Be Unstoppable

By Lilyred__

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"I giocatori di hockey hanno il fuoco nei loro cuori e il ghiaccio nelle loro vene" ❄︎ Kelsey Cooper ha dicia... More

𝑾𝒆𝒍𝒄𝒐𝒎𝒆
CAST
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
𝑺𝑬𝑪𝑶𝑵𝑫𝑨 𝑷𝑨𝑹𝑻𝑬
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35

Capitolo 19

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By Lilyred__

INSTAGRAM DELL'AUTRICE: Lilyredstories❄️

K E L S E Y

Da quando mi sono trasferita a Montreal, la mia vita si è trasformata in un teen drama.

Se dovessi elencare tutte le cose che sono successe in un mese da quando sono arrivata, probabilmente verrebbe fuori un libro di cinquecento pagine.

Ancora non mi capacito di come sia possibile che ogni giorno ne succeda una.

Esempio?L'espulsione di Leblanc.

Beh..diciamo che ho dovuto lottare contro mio padre per convincerlo a riammetterlo e alla fine lui, di sua spontanea volontà, ha deciso di ritirare la sua espulsione.

Ha anche aggiunto "Lo sapevo che ti piaceva Leblanc, quella testa di.."

E ha cominciato ad insultarlo pesantemente.

Beh se lo merita.

È un coglione.

D'ora in poi lo chiamerò Peter Pan.

Ma io dico, chi ricopre di carta igienica un auto all'età di ventuno anni?Nessuno.

Soltanto lui, a quanto pare, ne è stato capace.

La miq vendetta contro di lui, ovviamente, arriverà molto presto.L'opzione di rasargli i capelli a zero l'ho accantonato per il momento, troppo eccessiva.Farò qualcos'altro che farà sbellicare dalle risate tutto il college.

Qualcosa in mente già ce l'ho.

Non vedo l'ora.

<<Per oggi è tutto ragazzi, ci vediamo prossima settimana.Mi raccomando, studiate gli appunti che vi ho mandato per e-mail e vi auguro un buon weekend>>bofonchia il professor Leblanc.

Anche se è ancora mercoledì, il professor William Leblanc ci ha informato che purtroppo la sua lezione di venerdì è annullata.A quanto pare deve fare una sorta di comparsa in un film ambientato sulla neve o qualcosa del genere.

Google lo ha descritto come l'uomo più affascinante di tutto il Canada.Ha recitato in qualche film e da quello che ho potuto intuire è molto apprezzato tra le ragazzine.

A me non fa nessun effetto sinceramente.

È l'ennesimo Leblanc da aggiungere alla lista.

Comunque devo ammettere che è un bell'uomo.

Un grande uomo.

Il fascino è una cosa di famiglia allora.

<<Signorina Cooper>>mi richiama il professore appena arrivo davanti alla porta aperta dell'aula.

Mi volto verso di lui, stringendomi la borsa in spalla.

<<Volevo informarla che la A che ha preso al test di lunedì.. se l'è meritata>>annuncia con un tono serio e autoritario, stringendosi la cravatta sopra il suo costosissimo completo Armani.

Cazzo, indossa Armani.

Essere ricchi sfondati allora è una cosa ereditaria dei Leblanc.

<<Ne è sicuro?>>domando aggrottando la fronte, chiaramente confusa.

<<Certo, le sembro un uomo che si lascia minacciare da suo nipote?>>mi rimbecca con un sopracciglio inarcato.

Touchè.

<<Beh no>>sussurro con un sorrisetto divertito.

<<Le auguro un buon weekend, signorina Cooper>>mi congeda con una mano alzato per poi digitare qualcosa sul suo pc portatile aperto sulla scrivania.

Annuisco e sbrigativamente esco dall'aula, comincio a camminare lungo il corridoio e appena arrivo fuori dal college rimango per un'istante a guardare il cielo.

Mamma, mi manchi.

Lo penso tra me e me senza dirlo ad alta voce, anche se so che lei non mi può sentirmi.

Quando mia madre morì, precipitò tutto a capofitto.Mio padre entrò in uno stato depressivo avanzato, uno dei peggiori, ed io invece mi rifiutai di parlare.Non proferii parola per mesi e mesi, rimanevo rinchiusa nella mia stanza ad ascoltare la nostra canzone e a mangiare sushi.

Soltanto dopo un anno riuscimmo ad andare avanti.

Montréal per noi è un nuovo inizio.

Io e mio padre ci siamo fatti coraggio insieme, abbiamo accantonato il passato dentro un cassetto chiudendolo a chiave e ci siamo promessi di andare avanti d'ora in poi.

Eppure a volte, penso costantemente che stia facendo un torto alla mermoria di mia madre quando siamo andati via da Eureka.

<<Kelsey!>>urla una voce alla mia sinistra.

Mi volto e intravedo Alison venire verso di me, con i capelli arruffati e un viso bianco cadaverico.

Lei e Matt si sono lasciati e a quanto pare i nostri sospetti erano reali.

Alison tradiva Matthew.

Con Wells forse?

Non si sa.

Allora perché quel giorno ho riconosciuto la macchina?

Matthew sostiene che Wells non abbia neanche una cazzo di macchina.

È tutto così confuso.

E se non fosse Wells la persona con cui lo ha tradito?

<<Ali ciao>>la saluto con un cenno del capo andandole incontro.

<<Ti posso parlare?>>mormora sistemandosi meglio il top scollato che le arriva fino a sopra l'ombelico.

No.

<<Certo>>annuisco.

Alison sorride e cammina verso il giardino del college.Appena arriviamo abbastanza lontane da occhi indiscreti, si appoggia con la schiena ad un albero e scoppia a piangere.

Cazzo.

Questo non va bene.

<<Ali..>>sussurro facendo un passo verso di lei, timorosa.

<<Sono patetica vero?Piango per una cosa che ho causato io stessa>>ridacchia nervosamente mentre altre lacrime le scendono sulle guance.

<<Non sei patetica Ali, siamo esseri umani e commettiamo errori costantemente>>cerco di rincuorarla.

<<Io non ho commesso nessun errore, sono una stupida!>>scoppia di nuovo a piangere.

<<Ali>>mormoro con tono dispiaciuto.

Quando le persone piangono, sinceramente, non so mai come devo comportarmi.

Devo consolarla?No, magari è meglio di no.

Devo abbracciarla?Per carità.

Allora cosa diavolo devo fare?

<<Sono sempre stata al suo fianco, per due anni interi ci siamo supportati e forse anche..amati.Lui non mi ha mai fatto mancare nulla, i suoi occhi brillavano quando era con me.Matthew può sembrare il cattivo della storia, lo stronzo del college ma è tutta una maschera.Mi capisci Kels?>>domanda Ali alzando lentamente la testa per guardarmi.Ha gli occhi rossi, le guance bagnate e i capelli arruffati.

Sono abituata a vedere una versione totalmente diversa di Alison, quella perfetta e sempre con il sorriso stampato sulle labbra.

E ora?Anche se ha commesso un errore, devo ammettere che mi dispiace vederla così.

<<Ali..ti posso fare una domanda?>>

Lei annuisce a malapena mentre dei singhiozzi continuano a riempire il silenzio che incombe attorno a noi.

<<Hai..hai tradito Matthew?>>chiedo titubante.

<<Tu cosa pensi Kels?>>controbatte.

<<Non lo so, sin dal primo giorno avrei giurato che tu non fossi capace di fare una cosa del genere ma..ora non lo so>>ripeto scuotendo la testa.

<<A quanto pare ti sbagliavi>>borbotta, socchiudendo gli occhi.

<<Capisco>>rispondo con riluttanza.

<<Sono sempre stata la ragazza perfetta, quella che tutti vorrebbero avere al loro fianco ma ora senza Matthew non sono nulla.Sono diventata una delle tante ragazze carine a Montreal>>ridacchia asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.

<<Non dire così>>serro le labbra guardandomi intorno alla ricerca di una qualsiasi via d'uscita.

Cazzo, Che situazione.

Alison sta per aggiungere qualcosa ma viene interrotta da una voce familiare che mi sta richiamando da lontano.

<<Kelsey!>>urla Axel salutandomi a qualche metro di distanza.

<<Devo andare Ali>>sussurro dispiaciuta.

<<Non preoccuparti>>scuote la testa lei sistemandosi i capelli.

<<Ne riparliamo in questi giorni però se ti va>>aggiungo voltandomi per andare in direzione di Axel.

<<Kels>>mi richiama lei.

Mi volto e la osservo con un sopracciglio inarcato.

<<Trattalo bene>>mormora piano prima di incamminarsi lontana da me.

Ma a cosa si riferiva?

A Matthew?

Rimango impalata ad osservare Alison per poi girarmi andando in direzione del biondo.

<<Avevi propria la faccia di una che voleva essere salvata>>ridacchia divertito per poi cominciare a giocare con i lacci della felpa.

Sorrido e mi accarezzo il mento con il pollice.<<C'è una faccia che descrive questa cosa?>>

<<Si, questa>>alza un dito, indicando la sua faccia schiva e preoccupata, gli occhi che saettano da una parte all'altra alla ricerca di un aiuto.

<<Non avevo quella faccia!>>sbotto e gli tiro una pacca giocosa sulla spalla.

<<Tranquilla K, il tuo segreto è al sicuro con me>>sussurra divertito facendomi anche un occhiolino.

Axel è il più coglione del gruppo ma è anche quello che persino nei momenti peggiori riuscirebbe a farti ridere.

<<Vieni a vedere gli allenamenti?>>domanda e intanto si incammina verso la palestra.

<<Vi picchierete?>>ribatto con un ghigno stampato sulle labbra.

<<Non possiamo purtroppo, ordini del capitano supremo>>scherza lui mettendosi le mani in tasca.

Capitano supremo?

<<Allora no..dove sta il divertimento poi?>>lo rimbecco.

<<Se baci Trent come l'altra sera allora è molto probabile che Matthew infrangerà le sue stesse regole>>fischietta divertito tirandomi una spallata.

<<Non mi sfidare Ax>>lo guardo di sottecchi.

<<Cazzo>>impreca lui fermandosi all'improvviso<<Ti prego fallo>>

<<Quella sera ero ubriaca ed arrabbiata, per questo ho baciato Trent>>gli spiego alzando le spalle.

Ed è vero.

Non avrei mai baciato Trent se non fosse per colpa di quell'omino michelin di Matthew.

Volevo fargliela pagare e il modo migliore per farlo era baciare Trent Davis, la persona che odia di più in questo cazzo di college.

<<Ascoltami>>la sua mano si poggia scherzosamente sulla mia spalla destra <<Tu vai da Trent, te lo sbaciucchi un pochino..lingua o non lingua, è uguale>>

La mia smorfia di disprezzo vale più di qualsiasi parola.<<Neanche morta>>

<<Allora senza lingua>>sorride scrollando le spalle.

<<Non è una questione di lingua Ax, non voglio baciare Trent>>sbuffo.

<<Peró ci esci stasera..curioso>>si tocca il mento con l'indice e il pollice pensieroso.

<<E questo cosa c'entra?>>inarco un sopracciglio.

<<Se ti fa anche soltanto schifo baciarlo, perché ci esci insieme allora?>>mi rimbecca toccandosi la tempia con l'indice.

<<Fanculo Ax, allora sai essere intelligente quando vuoi>>sospiro e riprendo a camminare verso la palestra.

<<Facciamo così>>il biondo mi si para davanti bloccandomi il passaggio<<Scommetto cinquanta dollari che Matt tira un pugno a Trent se lo baci>>

Cinquanta dollari?

<<E se non glielo tira?>>ribatto incrociando le braccia al petto.

<<Ti prendi cinquanta dollari>>scrolla le spalle.

<<Affare fatto, non succederà mai quindi..>>gli faccio un occhiolino e insieme ci incamminiamo verso la palestra.

Venerdì ci sarà la partita contro i Lions ad Ottawa e ho deciso di andarci anche io.

Ovviamente sto andando soltanto per dare tutto il mio sostegno a Janette.

Non perché Matthew mi ha "supplicata" di andare.

Certo che no.

Stupida, Kelsey.

<<Se ne vedranno delle belle!>>sbotta Axel entrando in palestra.

Sbuffo e appena apro la porta, intravedo Janette sugli spalti.Appena la bionda si accorge della mia presenza, sventola una mano in aria facendomi cenno di raggiungerla.

Salgo gli scalini degli spalti e mi siedo proprio affianco a lei.Sta indossando una semplice t-shirt nera infilata in dei pantaloni a zampa di elefante.I capelli biondi sono tirati in una coda alta che le ricade perfettamente sulla spalla destra.

<<Sei venuta ad assistere il tuo fidanzatino?>>la provoco con un ghigno malefico sulle labbra.

<<E tu invece?>>mi rimbecca lei inarcando un sopracciglio.

<<Mi annoiavo>>scrollo le spalle.

<<Certo certo>>alza gli occhi al cielo.

<<Ho parlato con Alison>>esordisco dopo qualche secondo di silenzio.

Janette si volta di scatto verso di me.<<Cosa?>>

<<Non so che dirti J, mi è sembrata davvero dispiaciuta>>ammetto a voce bassa.

Ed è la verità.

Alison era distrutta, non smetteva di piangere e borbottava parole senza senso tra un singhiozzo e l'altro.

<<Lo ha tradito!>>sbotta lei aggrottando la fronte.

<<E se avesse mentito?>>chiedo io incerta.

<<Perché mentire su un tradimento?Non ha senso>>scuote la testa.

In effetti, non ha tutti i torti la biondina.

Ci penso su tra me e me, mi appoggio con i gomiti alle cosce e osservo il campo da hockey sotto di me, alla ricerca di un briciolo di coraggio per vincere la scommessa che ho fatto con Axel.

<<Oggi uscirai con Trent quindi>>ammicca verso di me.

<<A quanto pare>>borbotto infastidita.

<<Non sembri molto contenta>>sospira la biondina.

Sto per rispondere ma vengo interrotta dalla squadra di hockey che entra in palestra, imbottiti di protezioni dalla testa ai piedi e con i soliti pattini in mano.Axel ammicca verso di me facendomi un occhiolino giocoso ed io ridacchio sotto voce.

<<Che c'è da ridere?>>domanda Janette perplessa.

<<Aspetta e vedrai>>sorrido, prendo un respiro molto profondo e mi alzo andando verso la squadra che si è tutta radunata sugli spalti sottostanti.

Respiro ancora, stavolta più profondamente.

Trent è seduto proprio nelle prime file degli spalti. Matt, Ryan ed Axel invece sono posizionati a qualche seggiolina di distanza.

Mi fermo qualche centimetro di distanza da Trent, intravedo il biondo farmi un altro occhiolino mentre Matt è troppo occupato ad allacciarsi i pattini.

<<Trent>>lo richiamo.

Lui alza la testa, guardandomi perplesso e si alza dalla seggiolina rimanendo in bilico sui pattini.

<<Ehm io..>>borbotto impacciata non sapendo cosa dire esattamente.

Nel momento in cui vedo gli occhi di Matthew saettare su di me, prendo coraggio e mi avvicino a Trent attirandolo a me dal colletto della maglia da gioco.

Mi alzo in punta di piedi e premo le mie labbra sulle sue.Stavolta però il bacio è ben diverso da quello della festa, le mani di Trent mi afferrano per le guance avvicinandomi ancora di più.Nel momento in cui approfondisce il bacio, un brivido mi sale fino al collo facendomi sussultare dalla sorpresa.

Le nostre lingue continuano a intrecciarsi, i nostri respiri si fanno sempre più affannosi e stranamente il bacio mi sta...piacendo.

Ad un tratto però la magia sparisce.Immagino che al posto di Trent ci sia Matthew.Le sue labbra carnose che si muovono sulle mie, le sue mani che strisciano sotto le mie mutandine.Sento ancora il suo tocco esperto e provocatorio mentre mi stringeva la coscia da sotto il tavolo del George Bar.

Matthew è peccato, se mi dovesse toccare non so esattamente come potrei reagire.Quel ragazzo riuscirebbe a farmi bagnare soltanto con una singola parola.La sua voce rauca nel mio orecchio, la sua lingua sul lobo dell'orecchio, i suoi occhi verdi smeraldo che..Cristo santo.

Sto baciando Trent dannazione.

All'improvviso mi stacco e Trent di fronte a mi fissa sconcertato.

<<Buon..buon allenamento>>bofonchio tra i denti.Mi volto e mentre mi incammino di nuovo verso gli spalti, una mano mi strattona brutalmente.

<<Che cazzo Cooper?>>Trent si passa una mano tra i capelli scompigliati.

Abbasso la testa e prendo a giocherellare con le pellicine che ho attorno alle dita.

<<Non che mi dispiaccia, ovviamente, ma..che cazzo?>>sbotta, scoppiando poi in una risatina divertita.

<<Qualche problema qui?>>tuona una voce dietro di noi.

Sbarro gli occhi e alzo la testa.Matthew è dietro Trent, le sopracciglia scure corrucciate e i capelli scompigliati con qualche ciuffetto che gli ricade sulla fronte.

È così..sexy.

<<Leblanc perché non ti fai i cazzi tuoi per una volta?>>sbotta a quel punto Trent voltandosi di scatto verso di lui.

<<Ti sta infastidendo?>>chiede Matthew guardandomi dritta negli occhi.

Quando incrocio le sue iridi color smeraldo, delle scintille fluttuano all'improvviso in tutto il mio corpo lasciandomi senza parole.Sembra come se questo ragazzo riesca a capirmi con un solo sguardo.

Questa cosa non mi è mai successa con nessuno.

<<Dimentichi che è lei ad aver baciato me>>inarca un sopracciglio Trent, provocandolo.

<<E tu hai dimenticato che ti avevo detto di non toccarla cazzo>>ribatte Matthew con un ringhio.

<<Okok basta così>>mi metto in mezzo appoggiando una mano sul petto di Matthew e una sul petto di Trent per allontanarli<<Nom siamo nel cazzo di Medioevo e non dovrete neanche fare un duello con le spade quindi smettetela di fare gli uomini delle caverne>>

<<Ok>>Trent si allontana alzando le mani in segno di resa.

Matthew borbotta qualcosa e si allontana andando verso Axel e Ryan.

Mi ci volevano proprio cinquanta dollari.

Inarco un sopracciglio e guardo Axel scuotere la testa afflitto.Salgo i primi scalini per tornare da Janette, una voce rauca però interrompe il mio tragitto.

<<Deve essere umiliante per il povero Leblanc scoprire che la ragazza per cui ha una cotta...ha preferito il difensore della squadra al capitano>>lo canzona il coglione di Trent prendendosi chiaramente gioco di lui.

Porca di quella puttana Trent, chiudi quella boccaccia.

Sbarro gli occhi e mi volto verso Trent.Matthew in due secondi si avvicina a lui fronteggiandolo, le loro fronti si toccano mentre i loro occhi sono letteralmente assetati di sangue.

Sembrano due pazzi.

<<Deve essere umiliante per il povero Trent arrivare sempre al secondo posto su tutto>>lo canzona con un sorrisetto diabolico sul viso<<Hockey?Secondo posto.College?Secondo posto.La Cooper?Te la lascio volentieri, le bisbetiche non mi entusiasmano molto>>

Matthew se ne va non degnandolo di un ulteriore sguardo.Rimango impalata a fissarlo, Trent però sembra non avere la ben che minima intenzione di lasciar stare.

<<Leblanc>>lo richiama Trent<<Non sei tu a lasciarmela, è lei ad aver scelto me>>

<<Non sono un premio razza di idiota e nemmeno un qualcosa su cui litigare>>sbotto innervosita salendo gli scalini degli spalti per tornare da Janette.

<<Ma.Che.Cazzo?>>sibila a denti stretti ogni singola parola.

<<Era una scommessa J rilassati>>sbuffo sedendomi sulla seggiolina e posando la borsa in mezzo ai miei piedi sul pavimento.

<<Una scommessa?>>aggrotta la fronte lei.

<<Ho scommesso cinquanta dollari con Axel che Matthew non avrebbe picchiato Trent se lo avessi baciato e infatti, come volevasi dimostrare>>sorrido soddisfatta ammiccando verso di lei.

<<Ehm..Kels>>mi richiama lei.

<<Ho fatto proprio bene a scommettere quei soldi, sapevo che..>>

Janette mi interrompe bruscamente con una calda pacca sulla coscia.<<Kels porca puttana>>

<<Che c'è?>>sbotto alzando gli occhi al cielo.

<<È meglio se guardi>>risponde lei con lo sguardo fisso sotto di noi.

Appena mi volto anche io per vedere cosa sta succedendo, in due secondi scendo le scale il più in fretta possibile.

Matthew è di fronte a Trent, di nuovo, con due pugni chiusi tesi di fronte a lui.

<<Smettetela di fare i bambini cazzo!>>impreco io battendo un piede a terra appena arrivo proprio di fronte a loro.

<<Il tempo stringe Trent, scegli>>inarca un sopracciglio Matt<<In uno di questi due pugni troverai una bella sorpresa>>

Trent sorride e senza pensarci due volte, avvicina la sua mano al pugno destro tirandogli un leggero schiaffo.

<<Beh ottima scelta>>Matthew apre il pugno mostrando semplicemente la sua mano aperta.

<<Leblanc>>lo ammonisco con lo sguardo.

Matthew sta per tirargli un pugno dritto in faccia ma viene portato via in tempo da Ryan che lo trascina via sorreggendolo dalla vita.

<<Devi smetterla Leblanc!>>urlo in preda al panico avvicinandomi a lui<<Non hai nessun diritto di comportarti così e non hai nessun diritto di picchiare Trent soltanto perché l'ho baciato!>>

Ormai sono una furia, sono incazzata e voglio solo ferire Matthew come lui ha fatto con me.

<<Credi davvero che lo abbia fatto per te?>>chiede seccato facendo poi schioccare la lingua sul palato<<Quel coglione si diverte a farmi incazzare costantemente, non è una novità e di certo non l'ho fatto per te stai tranquilla.Tieni a mente queste parole dolce Kelsey: Io non sono il principe azzurro della tua cazzo di fiaba>>

Le sue parole sono crudeli, piene di rancore.Se la sta prendendo con me soltanto perché è incazzato con Trent.

È così.

Ne sono sicura.

<<Vai all'inferno Leblanc!>>urlo e mi giro allontanandomi definitivamente dalla palestra.Apro la porta e me la richiudo alle spalle con un tonfo.

Mi allontano il più in fretta possibilez

Devo andare via da questo cazzo di college.

Leblanc prima mi dice di andare a quella fottuta partita di venerdì ad Ottawa perché sono il suo portafortuna e ora mi ridicolizza davanti a tutta la sua squadra.

È soltanto un bipolare del cazzo.

Ecco che cos'è.

<<Kels!>>urla Janette dietro di me.

Continuo comunque a camminare.

<<Kels fermati>>urla ancora.

Mi volto verso di lei con uno scatto.<<Vuoi ancora giustificarlo oppure pensi anche te che è un grandissimo stronzo?>>

<<È un grandissimo stronzo ma si è comportato così soltanto perché gli brucia che tu abbia baciato Trent>>puntualizza lei con una nota di sarcasmo nella voce.

<<Certo certo>>alzo gli occhi al cielo.

<<Dai andiamo al George, cosi puoi sfogarti con l'unica persona che non ha paura di te>>mi prende in giro buttandomi un braccio attorno al collo giocosamente.

<<Non vuoi vedere Ryan giocare?>>chiedo.

<<Tu sei più importante>>mi sorride dolcemente.

Credo di essere una persona molto fortunata.Im mezzo ad un college di perfetti idioti, sono riuscita a trovare l'unica persona che mi tratti con rispetto dimostrandomi quanto mi vuole bene.

<<Comunque la faccia di Leblanc mentre baciavi Trent è stata epica>>esclama J scandendo bene la parola "epica" alla fine.

Gli sta bene a quel pallone gonfiato.

La voglia di strozzarlo c'è ancora?Cazzo si.

<<La sua faccia è sempre la stessa: da schiaffi>>ribatto innervosita.

Perché deve comportarsi in questo modo?

Non lo capisco sinceramente.

<<Una gran bella faccia da schiaffi>>puntualizza lei venendomi addosso con una spallata.

Ridacchio e poi la fulmino con lo sguardo.<<Ehi, tu stai con Ryan>>

<<Ahia..sei anche gelosa>>mi prende in giro fischiettando.

<<Non sono gelosa, che schifo!>>mi indispettisco stringendomi la borsa in spalla.

<<Kelsey Cooper è gelosa!>>urla Janette saltellando verso l'uscita del college.

La rincorro facendole cenno con la mano di abbassare la voce.<<Sta zitta J>>

<<Tranquilla K, Matthew non è il mio tipo>>esclama facendomi un occhiolino.

<<Non mi interessa>>sbuffo.

Lei scrolla le spalle e insieme ci incamminiamo verso destra sulla via principale di Montreal.

Le strade sono umide e appiccicose, gli alberi invece sono meno rinsecchiti del solito e si intravede qualche foglia qua e là.I lampioni spenti sono ad ogni angolo e le casette in mattoni mi fanno tornare una certa malinconia.

Eureka era una piccola cittadina che nonostante affacciasse sul mare, i residenti lo odiavano comunque.Noi ci limitavano a fare passeggiate nei boschi e nelle giornate più calde passeggiavamo tra i fiumi.

Qui invece, si respira la cosiddetta aria di città.Le macchine sfrecciano ad alta velocità sulle strade mentre il chiacchiericcio dei passanti ti distrae dal mondo intero.

A volte vorrei soltanto un po' di tranquillità.

A Montreal la tranquillità non esiste.

Tra drammi, hockey e Leblanc è impossibile stare in pace dannazione.

<<Pianeta terra chiama Kelsey, ci sei?>>mi prende in giro Janette sventolandomi una mano davanti al viso più volte.

<<Ci sono, sto pensando se è meglio rasare i capelli a Leblanc o colorarglieli di qualche colore strambo>>borbotto pensierosa toccandomi il mento con l'indice.

<<Mmmh..te lo immagini Leblanc con i capelli rosa?>>ridacchia lei.

<<Meglio il viola>>ipotizzo soffocando una risata.

Arriviamo di fronte al George, apro la porta e mi fiondo al suo interno andando subito verso il bancone del bar.Rosie è di spalle, i capelli legati in un chignon disordinato ed è indaffarata con la macchina del caffè.

<<Signorina Leblanc, suo fratello è uno stronzo>>borbotto sedendomi sullo sgabello.

Janette sospira ampiamente e si siede affianco a me, su un altro sgabello.

Rosie scoppia in una risata e si volta verso di noi.<<Che cosa ha combinato stavolta?>>

Sto per rispondere ma qualcuno la richiama da lontano.

<<Aspettatemi al solito posto, stacco tra dieci minuti e poi potremmo escogitare un piano di vendetta contro mio fratello>>risponde sbrigativamente Rosie avviandosi verso dei tavoli con in mano due tazze fumanti di caffè americano.

Mi alzo dallo sgabello e vado a sedermi al nostro solito posto, Janette invece si lancia letteralmente sul divanetto di fronte.

<<Comunque sto cercando di fumare di meno>>comincia a dire sistemandosi nervosamente i capelli.

<<Ti vedo molto..>>ci penso su.

<<Nervosa?>>mi interrompe lei con voce tuonante<<Sono i primi effetti, quando una persona smette di fumare automaticamente diventa molto più nervosa e suscettibile>>

Beh ora che ci faccio caso..gli occhi sbarrati, si tocca in continuazione i capelli, risponde sempre con un tono nervoso.

Si, posso confermare la teoria.

<<Non è il fumo J>>asserisco con un tono serio.

<<Ah no?E allora che cos'è?>>mi rimbecca lei incrociando le braccia al petto.

<<È l'amour!>>scoppio in una risata.

<<Vai al diavolo Cooper, ci stiamo soltanto frequentando>>protesta lei con uno sbuffo toccandosi nuovamente i capelli.

<<Vi siete baciati?>>chiedo.

<<Certo ma questo non vuol dire che stiamo insieme>>puntualizza puntandomi un dito contro.

<<Avete sco..>>

Janette sbarra gli occhi e si allunga sul tavolo per tapparmi la bocca.<<Assolutamente no>>

<<E che aspetti?La carrozza di Cenerentola?>>le chiedo con un sopracciglio inarcato.

<<A volte mi fai paura, ragioni proprio come un maschio>>scuote la testa ricadendo poi sul divanetto.

<<Magari in una vita passata.Comunque intendevo..se a te piace lui e viceversa perché non..>>

Vengo interrotta da Rosie che si siede affianco a me slegandosi poi i capelli.<<Di che parliamo?>>

<<Di scopate>>sussurro nel suo orecchio.

<<Oh interessante, cose da uomini>>mi tira una spallata lei ammiccando.

<<Senders e J non l'hanno ancora fatto>>le spiego.

<<Perche stiamo parlando di scopate?>>chiede Janette sconcertata.

Beh in effetti..forse ha ragione la biondina, a volte sembro proprio un uomo per i discorsi che faccio.

<<Infatti, parliamo del mio appuntamento di stasera>>cambio discorso, arricciando le labbra in una smorfia indecisa.

Stasera esco con Trent e abbiamo deciso di andare allo snowflakes per passare una serata tranquilla e per qualcosa.Lui a differenza di Matthew non è propriamente stronzo con me..lo sto di nuovo paragonando a lui?

Che cos'ho che non va maledizione?

<<Trent è un coglione>>sbuffa Rosie.

<<Credo che Trent sia il meno coglione tra tutti gli studenti del college>>chiarisco con una nota di sarcasmo nella voce.

<<Che cosa indosserai?>>mi domanda Janette curiosa.

<<Vestitino nero, semplice..del tipo guardami ma non guardarmi troppo.Capite?>>

Diciamo che non sono portata per gli appuntamenti.Tutti i ragazzi con cui mi sono frequentata ad Eureka sono finiti per scappare a gambe levate perché parlavo troppo.Quando sono nervosa tendo a blaterare su cose assurde del tipo "Cosa ne pensi del riscaldamento globale?" e altre cazzate del genere.

<<Vestitino nero vuol dire "Scopami Trent">>puntualizza Janette con un sopracciglio inarcato.

<<Non voglio farmi Trent>>la rimbecco fulminandola con lo sguardo.

<<E allora perché ci esci se neanche ti piace?>>mi chiede Rosie.

<<Perchè..>>ci penso su ma non trovo neanche una singola motivazione.

Perché sto uscendo con Trent?

Forse per distrarmi?

Non lo so.

<<Non lo sai neanche te!>>mi canzona la biondina alzando gli occhi al cielo.

<<Che cos'è?Un complotto contro di me?>>sbarro gli occhi scuotendo la testa.

<<Stiamo solo cercando di capire perché diavolo vuoi uscire con Trent Davis>>si intromette Rosie.

<<Perchè è carino>>rispondo con una scrollata di spalle.

<<I cani sono carini Kels, non un ragazzo con cui stai uscendo>>ridacchia toccandosi la fronte con la mano.

<<Fatto sta che uscirò con Trent, che vi piaccia oppure no>>mi limito a rispondere.

<<Ry!>>urla all'improvviso Janette.

Io e Rosie sobbalziamo dallo spavento, automaticamente mi poggio una mano sul petto per controllare se il mio cuore stia ancora funzionando.

<<Che cazzo, mi hai fatto pendere quasi un infarto J!>>la rimprovero scuotendo la testa.

Janette si alza, sorpassa Rosie affianco a lei e va verso Ryan buttandogli le braccia attorno al collo.

Axel dietro di lui ha un sorrisetto malefico per la scommessa di questa mattina e poi viene a sedersi affianco a me incrociando le braccia al petto in segno di sfida.<<Allora?>>

<<Dove sono i miei cinquanta dollari?>>lo rimbecco voltandomi verso di lui.

<<Il pugno se l'era preso se Ryan non si fosse messo in mezzo>>inarca un sopracciglio.

<<Peró alla fine non se l'è preso, i miei cinquanta dollari?>>allungo la mano, aprendola di fronte ai suoi occhi.

<<Stronzetta>>sbuffa lui poggiandomi sulla mano una bellissima banconota da cinquanta dollari.

Gli faccio un occhiolino e mi alzo dal divanetto.<<Io vado che devo passare al supermercato per comprare da mangiare per Zeus>>

<<Buon appuntamento>>ammicca Rosie verso di me.

<<Uscirai con quello stronzo Kels?>>mi domanda Ryan sedendosi sul divanetto seguito da Janette.

<<Non le va neanche di uscirci, chissà perché lo sta facendo>>fischietta Janette guardandosi intorno.

<<Addio>>saluto tutti con una semplice sventolata di mano e mi dirigo a grandi falcate fuori dal Bar.

Le nuvole grigie sopra di me sono un segnale abbastanza evidente che sta per venire giù un brutto temporale.Cammino verso il supermercato e ripenso all'appuntamento di questa sera.Trent Davis forse non è esattamente il ragazzo giusto per me ma forse si potrebbe rivelare una..sorpresa?

È tutto da vedere.

Entro nel supermercato e saluto il commerciante con la mano.Mi dirigo nel reparto del cibo per cani, ispeziono ogni singolo scaffale e alla fine decido di prendere uno di tutto.Croccantini al manzo e carote, croccantini al salmone e avocado e molto altro ancora.

Prendo anche dei giochini, un guinzaglio nuovo e una pettorina.Pago tutto ed esco dal negozio con due buste piene zeppe di roba.

Non sono un'esperta di cani ma Zeus è piombato così dal nulla e non potevo non prendere al volo questo strano segno del destino.

Io credo nel destino.

Secondo me tutto accade per una ragione.

Appena arrivo a casa, entro dalla porta principale e mi guardo intorno alla ricerca di Zeus.

Sento un abbaio e mi affaccio subito in salotto, con la fronte aggrottata guardo mio padre di fronte a Zeus.Ha le braccia incrociate al petto e uno sguardo da assassino.

<<Papà?>>domando guardandolo strano.

<<Questo cane è più testardo di te>>sbuffa mio padre guardando Zeus come se avesse la pulci.

<<Deve abituarsi>>rispondo io avvicinandomi per accarezzarlo un po'.

<<Tienilo lontana da me oggi, per favore>>sospira lui in risposta stravaccandosi subito dopo sul divano del salotto.

<<Giornataccia?>>chiedo inclinando la testa verso destra per osservarlo.

<<Da quando abbiamo messo piede a Montreal,è sempre una giornataccia>>respira profondamente e abbandona la testa all'indietro per rilassarsi.

Tutta colpa di quel pallone gonfiato.

<<Papà>>cerco di rincuorarlo sedendomi di fianco a lui e poggiando la testa sulla sua spalla.

Lui in risposta mi accarezza dolcemente i capelli.<<Non è colpa tua Kels>>

<<Possiamo sempre tornare ad Eureka..>>butto lì presa da un attacco di malinconia.

<<No>>sbotta lui girandosi di scatto verso di me<<Tu ti trovi bene qui Kels e per la prima volta dopo anni ti vedo sorridere.Questo è quello che conta>>

<<Si ma se te sei infelice..>>borbotto pensierosa.

<<Non importa, devo solo abituarmi a tutto questo>>continua ad accarezzarmi i capelli con premura.

<<Se vuoi posso picchiare Leblanc>>suggerisco, guardandolo di sottecchi.

<<Cosa c'entra Leblanc?Ti ha detto qualcosa?>>la sua testa scatta verso di me così velocemente da farmi sussultare e poi prende a fissarmi con occhi preoccupati.

<<No, che diavolo dovrebbe dirmi quel pallone gonfiato?>>ridacchio scuotendo la testa.

<<Va bene, ehm..io ho tanto lavoro da sbrigare Kels>>mi prende la mano e ne bacia il dorso dolcemente.

<<Va bene, io tra un po' esco con Trent..ricordi?>>mi alzo dal divano e mi volto guardandolo con un sopracciglio inarcato.

<<Come potrei?Tronk..Che razza di nome è?>>mio padre scoppia in una fragorosa risata.

<<Si chiama Trent papà>>lo correggo scuotendo la testa scandendo bene il nome.

<<È uguale..gioca ad hockey e questo mi basta per odiarlo>>ringhia scrollando le spalle.

<<Oh va bene, andiamo Zeus>>sbuffo e salgo le scale per andare al piano di sopra.

Appena arrivo nella mia stanza mi butto sul letto a braccia aperte, Zeus mi raggiunge e comincia a leccarmi tutta la faccia.

<<Zeus!>>lo rimprovero alzandomi per mettermi seduta.

Lo accarezzo un po' e intanto mi guardo intorno alla ricerca del coraggio per affrontare questo appuntamento con Trent Davis.

Prima però, decido di studiare un po' per avvantaggiarmi su tutti gli argomenti della settimana prossima.Venerdì, sabato e Domenica molto probabilmente non ci sarò dato che sono costretta ad andare ad Ottawa.

Matthew mi ha chiesto di andare.

Lui vuole che io vada.

Lo ha detto lui, non io.

Io ovviamente ci vado soltanto perché Janette mi sta obbligando, non per altro.

Ieri al Bar, Matthew mi ha stretto la coscia..così forte che a momenti mi mancava il respiro per l'eccitazione che stavo provando.Ogni volta che mi tocca, la testa gira, gira e gira ancora.Senza sosta.Il pavimento magicamente scompare e sembra quasi che cada in un burrone.

Matthew è il mio burrone.

Mi trascina con sé, giù, in fondo.

Dopo ore di studio e trascrizioni di appunti sui mille quaderni che possiedo, sono di fronte all'armadio per decidere cosa mettere.

Decido che è arrivato il momento di farmi aiutare da Janette e Rosie.

Creo il gruppo, chiamandolo "Superchicche" e mando subito un messaggio.

SUPERCHICCHE

S.O.S

Non ho ma minima idea di cosa mettermi stasera.

Leblanc simpatica : Superchicche?

Biondina: Io sono quella bionda vestita di azzurro!

Ragazze porca troia, ho bisogno di aiuto.

Leblanc simpatica: Manda qualche foto K.Qualcosa di sexy ma non troppo, capisci?

Biondina: Secondo me deve mettere uno di quei vestiti che urla "Strappamelo di dosso"

Non voglio farmi strappare il vestito da nessuno razza di pervertita!

Biondina: Certo certo..

Leblanc simpatica: Bugiarda!

Sbuffo e metto via il telefono.Indosso un grazioso tubino nero a maniche lunghe che arriva proprio sopra al ginocchio.Scatto la foto davanti allo specchio presente nell'armadio e la mando sul gruppo.

Subito dopo provo un vestitino bianco stretto in vita e morbido sulla parte finale, creando una sorta di balza che mi arriva proprio a metà coscia.Scatto una foto e la mando sul gruppo.

SUPERCHICCHE

FOTO

FOTO

Allora?

Quale dei due stronze?

Leblanc simpatica: il secondo urla proprio "Trent fai di me ciò che vuoi"

Trent non mi farà proprio un bel niente o si ritroverà senza mano!

Biondina: il secondo ti sta DIVINAMENTE.

Vado a prepararmi allora, addio stronzette

Leblanc simpatica: buon sbaciucchiamento

Biondina: Vogliamo i dettagli 🌶️

Fanculo a tutte e due!

Sbuffo e appoggio il telefono sul comodino.Prendo il vestitino bianco e mi dirigo in bagno per farmi una doccia veloce.

I capelli per fortuna sono puliti, quindi non c'è bisogno di lavarli.Li tiro su tenendoli fermi con un mollettone bianco per non bagnarli.

Giro la manopola dell'acqua calda verso destra e mi spoglio facendo ricadere i vestiti a terra.Entro nel box doccia e mi lascio cullare dal calore dell'acqua che ricade su tutto il mio corpo.

Il pensiero di Leblanc è fisso nella mia testa.

Lui, lui e ancora lui.

Sbuffo ed esco dalla doccia avvolgendomi un asciugamano attorno al corpo.Vado in camera, prendo i telefono, il vestito e sto per tornare in bagno quando Zeus con un balzo mi viene incontro saltandomi letteralmente addosso.

<<Zeus giù!>>urlo indispettita e Zeus si mette seduto guardandomi con quel musetto così innocente.Gli faccio una carezza sulla testa e dopo che si è calmato torno in bagno.

Faccio partire "Poker face" di Lady Gaga e comincio a prepararmi.

I ricordi di quella sera riaffiorano pian piano.Matthew che mi ha letteralmente versato l'ice in bocca.

Cazzo.

Cambio canzone e mi do una sistemata ai capelli, lasciandoli comunque mossi al naturale.Metto le lenti a contatto e mi guardo allo specchio.Decido di aggiungere un po' di mascara alle ciglia, un po' di correttore sotto le occhiaie e un magnifico rossetto rosso ciliegia sulle labbra.

Ok, ora sono decisamente pronta.

E sono anche una gran figa.

Torno in camera e mando subito una foto alle mie amiche.

SUPERCHICCHE

FOTO

Chi è la più figa di Montreal?

Biondina: Trent si mangerà le mani cazzo.

Leblanc simpatica: Le mani?Si mangerà qualcos'altro...

Ros!

Leblanc simpatica: Che c'è?Mica giocherete a carte vero?

Biondina: giocano a poker e Trent mette l'asso.

Questa conversazione finisce qua.

Addio.

Leblanc simpatica: se se in pericolo mandaci un messaggio.

Biondina: e noi veniamo a spaccargli la faccia.

Ridacchio leggendo gli strambi messaggi minatori delle mie amiche e poi metto il telefono dentro una semplice borsetta nera a tracolla.Mi guardo allo specchio, ammirando il magnifico vestito bianco che ho scelto di indossare.Sulla vita è stretto mentre sulla parte finale è molto più morbido.

Mi volto e scopro che è decisamente molto corto.

Un po' troppo forse.

Vabbè, si vive una volta sola no?

Al massimo rimango in perizoma davanti a tutti.

Perizoma di Victoria Secret, mi correggo.

Ai piedi metto dei classici tacchetti bianchi e scendo al piano di sotto facendo un gran baccano.

Sono ormai le dieci di sera e quando mi affaccio in salotto noto che mio padre si è addormentato davanti alla televisione proprio come un bambino.

Il mio telefono prende a squillare ed attacco subito per non fare troppo rumore e svegliare papà.

Trent è qui.

<<Zeus!>>alzo la voce, quanto basta da farmi sentire dal cane.

Zeus in due secondi si precipita al piano di sotto saltandomi addosso felice.Prendo la ciotola che ho comprato oggi e al suo interno ci metto i croccantini di manzo e cartone sperando che gli piacciano.

La poggio a terra sul corridoio e mi allontano per far spazio al cagnolone.

Zeus ci si butta a capofitto cominciando a mangiare come se non lo facesse da mesi.Dentro un'altra ciotola ci metto dell'acqua fresca e gliela appoggio affianco.

Sospiro profondamente, sorrido fiera e spengo le luci, uscendo poi direttamente dalla porta d'ingresso.

La macchina di Trent è proprio di fronte casa mia.

Prendo un gran respiro e percorro il vialetto di casa.

Appena sono davanti alla jeep nera di Trent, ho una strana sensazione.

Un flashback.

Cazzo.

Non può essere.

È lei.

È la stessa macchina che ho visto quel giorno.

La stessa macchina in cui è salita Alison.

Certo, ce ne saranno milioni di jeep uguali in tutta Montreal.

Sono la solita paranoica.

Mi sto comportando così soltanto perché sono nervosa.Devo smetterla e godermi la serata con Trent.

Niente Alison.

Niente Matthew.

Niente di niente.

Solo io e il mio appuntamento.

Salgo in macchina e appena mi volto verso Trent, lui si avvicina lasciandomi un casto bacio sulle labbra.Sbatto le palpebre e mi allontano di scatto allacciandomi la cintura di sicurezza.

<<Andiamo?>>domando guardando per un attimo fuori dal finestrino.

<<Andiamo>>ridacchia lui per poi sfrecciare via.

Silenzio.

Questo è proprio quello che volevo evitare.

Uno di quei silenzi imbarazzanti, da cui non sai come uscirne.

<<Venerdí partita contro i Lions..è una squadra forte?>>chiedo schiarendomi la voce.

Sulserio Kelsey?

Gli stai chiedendo qualcosa sull'hockey?

<<Una delle più forti>>puntualizza lui svoltando a destra, imboccando la strada principale di Montreal<<I Parks in confronto erano una passeggiata>>

<<Vi picchierete anche stavolta?>>ridacchio e continuo a guardarlo con la coda dell'occhio.

<<Molto probabile>>bofonchia lui parcheggiando poi la macchina dall'altra parte della strada dove si trova lo Snowflakes.

<<Canterai anche stasera?>>mi domanda Trent uscendo dalla Jeep.

Esco anche io, richiudendo lo sportello con fin troppa forza.<<No stasera..>>

<<Ehi amico!>>sbotta Trent all'improvviso andando incontro ad un ragazzo proprio di fronte allo snowflakes.Quello è Wells, il ragazzo che abbiamo visto quella sera con Alison.

Cominciamo bene.

Lo seguo e rimango in disparte, attendendo delle presentazioni che però..non arrivano.

<<Andiamo Kels, ci uniamo a questi miei amici.Ti dispiace?>>mi chiede infine scrutando il mio abbigliamento dalla testa ai piedi.

Si che mi dispiace cazzo.

<<No va bene>>annuisco cercando di risultare decisa.

Trent mi prende per mano e insieme seguiamo Wells all'interno del locale.Tutti e tre ci sediamo su un divanetto che è posizionato proprio di fronte al palco.

Imbarazzata e chiaramente a disagio mi liscio il vestito con i palmi delle mani.Sono rossa come un peperone e per fortuna non mi sono portata la giacca, sennò sarei probabilmente svenuta dal caldo.

<<La famosa Kelsey Cooper, non ci siamo mai presentati..sono Wells>>mi sorride e allunga una mano verso di me.

Gliela stringo imbarazzata.<<Sono Kelsey ma questo lo sapevi già quindi..>>

<<Ha proprio un bel caratterino>>inarca un sopracciglio Wells guardando il suo amico di fianco a se.

Trent che è proprio in mezzo tra me e Wells.<<Già, un caratteraccio volevi dire>>

<<Ti taglio la lingua Trent>>lo minaccio fulminandolo con lo sguardo.

Perché diavolo sono qui?

Voglio andarmene cazzo.

<<Dicci di più Cooper, di dove sei?>>mi chiede Wells mentre con una mano alzata cerca di richiamare l'attenzione del cameriere.

<<Eureka>>rispondo secca guardando altrove.

Ma che cos'è?

Un'uscita a tre?

<<Mai sentito, dove si trova?>>domanda a quel punto Trent guardandomi dritto negli occhi.

Mi volto verso di lui.<<California>>

<<Noi siamo tutti originari di Montreal, cresciuti con hockey e patatine fritte>>scherza Wells.

<<Ciao Kels>>la cameriera arriva di fronte a noi salutandomi con un cenno del capo, tiene in mano un taccuino e una penna<<Cosa vi posso portare?>>

Saluto la cameriera e sto per rispondere ma la voce del moro mi anticipa.

<<Tre sex on the beach?>>chiede Wells guardando verso di noi.

Io e Trent annuiamo all'unisono.In tutta risposta Wells ammicca verso la cameriera che però se ne va un po' disgustata.

Wells ha i capelli castani scuro tirati all'indietro con del gel, sopracciglia folte e marcate, labbra sottili e piegate costantemente in alto mostrando un ghigno provocatorio.Il naso è corposo, il fisico invece è degno di un giocatore di hockey.

Sono in imbarazzo?Si dannazione.

All'improvviso il cellulare squilla.

Prendo il telefono ed apro il messaggio senza pensarci due volte.

OMINO MICHELIN

Come sta Zeus?

Bene, grazie di averlo chiesto.

Addio.

Sbuffo e poggio il telefono sul tavolo.

Mi ha davvero scritto soltanto per chiedermi come sta il mio cane?

Che razza di imbecille.

I nostri sex on the beach arrivano molto prima del previsto.Ne prendo un gran sorso arrivando praticamente alla metà e sblocco il cellulare per vedere se l'idiota ha risposto.

Niente messaggi.

Troglodita.

<<Allora Cooper, te la fai con Leblanc?>>domanda Wells di punto in bianco.

L'alcol che stavo bevendo mi va di traverso.Tossisco un po' e mi batto una mano sul petto per evitare di finire in ospedale.

<<Che cazzo Wells?>>sbotta Trent verso di lui tirandogli una spallata che lo fa vacillare verso sinistra.

<<Che c'è?Ho fatto soltanto una domanda>>scrolla le spalle lui.

<<Domanda non richiesta coglione>>ringhio a denti stretti fulminandolo con lo sguardo.

<<Quindi è vero?>>replica lui ammiccando verso di me.

<<Si, è vero che adesso ti spacco la faccia>>mi alzo dal divanetto ma per fortuna vengo fermata da Trent che stando in mezzo mi sbarra la strada.

<<Vatti a fare un giro>> sbotta Trent.

Wells sbuffa, afferra il suo cocktail e sparisce in mezzo alla folla presente nello snowflakes.

<<Scusalo Kelsey>>sorride Trent risedendosi sul divanetto.

<<Scuse non accettate>>sospiro e mi siedo anche io.

La mano di Trent si posa sulla mia cosca scoperta ed io sussulto a quel contatto così improvviso.Gliela schiaffeggio e lui ridacchia alzando le mani al cielo, in segno di resa.

<<Curioso..prima mi baci davanti a tutta la squadra e ora neanche ti posso toccare la coscia>>ridacchia ancora.

<<Si beh..>>la mia frase viene interrotta da un messaggio.

<<Chi è che ti scrive a quest'ora?>>domanda Trent incuriosito.

<<Janette>>rispondo sbrigativamente.

Abbasso la luminosità del telefono e apro il messaggio.

OMINO MICHELIN

Le mani.

Che cazzo vuoi Leblanc?

Quella mano gliela taglio e la appendo in camera come trofeo.

Sei malato.

Lasciami stare.

Aspetta, ma dove sei?

Più vicino di quanto credi.

Sei inquietante, lasciami stare cazzo.

Non posso se tu continui ad agitarti su quel cazzo di divanetto, chiaramente a disagio.

Non mi sto agitando.

Ah no?

No, addio Leblanc.

Blocco il cellulare e lo poso nuovamente sul tavolo.

<<Problemi d'amore con Ryan>>faccio finta di niente e mi volto di nuovo verso Trent.

In lontananza però vedo qualcuno di molto familiare seduto a qualche divanetto di distanza da noi.

Matthew è stravaccato sul divanetto, con il mento poggiato sul palmo aperto della mano e lo sguardo inchiodato su di me.

Soltanto su di me.

Vicino a lui c'è una ragazza bionda che gli sta parlando di qualcosa animatamente.I suoi occhi però sono incastonati nei miei.Mi mordo il labbro inferiore così forte da rischiare di farlo sanguinare e lui in risposta, inclina la testa da un lato con un fare strafottente e manipolatore.

<<Kels?>>mi richiama Trent perplesso del mio stato confusionario.

<<Oh scusami>>borbotto dispiaciuta ricomponendomi.

<<Verrai a vedermi venerdì?>>domanda di punto in bianco prendendomi una ciocca di capelli tra le dita.

<<Accompagno J>>replico in risposta.

<<Quindi verrai>>esclama soddisfatto continuando a sorseggiare il suo cocktail.

Io finisco di bere il mio e poso il bicchiere vuoto sul tavolo.<<Per te è così importante l'hockey?>>

<<È tutta la mia vita>>risponde lui fiero di sé.

<<Sin da piccolo?>>ribatto.

<<Si, mio padre sin da piccolo mi portava a giocare..stavamo le ore a maneggiare quel cazzo di bastone che non riuscivo neanche a tenere in mano per quanto era pesante>>ridacchia lui sorridendo.

<<Dev'essere molto fiero di te>>rispondo un po' nervosa agitandomi sul divanetto.

<<Molto>>risponde lui con riluttanza e poi si alza per salutare un altro suo amico in lontananza.

Grandi conversazioni.

Distolgo lo sguardo ma i miei occhi ricadono accidentalmente su Matthew, di nuovo.

Continua ad aver gli occhi fissi su di me mentre sta ricoprendo di baci il collo della ragazza.Schiude le labbra e ci passa la lingua sopra.Lecca, lecca e lecca ancora.Un calore improvviso si fa spazio sulle mie guance ma in nessun modo riesco a distogliere lo sguardo da quella scena.

Mi sta provocando.

Trent per fortuna torna in pochi secondi, risedendosi sul divanetto.<<Che hai?Sei tutta rossa>>

Cazzo, se n'è accorto.

Effetto Leblanc caro Trent.

<<Fa caldo qui dentro>>mi giustifico sventolandomi con la mano.

<<Sei bellissima>>sussurra lui e in pochi secondi me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio viso.

No.

Oddio.

Vengo salvata, per fortuna, dallo squillo del cellulare.

Un altro messaggio.

OMINO MICHELIN

Non farlo Cooper.

Mi spieghi che cazzo vuoi?

Trent non fa per te.

E chi farebbe per me?Sentiamo.

Non lui.

Vaffanculo.

Tu hai bisogno di un ragazzo che ti faccia toccare il cielo con un dito.

Di un dagazzzo che ti faccia provare emozioni forti.

Di un ragazzo che ti sappia prendere, in tutti i sensi possibili.

Vaffanculo parte due.

Ti fa bagnare come ti ho fatto bagnare io l'altro giorno?

Non so di cosa parli.

Lo sai benissimo piccoletta.

Lasciami in pace cazzo.

Mi stai rovinando l'appuntamento coglione.

Lo ha già rovinato lui.

Vaffanculo parte tre.

Blocco il cellulare e lo appoggio furiosamente sul tavolo.

Trent mi guarda perorelsso e mi scosta dal viso delle ciocche di capelli.<<Altri problemi d'amore?>>

<<Qualcosa del genere>>mi mordo il labbro inferiore.

Lui sorride e si avvicina nuovamente a me.<<Dov'eravamo rimasti?>>

Nel momento in cui Trent sta per baciarmi, viene travolto da Wells che gli si butta addosso come una furia.

<<Che cazzo amico?>>sbotta Trent alzandosi dal divanetto cercando di scrollarselo di dosso.

<<Stavo per fare una rissa cazzo>>si giustifica Wells biasciando.

<<Con chi?>>chiede a quel punto il moro.

<<Vieni>>Wells gli fa cenno di seguirlo, allontanandosi tra la folla.

<<Torno subito, quello lì tende a combinare sempre guai>>sbuffa Trent e si allontana seguendo il suo amico.

Che bella serata.

Ormai esausta mi alzo dal divanetto e vado verso il bacone del bar.Saluto il barista e gli chiedo di darmi qualcosa di forte.

Molto forte.

Il barista ridacchia e mi pone davanti agli occhi tre shottini di diverso colore.Uno giallo, uno rosso e uno blu.

<<Scegli>>urla lui cercando di sovrastare il casino.

Scrollo le spalle e mi scolo prima quello blu, poi quello rosso e infine quello giallo.

Il barista mi applaude e torna poi a servire altre persone che c'erano in fila.

Un altro messaggio.

Ora lo ammazzo, e stavolta sulserio.

Apro il messaggio e rimango paralizzata per qualche secondo.

OMINO MICHELIN

Ti devo parlare.

Parla con questo *emoji del dito medio*

Vieni al bagno del personale.

Non vado proprio da nessuna parte.

Coglione.

Ti aspetto qui.

Grugnisco dal fastidio e mi metto il telefono in tasca.Vado alla ricerca di Trent ma di lui non si vede neanche l'ombra.

Sbuffo e in quel momento la mia irrazionalità prende il sopravvento.Mi dirigo a grandi falcate verso i bagni del personale.Appena supero il lungo corridoio dietro il palco, apro la porta del bagno e mi fiondo all'interno.

Mi guardo intorno e avanzo di un passo, alla ricerca di Matthew.

Lui però non c'è.

Improvvisamente una mano mi trascina con sé dentro uno dei bagni, richiudendo poi la porta con un tonfo.Mi ritrovo chiusa in un bagno con la persona che vorrei strangolare dalla mattina alla sera.

Bene.

Di bene in meglio.

<<Che cazzo vuoi Leblanc?>>sbotto contro di lui rimanendo a debita distanza.

<<Niente, sembravi annoiata prima>>suppone lui appoggiandosi con la schiena alla porta del bagno.

<<E poi si può sapere per quale diavolo di motivo dobbiamo parlare chiusi in bagno?>>ringhio a denti stretti incrociando le braccia al petto.

<<Cosi il tuo fidanzatino non ci vede>>ammicca verso di me alzando un sopracciglio.

<<Non c'è nessun fidanzatino e poi non sono affari che ti riguardano>>sbuffo e distolgo lo sguardo a lui.

<<Certo che non è il tuo fidanzatino, direi più che è un..rimpiazzo>>marca l'ultima parola così bene che scandisce ogni singola sillaba.

<<Rimpiazzo?>>chiedo sconcertata.

<<Era abbastanza evidente che eri a disagio Cooper>>alza gli occhi al cielo e si sistema intanto il colletto della camicia.

Perché cazzo deve indossare queste camicie bianche?

Inoltre abbinati alla camicia, sta indossando dei jeans neri di un tessuto morbido e che gli calzano a pennello evidenziando le sue gambe toniche da giocatore di hockey.I capelli sono pettinati e indirizzati verso destra con del gel, più corti ai lati e più folti sulla parte centrale.

<<Ah si?E sentiamo genio della lampada..perché ero a disagio?>>domando e continuo a sfidarlo tenendo il mento ben alzato.

<<Perchè con lui non provi neanche un'emozione, che sia odio o che sia amore..niente>>la sua lingua scocca sul palato mentre prende ad accarezzarsi il mento con il pollice, pensieroso.

<<Si certo, ora vai al diavolo e fammi passare>>sbuffo, cerco di superarlo e di aprir3 la porta ma lui me lo impedisce in tutti i suoi metri di altezza.

Rimango per un po' a fissare il suo petto, poi il mio mento viene brutalmente catturato dalle sue dita costringendomi a guardarlo dritto negli occhi.Le sue pupille, scure come la pece, si dilatano ogni volta che mi guardano con questa intensità.

Ho la pelle d'oca.

<<Si può sapere che diavolo vuoi da me?>>sibilo a denti stretti sostenendo il suo sguardo.

<<Trent non fa per te>>ripete di nuovo.

<<Oddio..sei ripetitivo, ti ho fatto una domanda coglione!>>rispondo con un sopracciglio alzato e delle vampate di calore improvvisamente si fanno spazio su tutto il corpo.

<<Trent ti vuole soltanto usare per arrivare a me>>si tocca il petto con l'indice dell'altra mano mentre continua a tenermi stretto il mento tra le dita.

Forse gli devo dire che ho riconosciuto la macchina?

No, stavolta mi faccio gli affari miei.

Almeno finché non sarò assolutamente certa della mia teoria.

<<Te l'ha detto lui?>>inarco un sopracciglio.

<<No ma non è difficile capirlo, lui si diverte a tormentarmi e ci sta provando con te soltanto perché pensa di darmi fastidio>>si inumidisce le labbra con un fare provocatorio.

<<Lo sai che c'è Leblanc?>>tengo il mento ben alzato nonostante lui me lo impedisca stringendomelo<<Sei solo un bambino frustato che si nasconde dietro una maschera da stronzo con una grave sindrome della superiorità>>

<<Ah si?E che altro?>>mi sfida lui con un sorrisetto sghembo.

Mi lecco il labbro superiore e lo fisso.<<Che faccia farà il signor George Leblanc appena scoprirà che il suo figlio perfetto in realtà è soltanto un grandissimo stronzo?>>

Le sue pupille si dilatano, le iridi si fanno sempre più scure e per un attimo sospira profondamente per poi avventarsi su di me come una furia.

La mia schiena in automatico si appiccica alla parete laterale del bagno.La sua mano è aperta e attorno alla mia gola e le sue dita affusolate mi solleticano la pelle.Chiudo gli occhi per un secondo beandomi dell'eccitazione che sto provando in questo momento.

Lui continua a tenere la sua mano attorno alla mia gola però..non stringe.La tiene la, ferma, come se stesse cercando di capire se mi piaccia o meno.

Riapro gli occhi.Lo trovo li a fissarmi con un ghigno stampato sulle labbra arrossate e la testa leggermente inclinata verso destra.

<<Porca puttana>>mormora a voce bassa, sottile e appena udibile.

Lo osservo sbattendo più volte le palpebre.<<Che cazzo vuoi?La verità ti brucia?>>

<<Il porca puttana non era per quello>>si affretta a rispondere tenendomi ancora saldamente stretta.

Il suo corpo è praticamente appiccicato al mio, la sua mano invece è ferma ancora lì.Le dita aperte attorno alla mia gola, non perché voglia strozzarmi o altro ma perché gli..piace forse?

Cazzo anche a me piace.

<<E allora per cos'era?>>ribatto inarcando un sopracciglio.

<<Dimmi un po' tesoro>>il suo viso si avvicina al mio fin quando non sento le sue labbra soffiare sulle mie<<Sei una di quelle a cui piace la mano stretta attorno al collo?>>

Il mio corpo è paralizzato.

Fremo dalla voglia di avvicinarmi, di baciarlo.

Cazzo, tutto l'odio che provo nei suoi confronti è così forte che voglio letteralmente struggermi sotto ai suoi piedi.

<<E se anche fosse?>>lo provoco.

Matthew sorride e mi scosta i capelli con l'altra mano per poi avvicinarsi al mio orecchio.<<Preferisci così>>

All'inizio non capisco cosa intenta, la sua mano continua ad essere nello stesso punto.

<<O così>>mormora ancora nel mio orecchio e una scarica di brividi mi travolge all'improvviso.La sua mano ad un tratto mi stringe la gola, non troppo forte però..riesco comunque a respirare.La avvolge in modo piacevole, eccitante e perverso.

<<Matthew..>>sussurro con voce ovattata.

Non ci capisco niente.

<<Rispondi>>asserisce con voce decisa e intanto mi mordicchia il lobo dell'orecchio.

<<Che..Che cosa?>>balbetto impacciata buttando la testa all'indietro, scontrandosi brutalmente contro la parete del bagno.

Cazzo, sono in un bagno e qualcuno potrebbe vederci.

Perché l'idea mi piace da matti?

<<Ti piace che stringa oppure no?>>mi domanda e si stacca dal mio orecchio per ricominciare a fissarmi dritto negli occhi.

<<Nessuna delle due>>rispondo con decisione cercando di ricorrere alla poca sanità mentale che mi è rimasta.

Matthew è peccato.

<<Bugiarda>>ghigna e la mano libera si fa spazio lungo il mio corpo, cingendomi la vita per attirarmi verso di lui.

Ora siamo praticamente appiccicati, corpo contro corpo.Respiro contro respiro.

È sbagliato, continuo a ripetermi, ma non riesco neppure a staccarmi e fuggire via.

<<Spostati>>ringhio a denti stretti continuando a fissarlo.

Non spostarti.

<<Perchè dovrei?>>domanda con un sorrisetto provocatorio.

<<Perchè..>>

Il suo sospiro mi interrompe.<<Perchè no?Questa è la vera domanda>>

<<Perchè tu non mi piaci, reincarni il prototipo di ragazzo che odio e da cui devo tenermi lontana>>rispondo seccata mentre la mia mano, in automatico, si posa sul suo petto per cercare di allontanarlo.

<<Eppure questo ragazzo ti sta facendo eccitare>>ridacchia divertito.

<<Non è vero>>scuoto la testa.

<<Sei bagnata>>borbotta con decisione.

<<E tu come fai a saperlo?>>lo rimbecco alzando un sopracciglio per poi abbassarlo subito.

<<È un invito?>>domanda mordendosi il labbro inferiore con ferocia.

<<No, ti ho detto di sposarti>>rispondo ma la mia affermazione non sembra convincerlo.

<<Ti sei messa questo vestitino per lui Mh?>>domanda incuriosito e la mano che prima mi stava cingendo la vita si sposta lentamente sul tessuto del mio vestitino.

<<Problemi?>>ribatto decisa.

Cristo santo.

<<Nessun problema, se tu fossi mia ti farei mettere questi vestitini ogni giorno>>sogghigna.

<<Peró non sono tua quindi>>scrollo le spalle.

<<E lo sai perché ti farei mettere questi dannati vestitini?>>mi provoca.Non mi ero accorta neppure che la sua mano sinistra mi sta accarezzando la coscia scoperta.Sale e poi scende, sale e scende.

È una tortura.

<<Leblanc basta>>riesco a dire, ricorrendo a un briciolo di autocontrollo che mi è rimasto.

<<Permetterei agli altri ragazzi di guardarti, di desiderarti sapendo che invece l'unico che ha il permesso di toccarti sarei proprio io>>mormora infine con una voce talmente sexy che..Dio santo.

Qualcuno chiami un'ambulanza, sto per svenire.

<<Non succederà mai, tu non mi toccherai mai Leblanc>>alzo il mento in segno di sfida.

All'improvviso la sua mano mi stringe la coscia.<<Ti sto già toccando tesoro>>

<<Ho degli ormoni anche io>>distolgo lo sguardo.

<<Anche questo rossetto rosso lo hai messo per quel coglione?>>inarca un sopracciglio e la mano che prima mi stava accarezzando la coscia sale fino al viso.Si ferma sulle guance, accarezzandole, e poi va a finire proprio sulle mie labbra.

<<Geloso?>>lo canzono con un sorrisetto diabolico stampato sulle labbra.

Lo sento grugnire e borbottare qualcosa che non riesco a capire.Le sue dita mi accarezzando dolcemente le labbra, avanti e indietro.

<<È sbagliato Cooper, non dovrei>>scuote la testa continuando comunque ad accarezzare il mio labbro inferiore con il pollice, tenendomi ancora saldamente stretta per la gola.

Piacere.

Questo è quello che provo adesso.

La sua mano attorno al collo, il pollice che mi accarezza in modo sensuale le labbra e i suoi occhi che mi fissano con desiderio.

<<E chi lo dice?Tuo padre?>>lo provoco.

<<E tu che cazzo ne sai di quello che dice mio padre eh?>>inclina la testa da un lato e si passa nervosamente una mano sui capelli per poi riportarla sulle mie labbra.

<<Mi sbaglio?>>lo rimbecco io, provocatoria e strafottente.

<<Sei soltanto una ragazzina insolente che si diverte a provocare lo stronzo sbagliato>>

La sua è soltanto una provocazione.

Il suo pollice però all'improvviso mi accarezza il labbro inferiore sporgendolo in avanti.

<<Apri>>sussurra.

Scuoto la testa distogliendo lo sguardo da lui.Stringe la presa sul mio collo obbligandomi a guardarlo di nuovo dritto negli occhi.

<<Apri questa bellissima boccuccia, tesoro>>mormora con un tono dolce.

Non so per quale motivo, mi ritrovo a schiudere le labbra per permettere al suo pollice di entrare.

<<Succhia>>sussurra e improvvisamente senza volerlo le mie mutandine diventano sempre più appiccose.Sono bagnata ed eccitata, inoltre c'è lui che mi sta provocando in un modo indecente che stranamente mi piace.

Che razza di problemi ho?

Però faccio quello che mi dice.Succhio il pollice e appena lo faccio, i suoi occhi si chiudono per un istante beandosi della mia insolenza.

Riapre gli occhi e mi fissa, togliendo subito dopo il pollice dalle mie labbra per poi leccarlo come se mi stesse sfidando.

<<Contento?>>lo provoco.

<<Quanto torni di là da Trent, ripensa a questo momento Cooper...alla mia mano stretta attorno alla tua gola, al mio pollice che hai ingenuamente succhiato senza problemi e all'eccitazione che stai provando in questo momento>>sussurra a pochi centimetri dal mio viso, si allontana con uno scatto ed esce dal bagno con una nonchalance mai vista.

<<Ehi stronzo>>sbotto e nel momento in cui sto per aprire la porta..non si apre.

Cazzo.

Mi ha chiusa dentro?

<<Leblanc fammi uscire subito!>>sbotto battendo entrambe le mani sulla porta.

<<Ti sto facendo un favore Cooper, quello stronzo non ti merita>>urla lui in risposta.

<<Fammi uscire Leblanc, ti prego!>>urlo ancora battendo più forte sulla porta.

No.

Non può essere.

<<Qualcuno entrerà e ti farà uscire Cooper tranquilla>>ridacchia e poi sento soltanto una porta chiudersi.

Sono rimasta da sola.

Chiusa in un bagno dopo che lui mi ha ingannata, provocandomi come un vero stronzo che si tispetti.

Lui però non poteva saperlo.

Non poteva sapere che il mio più grande incubo è cominciato proprio da un bagno e una porta chiusa.

I ricordi pian piano riaffiorano.

Le urla di mio padre e mia madre messi insieme.

Poi il nulla.

Per quanto battessi sulla porta, non si apriva.Cercai di sfondarla con una spallata, un calcio ma...niente.

Continuavo a sentire le urla disperate di mia madre mentre mio padre cercava di rincuorarla dicendole qualcosa che neanche ricordo.

Poi niente.

Mi accascio a terra e mi prendo il viso tra le mani cadendo in un dirupo di disperazione.Le lacrime mi scendono sulle guance e i miei singhiozzi scommetto che sono udibili da chilometri di distanza.

<<Mamma>>sussurro chiudendo gli occhi.

Ma lei non è qui.

Quel giorno potevo salvarla.

Invece la porta era bloccata.

Forse in due avremmo potuto salvarla e farla ragionare.

Invece l'unica cosa che vidi quando mio padre venì ad aprire la porta del bagno, sfondandola con un calcio, fu la disperazione presente sul suo viso.

E subito dopo la sua voce, talmente bassa che non realizzai subito quello che era effettivamente successo.

"Kels..la mamma è morta"

Mia madre non era soltanto morta, come aveva detto mio padre.

Victoria Cooper si era suicidata.

❄️SPAZIO AUTRICE❄️

Allooora...diciamo che questo capitolo è stato molto piccante ma allo stesso tempo si è concluso con una "tragedia".🩵

Vi invito, innanzitutto, di lasciare una stellina se vi è piaciuto il capitolo e di commentare facendomi sapere cosa ne pensate di tutto questo "delirio".🏒

A tempo debito, Kelsey vi racconterà di quel fatidico giorno in cui ha perso sua madre, di cui finalmente sappiamo il nome.🤍

Comunque a parte il finale, Matthew ovviamente non poteva sapere del trauma della nostra Kelsey..quindi voglio sapere cosa ne pensate...ritorneranno di nuovo a farsi la guerra?💙

Inoltre volevo ringraziarvi per tutto il supporto che mi state dando, non pensavo che questa storia potesse piacere così tanto.❄️

Preparatevi perché da questo capitolo in poi se ne vedranno delle belle.🤐

Comunque se non lo avete ancora fatto vi ricordo di seguirmi su Instagram, pubblico ogni giorno spoiler sui capitoli successivi.💙

Mi chiamo: Lilyredstories🏒

Ci sentiamo al prossimo capitolo, vi amo!🫶🏻

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