La ragazza dietro l'albero

By ILARIA571467

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C'era una volta Sarah: Sarah Γ¨ una lady, una ragazza benestante, vive in un bel palazzo e veste abiti di seta... More

Palazzo
Solletico.
Gente nuova.
Dear Diary...
Mercato
Festa d'Autunno
Roba tattica che mi sono resa conto di aver sbagliato

La ragazza dietro l'albero

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By ILARIA571467

Sono seduta ad un tavolo, i miei capelli biondi sono raccolti in uno chignon. Il corsetto celeste mi sta stretto, la gonna mi da fastidio. Un'orchestra sta suonando della musica classica che fa da sottofondo, mentre pilucco un po' di cibo, controvoglia. Ho lo stomaco chiuso. Perché Jul ha reagito così? Che cosa le è preso di punto in bianco?

Questo "Stephan" sta parlando di politica con mio padre, facendo qualche battuta sessista ogni tanto e lanciandomi sguardi allusivi. Signore pietà, cristo pietà. Ma perché ? Tutte quante a me?

« perdonate l'interruzione, vado due minuti alla toilette »

Mi allontano camminando con portamento ed eleganza, e quando giro l'angolo e nessuno può più vedermi, sfilo i tacchi e corro su per le scale, fino alla camera di Jul. Busso lentamente, e non ricevendo risposta, entro piano e senza far rumore.

« Ciao Jul... »

Lei si alza di scatto dal suo angolino, asciugandosi le lacrime e sistemando gli occhiali dorati.

« Ciao Sissi! Dimmi tutto! »

« Jul, lascia questa maschera da parte. Che hai? »

« Nulla! Sto bene! »

« Juliet lacy. Non mentirmi. Perché sei scappata via in quel modo? Che cosa ti è preso?»

« Non mi avevi detto che...che ti sposavi »

Già, non glielo avevo detto. Perché non gliel'ho detto? Sono una stronza...si è sentita tradita, avrei dovuto dirglielo. Cazzo.

« Io...dio Jul, mi dispiace così tanto. Avrei dovuto dirtelo, sono stata una stupida, non so perché non te ne ho parlato, chissà che mi passava per la testa...»

« Sissi, non sono triste perché non me lo hai detto, sono triste perché io ti -»

Jul non fa in tempo a finire la frase che questo famoso  "Stephan" fa il suo ingresso nella stanza.

« Sarah, carissima. CHE CAZZO CI FAI QUI?! »

« Io...mi perdoni, avevo bisogno di parlare con -»

« Tu proprio nulla. Esci immediatamente »

Saluto Juliet con un cenno del capo, ed esco. Non appena chiudo la porta alle mie spalle vengo bloccata al muro. Mi arriva una ginocchiata nel basso ventre, e un potente schiaffo sul viso.

« mettiamo in chiaro un paio di cose... » dice Stephan con voce tonante, negli occhi un'ira cieca.

« Ora che sei la mia fidanzata tu sei una mia proprietà. Farai tutto quello cheti dico a cominciare da adesso. Quella troia di prima non la vedrai mai più, altrimenti la uccido. Non andrai da nessuna parte senza il mio permesso. Non mangerai nulla che io non ti dica che puoi mangiare. Sono stato abbastanza chiaro, tesoro?? »

« Si... »

***

È mezzanotte passata. Ancora non riesco a dormire. Stasera non ho mangiato, quello stronzo ha detto che sono stata male. Bene. Jul adesso non solo mi odia, ma non potrò vederla mai più. Inoltre dovrò passare la vita con uno schifoso vecchiaccio.

No, no, no.

Sto facendo una catena con le lenzuola

No, no, no.

Sto camminando nel giardino, sto andando oltre la siepe

No, no,no.

Sono arrivata alla casa sull'albero. È il momento.

No, no, no.

Appendo le lenzuola a un ramo altro.

No, no, no.

Apro la casetta e prendo un foglio di carta.

Cara Jul,
Purtroppo è arrivato il mio momento.
Capita nella vita che ci siano queste situazioni, e adesso è ora di andarmene.
Mi dispiace.

Ti voglio bene
- Sissi

Prendo lo sgabello di Jul ed esco dopo aver chiuso nuovamente a chiave, mi lego le lenzuola al collo facendo un nodo stretto, e salto dallo sgabello.




L'aria mi inizia a mancare.












La mia vista si annebbia.













« Addio, mondo crudel-EH! CHE CAZZO! »

Le lenzuola si strappano, e con un tonfo mi ritrovo a terra. Mi slego dal collo le lenzuola, ormai sono inservibili. Ma perché? perché tutte a me? Se devo morire, fatemelo fare in pace!

« Perché... » una voce, un' ammaliante voce di donna.

« Perché tu, umana, che non hai la fortuna di poter vivere nemmeno per cento miseri anni, vuoi mettere fine alla tua vita già breve? » mi giro verso la voce, e quello che vedo mi spiazza. Una ragazza, dall'aspetto molto giovane, mi sta fissando con i suoi occhi gialli. Ma cos'è ? È alta più del normale questo è poco ma sicuro. Ha i capelli lunghi e riflettenti? Cioè, sono bianchi, ma la luce della luna li sta facendo...tipo luccicare? E poi questi occhi gialli...ma esiste qualcuno con gli occhi gialli?

« C-chi...chi sei? Non ho paura! » chiedo, anche se è ovvio che sono spaventata.

« Lilith. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di averne di paura, vengo in pace. In realtà non dovrei nemmeno essere qui» dice Lilith, prima di uscire da dietro una quercia, mostrandosi in tutta la sua bellezza e maestosità. Indossa un lungo vestito verde scuro, con uno scollo a V, che lascia le spalle scoperte. La sua pelle è chiarissima, quasi bianca. E sono orecchie a punta quelle?

« Che...che cosa sei? » chiedo, abbastanza confusa.

« Un'elfa dei boschi. E tu, Sarah? Sei un umana da quello che sembra, è corretto? »

« Scusa? Tu come lo sai il mio nome? » ok, ora sono terrorizzata.

« Io posso leggere nella mente delle persone. E nella tua, sto leggendo ansia e terrore. Calmati, non ti faccio nulla » sono genuinamente allibita. Una strega?

« E che cosa ci fai qui? » chiedo ingoiando il timore e facendo posto a un po' di sana faccia tosta. Di che devo avere paura? Mi stavo ammazzando fino a due minuti fa, se mi uccidesse lei non cambierebbe molto.

« Stavo raccogliendo delle erbe quando sono inciampata in un portale. Stavo per tornare ma ti ho visto, quindi ho scoccato una freccia e ti ho fermato » dice in tono calmo, come se fermare un suicidio sia una cosa all'ordine del giorno. E poi, "inciampata in un portale"? Mah...

« E si può sapere PERCHÉ mi hai fermato?? » chiedo spazientita. Fatti tuoi no?

« Te l'ho detto, volevo capire perché stessi ponendo fine alla tua breve vita. Anche se adesso lo so. »

« In che senso lo sai? »

« Lettura della mente? Hai una scarsa memoria umana. Comunque, da quello che vedo, non ne vale la pena »

« Scusa, ma chi sei tu per giudicare le mie scelte di vita? »

« Una che in questi secoli ne ha passate tante. Anche troppe, e adesso una in più per quel figlio di puttana di Salil »

Aspetta. Salil? No, non è possibile...non può e non deve essere possibile, come-

« E invece è reale umana »

« Ma che ca -»

«  ti leggo la menteeeeee! »

« POTRESTI SMETTERE?! »

« Okay, okay scusa. Comunque si, intendo quel Salil, quel...coso, che ti ritrovi come padre »

« E che cosa ha fatto mio padre? Anzi, perché te lo sto chiedendo? No, tu sei pazza: sei una di quelle fanatiche del demonio che si ritrovano giù in paese. Non ti azzardare ad usarmi come sacrificio, non voglio morire in nome di satana. Non sembra ma so combattere, anche a mani nude, non mi serve un'arma per poterti fare del male, quindi lasciami morire la mia morte in modo decente e tornatene nella tua setta »

« Dubito che potresti farmi del male e comunque io non faccio parte di nessuna "sella" o come hai detto tu. E poi che dovrebbe essere satana? Un re cattivo? »

« No è...duh, lascia stare. Piuttosto, visto che a quanto pare abbiamo entrambe tempo da perdere, ti andrebbe di spiegarmi che cosa ha fatto mio padre? A questo punto credo che se mi dicessero che un ciclope ha magicamente imparato a cantare sarei capace di crederci » dico. Già, che mi cambia? Sarei già dovuta morire, ora che sono qui perché non ascoltarla?

« In realtà io non ne ho tempo da perdere, mocciosa insolente. Per farla breve, quello schifoso di tuo padre ha iniziato una guerra nel nostro mondo, per ottenere solo lui sa cosa. Adesso noi creature magiche combattiamo, o almeno gli altri. Io me ne sto tranquilla per i fatti miei a scontare la mia esistenza con i miei compagni di viaggio a cercare grimori e roba simile. Proprio per questo motivo, arrivederci umana. Io me ne torno a raccogliere erbe, i miei compagni saranno preoccupati. »

« Aspetta! » dico, afferrando l'orlo del suo abito

« Che c'è ?! » chiede spazientita.

« Fammi venire con te »

« Che cosa? Assolutamente no, non mi servono ulteriori intralci »

« Ti prego!! Farò tutto quello che vuoi, ma fammi venire con te! »

« Tutto quello che voglio huh? Se la tua mente non mi inganna hai delle intenzioni oneste, anche se un tantino egoistiche. Domani, a quest'ora, ripresentati qui, vedrò di portarti qualcosa per nasconderti. Gli umani non sono ben visti laggiù da noi. »

« Grazie, grazie, grazie! » abbraccio quella strana creatura, che stranamente emana un senso di protezione e fiducia. Si fa volere bene anche se è...nuova? Non so come dirlo.

« Lieta dei complimenti cara, ma non chiamarmi strana creatura » dice dandomi delle piccole pacche sulla testa, prima di dissolversi nel vuoto.














Angolo moi

Buongiornoooooo
Che fai, hai una verifica di letteratura? Mbè? I libri sono più importanti. Quindi eccovi questo capitolo, messo giusto per farmi perdonare in caso domani non riuscissimo a continuare la nostra avventura.

E allora, com'è venuto?

Io ormai non so più giudicare i miei scritti, li etichetto come scadenti per partito preso, quindi sta a voi? È carino? Fatemi sapere ^^
Namaste 🙇‍♀️

- la serva della comunità di watty

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