RIFLESSI

By AndrePez2

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Poesie che sono riflessi di me.🥇🥉🏅🏅 More

*Riconoscimenti*
RIFLESSO
ECHI LONTANI
A PIEDI NUDI
LACRIME DI LUCE
PER UN ATTIMO SOLTANTO
NELLA MENTE
MATRIOSKE
NEL BOSCO DI ROVERI ANTICHI
INCOMPLETEZZA
IO NON ESISTO
IN PRIMAVERA
OLTRE LE MONTAGNE
LA MORTE DEGLI DEI
NO-&-ISMO
SAPORE AMARO
TI ASPETTO
LA GITANA
STRANIERA
PIQUE-NIQUE
STOFFA PREZIOSA
Un'estate da (non) ricordare
L'INESPRIMIBILE
LA PIRAMIDE DI KUKULKAN
LA REGINA
NULL'ALTRO VOLLI MAI COSÌ FORTEMENTE
BELLA SCONOSCIUTA
GIOVENTÙ
In una locanda si parlò di Biancaneve
AQUILONE
VERSI DI PASSIONE
UN PIANTO MANCATO
DOMENICA DI TEDIO
ARLECCHINO-FRANKENSTEIN
FIGLIO DEL PASSATO
POESIA DI NATALE
FERRARI
RIPOSA, GUERRIERO.
Anche il dire ha il suo apparire.
MEMORIE DI TE
IN CAMPAGNA, D'INVERNO.
IL TESSERATTO
GALAVERNA
La Vita è Imperfezione
HANNO DETTO DI ME
Un mutismo che sfiora la follia
EUFORIA
NON SONO UN POETA D'AMORE
Confessione
ENTANGLED
TRÉSOR
PROFUMO D'IMMENSO
CINÉMA
SINFONIA INCOMPIUTA
LE MÉPRIS
La mente ridotta ad un punto
COSTANTEMENTE MENTIRE
Come umida argilla
METEORA
NEL MULTIVERSO
SPLENDIDO INSIGHT
Incontrai un angelo
UNA FARFALLA GENERÒ UN URAGANO
LIQUIDO
ORBITE

AL THE DELLE QUATTRO

53 11 13
By AndrePez2

Faceva un freddo afoso

al the delle quattro,

il quale intenso ed acquoso

sapeva al gusto e pur al tatto

risultava freddo e caldo.

Si disquisiva piacevolmente

alla luce oscura delle cinque:

il the non era caldo, né freddo,

quindi tiepido semplicemente.

O forse ghiacciato e bollente,

come l'orologio che segnava

le quattro e le cinque

contemporaneamente.

Mangiando un biscotto_

e se non uno allora due, tre,

o addirittura quattro e cinque_

al the delle quattro

spensierati si rifletteva.

Al the delle cinque

si diceva tutto e niente

mentre uno specchio rifletteva

un altro specchio infinitamente:

come incapsulate cornici

solo fino al penultimo specchio

catturava l'occhio le luci.

Urlando in silenzio tra amici,

banalmente bevendo the

considerammo infine che:

solo togliendo uno specchio

si aveva un unico riflesso

e una figura comprensibile.

Sorseggiando di corsa il the

giungemmo alla conclusione che,

anche se pare impossibile,

la realtà è questo paradosso

quando è ancora vergine,

prima di posarle gli occhi addosso:

una scatola cinese,

due oggetti nello stesso posto.

Al the delle quattro, cinque,

riducemmo la questione all'osso:

senza un prima, senza un dopo,

nella sua complementarietà,

nel suo logico dualismo,

la totalità non è pensabile

senza creare un neologismo,

ma con astratto formalismo

in qualche modo figurabile.

La rincorre invano la filosofia

ed appena si rende palpabile

mediante l'arte e la poesia.

Tantomeno è esperibile

prima di essere esperita:

la nube delle possibilità

della primigenia realtà,

alla vista è già sparita

e lo stesso il suo profumo

al senso dell'olfatto

come si dilegua il fumo.

Faceva un caldo pungente

al the delle quattro quando

sottovoce improvvisamente

un bugiardo gridò alla gente:

"Tutto ciò che dico è falso!",

"Questa frase compresa?"

chiese chi era presente,

perché la sua veridicità,

data l'autoreferenzialità,

era incomprensibile

e quel "tranne" del cosciente

completa a parte la totalità

che risulta inafferrabile

come l'attimo fuggente.

Qualcuno pure dichiarò

che se un asserto

risulta vero oppure no,

è solo in base ad un criterio:

se ne usi uno di qualità,

maggior valore avrà

ciò che si ritiene verità.

Ma anche questo scetticismo

è sottoposto a tale meccanismo,

ad un rivedibile criterio.

Infine al the delle quattro

_ o indefinito orario_

concludemmo con qualcosa

di sconvolgente e ordinario

sull'In Sé della Cosa

e sul capzioso Indecidibile:

prima di conoscerla,

la Realtà è Inconoscibile. 

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