La ragazza dietro l'albero

By ILARIA571467

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C'era una volta Sarah: Sarah รจ una lady, una ragazza benestante, vive in un bel palazzo e veste abiti di seta... More

Palazzo
Solletico.
La ragazza dietro l'albero
Dear Diary...
Mercato
Festa d'Autunno
Roba tattica che mi sono resa conto di aver sbagliato

Gente nuova.

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By ILARIA571467

È mezzanotte e qualcosa. Ho lasciato il biglietto di ieri a Jul, meglio che - come tutti - pensi che io sia morta. Adesso sta per cominciare il nuovo capitolo della mia vita, e nessuno mi verrà a cercare lì. Indosso il mio vestito preferito, quello che ho utilizzato l'ultima volta che sono andata alla casa sull'albero con Jul, e infilo nella mia borsa un paio di abiti a cui ho tagliato la gonna per renderli un po' più agevoli. Ho lasciato il palazzo questa mattina, e nessuno ha più notizie di me credo dalle otto. Stephan sarebbe dovuto passare a prendermi verso le sette di sera, ed è tutto il giorno che mi cercano. Io sono sempre stata nel bosco a bighellonare per i fatti miei, fino ad adesso, che mi sto avviando verso la casa sull'albero. Una figura vestita di verde mi attende davanti alla quercia, e io eccitatissima la chiamo.

« Lilith! Sono qui! » grido, muovendo la mano.

« Lilith?! »  la figura si gira, rivelando il viso di Jul, con le lacrime agli occhi.

« Jul...che cosa ci fai qui? » chiedo sbalordita. E adesso cosa faccio?

« Che cosa ci faccio qui?! E hai il coraggio di chiedermelo?? Volevo passare quest'ultima giornata con te, ma poi in camera tua non c'eri! Il primo posto in cui ho cercato è stato qui, e ho letto quel biglietto e...e... » Jul scoppia in lacrime coprendosi il viso.

« Jul... » dico, con una voce triste e preoccupata. La mia dolce Juliet...la mia piccola, dolce e gentile Juliet...

« Sissi, per l'amor di Dio...non sai quanto mi hai fatto preoccupare » mormora avvicinandosi a me.

« Mi dispiace amore... » i nostri visi sono pericolosamente vicini.

« Cazzo...sei stata molto cattiva, lo sai principessa? » mi sussurra a pochi centimetri, anzi no, millimetri, dalle labbra.

« E come hai intenzione di punirmi~? »

Ormai siamo vicinissime.

« In nessuno modo care. Devo dire tutto molto commovente, ma non ho tempo da perdere. Allora, Sarah vogliamo andare? »
Lilith ci compare davanti, e i la sua espressione, seppur indifferente e gelida, lascia intendere una frase del tipo "smettete di fare i piccioncini, mi da alquanto sui nervi".

Juliet tira fuori un piccolo pugnale da sotto il vestito - lo tiene sempre legato alla gamba in una sorta di fodero, dice sempre che « non si sa mai »  - e scatta in posizione di combattimento.

« Andare dove? E tu chi sei? » chiede Jul. La sua voce è gelida, lo sguardo combattivo, gli occhi verdi leggermente socchiusi. La sua espressione non lascia trapelare emozioni, solo il vuoto. Fa abbastanza paura a essere sincera.

« Lilith, al tuo servizio. Umana, ti andrebbe di presentarmi la tua amica? Sembra interessante, ma la sua mente preferisco non toccarla. Chissà che cosa potrei trovare... »

« Alla mia mente vorresti fare che cosa? Sarah, sei finita in quella setta giù in paese?! » chiede Juliet, nella sua voce una nota di confusione.

« È una lunga storia...beh, Juliet, lei è Lilith, Lilith, lei è Juliet » dico cercando di tagliare corto. Si sta avvicinando l'una di notte, a quest'ora le guardie si danno il cambio, non vorrei ci sentissero.

« Piacere di conoscerti Juliet. Bene umana, noi dobbiamo andare. » annuisco, lasciando la mano di Jul, o almeno provandoci, visto che mi tiene stretta.

« Tu non vai da nessuna parte! » mi dice Juliet con una lacrima che minaccia di uscire.

« Jul io devo andare...so che è difficile, ma non posso restare qui. Non posso sposare quel pazzo violento, e soprattutto non sopporterei di non vederti più. Sei tutto per me e -»

Non faccio in tempo a finire la frase che Lilith mi afferra la mano, e in un minuto io e Jul ci ritroviamo in una grande stanza con le pareti di legno. Dal soffitto pendono delle luci che emanano un bagliore caldo. Su un puf a sacco rosso sta seduto un ragazzino sui dodici anni, con dei ricci capelli blu elettrico, dello stesso colore dei suoi occhi, dall'aria simpatica, che legge un libro indisturbato. Dall'altro lato un esserino minuscolo, con una lunga barba rossa, legata in una treccia sta a una scrivania a scrivere numeri su un foglio. Ha un monocolo dorato e indossa un maglione verde, la sua testa è coperta da un cappello a punta rosso. Un nano. In fondo alla stanza, si vede quello che sembra essere un'angelo di spalle. Di questa figura riesco a vedere soltanto la blusa nera e i pantaloni beige. I capelli biondi come i miei, forse un po' più scuri, sono corti a caschetto e lasciano il collo scoperto. Le ali sono socchiuse, per non intralciare, mentre con cura sceglie un titolo dalla libreria intagliata nel muro.

« Che cosa.. » Jul parla per prima sbalordita. Dove siamo?

« Non vi muovevate più, quindi ho attivato il portale per conto mio. » dice Lilith non curante, cercando qualcosa in un cassetto.

« Huh? » il ragazzo con i capelli blu alza la testa dal suo libro, attirando l'attenzione del nano e dell'angelo, che mostra il suo volto. Ha gli occhi di un marrone chiaro mirante al giallo, e un viso dolce incorniciato dalle ciocche di capelli che le ricadono sul viso. La pelle è color mattone, diversamente dagli altri che la hanno chiarissima. Carina...

« Chi...chi siete? » chiede Juliet stringendomi forte la mano. Nell'altra stringe ancora il pugnale.

« Chi sei tu! » chiede l'angelo fissando il coltello che Jul tiene in mano.

« Stai tranquilla Liz, sono mentalmente disturbate ma non cattive. » risponde Lilith con tutta la nonchalant di questo mondo, mentre guarda alcuni dei cappucci che tira fuori dal cassetto.

« Hey, non siamo "mentalmente disturbate" !» esclamo io, divertita dall'indifferenza e la freddezza di Lilith.

Accorgendomi degli sguardi stupiti dei presenti, mi schiarisco la voce per potermi presentare.

« Ehm...ciao. Io mi chiamo Sarah. E lei è Juliet » dico.

« Ciao.. » saluta Jul titubante, riponendo il coltello nella custodia che tiene attaccata alla gamba.

Il ragazzo con i capelli blu si alza dal puf e si presenta a sua volta.

« William, al vostro servizio! » fa un piccolo inchino teatrale, e sorride. Mi aspettavo tutto, ma l'inchino era l'unica cosa che non mi sarebbe mai venuta in mente. Dieci punti.

« Piacere di conoscerti will! » dice Juliet tendendogli la mano per stringergliela. Lui però la prende e gliela bacia con fare scherzoso, facendo un secondo piccolo inchino. Amore, non diventare mio nemico.

« Piacere mio mi lady! Quanti anni hai? » risponde lui con gli occhi illuminati. Cucciolo, io ti sgozzo mentre dormi-

« ...diciassette. E tu? Diecimila dimostrandone undici? » chiede Jul, anche lei scherzando, guardandolo dall'alto. Sarà alto a occhio e croce un metro e sessanta, nulla in confronto all'uno e ottanta di Jul. Anche io sono alta, ma non come Juliet o Lilith, che sarà due metri e qualcosa. L'ultima volta che mi sono misurata ero uno e sessantacinque, credo.

« Hey! Non sono così vecchio! Ne ho tredici comunque » risponde Will fingendosi offeso e mettendo il broncio più divertente che io abbia mai visto. Una frase che potrei dire io, onestamente.

« Oh...wow. Non me lo aspettavo. » nemmeno io, Jul. Uno con un'età normale!

« Hehe, sono carino no? » chiede Will alzando il sopracciglio e ghignando.

« E smettila will! » stavolta è l'angelo a parlare.

« Mi chiamo Elizabeth, ma potete chiamarmi Lizard. » dice l'angelo, sorridendo e porgendomi la mano.

« Piacere Lizard!» le rispondo afferrando la sua mano e stringendola.

Anche Juliet le stringe la mano, e lei le sorride amorevolmente. Il nano invece se ne resta per fatti suoi, seduto alla scrivania a scarabocchiare numeri sul foglio.

« Hank, socializza » dice Lizard, rivolgendosi al nano con uno sguardo annoiato.

« Mhhh...e su, sto finendo il mio fascicolo! » esclama Hank, continuando a scribacchiare, sistemandosi il monocolo e accarezzandosi la barba.

« Ugh, sei sempre il solito! Quel cosino là si chiama Hank, è un po' fissato con la contabilità e roba del genere, lasciatelo perdere » dice Lizard a me e a Jul che ormai è tranquilla, non più confusa e spaventata.

« Haha, non importa, sembra comunque simpatico » dice Jul, e su questo concordo. Sì, sembra simpatico. Magari un po' scontroso, ma avrò fede.

« Ehm...allora » mugugno io per iniziare una conversazione.  Lizard si gira a guardarmi, così come Will, che aveva rimesso gli occhi sul suo libro. 

« Che fate voi da queste parti? » chiedo, ricordandomi che effettivamente mi sono affidata completamente alla buona volontà di Lilith, senza in realtà chiedere cosa avremo fatto, una volta qui.

Lizard sorride radiosa.

« Ah beh, facciamo tantissime cose! Di solito usciamo a cercare grimori, nuovi glifi, incantesimi e altro. Ovviamente anche il cibo, ma quello si compra in piazza! In realtà a me non è che piaccia tanto uscire, preferisco restare qui a leggere e a scrivere alla- ehm, scrivere. Però mi piace molto andare in piazza, si trovano sempre pozioni interessanti, delle stilografiche che non immagineresti mai e c'è un signore che vende ...ehm...Lilith, mi dici una cosa che somiglia alle Katrit nel mondo umano? » chiede Lizard alla fine del discorso che mi stava facendo.

« Fragole, penso. » risponde Lilith lapidaria, continuando imperterrita a cercare chissà cosa nel cassetto.

« ah, che bel nome. Magari hanno anche lo stesso sapore, chi lo sa! Dovrei averne un paio, provane una! » dice Lizard prima di sparire in un'altra stanza. Nel mentre, Jul sta seduta insieme a William, che le sta spiegando qualcosa sul suo libro.

« ...che poi, addizionato a un glifo, oppure se come me sei nato con poteri magici, è possibile creare un'onda » lo sento esclamare, mostrandole un'immagine dal libro che stava leggendo.

« Sei nato con dei poteri magici Will? » chiedo, incuriosita. So che qui gli unici umani sono degli avversari, e che Lilith ha dei poteri in quanto Elfa, ma non avevo dato per scontato che tutti avessero dei poteri magici.

« Sissignora! Io sono un mago, e posso manipolare la natura. Anche se preferisco l'acqua tra i quattro elementi, hehe. Tutti possono usare la magia, solo che voi umani non sapete come si fa. O almeno quelli di sopra non lo sanno, ma i guerrieri dei miei stivali che stanno qui a far fastidio si.» dice prima di aprire la mano spruzzandomi addosso delle goccioline colorate.

Sto per porgergli un'altra domanda, quando una volpe bianca esce dal corridoio con un sacchetto in bocca.

« Che carino!! » Esclama Juliet avvicinandosi per poterla accarezzare, ma la volpe si trasfigura, e Lizard torna in tutta la sua bellezza, facendo riapparire le ali e l'aureola.

« Niente carezze grazie » dice lei ritraendosi con un'espressione mista fra la paura e il "nontoccarmibruttoessere"

« Che cosa... » diciamo io e Jul all'unisono, sbalordite. Scusate, ma non era un angelo? È tipo uno spirito guida o altro?

« Sono un mutaforma. Avevo lasciato le "fragole" in un punto troppo alto, quindi mi sono trasfigurata per arrampicarmi. Non posso volare in casa, seppur le mie ali siano bellissime! » dice scostandosi i capelli dal viso, vagamente imbarazzata.

« Beh, era carina quella volpe! Ti piacciono? » chiedo, con l'intento di alimentare la conversazione. Lizard è simpatica e ha un nome curioso se devo dirla tutta. Si fa chiamare "lizard" ma poi si trasforma in una volpe. Fa un po' ridere.

« Si chiama volpe? Che nome strano...comunque si, mi piacciono! Ne ho vista una tempo fa quando sono salita nel tuo mondo con Lilith. Ci è  voluta una vita per convincerla, ma alla fine mi ha fatto venire con lei. William era ancora un poppante! »

« Hey! Ok, ero piccolo, ma almeno mi sapevo mi gestire! » le dice Will, rivolgendole uno sguardo tagliente.

« Bah...qualcosa non torna » borbotta il nano, che ha finalmente riposto il suo foglio in un cassetto. Scende dall'alto sgabello, rivelando tutta la sua bassezza. Si sistema il monocolo, aggiusta un po' il cappello prima di pronunciare le parole che tutti aspettavamo di sentire.

« Chi ha fame? »

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