Beyond the Rules

By laatenightwriting

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Evelyn Moon ha sempre avuto tutto ciò che ogni ragazza della sua età sogna. Ma dopo la morte dei suoi genitor... More

Cast
Playlist
Capitolo 1 - Sillow
Capitolo 2 - Black Moon
Capitolo 3 - Pollo al curry
Capitolo 4 - Sillow High
Capitolo 5 - Somebody's watching me
Capitolo 6 - Do i wanna know?
Capitolo 7 - Luna piena
Capitolo 8 - Chemistry
Capitolo 9 - Bonfire Party
Capitolo 10 - Socials
Capitolo 11 - Play with fire
Capitolo 12 - Scacco matto
Capitolo 14 - Who did this to you?
Capitolo 15 - Love's gonna get you k*lled
Capitolo 16 - You made me hate this city
Capitolo 17 - Il solitario

Capitolo 13 - I wanna f*ck u slow with the lights on

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By laatenightwriting


(🌶️)

Ivy

Mentre mi incammino verso l'uscita di scuola, sento una presa sul polso che mi tira verso lo stanzino del custode.

Apro la bocca per urlare ma Ryan me la tappa, facendo segno di stare zitta.

Ma che diamine?

Lo stanzino è così stretto che i nostri corpi sono stretti l'un l'altro.

Toglie la mano dalla mia bocca, lentamente, alternando il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi.
Siamo così vicini che sento il suo respiro che si mescola con il mio.

«Che cosa vuoi?» riesco a dire, guardando fisso nei suoi occhi.

Lui distoglie lo sguardo dalle mie labbra, quasi contro voglia e punta i suoi occhi nei miei.

Un sorriso si fa spazio sulle sue labbra, cosa che mi manda in tilt il cervello perché le sue fossette spuntano nelle sue guance.

Il suo sorriso non è cambiato.
Il problema è che sorride senza emozioni.

Poggia le mani ai lati del muro, dove sono poggiata e mi squadra dalla testa ai piedi.

Ma che vuole.

«Beh... Le tue ripetizioni» dice riafferrandomi e uscendo dallo stanzino.

Mi trascina verso l'aula studio, mentre io cerco di divincolarmi «Lasciami in pace! Non ti darò mai ripetizioni!» urlo io, ma lui non molla la presa.
«Che succede qui?» esce dal suo ufficio il preside che guarda me e Ryan con sospetto.

Ryan si trasforma: mette un braccio sulle mie spalle e abbozza un sorriso.
«Salve signore, io e Evelyn andiamo a fare ripetizioni, come lei ci ha detto di fare» dice con un tono di voce più falso delle Nike del mercatino.
«Bravi, avete a disposizione 2 ore prima che la scuola chiuda. Buono studio» afferma il preside con un sorriso.

«Ryan perché all'improvviso hai deciso di volere le ripetizioni da me?» dico ormai affranta.

Se vuole qualcosa, non mollerà mai.

«Forse perché voglio stare con te»

Il mio cuore smette di funzionare.
Ho bisogno di aria.

Le parole che stavo per dire mi muoiono in gola.

Alla mia reazione, lui scoppia a ridere.

«Sto scherzando. Se non prendo almeno una B in biologia non giocherò nel campionato di basket» dice ed è come se il mio cuore inizia a battere di nuovo, ma in maniera molto dolorosa.

Ci speravo un po'.

«Non posso. Ho da fare»

Il "da fare" è stalkerare tutti i profili social di Elijah.
Devo capire cosa fare con lui, se fidarmi oppure no.

«Non penso hai diritto di scegliere» dice lui trascinandomi verso la sala studio.

Sbuffo, sedendomi nella sedia del tavolo dell'aula studio.
Rey sprofonda nella sua sedia e io gli lancio il mio libro di biologia, che per fortuna avevo nello zaino.

«Quando hai la verifica?» gli chiedo «Domani in terza ora» mi risponde
«DOMANI?!» urlo
«È pochissimo tempo, non c'è la faremo mai! L'apparato cardiovascolare è il più difficile e il più lungo!» continuo io a lamentarmi.

Lui sorride e apre il libro «Allora è meglio che iniziamo subito» dice prendendo la pagina del capitolo da studiare.

Ci vuole solo un miracolo.

Liv

Busso alla porta di Ivy, ansiosa di raccontargli dello scontro al Black Moon di sabato prossimo.

Ma chi apre alla porta non è colei che mi aspettavo.

«Che puzza di olive andate a male, ti lavi ogni tanto?» afferma Nate facendo finta di tapparsi il naso, così io gli tiro uno schiaffo alla spalla.

«Cretino, dov'è Ivy?» chiedo entrando in casa «È ancora a scuola per un progetto, non tornerà prima di cena» mi spiega lui.

«Bene, dille che sono passata. Ma prima vado in bagno» dico andando di sopra nel bagno principale.

Quando ho finito esco e curioso un po' per la casa, fino ad arrivare in camera di Nate.
Entro in camera sua e la vedo stranamente pulita, ma c'è una cosa che attira la mia attenzione: il suo taccuino dei disegni aperto sul letto.

E siccome sono una curiosona di prima categoria, mi avvicino e cerco di vedere cosa stava disegnando.

Ma la cosa che vedo mi mette in confusione.

Sembra...
Sembra quasi...

Sembro io.

«Che stai facendo?» dice ad alta voce Nate entrando in camera sua.
«Non ti fai mai i cazzi tuoi tu?!» dice strappandomi il taccuino dalle mani.

«Scusa se sembri uno psicopatico che disegna le persone!» affermo io.

Iniziamo a litigare.

«Devi smetterla di fare così!»
«Di fare cosa?!»
«Di comportarti come una stronza!» urla lui.

Io lo spingo, facendolo finire a muro «Intendi come una stronza che "porterà troppa gente in una brutta strada"» cito le sue parole.

Lui sgrana gli occhi.

«Già Nathan, ti ho sentito quel giorno» dico io.

qualche anno prima

Entro in camera di Ivy per la prima volta in assoluto.
È così grande!

Ci siamo appena conosciute, lei va nella mia classe di geografia, qui alle medie di Sillow.

Spero di iniziare le medie insieme a lei, ho bisogno di una migliore amica.

«Non mi piace quella ragazza, Ivy» sento dire dal salotto, di sotto.
Corrugo la fronte e mi affaccio dalle scale, per sentire meglio la conversazione.

«Non mi interessa, Nate. È mia amica» dice Ivy «Ho saputo che ha rubato il ragazzo della sua ex migliore amica, una certa Katie.» spiega Nathan.

Come ha fatto a scoprire queste cose! Del tutto false poi!
È stata Katie a rubare il mio ragazzo, non io a lei.

«Informati, Nate. Non devi credere a tutte le cose che dicono in giro, soprattutto se sono anche sbagliate» dice Ivy, sapendo la verità.

«Non mi convince lo stesso, porterà troppa gente in una brutta strada» dice questo Nathan, che penso sia il fratello di Ivy.

«Non mi interessa Nathan, è diventata mia amica e non cambierò idea solo perché tu sei insicuro» dice Ivy, iniziando a salire le scale.

Così io ritorno nella sua stanza e abbozzo un sorriso finto.
Come se le parole del fratello non mi abbiano scalfita dentro.

presente

«Mi ricordo quello che hai detto. Che non volevi che io e Ivy diventassimo amiche»

«Liv io...» inizia a dire, ma lo interrompo.
«Ti sei mai chiesto per quale motivo ho iniziato a trattarti male? Perchè ti odiavo così tanto?!» affermo io.

«Ti odio Nathan, perchè finalmente avevo trovato una nuova miglio-» inizio a dire, ma Nathan mi blocca, buttandosi sulle mie labbra.

Lo respingo confusa, ma non appena vedo i suoi occhi accecati dal desiderio, lo afferro dalla collana e lo bacio di nuovo.

Lui mi afferra e mi fa incrociare le gambe sui suoi fianchi.
Mi butta sul suo letto e mi inizia a baciare il collo.

«Nate... Non dovremmo...» inizio a dire ma lui mi bacia di nuovo.
«Shh, stai zitta. Ho sognato che questo momento arrivasse da troppo tempo» dice togliendosi la maglietta, scoprendo il suo corpo massiccio, ricoperto di muscoli.

Mi toglie la maglietta e il reggiseno, iniziando a baciarmi i seni.
Mi stuzzica così tanto che mi esce un gemito dalla bocca.

«Solleva i fianchi» mi sussurra baciandomi al lato dell'orecchio.

Faccio come mi dice e tira con sé i miei pantaloni insieme agli slip.

Quando si solleva per togliere i suoi vestiti mi guarda con uno sguardo carico di desiderio, che mi fa morire, letteralmente.

Mi bacia di nuovo sulle labbra, poi scende al centro dei miei seni, poi sulla pancia e poi sul mio punto più delicato.

Non appena le sue labbra poggiano sulla mia intimità inarco la schiena, passando una mano su i suoi capelli.

Continua a baciare, aumentando la velocità in modo da farmi arrivare al limite, ma diminuendo di nuovo la velocità, facendomi rimanere insoddisfatta.

Capisco il suo gioco.
Vuole farmi impazzire.

Che bastardo.

Si stacca da me lentamente, io corrugo la fronte, arrabbiata per il suo gesto.

Si cala di nuovo per baciarmi, ma io inverto le posizioni e adesso sono io a stare sopra di lui.

«Olive...» dice e io gli bacio il collo, lui mi stringe le natiche, facendomele diventare rosse.
Scendo fino ai suoi boxer, che inizio a togliere lentamente.

«Nate! Sono a casa!»

4 parole.

4 parole che riescono a fare crollare tutto.

Io e Nate ci guardiamo, con il terrore negli occhi.

«Cazzo!» impreco alzandomi, e rivestendomi velocemente.

«Nate!» continua ad urlare Ivy di sotto.

«Da dove esco?!» sussurro a Nate che mi guarda confuso «Esci da questo balcone, c'è una piccola scaletta che porta al giardino» mi spiega e io scappo via senza nemmeno salutarlo.

Prendo la borsa, esco dal balcone e scendo la scaletta.
Nel terz'ultimo gradino inciampo e cado a terra «Ahi!» impreco sottovoce.

Mi guardo un'ultima volta indietro e mi rialzo.
Inizio a correre verso il cancello di uscita, realizzando finalmente tutto quello che è successo.

Che cavolo sto facendo?!

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