.

Il Cross-Loud squillò, e senza pensare a ciò che facevo, afferrai il dischetto e risposi alla chiamata.

-Myra! Myra oh mio Dio mi dispiace così tanto...- la voce di Deanna mi riempì la testa, creando un eco sgradevole nel mio mondo.

Ero come eclissata, in un oblio di silenzio.

Sentivo un vortice fastidioso alla bocca dello stomaco.

È stato orribile.

Non riuscivo a pensare ad altro, a realizzare.

La voce di Dee continuava iperterrita dall'altra parte della cornetta a parlare, parlare e ancora parlare.

Non ce la facevo. Staccai il Cross-loud dall'orecchio e lo lasciai cadere a terra.

Sentii un rumore sordo.

Caddi a terra seduta, e lasciai poggiare a peso morto la testa sul mobile della cucina.

Mi girava la testa, vedevo tutto doppio.

Poi, più niente. Solo il buio.

Fu il rumore del campanello a scuotermi dal sonno. Squillava insistente.

Mi alzai lentamente, bloccando le vertigini, e andai ad aprire. Di fronte a me c'erano due Guaritori, con in mano un'urna.

Le ceneri di Micah.

-Signorina Deckow, suo fratello Micah è stato un esemplare importante per la nostra Società.- disse uno dei due, mentre l'altro mi sporgeva l'urna, che afferrai con mani tremanti. - A tutte le vittime del massacro di oggi, il Settore degli Agricoltori dedicherà un tributo domattina in Piazza Principale. Speriamo con piacere che parteciperà, da brava cittadina quale noi sappiamo che lei è.- concluse.

L'altro Guaritore, dal viso giovane e bello, mi sorrise rassicuratore -Abbiamo un'altra notizia.- disse, porgendomi un'altra urna. -Sua madre ha avuto un infarto, siamo tenuti a credere che abbia sofferto per la morte di suo fratello. - Il sorriso svanì dalle sue labbra. -Non ce l'ha fatta neppure lei.-

Ebbi un conato di vomito, e mi aggrappai allo stipite della porta, mentre il mio corpo lentamente cedeva tutte le forze, accasciandomi a terra.

I due Guaritori mi aiutarono ad alzarmi, e mi trasportarono dentro, dove mi posarono sul divano del salone.

-Tenga, prenda questa.- disse il secondo Guaritore, porgendomi una pillola. Appena la misi in bocca, il calmante fece effetto, mentre una leggera tranquillità s'impossessava del mio corpo.

Mi alzai e li accompagnai alla porta, con un leggero sorriso.

-I servizi dello Stato domani le assegneranno un Impiego, a meno che lei non deciderà di cambiare Settore.- disse il primo Guaritore, poi entrambi fecero il saluto degli Agricoltori. Lo feci anch'io, portando una mano sulla spalla sinistra, poi alla bocca, dove diedi un bacio alle dita, infine riportando la mano sul fianco destro.

Poi chiusi la porta, e mi lasciai cadere a terra. Focalizzai il mio sguardo sulle due urne, che giacevano silenziose sul divano, entrambe del colore dell'argento.

Avevo perso il mio mondo, tutto nello stesso giorno.

Non avevo più un senso... la mia presenza, la mia vita, il mio nuovo Impiego.

Eppure ero tranquilla. Colpa del calmante. Una droga, ripeteva sempre mia madre.

Beh, di certo la gente avrebbe parlato di me per molto tempo. Non era da tutti avere un Impiego a soli diciassette anni.

Però no, la mia vita non continuava lì. Avevo chiuso col Settore degli Agricoltori.

Avevo voglia di cambiare. Niente più terra. Basta.

Mare, volevo il mare.

Era arrivato il momento di trovare mio padre.

SAAAALVEEEEE scusate per la tantiiiiissima atteeesaaa ma ho avuto veramente troppissimi problemi :( sorratemi xD capitolo tragico e d'impatto. Lo so.

Spero vi piaccia, comunque.

Becca ❤❤

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