La ragazza dietro l'albero

By ILARIA571467

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C'era una volta Sarah: Sarah è una lady, una ragazza benestante, vive in un bel palazzo e veste abiti di seta... More

Palazzo
Solletico.
La ragazza dietro l'albero
Gente nuova.
Dear Diary...
Mercato
Roba tattica che mi sono resa conto di aver sbagliato

Festa d'Autunno

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By ILARIA571467

Sono abbracciata a Jul in camera sua, Lizard sta accovacciata davanti a noi sbattendo le ali di tanto in tanto e scuotendo un po' la testa, con uno sguardo misto fra il rimprovero e il compassionevole.

« Scusaci ancora Liz...sono stata stupida » dice Jul con lo sguardo basso, accarezzandomi la mano. Lizard sospira, sorridendo leggermente, con uno sguardo particolare. Si alza dando delle leggere pacche sulla testa di Jul continuando a sorridere.

« Non è successo nulla, ma dovete stare attente. » decreta lei lanciandomi uno sguardo eloquente scostandosi una ciocca di capelli e spostandola dietro l'orecchio.

È incredibile come il sorriso di un'amica possa essere così magnetico. Mi piacciono le persone che mi sorridono, ma lei in particolare mi fa sentire al sicuro. Anche Juliet lo fa, ma in modo diverso. Intenso, si,  ma più...familiare? Amoroso forse? Come se fosse possibile... Liz invece lo fa in modo particolare, come una sorta di madre/migliore amica.

È stata una giornata intensa. Quelle guardie dei miei stivali mi hanno fatto male. Jul non si è fatta nulla, è praticamente una guerriera, è allenata, forte, agile. Io...ehm...beh, l'ultima volta che ha provato a insegnarmi come si combatte è finita miseramente. Non c'è bisogno di dire chi delle due ha vinto. In ogni caso, le erbe di Lilith miste a un pizzico di magia mi hanno guarito in men che non si dica. A quanto pare, si può guarire praticamente tutto con il giusto incantesimo, ma in base alla ferita c'è un dispendio di magia differente. Occhio per occhio e dente per dente, solo che al posto di occhi e denti si scambia potere. Un taglietto richiede poca magia, una ferita profonda una media quantità, in base a quanto estesa e così via. Sono grata a William ed Elizabeth che se ne sono accorti quasi subito e hanno mostrato i loro bracciali affermando di essere con noi, che non eravamo da sole e non avevamo cattive intenzioni. Alla fine, anche se scosse siamo tornate a casa. Casa? Beh anche se siamo qui da poco mi sembra di sì. Ormai mi sono affezionata tanto a tutti, mi piacciono i pomeriggi con Lizard, cucinare e gestire la casa imparando qualche incantesimo con Lilith, sentire le barzellette di Hank e ultimo ma non meno importante, Will, che ogni giorno che passa sembra somigliarmi sempre di più. Fisicamente abbiamo dei tratti simili; il taglio degli occhi, le labbra e i maledetti ricci ribelli, solo che i miei sono morbidi e lenti, lui è un riccio punto. Per quanto riguarda il carattere...hehe, è come se fosse mio fratello. A volte diciamo le cose in coro senza volerlo.

E ovviamente non mancano i momenti con Juliet, quando finalmente nessuno è in casa per un motivo o per un altro. E allora torna il nostro mondo magico, ci chiudiamo nella sua camera che ricorda la nostra casa, e tutto è come prima: io canto, lei mi ascolta rapita. Lei dipinge, io la guardo ammirata. E mi perdo nel suo sguardo, nei suoi movimenti. Lilith è anche riuscita a procurarci un Violino, che le sto insegnando a usare e si sta rivelando fantastica. Tutto le esce così bene, svolge tutto in modo perfetto, lei è perfetta. Potrei fare una lista chilometrica  delle cose che sa fare perfettamente. Anche se una cosa in cui è negata c'è: il canto. È davveeeeeero stonata, ho provato un sacco di volte a insegnarle ma non riesce. Però mi ascolta mentre mi esercito con delle canzoni popolari che abbiamo noi nel mondo "di sopra". Da quello che so, questo è una sorta di mondo parallelo credo, ma è legato al nostro in qualche modo. Si narra che una volta fosse un unico pianeta, dove due Dèi convivevano felicemente innamorati. Lei era l'origine delle creature magiche, lui degli umani. Ma il suo amore era falso, malato. Era attratto da lei, si, ma era geloso, lui voleva di più, voleva il potere delle creature magiche. "Perché lei fa nascere degli esseri così perfetti e io semplici umani?" Si chiedeva. Voleva essere meglio di quella che chiamava "compagna". E una notte, lui squarciò la pancia di lei, per rubare le creature magiche che portava in grembo. Il mondo si divise in due diversi, ancora collegati da un fine legame, i portali. Difficili da trovare e mimetizzati. Lui riuscì a prendere alcune delle creature che lei aveva concepito, quelle che poi daranno origine ai miti umani. Gli altri vennero salvati, e lei eliminò la memoria di quegli eventi da più esseri possibile, tralasciandone alcuni per errore che oggi narrano questa leggenda. Ma una nuova minaccia adesso infuria. Tornata a casa ho parlato con Lizard, che mi ha spiegato che gli umani non sono ben visti non solo per questa leggenda, ma perché a quanto pare, qualcuno, da quello che che mi hanno raccontato sembra essere proprio mio padre, ha beccato l'unico portale presente nel nostro mondo. In qualche modo, il mostro che sono costretta a chiamare "papà" aveva desideri simili a quelli del Dio, e ha infuriato una guerra qui giù, cercando modi per appropriarsi di un po' di potere.

« Capito ragazze? » la voce di Lizard mi riporta alla realtà, distogliendomi dai miei pensieri. Jul annuisce, e non sapendo cosa fare annuisco a mia volta.

« Bene. » sentenzia, sbattendo le ali producendo un forte vento che ci arriva in viso, scompigliandoci i capelli che volano ovunque e alzando leggermente le nostre gonne, che però restano salde visti i pronti riflessi di Jul.

« Scusate! Lo faccio sempre, mi sono scordata...dio, sono un disastro certe volte » dice Liz ridacchiando, chiudendo le ali e posizionandole più vicine a se, come per proteggersi.

« Tranquilla...oh, il tuo ciondolo sta vibrando! » esclama Jul indicando il collo di Liz, che fa una faccia stupita.

« DAVVERO?! Ehm, volevo dire...grazie di avermelo detto! Io vado, ciao ciao! » Lizard ha il volto illuminato e felicissima si volta correndo fuori dalla stanza prendendo in mano il suo ciondolo nero. Io e Jul ci lanciamo uno sguardo d'intesa, avvicinandoci alla porta per controllare. Lizard è rannicchiata con la schiena poggiata al muro, il sorriso stampato in volto. Sta parlando con qualcuno, non so chi, e a un certo punto, ridacchiando, Lizard alza leggermente la voce, rossa in viso.

« ...cazzo, non sai quanto ti adoro quando fai così, piccola... »* è tutto quello che riusciamo a captare della conversazione, e basta a mandarmi in visibilio

Io e Jul chiudiamo la porta della sua stanza, forse con un po' troppa forza, guardandoci eccitate. Hehe, queste notizie sono davvero molto inaspettate.

« Quindi... » inizio la frase, prendendo la mano di Jul.
« Lizard... » ricambia la stretta, iniziando a sorridere.
« Sta... » proseguo la frase.

« Con qualcuno? » diciamo in coro, mano nella mano, saltando e sorridendo come due sceme. Immediatamente torniamo davanti alla porta appoggiando le orecchie al legno levigato, per sentire che cosa succede, curiose di sapere tutto nei minimi dettagli. Toglietemi tutto, ma non il Gossip. O Jul, lì  sarebbe grave.

Lizard parla a bassa voce, ma riusciamo a ottenere pezzi di conversazione sconnessi, misti a un paio di urletti soffocati e gemiti di emozione. Tra i vari "ti amo" e "awww!" finalmente sentiamo un'informazione un po' più rilevante delle altre.

« Davvero? Quindi...stasera ci sei anche tu? Non ci credo...e smettila! Anche Jill ci sarà quindi? Quel delinquente! Non vedo l'ora di vedervi...ti amo anche io Ari, a stasera! E raccomanda Jill, non so se dopo il mio abbraccio resterà vivo»

Dal buco della serratura vediamo Lizard toccare il ciondolo tre volte per interrompere la comunicazione, prima di lasciarselo cadere dalle mani, per poi portarsele alla bocca soffocando un sospiro. Strizza gli occhi sorridendo, felice, stringendo il tessuto dei pantaloni, mentre si rannicchia meglio verso il muro, sistemando le ali a creare una specie di sfera attorno a lei, come per proteggersi. In viso è rossa, e continua a sorridere stringendosi le gambe, spostandosi in avanti e indietro, dondolando. È innamorata la ragazza. Io l'ho sempre trovato stupido l'amore: inizi a pensare costantemente a qualcuno, occupa i tuoi pensieri, diventi fragile, ma in un modo che ti da l'illusione di essere bello. E come volare ma senza mai sapere quando e se cadrai, nel costante dubbio e paura di venire lasciati, che però vengono nascosti dalla bellezza intorno, dal cielo, dalla morbidezza della nuvola su cui sei seduto.
Eppure, per quanto sia doloroso quando finisce, spesso ti ci perdi nell'amore.

È una sensazione unica, bellissima.

Magnetica.

E ultimamente, ho il dubbio di star provando questa sensazione, ma verso la persona sbagliata, perché non si può.

È contro natura.

Lo schiocco delle dita di Jul mi riposta sulla terra, visto che persa nei miei pensieri com'ero, non mi ero accorta che mi stava parlando.

« Hai capito che ho detto? » chiede, guardandomi ma dalla mia espressione, è visibile che non ho ascoltato nulla.

« Ehm...no scusami. Puoi ripetere per cortesia? » chiedo con una punta di imbarazzo abbassando lo sguardo.

« Sempre la testa fra le nuvole hai tu! Ho detto che ci hanno chiamato, dobbiamo andare in salone » spiega Jul, con uno sguardo di rimprovero, ma un sorriso in volto. Sempre la solita anche tu eh?

« Va bene, andiamo allora! » esclamo prendendola per mano e uscendo dalla stanza, per poi sederci sul divano accanto a una Lizard più  felice che mai, mentre William se ne sta sul suo puff a sacco rosso a sfogliare un libro. Hank dal canto suo, è impegnato in cucina a mettere in barattolo della conserva di quella che hanno tutta l'aria di essere pesche.

« Che succede? » chiedo incuriosita da tutto quel movimento e dalla felicità che aleggia nell'atmosfera.

« Una cosa bella, ragazze » risponde Lilith con tono solenne, prendendo un sorso dalla sua tazza fumante. Si siede sul tavolino da caffè in legno chiaro accavallando le gambe.

« Oggi è l' equinozio d'autunno, e come da tradizione, in paese ci sarà una grande festa, piena di calore, dolcezza e frutta caramellata. Ma, visto ciò che è accaduto ieri con le guardie, non credevo sarebbe stato sicuro per la vostra incolumità venire con noi. Ma poi, dopo aver consultato Hank ed Elizabeth abbiamo capito che la cosa più pericolosa sarebbe lasciarvi qui da sole. Messe in conto queste informazioni abbiamo deciso di portarvi con noi, ma dovrete essere avvolte da un incantesimo di illusione, che però  svanirà se qualcuno dovesse accorgersi della vostra natura umana. Se resterete vicino a noi andrà tutto perfettamente, ma dovette promettere di non allontanarvi. Chiaro? »

Spiega Lilith seria, continuando a prendere sorsi dalla sua tazza di ceramica bianca screziata da piccoli rami verdi dipinti in rilievo. Io e Jul annuiamo, e Lilith ci da delle cose da fare prima di incamminarci.  Juliet aiuta Hank con la marmellata, io e Will decoriamo delle lanterne con colori caldi e ci appendiamo delle foglie che Will aveva raccolto in cortile poco prima. Dopo una mezz'ora di preparativi, con marmellata raccolta in cesti, e lanterne infiocchettate e decorate alla perfezione, siamo tutti pronti per uscire.

« È tradizione vestire con colori caldi alla festa d'autunno. Prendete questi come regalo di benvenuto, almeno avrete qualcos'altro da mettere oltre ai pochi abiti che Sarah ha portato con se. Magari potete trovarvi qualche lavoretto per poter comprare alti vestiti » dice Lilith alzando leggermente gli angoli della bocca, porgendoci due buste di carta beige. Incuriosita la apro, e tiro fuori un vestito di lino bianco stretto in vita da un laccio dorato, il tutto accompagnato da un maglione a bottoni arancione zucca. Juliet invece un vestito di lana anch'esso arancione, che lascia scoperte le spalle, e una cintura di cuoio. Sorrido contenta, mettendo le braccia al collo di Lilith che si limita a darmi qualche  pacca sulla testa.

« Grazie tante! È bellissimo! » esclamo, mentre Lilith mi guarda con un po' di soggezione.

« Prego, cara. Ma nel vostro mondo avete sempre questa cosa strana di contatto? » chiede poi Lilith, guardandomi di traverso, alquanto a disagio.

« Li abbiamo anche noi, miss asociale, sono dei semplici abbracci » risponde William che sbuca dal corridoio con una tunica marrone scuro con i bordi dorati.

« Ma come siamo stilosi qui! » esclama Jul riferendosi a William, che si limita a scostare un'inesistente chioma di capelli in modo teatrale.
« Modestamente cara, non sono io che sto al passo della moda, è la moda che sta al mio! » risponde, spruzzandosi addosso del profumo rubato dalla borsa di Liz.

« dai Jul, andiamo a cambiarci, sta per iniziare la festa! » dico prendendola per mano e guidando la verso la sua stanza. Le lascio la sua busta prima di dirigermi verso la mia camera, dove indosso il mio vestito, più corto di quanto mi aspettassi: arriva poco sotto al ginocchio. Metto degli orecchini arancioni comprati a una bancarella insieme a Liz qualche giorno fa e allaccio le scarpe, prima di afferrare la mia borsa e dirigermi in salone dove Lilith mi aspetta, anche lei vestita di arancione, con un libro in mano, insieme a Jul che è seduta accanto a Lizard, fasciata nel suo bellissimo vestito di lana che le arriva a metà coscia.

« Bene, ora vediamo in che cosa ti posso trasformare... » Lilith sfoglia il suo grimorio spostando continuamente lo sguardo da una pagina all'altra, passando le dita sulla carta ruvida.

« Fai due elfe e sbrighiamoci, dobbiamo fare presto! » esclama Lizard rossa in viso che chiude di scatto la sua pergamena, probabilmente dopo aver ricevuto un messaggio da questa "Ari".

« Si, la cosa più logica da fare effettivamente. Ok, muoviamoci! » Lilith impone le mani snelle sopra la mia testa, generando una piccola sfera di luce verde. Ma...sbaglio o non è cambiato niente?

« Scusami, ma sono uguale a prima » affermo con tono interrogativo, guardandomi nello specchio rotondo fissato sopra una cassettiera.

« È perché sei tu il soggetto dell'illusione. Tu la tua natura la conosci, e ti vedi con un aspetto umano, io invece ti vedo come un elfo. » spiega Lilith, allacciando le sue scarpe. Dopo aver ripetuto l'operazione anche con Juliet, cestini alla mano usciamo, incamminandoci verso il centro del paese. Già la periferia è adornata da foglie secche e sfere luminose che galleggiano in aria emanando luce calda. Le persone passeggiano con le loro famiglie, vestite d arancione, giallo, rosso e marrone.

Il centro sembra un altro posto, pieno di stand di cibo arrosto (con nomi impossibili da pronunciare) tante piccole sfere di luce si muovono in aria i bambini corrono, la fontana in mezzo alla piazza zampilla. Ovunque si guardi c'è allegria e gioia. Ma senza nemmeno il tempo di guardarmi intorno propriamente Lizard - che ora indossa un corsetto marrone con le maniche a palloncino - schizza verso una ragazza con i capelli rossi, avvolta in un vestito bianco simile al mio. La abbraccia stringendola forte al petto, prima di lasciarle un bacio a stampo sulle labbra. Lei ridacchia e le getta le braccia al collo.

« Mi sei mancata Aria...non sai quanto » sussurra Lizard avvolgendole le braccia intorno alla vita.

« Anche tu Lizzy » risponde Aria, lasciandole un altro piccolo bacio, prima di staccarsi dall'abbraccio.

Anche William si dirige in quella direzione, verso un ragazzino più o meno della sua età che, intento a guardare storto Lizard e Aria non si era accorto della sua presenza.

« hey Jill! »  lo saluta battendogli il pugno, sorridendo amichevolmente, concludendo il saluto muovendo le dita.

« Williaaaaaam! Quanto tempo! Mi sei mancato » risponde Jill ricambiando il suo saluto e scendendo dal bordo della fontana per dargli un abbraccio. Io guardo Lilith con un po' di confusione, cercando spiegazioni. Lei si limita ad abbozzare un sorriso, facendoci segno di avvicinarci a loro. Io e Juliet eseguiamo, arrivando davanti alla fontana.

« Ciao... » dico io quasi sottovoce, attirando l'attenzione dei due ragazzi che mi guardano, ancora sorridendo.

« Oh Sissi, non vi avevo presentate hehe...lei è Aria, la mia... » dice Lizard, abbassando la voce all'ultima parte, imbarazzata. Aria le da una leggera gomitata, e vedendo che Liz non aveva intenzione di continuare, mi porge la mano con fare amichevole.

« sono la fidanzata di questa timidona alta. È un piacere conoscerti di persona! Lizzy mi ha parlato molto bene di te e della tua amica » conclude Aria, stringendomi la mano con vigore. I capelli rossi sono sciolti e le ricadono sulle spalle, facendo spiccare gli occhi verdi e le mille lentiggini. Ricambio allegra la stretta di mano, prima di farmi da parte spingendo Juliet in avanti.

« E lei è Juliet, la mia migliore amica! » spiego, mettendole una mano dietro la schiena.

« Piacere di conoscerti... » Juliet tende la mano verso di lei, scostandosi i lunghi capelli castani dietro l'orecchio. Aria le stringe la mano vigorosamente, prima di chiudere le mani a pugno e posizionarsele sui fianchi. Prende per mano Lizard e si dirige verso Lilith salutandola, al che William si schiarisce la voce.

« Madamigelle, lui è Jillian, il mio migliore amico, e vi avverto che qualsiasi battuta sul fatto che i nostri nomi facciano rima verrà ricompensata con la morte » esclama facendo un piccolo inchino mentre Jillian lo guarda malissimo.

« Tu sei pazzo » lo schernisce Jill dopo averci fatto un cenno di saluto.

« Preferisco "creativo", "fuori dagli schemi" oppure "diversamente normale", ma il vocabolario è pieno di aggettivi, a te la scelta » risponde William.

Posso dire che adoro questo ragazzino? Lo voglio anche io come migliore amico e Jul pare della stessa idea, visto che li guarda divertita. Jillian continua a fissare Will che se ne esce dicendo:

« Perché mi fissi? Sono bello? »

« No, ti sto immaginando prendere fuoco » risponde Jill sorridendo in modo innocente, prima di congedarsi andando insieme a William da qualche parte a mangiare frutta caramellata, parlare di ragazze e sport scambiandosi figurine. Juliet mi afferra per il braccio indicandomi uno stand di Diere d'autunno, che da quello che mi ha spiegato Lilith sono una specie di mela caramellata, solo un po' più succose, dolci e si trovano tutto l'anno in quanto possono crescere in tutti i tipi di clima. In base alla stagione le si cucina in modo particolare, ad esempio l'estate vengono servite con la buccia e accompagnate da gelato, miele o altra frutta.

« due diere perfavore! » chiede Juliet tirando fuori un portamonete con il giusto budget per noi due, che chissà per quale motivo Lilith ha insistito per dare a lei e non a me. Eppure sono molto...ehm...responsabile...

Juliet mi prende la mano e camminiamo sotto quelle sfere di luce galleggianti per tutto il centro, buttando l'occhio ogni tanto su Will e Jillian per evitare si facciano male. Lizard e Aria sono poco dietro di noi che guardano degli infusi di the a una bancarella. La serata passa tranquilla finchè non decidiamo di cenare tutti insieme in un pub lì vicino  -e anche uno dei pochi con ancora qualche posto libero- prima di andare a guardare uno spettacolo di luci e magia che i maghi del paese faranno per celebrare l'autunno prima di lanciare le lanterne celebrative. 

« Ragazze, voi quanti anni avete? » chiede Aria addentando un pezzo di pane che hanno portato a tavola per appuntare lo stomaco vista la miriade di gente che affollava il locale.

« Io diciassette, lei sei » risponde Jul beccandosi uno sguardo di fuoco da parte mia, che le mollo un buffetto sul braccio.

« Ne ho sedici. E tu, Aria? » chiedo continuando a guardare male Jul,che ridacchia guardando il menu.

« Sono poco più piccola di questa vecchietta qui accanto, ho ventidue anni per la precisione » dice riferendosi a Lizard che ne ha ventiquattro.

« Gne gne gne » risponde Lizard addentando anche lei un pezzo di pane.

« Perché questa domanda? » chiede Jul per fare conversazione, addentando anche lei un pezzo di pane.

« Volevo sapere se potete bere un po' di affiria » dice, lasciandoci confuse non sapendo di che sta parlando, ma quando apro la bocca per chiedere a cosa si riferisca William mi tira un calcio da sotto il tavolo. Lo guardo storto, ma in risposta lui mi lancia uno sguardo eloquente, indicandomi Aria con gli occhi.

« William, devi migliorare con i segnali. Guarda che le illusioni svaniscono se qualcuno si accorge della tua vera natura, l'ho capito subito che non sono elfi. Fatta molto bene, davvero, ma da me le illusioni sono all'ordine del giorno, o le riconosci o muori. Bisogna imparare, questione di tempo. Il vostro segreto è al sicuro con me e Jill tranquilli. Lizzy, me lo potevi dire prima tu! Quando arriviamo da me riceverai la tua punizione » dice Aria severa, scrutandoci a uno a uno prima di riservare un fugace sguardo malizioso a Lizard che letteralmente muore dal rossore.

« Eh no ragazze, porta aperta! » esclama Jillian, impugnando la sua figurina come uno scettro. Scoppiamo tutti in una ristata mentre Jill prova a fingersi serio, trattenendo un sorriso che si sta facendo strada sul suo volto. Dopo un po' la cameriera arriva e su insistenza di Aria prendiamo tutti un boccale di Affiria. Ha un sapore particolare, agrumato e dolce. Sono boccali enormi, quindi se stasera muoio,  la colpa è di Ari.

Passano i minuti, e Hank racconta dei barattoli di conserva che ha venduto in modi epici, Lizard delle cose che ha visto con Aria, Will e Jillian di quelle strane mele caramellate e delle figurine che hanno trovato nel pacchetto. Anche se è ovvio che non ci stanno dicendo qualcosa, ma a tutti a questo tavolo hanno avuto tredici anni, quindi direi che ci sta. Avranno fatto scherzi, parlato di ragazze o qualunque cosa di cui un maghetto tredicenne possa parlare.

« Quello voleva fregarmi, ma io gli ho detto: "senti, o facciamo al mio prezzo o te lo compri da un'altra parte" e lui se n'è andato senza nemmeno dire "buona serata" o "arrivederci". Che maleducato! Non ci sono più i clienti di una volta. » spiega Hank parlando delle sue conserve di frutta, mentre io bevo un altro sorso dal mio boccale. Sento l'alcool scendere lungo la faringe fino al petto, dove si genera una grande e accogliente sensazione di calore. La cameriera, una certa Toka, ci porta finalmente il cibo, una pietanza tradizionale fatta con dei frutti di stagione e carne di un animale col nome strano.

« Ah-ha, ma io gli ho risposto per le rime! Gli ho detto "toccami la testa un'altra volta e ti stacco un arto a mia scelta e poi ci gioco a rei con una mazza di ferro »

« A proposito di Rei! L'ultima partita l'avete vista? È stata E P I C A! » esclama William sfogliando il suo album di figurine.

« io si! Maki ha segnato all'ultimo secondo! Ma vogliamo parlare di quando il suo drago si è ferito all'ala? Gli ha lanciato un incantesimo di guarigione mentre cadevano e hanno fatto una planata che meritava una medaglia solo per quello! » risponde Aria alzando il boccale allegramente. Io credo di aver bevuto così tanto da non chiedere nemmeno "oh dio, esistono i draghi?" "Dove si trovano?"

« Meh, io non seguo molto lo sport. » aggiunge Lizard prendendo un altra forchettata dal suo piatto.

« Lo sappiamo nonnina, anche se ogni volta vieni all'arena con noi » dice Jillian, che sorseggia il suo succo di frutta guardando Lizard complice. Lei gli sorride di rimando, prendendo in mano il suo boccale.

La cena procede tranquilla, tra Juliet che parla di animali e coste con Aria, Hank che racconta le sue magiche imprese alla marmellata, Will e Jillian che si scambiano figurine e parlano di questo Rei. Lilith si è addirittura messa a ridere, colpa del drink probabilmente. Mi gira un sacco la testa, non avrei dovuto bere quel coso, ma sono abbastanza tranquilla. Almeno mamma Jul mi impedirà di fare cose di cui mi pentirò domani. E a proposito di Jul, mi prende la mano guidandomi fuori dal locale dopo aver pagato, per andare a vedere uno spettacolo che si vedrà in piazza vicino alla fontana, prima del lancio delle lanterne, dove tutti bruciano un foglio di carta con su scritto un desiderio che poi farà da carburante per far volare la lanterna, che ognuno si porta da casa.

« Signore e signori, anche quest'anno è arrivato l'autunno con le sue tante meraviglie, e anche se la guerra infuria non sarà un motivo per impedire al nostro villaggio di celebrare l'arrivo di questa meravigliosa stagione. È quindi con onore che vi presento un grande maestro, venuto dalle terre del nord per questo adorabile spettacolo. Signore e signori, il grande mago Namor! » una donna con voluminose corna nere e un lungo abito rosso annuncia il mago che sale sul palco in mezzo alla piazza, affiancandola.

« Buonasera miei cari! È un piacere essere qui! Prima di iniziare vorrei ringraziare Toka, la nostra fantastica e dolce presentatrice, e tutti quelli che hanno reso possibile questa serata. Inoltre... » il mago continua a parlare, facendo la classica presentazione piena di ringraziamenti eccetera. Dopo una manciata di minuti finalmente la musica inizia, e sulle nostre teste volano una miriade di uccelli di carta arancione. Si muovono in modo complicato, creando coreografie, ma a un certo punto, semplicemente spariscono, lasciando tutti confusi. La folla si gira verso il mago che ridacchia osservando la nostra reazione.

« Vedete carissimi, qui, nelle tanto amate terre del raccolto, i maghi hanno poteri associati agli elementi. Ma al nord, i maghi nascono con abilità illusorie, telecinetiche e mentali. Ma ovviamente è la pratica e l'impegno che fanno un mago o una strega! » esclama Namor, che spiegando questo fa apparire un mazzo di rose rosse che lancia in aria, che però non ricadono più. Al loro posto, un mazzo di gigli dai colori rossastri cade dall'alto, e gesto della mano scompaiono nel nulla. William appunta il tutto su un taccuino che tira fuori dalla sua casacca di cuoio. Me lo immagino già domani mattina, che avrà imparato qualche piccola illusione. Apprende tutto molto molto in fretta, se si mette in testa una cosa non si ferma finché non ci riesce. Proprio come me.

Lo spettacolo procede fra sorpresa, divertimento e luci, finché alla mezzanotte è ora: le lanterne. Juliet mi prende la mano e ci dirigiamo verso la fontana. Lizard e Aria si siedono sul bordo di pietra e scrivono qualcosa su un foglietto.

« Oh lanterna che voli in cielo, in un amore eterno io spero. » dicono in coro, dando fuoco al foglio e posizionandolo all'interno della lanterna che lanciano in aria, e piano piano, il cielo si costella di bellissime luci, colori caldi e foglie secche.

« hey Sissi, ne facciamo una anche noi? » chiede Juliet prendendomi entrambe le mani, eccitata e saltellando. Non riesco a starle dietro, quel coso era forte. Reminder: non bere maaaaaaaaaai più alcool.

« Certo! » sorrido andando verso William che sta lanciando la sua lanterna prima di abbracciare Jill.

« Will, ti è rimasta una lanterna? » chiede Jul scompigliandogli i ricci blu, facendolo sorridere. Strizza il nasino, e le sue lentiggini si accentuano.

« Si, l'ultima. Sissi, è quella che hai fatto da sola! L'avevo messa da parte! » la allunga a Jul prendendola dalla casacca. Juliet la spiega e mi fa sedere vicino a lei.

« Che cosa desideriamo? » chiede, impaziente.

« Qualunque cosa tu scelga mi va bene, sono troppo ubriaca per scrivere » rispondo con un mezzo sorriso allungandole un foglio e una stilografica che tiro fuori dalla mia borsa.

« Qualunque cosa? »
« Qualunque cosa. »

Juliet prende il foglio di scatto e ci scrive sopra qualcosa velocemente, piega il foglio e lo posiziona nel cestello della lanterna. Si ferma per un attimo ma poi torna decisa come prima. Lilith crea una pallina di luce e la manda verso di noi accendendo la lanterna, che vola in alto nel cielo.

« Oh lanterna che vai nel cielo, che il nostro amore sia eterno io spero » sussurra Jul guardando la lanterna mischiarsi alle altre nella notte punteggiata di colori caldi e gioia.

« Sissi... »
« Si? »
« Ti amo. » le sue labbra si ritrovano in un secondo sulle mie, in un dolce, piccolo bacio. Mi stringe a se e io la abbraccio, cercando di materializzare il tutto.

« Questa non me l'aspettavo! » esclama William con una punta di sorpresa in volto, mentre Jill si limita a spalancare la bocca.

« Io si » gli risponde Lizard, sostenuta da Lilith che sorride allegra.

                                                                                                     *   *   *

Mi sveglio nel mio letto assonnata e con la testa che gira. Di ieri ho ricordi vaghi, dev'essere stata l'Affiria. Juliet è accanto a me, seduta su una sedia, ancora addormentata.

« Jul? Sei sveglia? » chiedo in un sussurro

« mmm...si, si, sono sveglia... » risponde lei tenendo gli occhi chiusi. La luce filtra dalla finestra, ormai è giorno inoltrato e si sentono i suoni di posate provenire dalla cucina, probabilmente Lilith e William che si sono svegliati e fanno colazione.

« Ho fatto un sogno strano »
« Che sogno? »
« Eravamo alla fontana al lancio delle lanterne, e a un certo punto tu mi hai dato un bacio »
« E tu ci stavi? »
« Si, ma boh..non so, era un sogno strano. »
« Già...che sogno strano... »











Angolo moi
*RIFERIMENTI A FATTI REALMENTE ACCADUTI SONO PURAMENTE CASUALI, IO NON HO MAI PRONUNCIATO QUESTE PAROLE E CHI DEVE CAPIRE HA CAPITO-

Ehh allora-
Ma questo bacino carino ve lo aspettavate? A parte il casino che ha fatto Jul che è una pazza sgravata, fossi in Sissi mi incazzerei a scoprire che non era un sogno.

MA MAGARI LO FARÀ DANDOMI LA POSSIBILITÀ DI FARLE BACIARE PER DAVVERO-

Questo capitolo mi piace mucho tanto, ma il giudizio sta a voi. Scusate l'assenza, la colpa è della mia prof di francese.

Bacini <33333

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