Be Mine 2 [Harry Styles] (#Wa...

By Yourhandsmyhands

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"C'erano i sogni. C'era la realtà. C'era lei che li faceva incontrare." C. Bukowski "Ma che cretini quei due... More

Prologo.
Capitolo 2 ~Mine.~
Capitolo 3 ~You're the King of idiots.~
Capitolo 4 ~Fifty red roses.~
Capitolo 5 ~What the hell does he want?~
Capitolo 6 ~I think..~
Capitolo 7 ~Calls.~
Capitolo 8 ~Boom!~
Capitolo 9 ~Mess.~
Capitolo 10 ~Sneak!~
Capitolo 11 ~Just a moment?~
Capitolo 12 ~Oxygen.~
Capitolo 13 ~Like a war.~
Capitolo 14 ~It's all right.~
Capitolo 15 ~We need to talk.~
Capitolo 16 ~I think he hates me.~
ATTENZIONE!
Capitolo 17 ~Drifting.~
Capitolo 18 ~332.~
Capitolo 19 ~The Princess and the Frog.~
Capitolo 20 ~Workout and orgasms?~
Capitolo 21 ~Swimming pool.~
Capitolo 22 ~Cuddling.~
Capitolo 23 ~Posh.~
Capitolo 24 ~Pregnant?~
Capitolo 25 ~Omg.~
Capitolo 26 ~You're done.~

Capitolo 1 ~Happiness.~

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By Yourhandsmyhands

Da piccola la nonna mi diceva sempre: "Troverai la felicità quando meno te lo aspetti."
Ora, a distanza di dieci anni, riesco a capire a pieno quelle parole reputate all'epoca solamente inutili.
Arriva quando meno te lo aspetti e non c'è nulla di più vero.
Un giorno ti alzi con il solito morale a terra, segui la tua routine, andando al lavoro e servendo le diverse persone che richiedono il tuo aiuto, ma poi arriva un cliente, un cliente che mai ti saresti aspettata di vedere in posti come quelli in cui lavori e sorridi a causa di un suo timido sorriso rivolto a te, senza pensare in quel momento a tutti i brutti pensieri che affollano la tua mente.
E poi, e poi questa persona ti viene a trovare abitualmente con le scuse più assurde e dopo due mesi prende la decisione di invitarti a cena e non puoi fare altro che accettare perché la sua sola vista ti fa sentire spensierata e ti fa sorridere, ti fa sorridere come non facevi da tempo. La mattina dopo ti svegli e grazie ad un suo messaggio che ti augura una buona giornata, ti senti felice.

Da sette mesi, mi posso ritenere la ragazza più felice al mondo perché al mio fianco ho l'uomo che avrei dovuto avere sin dall'inizio, lo stesso uomo che Grace mi augurò di trovare quando presi la decisione di lasciare Harry.
Vorrei poter dire che dimenticare Harry sia stato facile, ma direi una bugia, una colossale bugia. Ogni volta che leggevo un suo messaggio di suppliche, il cuore perdeva dei battiti e le lacrime minacciavano di sgorgare, ogni volta che vedevo il suo volto sui tabloid o in televisione, la voglia di averlo al mio fianco aumentava ed ogni volta che sentivo notizie fasulle su di lui, riuscivo a sentirmi più tranquilla solo quando Lou mi confermava che erano solamente falsi rumors.
Più notti l'ho sognato, più notti ho sperato che sfondasse la porta di casa solo per venirmi a stringere a se e molte più notti ho sognato i suoi baci e le sue mani sul mio corpo, e quei sogni.. furono i più belli che feci in quei quattro mesi senza di lui.
Ma tutto quel rancore, tutto quel bisogno di averlo al mio fianco, andò a scemare alla sua prima vera relazione post rottura, quella con Nadine, facendomi sentire solamente triste ed usata... ma del resto, entrambi saremmo dovuti andare avanti e lui a quanto pareva c'era riuscito prima di me.
Poi però arrivò lui, che come se niente fosse, rivoluzionò tutto. Mi fece tornare il sorriso sulle labbra, mi fece sentire importante, desiderata e stupenda nonostante l'aspetto scheletrico, mi viziò, mi coccolò.. mi fece sentire la ragazza che avevo bisogno di essere, quella spensierata, quella che si era buttata il passato alle spalle, che aveva cambiato libro invece di limitarsi a girare pagina e che era andata avanti nonostante i mesi precedenti poiché al suo fianco sapeva di avere un uomo affidabile, un uomo che l'amava nonostante lei -fino ad ora- non avesse ancora pronunciato quelle due fatidiche paroline capaci di farti sentire la testa girare, il cuore battere all'impazzata ed il fiato sempre più corto.
Non gli ho mai detto di amarlo, non ne sono più in grado, ormai ho paura di quelle parole più di prima e lui lo sa, lo sa e non me lo fa pesare perché conosce la verità, conosce il mio passato con Harry -tutto quanto- e per questo non ha fretta di sentirsele dire, poiché gli basta vedermi veramente felice al suo fianco.
Conviviamo da tre mesi... dice che gli piace avermi in giro per casa quando lui non è via per lavoro, gli piace avermi al suo fianco appena entrambi ne abbiamo la possibilità ed io adoro stare al suo fianco. Adoro svegliarmi tra le sue braccia muscolose, nascondere il naso tra i peli del suo petto ed ispirare il profumo della sua pelle. Adoro i suoi vizi, quando per esempio mi porta la colazione a letto o mi fa trovare la cena pronta quando torno dal lavoro e lui è a casa. Adoro uscire con lui e potermi sentire una persona normale al suo fianco e non una cavia da laboratorio, una che non viene assalita da orde di fans -poiché nonostante ci siano, sembrino avere un po' più di rispetto per la sua privacy.. per la nostra privacy- ed una che può parlare del più e del meno con lui, senza paura di litigare da un momento all'altro.
È più grande e l'età di differenza tra noi due per un periodo -se pur corto- è stata un problema, più per i vari pareri della gente che per noi... Papà e mamma non erano convinti della mia scelta, lo reputavano troppo grande, troppo "fuori portata" ma si sono ricreduti non appena gliel'ho presentato. L'hanno adorato. Hanno adorato la sua semplicità, la sua intelligenza e sincerità, il fatto che nonostante sia chi sia, sia forse una delle persone più normali e umili che abbiano mai conosciuto.. Chris ci va molto d'accordo, probabilmente per la poca differenza di età tra i due e Grace e Dylan ne sono follemente innamorati, spesso mi mettono in guardia sul fatto che se mai dovessero trovarlo solo, io non lo rivedrei più poiché lo rinchiuderebbero nelle loro case.
Mi piace andare ai vari gala o alle varie premiazioni con lui, sono sempre divertenti, ma solo perché lui le rende tali... penso che senza la sua presenza mi annoierei a morte.
In sette mesi abbiamo litigato in maniera veramente brutta una sola volta a causa del suo lavoro e per brutta intendo i miei pianti, silenzi ed il non volerlo vedere per un paio di giorni ed i suoi sensi di colpa e la sua testardaggine. Ma, con un mazzo di rose ed un weekend riservato solo a noi due, il perdono fu lecito.
Anche adesso, poiché lui in vacanza, mi sono presa due settimane di ferie per stare insieme e queste due settimane non sarebbero potute passare in maniera più splendida.

«Abbiamo l'aereo delle due del mattino domani.»

Mi mormora all'orecchio, facendomi un leggero solletico a causa della barba, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia. D'istinto, mi appoggio all'indietro sul suo petto e le sue braccia si avvolgono intorno alla vita in modo da cingermi a se. Appoggio la testa sulla sua spalla ed in silenzio inizio ad ammirare il panorama davanti ai nostri occhi.
Non voglio tornare in Inghilterra, non ora che sono con lui in quest'isola delle Maldive. Vorrei rimanere qui altre due settimane, oziando e divertendomi... Ma lui non può, ripartirà due giorni dopo il nostro ritorno ed io non posso saltare altri giorni al lavoro, nonostante la disponibilità di Mark, non voglio approfittarmi di lui.

«Così presto..»

È veramente presto e conoscendolo partiremo almeno quattro ore prima per fare il check in e tutto il resto... sa essere veramente pignolo per questo genere di cose, il che talvolta è molto divertente, sopratutto quando faccio andare all'aria i suoi piani e lui borbotta delle mezz'ore come un vecchietto che ha appena perso una partita di scarabeo.

«Per che ora dovremmo arrivare a Londra?»

Il solo pensiero del fuso orario mi da più noia di quanto debba. Piano piano mi sto abituando poiché sono più le vacanze che facciamo all'estero che quelle in Inghilterra, ma ogni volta mi ritrovo ad avere problemi con le ore locali. Lui ci è abituato -per fortuna- io non del tutto.

«In tarda mattinata, salvo ritardi.»

Mugugno un "va bene" in risposta e posso sentirlo trattenere una risata al mio temporaneo malumore dato dal viaggio di ritorno che dovremmo affrontare.
Inizia a punzecchiarmi i fianchi dopo alcuni minuti di silenzio, passati per lo più a sbuffare e a sentirlo ridacchiare. È sempre così, se mi vede arrabbiata, offesa o musona, cerca in qualsiasi modo di farmi tornare il sorriso.

«Charlotte Elizabeth..»

Inizia a canzonarmi, pizzicandomi contemporaneamente i fianchi. Devo trattenere il primo moto di risate per non dargliela vinta subito.

«Charlotte Elizabeth...»

Odio il mio secondo nome, come a lui non piace sentirsi chiamare con il suo primo nome, preferisce quello con cui lo conoscono tutti a quello per esteso, il che è dato dalla sua infanzia.

«Andiamo, Elizabeth.»

Inizia a lasciarmi dei baci sul capo ed a cullarmi amorevolmente, facendomi scappare un sorriso. Mi giro appena, andando a nascondere il volto tra il suo collo, così da non farmi vedere.

«Lo so che stai sorridendo bimba, è inutile che nascondi il viso.»

«Non sto sorridendo.»

Mento, andandomi a mettere seduta sopra il suo bacino, così da provare ad osservarlo in maniera quanto meno seria.
Guardandolo, non posso che soffermarmi ad ammirarlo. L'espressione dei suoi occhi è meravigliosa... sicuramente ciò è anche dato dal suo lavoro e se potessi, passerei intere giornate ad osservare le sue pupille grigiastre.
Spesso lo prendo in giro per la barba incolta... è morbida e non ispida e grazie ad essa è ancora più.. sexy, adoro tirargliela e constatare tutta la sua pazienza nel sopportarmi quando gli do' noia.

«Sai, Grace e Dylan vogliono che andiamo a cena con loro appena torniamo.»

«Devo ancora preparare le valige, bimba.»

Diamine, le valige.. Mi ero dimenticata del fatto che non le avesse ancora preparate e di solito ci mette delle ore, sopratutto perché non è in grado di piegare ordinatamente tutti i vestiti.

«Possiamo prepararle insieme come sempre e poi la sera andremmo a cena con loro.. Per favore..»

Mi stendo su di lui, andando a poggiare il mento in mezzo al suo petto, tirando fuori il labbro inferiore e facendo gli occhi dolci.

«Sarai più stanca di me quel giorno, lo sai.»

Si, in effetti è vero.. Di solito è lui che mi schioda dal letto con la forza ogni qualvolta ritorniamo a casa.

«Ma non ti vedranno per dei mesi.»

Ed io per delle settimane.
Quando è impegnato con il suo lavoro, sono io che vado a trovarlo, sopratutto perché mi fa pagare il biglietto del viaggio autonomamente. Una delle cose che mi piace di lui è che non cerca di mantenermi, vuole che sia indipendente, per questo ogni volta che andiamo da qualche parte, dividiamo i costi. Per questa vacanza ad esempio, io ho pagato il viaggio d'andata di entrambi, lui quello di ritorno ed abbiamo diviso l'affitto della casa... un ottimo compromesso, che con Harry non sarei di certo riuscita a raggiungere.

«Per favore..»

Sussurro, avvicinando il viso al suo ed iniziando a lasciargli dei baci sparsi sulle guance, sul mento e sulle labbra.

«Stai cercando di corrompermi?»

«Se volessi farlo, non farei questo.»

Lo bacio sotto la mandibola e dietro il lobo dell'orecchio, due punti che lo eccitano, esattamente come quando lui lo fa a me e continuo il percorso fino alla clavicola e dalla clavicola fino ai pettorali e poi agli addominali, alzando gli occhi verso di lui per poter gioire del suo sguardo perso e della sue labbra leggermente socchiuse.

«Sei ingiusta.»

«Sono Charlotte.»

Mormoro, sorridendogli maliziosamente ed andando a lasciargli un ultimo bacio appena sopra l'elastico del costume. Lo sento fremere e nonostante voglia assaporarlo e sentire quanto riesca a farlo stare bene, torno a sedermi sul suo bacino, spingendo volontariamente i fianchi contro i suoi, sentendo la sua eccitazione crescere sempre di più.

«Andiamo a cena con loro?»

«Appena scesa dall'aereo vorrai rimanere a casa a dormire.»

Mi sfida, ammettendo però il vero. Non è affatto facile da corrompere, il suo temperamento ed autocontrollo -che in questo caso inizia a vacillare.. e posso sentirlo- di solito sono sempre una battaglia persa per me.

«Non è vero...»

«Elizabeth.»

«James.»

Lo guardo dritto negli occhi ed entrambi ci sfidiamo con lo sguardo per un po'. È così da quando ci conosciamo, il primo che abbassa lo sguardo perde e l'altro ce l'ha vinta, ma questa volta non voglio essere io quella che lo farà per prima... sopratutto perché vince quasi sempre lui dato che ha sempre ragione.

«Perderai, bimba.»

Mi sorride divertito.

«Scommettiamo che invece perderai tu, vecchietto?»

«Non mi chiamavi vecchietto questa notte, quando ti ho fatto mia quante volte, bimba? Tre? Ti ricordi?»

Ed a quelle domande retoriche, mi sento il corpo avvampare, le gote arrossarsi e lo strano formicolio nel basso ventre capace di ricordarmi il sesso di questa notte rianimarsi.. Respiro profondamente per mantenere il controllo.
Senza accorgermene, abbasso lo sguardo e non appena lui lo nota, scoppia in una sonora risata.
Sbuffo, andando a dargli un pizzicotto sul fianco.

«Non è giusto, l'hai detto apposta.»

Lui continua a ridere ed io devo trattenere dei sorrisi a quel suono così profondo ed ilarico.

«Sei ingiusto.»

Borbotto, incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo dal suo, girando il volto così da non doverlo osservare.

«Sono Jamie.»

Mi sfotte esattamente come io feci prima, dopodiché si tira su a sedere sulla sdraio e mi circonda la vita in un abbraccio, stringendomi forte a se ed andando a nascondere il viso nell'incavo del mio collo, provocandomi un lieve solletico con la barba ed il naso, che continua a sfregare.

«Sei sicura che te la senti di andare a cena?»

Bisbiglia sulla pelle del mio collo.
Ed eccola li, la felicità. Con una semplice frase è in grado di rendermi felice.
Succede sempre così: mi sfida, io perdo, lui ride, io mi imbroncio e lui mi accontenta.
Gli sorrido non appena torna a guardarmi e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, bacio che non tardo a ricambiare.

«Non se non te la senti tu.»

Gli circondo il collo con le braccia, andando ad appoggiare la fronte sulla sua.
Non voglio obbligarlo ad uscire con Grace e Dylan dal momento che ci rimangono tre giorni insieme, anche io preferirei passarli interamente con lui e lo sa benissimo, ma entrambi ci divertiamo a battagliarci, solo per poi comportarci veramente da "adulti" e scegliere qualsiasi cosa insieme.

«Ci penseremo quando atterreremo, va bene?»

Annuisco in accordo, dopodiché gli lascio un ultimo veloce bacio, solo per poi alzarmi e dirigermi verso la piscina.
Per tutte e due le settimane ha fatto molto caldo e non essendo abituata ci dirigevamo dal mare alla piscina e dalla piscina al mare... L'unica cosa che mi manca dell'Inghilterra è il tempo, sembra strano persino a me, ma il caldo qua è quasi insopportabile se non si è in acqua.
Mi tuffo senza pensarci due volte e la sensazione di freschezza che si espande in tutto il corpo è rigenerante.

«Mettilo giù, subito.»

Ha in mano un copione ed i patti appena siamo partiti erano che entrambi avremmo lasciato il lavoro a casa, anche se lui deve studiare.
Mi avvicino a bordo vasca, andando a poggiarmi su di esso ed a fulminarlo con lo sguardo. Mi sorride in maniera furbetta e dopodiché torna a puntare gli occhi sui fogli sparsi sopra il lettino prendisole.

«Jamie.»

Lo richiamo, poiché ancora concentrato sulle varie righe scritte.
So che deve studiarsi il copione.. Quando siamo a casa si rinchiude nel suo studio o in camera da letto per delle ore, oppure lo legge prima di andare a dormire mentre io mi accoccolo sul suo petto, ma è una vacanza anche per lui questa e ciò significa che come ho lasciato io da parte il lavoro, anche lui lo deve fare.

«Avevamo detto niente lavoro in vacanza.»

«Lo so bimba, ma devo solo leggere un paio di righe.»

«Non sono mai un paio di righe.»

Sopratutto perché ogni volta che legge perde la cognizione del tempo... Adoro il suo lato intellettuale, preferisce leggersi libri su libri che stare davanti alla televisione, oppure adora ascoltare i vinili che abbiamo a casa, ma non mi piace quando il "paio di righe" diventano venti pagine.
Alza lo sguardo dai fogli, in modo da potermi guardare e porgermi un sorriso di scuse.

«Touchè.»

Si alza dal posto ed in un paio di falcate mi raggiunge a bordo vasca. Si siede, mettendo le gambe in acqua ed appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

«Puoi lavorare durante il viaggio di ritorno.»

Sussurro, lasciando cullare il mio corpo inerme dall'acqua.

«Si?»

Annuisco e chiudo gli occhi.
Nel viaggio di ritorno dormirò sicuramente e non penso quindi di poter essere di ottima compagnia, tanto vale lui sfrutti quel tempo per studiare.
Sento uno "splash" e pochi secondi dopo, il corpo di Jamie che stringendomi a se va ad appoggiare il mento sulla mia spalla destra.

«Ti sei abbronzata parecchio.»

Mi lascia un bacio sulla spalla e subito dopo un altro sul collo.
Non posso che sorridere alle sue attenzioni.

«Tu avresti dovuto usare meno la maglietta invece, si vede il segno.»

Ed anche se non è marcato è comunque visibile.

«E tu il costume, si vede il segno.»

Mi bisbiglia all'orecchio. Ridacchio alla sua allusione e mi volto fugacemente per lasciargli un lieve bacio, ma non appena le nostre labbra si scontrano, in un gesto improvviso, mi gira verso di se, facendomi circondare il suo bacino con le gambe, e portandomi le braccia sulle sue spalle, così da inchiodarmi alla parete piastrellata della piscina.
Respira in maniera più accelerata, osservandomi gli occhi, le labbra e scendendo con lo sguardo fino al seno coperto dal costume.

«È intelligente quella cerniera.»

Indica con un cenno del capo la cerniera del pezzo di sopra del costume che serve a tenerlo chiuso ed a non dar spettacolo della propria mercanzia... non che io ne abbia molta dopotutto.

«È stata fatta per essere tenuta chiusa.»

«Io non credo.»

Dissente, portando il pollice e l'indice destro su di essa ed iniziando a calarla lentamente, facendomi rabbrividire la pelle e mozzare il fiato dal desiderio che piano piano inizia ad accrescere.
Non appena la cerniera si apre del tutto, lasciando così il pezzo superiore a galleggiare nell'acqua, il suo sguardo si illumina.

«Molto meglio così.»

Inizia a lasciarmi dei baci sulla fronte, sulle palpebre, sulle gote, sulle guance, sul mento, scendendo sempre più giù. Passando dalla mandibola, all'orecchio, alla gola, mordendo delicatamente la pelle, alzandomi leggermente in modo da passare poi alle giunture dei seni e scendendo lentamente verso i capezzoli.
Lo stringo forte a me, lasciandomi scappare delle ansimazioni leggere non appena inizia a sfiorare la parte più delicata del seno con le labbra, facendomi sentire i denti, solo per poi mordicchiarla ed iniziano con il pollice dell'altra mano a stimolare l'altro seno.
Lo sento indurirsi attraverso il costume ed inizio istintivamente a richiamarlo con il bacino, sfregandomi lentamente sulla sua erezione coperta e sentendo alcuni suoi gemiti di apprezzamento.

«Non devi fare rumore, d'accordo?»

Sussurra sul capezzolo, iniziando poi a lasciare dolci baci su entrambi.
Non posso credere che mi sto per far prendere in una piscina all'aria aperta alle Maldive.. Non l'ho mai fatto e mi sento ancora più eccitata a causa di questa "nuova esperienza".

«Hai capito, bimba?»

Annuisco, incapace di proferire parola. Poiché aggrappata a lui, mi aiuto con le gambe a sfilargli il costume mentre lui mi sfila gli sleep andando a slacciare le cerniere poste sui fianchi.

«Ti amo.»

Bisbiglia sulle mie labbra e non riesco che a sorridere per tali parole. Non aspetta una mia risposta poiché sa che non arriverà e senza dire nulla, sento il suo membro penetrarmi in maniera lenta.
Socchiudo gli occhi, godendomi la sensazione di pienezza e, lasciandomi scappare un silenzioso gemito, cerco le sue morbide labbra.
Jamie è il miglior baciatore che potessi trovare, i suoi baci sono diversi da quelli di Harry.. Possono variare.. possono essere lenti, dolci ed amorevoli oppure irruenti, impetuosi ed eccitanti. Di solito il secondo caso si verifica ogni volta che ci vediamo dopo le sue permanenze estere, oppure quando vado a trovarlo.. ed è il mio preferito.. Il Jamie bisognoso. Mi comanda a bacchetta in quei momenti ed adoro quando lo fa, poiché sa cosa dire ed in che modo dirle.
Il primo caso invece è il mio modo di dimostrargli che non voglio che lui, ed il suo di farmi sentire ancora più amata.
Le nostre lingue si intrecciano ed il suo dolce sapore mi inebria ancora di più, gli mordicchio il labbro inferiore tra un bacio e l'altro, sopprimendo i gemiti causati dalle sue penetrazioni lente e profonde.

«Jamie..»

Un gemito più forte di altri trapela dalle mie labbra non appena inizia a fare movimenti rotatori con il bacino, li ricambio e la sensazione è ancora più febbricitante.

«Shh..»

Ansima lui, lasciandomi baci sparsi su tutto il collo. Porto una mano tra i suoi capelli, stringendone una ciocca appena sopra il coppino in un pugno, sentendolo gemere a sua volta in maniera meno controllata.
Velocizza i movimenti e corona il tutto portando un paio di dita sul mio clitoride, iniziando a muoverle rapidamente e facendo accrescere tutto d'un colpo quel famigliare formicolio nel basso ventre. Stringo le gambe attorno al suo bacino, cercandolo in maniera sempre più disperata e bisognosa.

«Fai silenzio, Charlotte.»

«Sei tu che...»

Non riesco a finire la frase a causa del palmo della sua mano che si poggia sulle mie labbra, facendomi sopprimere così i rumorosi gemiti e le continue ansimazioni.
Inizia con colpi più decisi, guardandomi dritta negli occhi con quella scintilla di eccitazione e bisogno che mi porta al culmine. Il corpo viene scosso da una scarica di brividi, le dita dei piedi si arricciano così come quelle delle mani che serrano ancora di più la sua ciocca di capelli, l'euforia è immediata e Jamie raggiunge l'orgasmo alcune penetrazioni dopo, rimanendo senza fiato esattamente come me.
Mi stringe forte a se, lasciandomi pigri baci sulla clavicola ed io faccio altrettanto, godendomi il suo abbraccio e la mia felicità.

~Angolo Autrice~
Eccoci qua con il primo capitolo del sequel "Be Mine [Harry Styles]".
Spero sia di vostro gradimento e di leggere tutti i vostri pensieri riguardo al capitolo, sono curiosa di sapere che cosa ne pensiate, che siano critiche o complimenti, ma vi pregherei solamente di dilungarvi in qualsiasi dei due casi.
Buona lettura, votate e commentate!😘

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