La ragazza dietro l'albero

By ILARIA571467

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C'era una volta Sarah: Sarah è una lady, una ragazza benestante, vive in un bel palazzo e veste abiti di seta... More

Palazzo
La ragazza dietro l'albero
Gente nuova.
Dear Diary...
Mercato
Festa d'Autunno
Roba tattica che mi sono resa conto di aver sbagliato

Solletico.

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By ILARIA571467

« Cavolo, May deve avere qualche potere magico per fare delle ciambelle così buone » commenta Jul addentando l'ultimo morso della sua, mentre beve un po' di tè caldo.

« Mhmg..shi! » rispondo io con ancora la bocca piena.

« Ti va di uscire in "giardino" ? » chiede poi lei, alludendo a una piccola parte di bosco solo nostra, che nessuno a parte noi conosce.

« oh, io ho sempre voglia di andare nel nostro giardino » rispondo contenta. Mi piace il giardino: è un isoletta felice lontana delle sfarzosità e dagli eccessi di palazzo. Li ci siamo solo io, la natura, un po' di luci e soprattutto Juliet. Solo Dio sa quanto adoro stare lì con lei. Evadiamo da tutto, e il mondo diventa solo me, lei e un po' di musica. È una sensazione bellissima, come se tutto sparisse e io iniziassi a fluttuare ammaliata dal suo sorriso. Ricordo la prima volta che ci siamo andate: la palla con cui stavamo giocando è caduta oltre la siepe e andando a riprenderla abbiamo scoperto quella casa sull'albero. Abbiamo iniziato ad andarci tutti i giorni ed era qualcosa di magi-

« Principessa? Mi stai ascoltando? » Juliet mi distoglie dai miei pensieri schioccando le dita, mettendo in mostra le sue unghie curate e un fine anello dorato che non toglie da quando gliel'ho regalato il giorno del suo diciassettesimo compleanno.

« Perdonami Jul, ero persa nei miei pensieri. Dimmi tutto » dico timidamente. Che figuraccia...

« Haha, sei sempre la solita, principessina. Ho detto di vestirti così possiamo andare. »

Jul, te l'ho mai detto che se continui a chiamarmi con questi soprannomi mi sciolgo? Evidentemente no. O forse si, perché se te lo dicessi lo faresti apposta solo per il piacere di farmi arrossire e tremare. Non sarebbe una brutta cosa però...

« Sissi!! Ma a che stai pensando? Hai incontrato un principe grande, forte e sensuale e adesso sei troppo impegnata a immaginarlo~? »

« JULIET! » grido, in preda all'imbarazzo. Giuro su quello che vuoi che quando saremo da sole ti ucciderò a suon di solletico. Te lo giuro. Ricordati bene questa faccia Jul, perché sarà l'ultima che vedrai

« Cosa? È la verità ! » nah, ha una voce troppo dolce per poterla uccidere.

« Okay, okay! Hai vinto mammina. Ora mi vesto. »

« Alléluia. Aspetta- come mi hai chiamata? »

« Uhm, chi è che si "emoziona" adesso? »

« Sarah Jane leather. Ti giuro che ti ammazzo di.. »

« Solletico! Flick! Ora non puoi parlare. Muahaha, quanto sono diabolica »

Chiudo il discorso iniziando a spogliarmi degli abiti da cameriera. Slaccio il corsetto con non poca difficoltà, quando Jul fa un rumore. Mi giro di scatto coprendo i seni con un braccio e lei caccia un urlo.

« Hey! ok, non sono formosa come te ma non faccio mica paura! »

« N-no, è che... » Jul si copre gli occhi arrossendo visibilmente e guardando dall'altro lato.

« Juliet, stai arrossendo~ ? »

« Non parlare con quel tono! »

« Oh, quale piccola~? Questo? Perché ? Che cosa ti fa~? »

« TU SMETTILA E BASTA! »

« Uh, va bene va bene. Comunque, hai parlato anche se ti ho detto "flick" quindi dovrai pagare una penitenza »

« Ah, cavolo. E sentiamo, che penitenza devo pagare? »

Ci penso un minuto. Già, che penitenza le posso far pagare? Un'idea però l'avrei...

« Continua a guardare. »

« Cosa? »

« Non distogliere lo sguardo. Continua a guardare. »

« Perché? »

« Perché no? »

« Non tentarmi, Sarah »

« Uhh, quindi ti tento...erotico~ »

« SARAH! »

« OKAY, OKAY, LA SMETTO! »

Continuo a spogliarmi fino a rimanere in intimo: poi prendo da sotto il letto una scatola contenente un vestito verde scuro, il più "sportivo" che io sia riuscita ad ottenere. Gonna al ginocchio e maniche larghe, un corsetto allacciato sul davanti che non stinge molto e rende tutti i movimenti più facili. Jul invece mantiene un aspetto un po' più "reale" con un vestito di lino bianco che la copre fino alle caviglie.

« Vamos? » chiede lei impaziente. Dalla sua borsa di cuoio si intravedono già delle tele. E io amo vederla dipingere. È  un'immagine idilliaca: una ragazza alta, bella, con la pelle mulatta e i capelli scuri che punta i suoi magnetici e dolci occhi verdi su una tela che sta avendo l'onore di poter venire toccata dai colori pastello che maneggia con tanta maestria, fino a creare dei quadri che sono anche meglio della realtà.

« Si! » rispondo io contenta.

In un minuto torniamo bambine: io sei anni, lei sette, che corriamo sulle scale del palazzo fiondandoci verso i
portoni, che aprivamo a fatica. Poi uscivamo e tutto diventava un mondo fatato. Correvamo dietro quella siepe fino alla casa sull'albero, dove lei mi aiutava a dipingere, io le davo lezioni di canto. Guardavamo il panorama fino a sera, e ogni volta mi addormentavo cullata dalle sue braccia, appoggiate a un cuscino facendoci le coccole e promettendoci eterna amicizia.

Arriviamo alla casa sull'albero più felici che mai, mano nella mano. Saliamo le scale fino ad entrare nella nostra isola felice. Il tappeto e i cuscini verdi, un cavalletto, pennelli, spartiti, pittura. Dal soffitto pendono delle foglie di edera finta ricavata da un vestito che si era strappato, ai muri appesi dei disegni di Juliet ritraenti dei bei momenti passati insieme.

« Hey Sissi » dice Jul tutt'un tratto

« Dimmi » rispondo.

« Posso...dah, lascia perdere »

« E suu ! Non lasciarmi con la suspance! »

« okay, okay. Volevo chiederti se...se posso dipingerti. » cosa? Come mai se ne vergognava così  tanto?

« Certo! E perché te ne vergognavi? Ne sarei onorata! » rispondo contenta.

« Oh...va bene allora! Tu continua quella fragola all'uncinetto, io inizio a dipingerti »

Mi metto seduta tra i cuscini verdi e prendo in mano il mio fidato uncinetto, continuando a intrecciare quella che sta per diventare una bellissima fragola di peluche. Intanto, Jul sta seduta su uno sgabello, e il suo vestito pende formando un piccolo strascico. I suoi lunghi capelli marroni le ricadono sulle spalle morbidamente, mentre punta i suoi occhi verdi sulla tela. In mano una tavolozza piena di colori pastello: giallo, marrone chiaro, verde di tutte le tonalità, rosa. Con un pennello fine dipinge dei dettagli, immagino sullo sfondo.

« Sissi! Continua a lavorare alla fragola, non guardare me! » dice Jul cogliendomi di sorpresa.

« Siiii! Uff, quanto sei noiosa, lo sai mammina?? » le rispondo io fingendomi corrucciata

« Si principessa, lo so, me lo dici sempre. E smetti di chiamarmi "mammina"! »

« E perché ? »

« Perché è troppo carino » dice sottovoce

« Che hai detto? Non ti ho sentito » rispondo, provando a stuzzicarla un po'

« Ho detto che mi da fastidio. »

« Entrambe sappiamo che non hai detto questo cucciola » le dico di rimando lanciandole un sguardo volutamente provocatorio.

« Ohh. E dimmi principessa, che cosa ho detto~? »  posa il pennello e la tavolozza su un ripiano avvicinandosi pericolosamente a me mettendomi una mano sotto il mento per costringermi a guardarla.

« E-ehm.. tu...t-tu hai.... » balbetto, spiazzata dal tono che ha usato e da come in un minuto sono diventata sua.

« Non giocare con me, principessa » mi dice con quel ghigno malizioso che ha sempre in volto.

« Ah, e comunque... » aggiunge poi

« Che cosa? » sono preoccupata per la mia vita. Ora mi ammazza.

« Hai abbassato la guardia! » esclama, prima di fiondarsi su di me facendomi il solletico

« HAHAHAH! AIUTO! HAHAHA! » non respiro più dalle risate. Se dovessi morire, sarebbe la morte migliore del mondo.

« Te lo avevo detto di non giocare con me! Adesso me la paghi! »

Continua a farmi il solletico sulla pancia mentre io rido all'impazzata. Ma non morirò senza combattere! La afferro per la caviglia fra una risata e l'altra, facendola cadere sui cuscini. Inizio a solleticarla partendo dal bassoventre, mentre lei prova a ribellarsi ridendo quanto e più di me. Mi fermo un secondo per riprendere fiato, ma in quell'istante mi ritrovo sotto di lei che mi blocca le mani sopra la testa. Okay, ora sono morta per davvero.

« Mi dispiace amore, ma ho più esperienza di te! »

« Ma se sei solo un anno più grande! »

« Shh! Meno parole e più solletico! » dice prima di riprendere il suo giochino malsano. Dopo un cinque minuti ci fermiamo, incapaci di continuare. Dio, mi manca l'aria. Però  è stato divertente.

« Jul? »

« Cosa? »

« Non che mi dispiaccia, ma mi lasci le mani? Mi si sono addormentate...e con la scusa, non è che potresti scendere? »

« Scendere? Da dov- OH MERDA »

« Hahah! Dovevi vedere la tua faccia! »

« Non è  divertente!! Aspetta... »

« Cosa? »

« Che hai detto prima? "Non che mi dispiaccia"? »

« Uhhh...questa domanda la saltiamo? »

« Che palle! Va bene dai. Oh, si è fatta sera. Dobbiamo tornare purtroppo »

Scendiamo gli scalini dopo aver chiuso a chiave la porta della nostra casa. Spuntiamo dalla siepe con i vestiti tutti spiegazzati e ridendo come due sceme, guadagnandoci lo sguardo corrucciato di Cynthia, che ci guarda dall'ingresso.

« Ciao Cyn! » esclamo allegra.

« Ciao nulla! Dobbiamo sbrigarci » dice Cynthia guardandoci malissimo.

« Per fare cosa? » chiedo confusa, non capendo a cosa si riferisca.

« Non te l'hanno detto?? Tra poco arriverà Stephan, devi prepararti! »

« Scusami tanto Cyn, ma questo Stephan chi sarebbe? »

« Chi sarebbe? Ma non te l'hanno detto? È il tuo futuro marito cretina! »

« Futuro marito?! » chiede Juliet sorpresa

« Si! Futuro marito, tra tre giorni esattamente » risponde Cynthia come se le stessimo chiedendo qualcosa di ovvio.

« Ah...i-io...sì, c-ca-capisco. » Juliet ha lo sguardo ferito, sta provando a ricacciare indietro le lacrime.

« Jul? Jul, che cos'hai? »

« Nulla, sto...sto bene. Vado un minuto nella mia stanza. »

« JUL! » grido, cercando di trattenerla dallo scappare via, inutilmente.

La guardo allontanarsi correndo sulle scale, il suo vestito bianco che svolazza. È la scena più triste che io abbia mai visto. 

« STO BENE!! » grida da sopra le scale, si sente che è lontana.

Una lacrima mi scende piano dal viso. Non riesco a sopportare questa immagine. Un minuto fa stavamo ridendo, eravamo felici, eravamo noi cazzo!

« Jul... Jul ti prego... »












Angolo me

Lo so, lo so, sono stata una trota in questo capitolo, ma un romance non è un romance senza il drama! Ovviamente, in quanto fantasy, questa è solo una sorta di introduzione, quindi vi prometto che nel prossimo capitolo inizierò finalmente a parlare della storia vera, senza però trascurare l'ammmmmoreh di Jul e Sissi. Sarà  anche che sono molto critica quando si parla delle mie storie, infatti questo capitolo non è che mi faccia impazzire, ma io sono solo un umile serva della comunità, quindi i giudici siete voi! Che dite, come è uscito questo capitolo? Fatemi sapere ^^

P.S.  L'ho finito fra le ore di inglese e  geografia perché non stavamamo

- momo

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